Hamlet (Thomas)

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Hamlet (Thomas)

Messaggioda VGobbi » mer 25 giu 2008, 10:06

No ragazzi, non l'ho visto al teatro ma solamente in tv (colgo l'occasione, se i bossess lo vorranno, se non e' il caso di aprire un'ulteriore sezione dedicata alle opere viste in tv). Si tratta dell'Hamlet, il capolavoro piu' riconosciuto di Ambroise Thomas, andato in scena in Francia (non ricordo l'anno di produzione).

Penso che questo spettacolo vada preso come paradigma di come l'opera lirica debba essere rappresentata, anche ricorrendo ad una banalissima regia tradizionale, compresi scenografie e costumi (per inciso bellissimi), ma supportata da una recitazione da premio Oscar.

In questa recita mi sono innamorato alla follia della Dessay. Che fosse brava lo avevo gia' percepito in altre occasioni, ma non cosi' sovrumana. Adesso non so se la recita risalisse prima dell'operazione alle corde vocali o meno (temo di si). Al di la' di questo, quest'artista mi ha strabiliato, oltre per il suo organo vocale di flessibilita' disarmante (facendo praticamente tutto quel che lei voleva e comandava), anche per il suo viso mobilissimo ed un livello di attorialita' degno di una Shirley Mc Laine. E' chi si limita solo ad ascoltare la Dessay, perde tantissimo, talmente il canto e la recitazione sono tutt'uno (ho scritto giusto? :| ) in questa fantastica, poliedrica ed inestimabile soprano.

Un altro grande e' Hampson. Strano cantante, assai ambiguo per una vocalita' non proprio definita (non a caso eccelle nelle parti acute del personaggio, penso al Pelleas, Conte di Luna, ma lo vedrei davvero molto bene pure nel Boris), un baritono che privilegia le sonorita' alte del pentagramma. Ed anche per Hampson, come per la Dessay, la recitazione riveste ruolo fondamentale per comprendere l'arte del baritono americano. In questo spettacolo l'ho trovato sensazionale nella pantomina dedicata alla alla Regina e Claudius, intitolata "La morte di Gazzaniga", dove in un sommesso quanto inquietante soliloquio, ha fatto rivivere il dramma dell'omicidio di suo padre, ad opera proprio della Regina Gertrude (un'imponente e volitiva De Young) ed il nuovo Re Claudius (il veterano van Dam). Nella famosissima ed impervia scena del Brindisi, l'ombra di Ruffo aleggiava sempre piu' minacciosa. Hampson se l'e' cavata egregiamente, cedendo solo nella lunghezza dei fiati che in Ruffo era impareggiabile.

Qualcuno l'ha visto?
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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