MatMarazzi ha scritto:Forse non ti è ben chiara la differenza fra una critica argomentata e un insulto. Come volevasi (rectius dovevasi) dimostrare!
Comunque fra gli insulti e le minacce non so che cosa sia peggio.
Il rapporto è mal posto.
Il problema non è il livello di argomentazione: una critica può non essere per niente argomentata, anzi persino indifendibile (come quando stecca dice che la Gencer è caricaturale nel finale del Devereux). Io alzo gli occhi al cielo, ma non mi sognerei mai di mettere in discussione il suo diritto a esprimere una simile critica, argomentata o no.
Al contrario un insulto può essere argomentatissimo (come quando Rossiniano parla della Teodossiou) e persino condivisibile, ma resta inammissibile (almeno qui) proprio perché è un insulto.
Quale che sia l'evidenza argomentativa, c'è un netto confine fra critica e insulto ed è quel confine che non andrebbe varcato.
Scrivo poco su questo forum, ma siccome Matteo offre la possibilità di rispondere al suo lungo e, dal mio punto di vista, condivisbile intervento, vorrei porre una questione.
Si parla sempre, più o meno, di critiche, tesi, questioni ARGOMENTATE.
Ebbene, posso dire che dal mio punto di vista questa locuzione, rapportata ad un ambito come una forma d'arte come l'opera lirica, è semplicemente ossimorica?
Mi chiedo: come si può pretendere di attribuire a quelle che di fatto sono opinioni, seppure mascherate più o meno abilmente da verità assodabili, un'argomentazione? Diche PQYD che le opinioni non sono dimostrabili ed argomentabili, mentre lo sono i FATTI.
Orbene, quali sarebbero i FATTI di cui parliamo nei vari fora operistici, fra cui questo?
Se si dice che Pavarotti era un basso, che la Freni ha cantato in teatro Tosca e Butterfly, che la Tebaldi aveva il fa sovracuto, allora sì che si dicono FALSITA', e chi le rintuzza può a buon diritto ARGOMENTARE.
Ma quando si dice che non ci sono più voci, che la tale non canta in maschera, che il tale è ingolato, che il tale ha modi da farsa settecentesca invece che fraseggio da opera seria rossiniana, allora si esprimono opinioni. Non c'è un riscontro OGGETTIVO, almeno dal mio punto di vista.
Altrimenti, bisognerebbe riconoscere ad alcuni il titolo di censore del gusto e del bel canto. Ed onestamente non mi sento di riconoscere questa autorità a chicchessia.