teo.emme ha scritto:Il caso di Gardiner è differente: non sarebbe stata l'ospitata di un teatro, ma di un direttore con la sua orchestra di specialisti di un certo repertorio.
A parte che non capisco esattamente che tipo di problema ci sarebbe stato, se lo si fosse voluto, ad invitare un’orchestra per alcune recite di un’opera. Ma, in ogni caso, dal 1997 Gardiner dirigeva opera alla ROH con l’orchestra del teatro: dato che non mi sembra che l’orchestra del Covent Garden abbia una qualche particolare specializzazione filologica, non vedo che problemi ci sarebbero stati a dirigere l’orchestra della Scala… Semplicemente, non fu invitato: nulla di illecito, una legittima scelta gestionale, che però consente adesso legittime valutazioni. E le valutazioni, da parte mia, sono che se, in vent’anni, non s’è ascoltato altro Mozart che quello di Muti (tranne Sawallisch nel Ratto: guarda caso l’unica opera del Mozart maturo mai affrontata da Muti), altro Verdi che quello di Muti (tranne solo, mi sembra, Gavazzeni in Stiffelio: vedi sopra), altro Gluck che quello di Muti (direi senza eccezione alcuna), altro Wagner che quello di Muti (tranne, a memoria, un Hollander e un Tannhauser agli Arcimboldi, quando ormai il disastro del Ring credo precludesse qualsiasi altro tentativo…), sorge spontaneo il sospetto che ci fosse una… diciamo “propensione”, a considerare una larghissima fetta del repertorio come territorio esclusivo del direttore musicale. Ancora: nulla di illecito, ma altrettanto lecito è trarne le valutazioni conseguenti…
teo.emme ha scritto:ho visto Sinopoli (a dirigere Strauss e Puccini in allestimenti impegnativi), ho visto Chung, ho visto Davis, ho visto Chailly (puoi dire tutto di quell'Angelo di Fuoco, ma non che fosse un allestimento "tirato via")
Ma guarda che ho detto anch’io che ci furono grandi risultati, e proprio io ho citato Sinopoli: ma mai nessuno in Verdi, mai nessuno in Mozart, mai nessuno in Wagner, ecc. Gli altri si spartissero pure Prokofiev e Ciajkowsky, ma lì nessuno poteva mettere piede.
teo.emme ha scritto:Oggi l'orizzonte qual'è?
Però questo è un altro discorso: io contestavo il fatto che nella gestione Muti venissero offerte grandi occasioni a grandi direttori, e credo che i fatti dicano che non è così. Nell’era Lissner non noto questa forma di “protezionismo” di un nome solo: grandi titoli del grande repertorio sono stati offerti (e in occasione di inaugurazioni di stagioni) a Barenboim, Chailly, Harding, Gatti. Non ci sono state “esclusive” di autori per nessuno. Che poi i risultati siano stati a volte (poche) grandiosi, a volte (diverse) pessimi ed a volte (moltissime) mediocri, è altro discorso.
Beck