Heroines of the Venetian Baroque (Cavalli)
Inviato: gio 03 dic 2015, 11:53
Come ho già scritto en passant in un altro thread, ci sono buoni motivi per ritenere che il XXI secolo sarà quello del riconoscimento definitivo di Francesco Cavalli come uno dei più grandi operisti della storia. L’impulso a tale riconoscimento è un affaire prevalentemente francese, ed è un bel risarcimento storico, se si pensa che Cavalli, ingaggiato da Luigi XIV su caldo consiglio del cardinale Mazzarino per la composizione dell’Ercole Amante, finì per vivere a Parigi quella che fu la pagina più nera della sua carriera, a tal punto da spingerlo alla decisione (per fortuna poi revocata) di non comporre mai più un’opera in vita sua.
Ma di tali eventi racconterò in altri tempi e modi, se qualcuno avrà la curiosità di chiedermelo.
Tornando alla renaissance cavalliana, due capisaldi essenziali degli ultimi tempi sono stati la pubblicazione in DVD del capolavoro Elena e quella del doppio CD+libro Heroines of the Venetian Baroque (http://www.outhere-music.com/en/albums/ ... ue-ric-359), sempre a cura della casa discografica Ricercar e sempre con la direzione del giovane e bravissimo argentino Leonardo Garcia Alarcon. E’ di quest’ultima pubblicazione che intendo parlare. Si tratta di un tributo che finora la discografia non aveva mai dedicato ad alcun compositore d’opera, ossia un’antologia comprendente almeno un brano di tutte le 27 opere di Cavalli ad oggi pervenute, in senso cronologico e con un intento che esula dallo spirito “greatest hits” per offrire invece una panoramica la più esaustiva possibile di tutte le forme impiegate dal Nostro nella messa in musica dei libretti, ossia: lamenti, prologhi, interludi strumentali, recitativi, arie sensuali, arie comiche, dialoghi amorosi, scene d’incanto etc….
E’ un viaggio la cui bellezza è addirittura inebriante, non solo a cagione della musica sempre straordinaria di Cavalli, ma anche e soprattutto per la direzione di Garcia Alarcon, il cui basso continuo vario e fantasioso riesce ad offrire una ricchezza ed una varietà emozionale che nessun altro direttore che finora abbia affrontato Cavalli è riuscito finora a conseguire. Qualcuno ha paragonato Garcia Alarcon al suo conterraneo Garrido, ma – a parte la nazionalità comune e l’uso sempre in primo piano degli strumenti a corda – ben poco li unisce: Garrido, il cui suono è pur sempre di cristallina bellezza, non si avvicina neppure lontanamente alla comunicativa ed all’empatia offerta dal fraseggio caldo e cantabile di Garcia Alarcon. Basti a tal proposito confrontare il Lamento di Procri da Gli Amori di Apollo e Dafne, che nell’edizione discografica integrale di Garrido finisce per essere un puro esercizio estetico, mentre in Garcia Alarcon è struggente fin quasi alle lacrime. Le voci che ci accompagnano nel viaggio sono quelle di due giovani cantanti: il soprano Mariana Flores ed il mezzosoprano Anna Reinhold, entrambe brave (la Flores bravissima) nella loro prestazione idiomatica quant’altre mai. Cavalli non richiede virtuosismo né si presta ai sacri dogmi della vociologia cellettiana: richiede piuttosto giusta articolazione, capacità di sottolineare il senso delle parole, comunicativa… tutte doti che la Flores possiede.
Nel libro allegato, il francese Olivier Lexa, che ha già scritto una biografia di Cavalli pubblicata da Actes Sud di Arles ed ha firmato a Venezia l’anno scorso la regia dell’opera cavalliana Eritrea, esprime chiaramente l’intenzione – in accordo con Garcia Alarcon – di promuovere nei prossimi anni la messa in scena, un po’ alla volta, di tutte le opere di Cavalli, molte delle quali – vorrei ricordarlo – non hanno mai visto la luce nell’epoca moderna. Questo doppio CD+libro, oltre ad essere bellissimo in sé, costituisce quindi un piccolo frammento di storia, in quanto costituisce l’atto fondativo di tale impresa.
Chiudo con il link di un’interessantissima intervista su Cavalli offerta a Diapason da parte di Garcia Alarcon:
http://www.diapasonmag.fr/actualites/a- ... nnu-a-sa-j
Saluti
Giuseppe
Ma di tali eventi racconterò in altri tempi e modi, se qualcuno avrà la curiosità di chiedermelo.
Tornando alla renaissance cavalliana, due capisaldi essenziali degli ultimi tempi sono stati la pubblicazione in DVD del capolavoro Elena e quella del doppio CD+libro Heroines of the Venetian Baroque (http://www.outhere-music.com/en/albums/ ... ue-ric-359), sempre a cura della casa discografica Ricercar e sempre con la direzione del giovane e bravissimo argentino Leonardo Garcia Alarcon. E’ di quest’ultima pubblicazione che intendo parlare. Si tratta di un tributo che finora la discografia non aveva mai dedicato ad alcun compositore d’opera, ossia un’antologia comprendente almeno un brano di tutte le 27 opere di Cavalli ad oggi pervenute, in senso cronologico e con un intento che esula dallo spirito “greatest hits” per offrire invece una panoramica la più esaustiva possibile di tutte le forme impiegate dal Nostro nella messa in musica dei libretti, ossia: lamenti, prologhi, interludi strumentali, recitativi, arie sensuali, arie comiche, dialoghi amorosi, scene d’incanto etc….
E’ un viaggio la cui bellezza è addirittura inebriante, non solo a cagione della musica sempre straordinaria di Cavalli, ma anche e soprattutto per la direzione di Garcia Alarcon, il cui basso continuo vario e fantasioso riesce ad offrire una ricchezza ed una varietà emozionale che nessun altro direttore che finora abbia affrontato Cavalli è riuscito finora a conseguire. Qualcuno ha paragonato Garcia Alarcon al suo conterraneo Garrido, ma – a parte la nazionalità comune e l’uso sempre in primo piano degli strumenti a corda – ben poco li unisce: Garrido, il cui suono è pur sempre di cristallina bellezza, non si avvicina neppure lontanamente alla comunicativa ed all’empatia offerta dal fraseggio caldo e cantabile di Garcia Alarcon. Basti a tal proposito confrontare il Lamento di Procri da Gli Amori di Apollo e Dafne, che nell’edizione discografica integrale di Garrido finisce per essere un puro esercizio estetico, mentre in Garcia Alarcon è struggente fin quasi alle lacrime. Le voci che ci accompagnano nel viaggio sono quelle di due giovani cantanti: il soprano Mariana Flores ed il mezzosoprano Anna Reinhold, entrambe brave (la Flores bravissima) nella loro prestazione idiomatica quant’altre mai. Cavalli non richiede virtuosismo né si presta ai sacri dogmi della vociologia cellettiana: richiede piuttosto giusta articolazione, capacità di sottolineare il senso delle parole, comunicativa… tutte doti che la Flores possiede.
Nel libro allegato, il francese Olivier Lexa, che ha già scritto una biografia di Cavalli pubblicata da Actes Sud di Arles ed ha firmato a Venezia l’anno scorso la regia dell’opera cavalliana Eritrea, esprime chiaramente l’intenzione – in accordo con Garcia Alarcon – di promuovere nei prossimi anni la messa in scena, un po’ alla volta, di tutte le opere di Cavalli, molte delle quali – vorrei ricordarlo – non hanno mai visto la luce nell’epoca moderna. Questo doppio CD+libro, oltre ad essere bellissimo in sé, costituisce quindi un piccolo frammento di storia, in quanto costituisce l’atto fondativo di tale impresa.
Chiudo con il link di un’interessantissima intervista su Cavalli offerta a Diapason da parte di Garcia Alarcon:
http://www.diapasonmag.fr/actualites/a- ... nnu-a-sa-j
Saluti
Giuseppe