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Oberto, conte di San Bonifacio (Verdi)

MessaggioInviato: ven 23 nov 2007, 15:51
da pbagnoli
Non la conoscevo, lo confesso.
Me ne sono comprato un'edizione discografica - sostanzialmente l'unica disponibile, quella live di Bologna del 1977 - e mi sto divertendo a scoprire questo Verdi ruspante, che assomiglia ancora tanto a Donizetti ma che, ogni tanto, ti fa saltare con qualche idea che ti obbliga a dire: " Questo è Verdi! ".
Complessivamente mi diverte: non dirò che è un capolavoro, ma finisce per piacermi.
La conoscete?

MessaggioInviato: ven 23 nov 2007, 16:08
da Freniano
In realtà esistono varie versioni (più qualche live che circola in rete): quella dell'Orfeo diretta da Gardelli, con un ancora buon Bergonzi (1983), un Panerai improponibile e una discreta Dimitrova e l'incisione ufficiale (in studio, con tutte le varianti e i pezzi aggiunti) della Philips, fine anni 90. Diretta da Marriner, che non avendo chiaramente idea dello stile di queste opere, alterna stasi soporifera a momenti in cui pesta come un dannato, vede nel cast un orrido Stuart Neill, Ramey ormai un po' alla frutta ma sempre interessante, una buona Guleghina e una strepitosa Urmana, quando non aveva compiuto ancora la sciagurata scelta di scoprirsi soprano.
In più, ho visto l'opera in teatro 2 volte: la prima qualche anno fa agli Arcimboldi, con i cantanti dell'accademia scaligera (molto buono il tenore, tale Nakajima) diretti splendidamente da Luisotti, e la seconda più recentemente a Busseto. Una serata emozionante, anche per le suggestioni extramusicali del luogo, ma di buon livello anche esecutivo.
Un'opera chiaramente ingenua, faticosa nel suo procedere (l'interminabile litania di recitativo-cantabile-cabaletta con cui tutti i personaggi si presentano nel primo atto), ma cosparsa, qua e là, di illuminazioni. Il quartetto del secondo atto fa sprofondare nell'ombra, ipso facto, tutti i vari Mercadante, Pacini, Coccia (per non dire altri minori e minimi) che all'epoca dell'Oberto affollavano le stagioni teatrali. Chiaramente, come sempre e ancora più che al solito, la qualità dell'esecuzione è cruciale.
Sicuramente Oberto non annoia mai, e non è poco: dalla sinfonia iniziale (tanto orrenda che quasi fa sorridere) all'interessante scena finale della primadonna (pratica che Verdi non adotterà mai più).

MessaggioInviato: ven 23 nov 2007, 19:39
da pbagnoli
Freniano ha scritto:In realtà esistono varie versioni (più qualche live che circola in rete): quella dell'Orfeo diretta da Gardelli, con un ancora buon Bergonzi (1983), un Panerai improponibile e una discreta Dimitrova e l'incisione ufficiale (in studio, con tutte le varianti e i pezzi aggiunti) della Philips, fine anni 90

I negozi sono molto più sforniti: l'edizione Orfeo non c'è e quella Philips è ampiamente uscita di catalogo, a meno che non ci rifinisca a breve, visto che la Polygram sta ristampando tutto il catalogo o giù di lì...
Ho girato vari negozi, ma questa di Pesko è proprio l'unica che ho trovato.
Ero preparato al peggio, ma tutto sommato mi sto divertendo, a parte quando canta (si fa per dire) l'improponibile Simon Estes.
Come diceva quel tale, me ne sono fatte di peggio.
Ovviamente, nel senso di edizioni discografiche 8)

MessaggioInviato: ven 23 nov 2007, 19:48
da teo.emme
Caro Pietro, in effetti le edizioni disponibili sono varie, e non sono difficili da reperire - considera però che io acquisto ormai unicamente tramite internet, soprattutto in Germania, dove hanno tutto e a prezzi sensibilmente minori.
Per Oberto trovi facilmente l'edizione Orfeo (con Gardelli, Dimitrova, Bergonzi, Panerai). Io l'ho presa su questo sito http://www.jpc.de
Per l'edizione Philips il discorso è più complesso, è fuori catalogo da un pò (a meno di trovarla nel magazzino di qualche negozietto), ma era uscita in edicola nella collana "Giuseppe Verdi" pubblicata dalla Hobby & Work, a prezzo irrisorio, con libretto e fascicoli. In edicola non si trova, ma basta chiedere l'arretrato (o gli arretrati, se vai sul loro sito c'è tutto il piano dell'opera), pagare tramite vaglia e loro spediscono tutto (non sono velocissimi, conta un mesetto). Ti consiglio di dare un'occhiata al sito (oltre a Verdi ci sono tante altre pubblicazioni musicali, Pavarotti, la Tebaldi etc...) e provare a telefonare al loro servizio clienti, sono molto gentili e disponibili.

Tornando a Oberto è opera godibilissima e se ben interpretata è molto valida.

MessaggioInviato: ven 23 nov 2007, 20:15
da pbagnoli
Be', Teo, grazie delle informazioni! Ne terrò conto, ovviamente :wink:

MessaggioInviato: sab 24 nov 2007, 20:01
da stecca
Io sono un verdiano sfegatato però Oberto è davvero ancora troppo "acerba" e scopiazzata qua e là anche per me. Occorrono interpreti fenomenali per darle un senso (come in certo Donizetti cui palesemente qui il bussetano ancora si rifaceva) nel senso che altrimenti il rischio zumpapà qui è troppo grosso.
Mai vista a Teatro personalmente da disco solo un grande artisti ha saputo dare un senso a questo abbozzo verdianoe parlo di carlo Bergonzi nella citata edizione Orfeo (l'attacco del duetto con Cuniza è Verdi allo stato puro !!!) tutti gli altri fanno routine più o meno bene...

MessaggioInviato: sab 24 nov 2007, 20:28
da teo.emme
E' opera certamente acerba (sfido, è la prima di Verdi, se non si considera il dubbio e perduto Rochester, forse una prima versione dell'Oberto), si sente chiaramente il modello donizettiano (come peraltro si continuerà a sentire, ma con maggiore originalità e autonomia, per tutti gli "anni di galera"), e si sente pure che il modello è riprodotto in modo talvolta maldestro. Ma pure io sono verdiano sfegatato e pure Oberto ha un suo fascino (conta che per me è bella pure Alzira, anzi..secondo me meriterebbe una rivalutazione).

Molto bella la versione con Bergonzi, ma secondo me è migliore quella diretta dal grande Marriner (che conduce e interpreta lo spartito con la consueta eleganza, raffinatezza e perfezione, evitando ogni possibile effetto "zum-pa-pa") con uno straordinario Ramey nel ruolo del titolo.

MessaggioInviato: sab 12 gen 2008, 17:03
da gustav
Per chi volesse sentire l'opera al Filarmonico di Verona lo daranno il 22 24 26 28 febbraio. Sottolinierei la prsenza did Petrusi!

Direttore Antonino Fogliani
Regia Pierluigi Pier'Alli
Scenografia Pierluigi Pier'Alli
Costumi Pierluigi Pier'Alli
luci Pierluigi Pier'Alli

Interpreti
Cunizia Mariana Pentcheva

Riccardo Fabio Sartori

Oberto Michele Pertusi

Leonora Raffaella Angeletti

Re: Oberto, conte di San Bonifacio

MessaggioInviato: mer 11 giu 2008, 19:37
da pbagnoli
bigandalu ha scritto:Curioso che nessuno abbia segnalato l'edizione Foné del '99

Non la presi, purtroppo, e stupidamente, quando uscì.
L'ho cercata e, ahimè, non l'ho trovata da nessuna parte.
Se qualcuno ce l'avesse da farmela ascoltare... :oops:

Re: Oberto, conte di San Bonifacio

MessaggioInviato: mer 12 nov 2008, 13:26
da MatMarazzi
Ho preso il video "Opus Arte", quello recentissimo da Bilbao e, proprio in questi giorni, ce lo stiamo guardando al Wanderer.
Per ora ci siamo fermati alla terza scena del secondo atto, ma è abbastanza per parlarne.

La regia e le scene sono di una bruttezza e di una goffaggine che è difficile descrivere! :)
Mi sembra di tornare a quando, da ragazzo, mi dovevo sciroppare le opere proto-ottocentesche che ogni teatrino di provincia si riteneva in dovere di allestire (le conseguenze della Belcanto-Renaissance...) con scenografie sempre tutte uguali, orchestre al risparmio, cori da sbellicarsi...
E c'era anche qualcuno che ti diceva che è giusto così... perchè quel che conta sono i cantanti! :(

Questo dvd, pur ritraendo uno spettacolo recente, rievoca esattamente quelle giovanili impressioni.
Avete presente quelle scenografie ...un po' simboliche, un po' realistiche? ...un albero, un fondale dal colore indefinito ("turneriano" dice il regista nelle spassose note del booklet), luci fisse come lampioni, scheletri di architetture medievali (tanto per non essere troppo realistici perché, si sa, l'opera non può esserlo), costumi grotteschi (quasi per ironizzare sull'ingenuità dell'immaginario ottocentesco), parrucconi invariabilmente rossi per le donne, quinte da filodrammatica, euritmie di colonnine... Insomma tutto l'armamentario di cui sono vissuti Pizzi e company per quarant'anni...
Bene! è tutto qui, sopravvissuto a Bilbao!!

E poi, naturalmente, bisognerebbe acquistare il DVD solo per osservare i coristi...
Se penso a cosa oggi siamo abituati a vedere! ...cori atletici, coreutici, dai movimenti elaboratissimi, sincronismi spettacolari, imprese tecniche che fanno immaginare giornate intere di lavoro coi registi!
Qui invece... :D :D :D
In questo Oberto non solo il coro ritrova quella sua fantastica immobilità (tutti quelli vestiti di rosso a destra, e quelli blu a sinistra, fermi a guardare il personaggio che intona il cantabile), ma persino quei movimenti "scelti" che temevo non avrei più rivisto: tipo, tutti che fanno per andarsene al termine della prima parte della cabaletta, poi si fermano e si voltano a guardare il tenore che è tornato indietro, verso il pubblico, per il "da capo".
E poi chi l'ha detto che non recitano? Ma quando mai... Sono tutti sorridenti quando celebrano le glorie di Riccardo, tutti tristi quando compiangono il tradimento di Cuniza... dovete vedere le espressioni, i primi piani!!! Cosa sono!
Anche fisicamente mi ricordano i buoni vecchi cori di una volta (o quelli attuali della vagheggiata "periferia" dove si fanno cose tanto più belle che al Covent Garden!).
Meravigliosamente grassi e vecchi, col piglio di quello che "se la vita fosse giusta", ora sarebbe là a cantare la parte del protagonista, truccati e vestiti più da creature di Romero che da gentiluomini medievali...
Bisognerebbe far vedere questo video alle nuove generazioni di melomani, per far capire loro... "come si stava bene nei begli anni in cui non contavano i registi"...

Va be'...
La direzione d'orchestra è di Yves Abel, prevedibile, un po' gaglioffa, ma non trascurata, anzi (finora almeno) abbastanza efficiente.
Bisogna anche considerare che i complessi di cui dispone non sono certo di prima fascia.
Eppure, clangori a parte e non considerando una difficile gestione dei climax, le cose in fossa funzionano decentemente.
Che poi Abel non sia straordinario nel far "fiorire" le melodie, questo è vero, ma dipende anche dalla modestia di molti solisti.
E' chiaro che se sul podio ci fossero stati Minkowski o Gardiner le cose sarebbero andate diversamente... Ma così non è.

A proposito dei solisti, partirò dalle più dolorose ipoteche.
Carlo Ventre non ha nulla da dire come Riccardo. E' duro, sgraziato, maldestro nella linea, pessimo interprete.
Poco sopra lui, sia assesta Marianne Cornetti, che come Cuniza è priva di nerbo, priva di fascino, priva di interesse.
Un vuoto su tutta la linea.

Se non altro in termini vocali, Ildar Abdrazakov si fa rispettare. La voce è lussuosa, imponente al centro e svettante in alto.
Il suo problema sta, come al solito, nell'inerzia dell'interprete, nella banalità del fraseggio, nell'assoluta mancanza di idee che vadano oltre la produzione di notine carine e coerenti.
Non è male, sia chiaro, ma nessuno spettatore avrà mai la minima idea di chi sia Oberto, il vecchio ribelle aristocratico, grandioso e patetico nel suo antistorico "onore", di quanto anticipi figure determinanti nella poetica verdiana (tragiche e comiche insieme) come Silva e lo stesso Rigoletto.

Il DVD sarebbe da cestinare se non ci fosse la Leonora di Evelyn Herlitzius, benché - in teoria - sia tecnicamente e culturalmente la più lontana dal linguaggio del primo Verdi.
Ha ragione il mio amico Enrico a chiedersi cosa ci faccia un'Herlitzius, star mondiale dell'espressionismo, incoronata a Bayreuth, lì a Bilbao, a cantare il primo Verdi (lei?), nella più sperduta delle periferie, in mezzo a tanti dilettanti...
A chi può essere venuto in mente di scritturare questa torcia di passione declamatoria, inarrivabile Bruennhilde, Salome, Elektra, Kundry, Izamilova con proiezioni degne di una NIlsson... Passi se fosse stata l'Herlitzius dei primi anni, alla ricerca di scritture... ma quella di oggi!!
Eppure, benedetto chi ha partorito questa stravaganza, perché le uniche emozioni vere - manco a dirlo - vengono da lei.

Vocalmente ci sono tutti i problemi che è logico prevedere: per una diabolica e percussiva declamatrice come lei, la fatica a sostenere una scrittura post-belcantistica si sente... la linea è incerta, le agilità abbozzate, la dinamica inefficente per questo repertorio. Ne risente anche la pronuncia, persino la mimica facciale è stranamente contratta.
E non dimeno basta che si affacci lei su quella ridicola scena e l'interesse balza alle stelle.
Finalmente si percepiscono delle idee che convincono, delle soluzioni di fraseggio che inchiodano, degli slanci da pantera che fanno sobbalzare, improvvisi ripiegamenti - occhi sbarrati sul pubblico, fronte corrugata - che comunicano un'emozione.
Con la Herlitzius percepiamo un personaggio, l'unico che respiri e che coinvolga e che faccia intuire che anche nel giovanile Oberto ci sarebbero ragioni per una maggiore frequenza di rappresentazioni.
... Ma con le giuste personalità!

Sono curiosissimo di vedere come la Herlitzius scioglierà il finale: vi relazionerò non appena l'avrò visto.

Salutoni,

Mat

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Re: Oberto, conte di San Bonifacio (Verdi)

MessaggioInviato: mer 03 dic 2008, 17:56
da MatMarazzi
Abbiamo visto il finale del video da Bilbao!

:shock: :shock:

Non ho parole! La povera Herlitiuz è costretta a dari in escandescenze epilettiche e a spalmarsi in faccia uno strano liquido rosso che dovrebbe sembrare sangue...
Infine balla tra petali rossi che scendono dal Cielo!

Orribile...
:(

Salutoni,
Mat

Re: Oberto, conte di San Bonifacio (Verdi)

MessaggioInviato: gio 04 dic 2008, 22:56
da VGobbi
Soldi buttati via? :mrgreen: