Pruun ha scritto:Ammazza... e se a loro facciam questo... alla Tourangeau che le facciamo??
Lei la perdoniamo!
Aveva una vocalità talmente stramba e stridente, che può piacere anche a chi, come noi, ...ODIA CHI HA UNA BELLA VOCE!
... piuttosto mi piacerebbe molto approfondire questo discorso di Bellini e Wagner, perché credo che comparandoli proprio sulla libertà d'uso del verso (uhé Mat, tu l'hai messa in mezzo eh!) e sull'armonia possa venire fuori un discorso molto intrigante...
Perché no? Parliamone.
Non credo che a livello armonico possa venire fuori qualcosa di molto interessante... lì davvero non penso possa intravedersi alcuna filiazione... nemmeno con tutta la fantasia da filo-belcantisti incalliti desiderosi di trovare Rossini anche nei Beatles!
A livello metrico-prosodico se ne può parlare.
Ma la libertà ritmica di Wagner a me pare tutt'altra cosa, rispetto alle melodie "lunghe" di Bellini.
Quando Wagner addenta un ritmo, lo fa aderendo scrupolosamente al verso (pensa al "Wintersurme" o allo stesso Liebestod).
Il fatto è che, nella maggior parte dei casi, non lo addenta, mantenendo il suo declamato su una libertà più "recitativa" (se mi passi l'immagine) che melodica.
Comunque, perchè no? Parliamone!
o anche parlando dei famosi trilli che sarebbero presenti nella parte di Bruhnilde! (Lo lessi da qualche parte ma per inefficienza mai controllai in partitura... )
Eccoci!
Mi chiedevo proprio quanto tempo sarebbe passato prima che qualcuno tirasse fuori i due trilli di Bruennhilde (uno nell'hoiotoho, l'altro nel duo con Siegfried), come prova del fatto che Wagner è un autore per soprani di coloratura!
Scherzi a parte... il trillo non è solo un exploit virtuosistico: è un tradizionalissimo e antichissimo accidente musicale, una (diciamo così) figura retorica musicale che serve a sottolineare qualcosa, per esempio l'arrivo di una tonica particolarmente "enfatica" (esattamente come avviene nei due casi di Bruennhilde appena citati).
Detto questo, non pensi che due trilli nella Tetralogia siano un po' pochini per farci affermare che un secolo e mezzo di cantanti wagneriani ha sbagliato tutto? Non pensi che sarebbe meglio vedere cosa avviene nelle restanti venti ore di musica?
Ok, la Sutherland avrebbe fatto quei trilli meglio della Moedl (o della Nilsson e della Flagstad, che li spianano completamente), ma come avrebbe reagito al resto della sua parte?
Mat, Mat, Mat... non ti devo certo dire che l'aria di Oroveso fu il classico troppo amore che uccide il bene amato, vero? Un pò come l'orchestrazione dell'Ifigenia in Aulide, no?
è vero!
Però, a parte tutto, le affinità tra Wagner e Gluck balzano agli occhi, anche per il tipo di tecnica che è richiesto ai cantanti.
L'avevo anche detto (in un thread dedicato alla Medea di Cherubini) che il declamato wagneriano a me pare la semplice evoluzione del recitativo francese.
Ma quelle tra Wagner e Bellini proprio non le vedo...
Posso sorprenderti? Piuttosto sento evidentissimi i lasciti di Meyerbeer in Wagner, per quanto contro quest'ultimo Wagner si sia sempre espresso con la massima asprezza.
Cmq è vero.
Siamo totalmente off topic!
Speriamo che il moderatore non si arrabbi troppo!
Matteo