Wagner antisemita?

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Messaggioda Alberich » mar 16 ott 2007, 1:28

teo.emme ha scritto: tu davvero credi che l'interpretazione dell'antimodernità, dell'irrazionalismo e di certo nazionalismo operata dal nazionalsocialismo corrisponda ad un'analisi corretta del tardo-romanticismo?

Infatti non volevo dire questo, bensì che l'antisemitismo fu sentimento diffuso, che ha le sue origini nell'antichità, fin dallo sviluppo e diffusione del cristianesimo, motivato prima da questioni religiose, poi politiche e poi economiche. Ovvio che si debba indagare sulle sue origini. Ma altrettanto ovvio che si debba cogliere in tutte le sue sfaccettature. L'equazione antisemitismo=nazionalsocialismo è errata in sè. L'antisemitismo non si è sviluppato solo con Hitler, ecco perchè è scorretto ricondurre ogni tipo di antisemitismo ad una sorta di anticipazione del nazismo. La storia dell'antisemitismo si sviluppa in molteplici direzioni: addirittura opposte al nazismo.

Come dicevo, volevo fare due appunti, fermo restando che ritengo che la pensiamo decisamente in maniera simile se non identica su quasi tutto.
Sulla prima parte: no, non ritengo che corrisponda ad una analisi corretta, però mi permetto di pensare che se il nazismo ha letto in una parte della filosofia tardo ottocentesca certe cose sia interessante e importante interrogarsi sul perchè le abbia lette. Ho premesso ai miei messaggi che non ritengo in alcun modo utile legare in maniera diretta Wagner a Hitler: ma non ritengo inutile tentare di capire perchè Hitler ha voluto legarsi a Wagner e, lo ripeto, ritengo che capire perchè Hitler ha guardato a Wagner sia utile ANCHE a capire qualcosa di Wagner stesso. Francamente non mi pare di dire nulla di rivoluzionario...

Sull'antisemitismo, che giustamente Matteo ritiene argomento non interessante (d'altronde, immagino, lui è interessato sopratttutto al Wagner operista, mentre per quanto mi riguarda a me affascina anche la storia del pensiero politico e quindi mi interesso non solo del Wagner operista ma anche del tardo ottocento come fucina di idee che sono state riprese anche nel primo novecento): forse concordi con me. Io penso che sia un tema didatticamente significativo: è stato un tema onnipresente nella storia del pensiero europeo fino agli anni '40 del novecento. Come mai, per dire, mentre Hitler sterminava gli ebrei, Sofia Kossak, antisemita polacca, creava una rete per salvare gli ebrei polacchi? Che risalto poteva avere lo scritto di Giuseppe Compagnoni a difesa degli ebrei, nel 1792 a Venezia? Quali, quanti e di quali diversissime matrici erano gli antisemitismi in Europa? Tra queste e mille altre domande che ci possiamo porre senza sconfinare in discorsi futili, secondo me può starci pure il dibattito sull'antisemitismo di Wagner e il nazismo. Vorrei aggiungere, ma credo sia evidente da quanto ho scritto: mai mi è passata per la testa l'equazione antisemitismo=nazismo. Mai ho pensato di pensare all'antisemitismo come ad un unico oggetto, anzi, proprio per questo mi viene da pormi certe domande, ma non riinizierò da capo :D
Un saluto
p.s. la ripetizione ossessiva di "anche" me la perdonerete stilisticamente: serve a segnalare la debolezza dei nessi :D
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