OPERA DEL MESE - MAGGIO 2013 BELISARIO
Inviato: lun 13 mag 2013, 19:10
BELISARIO
Opera seria in tre atti. Musica di Gaetano Donizetti.
Data di composizione: ottobre 1835-gennaio 1836.
Prima rappresentazione: Venezia, Teatro La Fenice, 4 febbraio 1836.
Personaggi
• Giustiniano, Imperatore d'Oriente ( basso)
• Belisario, suo comandante supremo (baritono)
• Antonina, sua moglie (soprano)
• Irene, loro figlia (mezzosoprano)
• Alamiro, prigioniero di Belisario (tenore)
• Eudora, amica di Irene (soprano)
• Eutropio, capo delle guardie imperiali (tenore)
• Eusebio, custode delle prigioni (basso)
• Ottario, capo degli Alani e dei Bulgari (basso)
• Senatori, veterani, Alani, Bulgari, donzelle, pastorelle dell'Emo (coro)
Interpreti: Carolina Ungher (Antonina), Antonietta Vial (Irene), Amalia Badessi (Eudora), Celestino Salvatori (Belisario), Ignazio Pasini (Alamiro), Saverio Giorgi (Giustiniano), Adone Dell’Oro (Eutropio), Giovanni Rizzi (Eusebio-Ottario)
Librettista: Salvatore Cammarano.
Libretto: basato sull’adattamento di Luigi Marchionni da Belisarius di Eduard von Schenk (Monaco, 1820)
Il libretto lo potete trovare a questo indirizzo: http://www.librettidopera.it/belis/pdf.html
Una breve introduzione
Si tratta della prima opera composta da Donizetti per il Teatro La Fenice. Nell’opera il baritono riveste il ruolo del protagonista, e questo comportauna nuova concezione delle tradizionali relazioni fra i ruoli: si rinuncia in questo caso all’ingrediente dell’amore romantico. Antonina, la moglie di Belisario, ossia la primadonna, appare nelle sembianze di “donna antipatica” che reclama vendetta per la morte del figlio, attribuendone la colpa al marito. Gli altri personaggi sono Irene, figlia di Belisario, e Alamiro (tenore), che alla fine si scopre essere il figlio a lungo ritenuto morto. Il padre protagonista è una figura nuova fra i personaggi creati da Donizetti.
(tratto da William Ashbrook, Donizetti – Le Opere, EDT Musica, 1987, p. 151).
Belisario è l'opera donizettiana rappresentata dopo Lucia di Larmermoor (la prima assoluta ebbe luogo al teatro San Carlo di Napoli il 26 settembre 1835), con cui condivide anche il librettista.
Trama
(tratto da Wikipedia, versione italiana)
L'opera è divisa in tre parti, denominati il primo Trionfo, il secondo Esilio, il terzo Morte. Parlano degli ultimi giorni di vita del comandante Belisario al servizio di Giustiniano.
Parte prima: Trionfo
Belisario torna a Bisanzio dopo una vittoriosa campagna in Italia, salutato da Giustiniano e dall'amata figlia Irene (La man terribile del vincitore). Tra i prigionieri vi è il giovane Alamiro, che viene graziato da Belisario, ma questi rifiuta la libertà e si offre di servire il condottiero (Quando di sangue tinto).
Frattanto, la moglie di Belisario, Antonina, è furibonda con il marito, perché lo ritiene colpevole di aver ucciso il figlio, Alessi appena nato (Oh desìo della vendetta). Aiutata da Eutropio, capo delle guardie imperiali, fa arrivare una lettera all'imperatore dove accusa Belisario di alto tradimento. Giustiniano fa convocare Belisario che viene accusato sia da Eutropio che dalla moglie. Belisario è condannato all'esilio e ad essere accecato (Per me suona già l'ora funesta).
Parte seconda: Esilio
Un coro di Veterani compiange Belisario, e Alamiro entra dicendo che Eutropio ha eseguito l'ordine di Giustiano e che ha accecato il condottiero. Irene entra, e decide di seguire il padre ovunque vada (Dunque andiam).
Parte terza: Morte
In una landa presso Bisanzio, errano Belisario e Irene. I due si nascondo in una spelonca all'arrivo dei soldati di Ottario (Diffondasi terribile grido di guerra), e vengono a sapere che Alamiro si è alleato con loro. Belisario esce allo scoperto, e accusa Alamiro di essere infedele alla Grecia. Alamiro replica che anche se orfano egli era di origine greca, abbandonato in Italia da un marinaio. A quelle parole Irene capisce: è lui il fratello Alessi, che non era stato ucciso ma abbandonato sulle spiagge italiane. Ricongiunto al figlio, Belisario organizza la difesa di Bisanzio (Figli, andiam).
A Bisanzio, Giustiniano ordina ai soldati di difendere la città. Entra Antonina, sconvolta dai rimorsi, e gli rivela le sue colpe e la falsa lettera, mentre l'imperatore si sdegna ad ogni parola (Da quel dì che l'innocente). Risuonano grida di vittoria: i Greci hanno trionfato sulle truppe di Ottario, ma entra Alamiro/Alessi che comunica che Belisario è stato ferito mortalmente. Belisario viene condotto morente al cospetto dell'imperatore (A te, Cesare): gli raccomanda i figli, e muore. Antonina, sconvolta, chiede perdono, ma tutti la maledicono (Aborrita dai mortali), e la donna sviene sul corpo del marito.
Carolina Ungher, la prima Antonina
(tratto da Wikipedia, versione integrata, ed integrato)
La parte di Antonina venne scritta per Carolina Unger (o Ungher) (Székesfehérvár, 28 ottobre 1803 – Firenze, 23 marzo 1877).
Soprano drammatico ungherese iniziò da prima come contralto e mezzosoprano. Studiò a Milano con D. Ronconi e a Vienna con J. M. Vogl. Debuttò a Vienna nel 1821 nel ruolo di Dorabella. Fu la prima interprete nel ruolo di contralto della Missa Solemnis e nella Nona Sinfonia di Beethoven.
Sulla metà degli anni venti a Vienna figurava come seconda donna, sostenendo i ruolini di Berta nel Barbiere di Siviglia, Tisbe nella Cenerentila, ma in un futuro non lontano tutta Europa l’avrebbe acclamata prima come contralto, poi come soprano sfogato della cerchia donizettiana.(tratto da Giorgio Apollonia, Le voci di Rossini, edizioni EDA, 1992, po. 368).
Ingaggiata dal grande impresario Barbaia per l'Italia, prese parte come protagonista a numerose opere in prima esecuzione assoluta: Parisina d'Este, Belisario, Maria di Rudenz di Gaetano Donizetti, La straniera di Vincenzo Bellini e alcune opere di Saverio Mercadante e Giovanni Pacini.
Donizetti scrisse per lei delle parti volutamente tese e incentrate sulla tessitura centrale, data la sua capacità interpretativa.
Nel 1833 cantò al Théâtre des Italiens di Parigi.
Morì a Firenze nella villa "La concezione" nel 1877.
La Unger era in grado di generare pareri contrastanti, dato che la sua maniera interpretativa lasciava un po' spiazzati specie i compositori.
• Vincenzo Bellini in una lettera scrive: "Che cattiva notizia per me è quella che la "Ungher" (cognome volutamente adottato dalla cantante in omaggio al suo paese d'origine) farà il Pirata! Quella donna non può cantare il soprano affatto affatto!"
• Gioachino Rossini, sentitala a Parigi, disse: «la Unger possiede l'ardore del sud, l'energia del nord, polmoni di bronzo, voce d'argento e talento d'oro».
• Rossini così ne scrisse al tenore Ivanoff “se la diva Carolina Ungher è arrivata, vogliate ricordarmi alla di lei memoria; fatele la corte; essa la marita; ha gran talento ed è una eccellente creatura”
Dopo che Barbaja l’aveva fatta chiamare in Italia intorno al 1825, [la Ungher] era riuscita ad estendere il suo registro acuto; le sue note più alte erano forzate (“stilettate” le chiamò Bellini), ma disponeva di un notevole registro grave e di una non comune agilità nel medio acuto. Ciò che più apprezzò in lei Donizetti fu l’intensità drammatica. Chorley illumina questo aspetto della Ungher là dove la paragona a Giulia Grisi nel ruolo di Lucrezia Borgia. La Ungher era “meno splendidamente dotata di natura” ma di una “malvagità profonda e viperina, sottilmente velata nel momento in cui si relizzano i suoi disegni diabolici” mentre “la signora Grisi mostrava meno astuzia e più violenza”. (tratto da William Ashbrook, Donizetti – Le Opere, EDT Musica, 1987, p. 116)
A proposito di grandi primedonne, Belisario era stato rappresentato alla Scala con la Strepponi nella parte di Antonina (e Ronconi come Belisario) alla Scala proprio al tempo delle prove della prima di Nabucco in quel teatro.
Le registrazioni
Vi propongo l'ascolto del Belisario andato in scena nel 1969 alla Fenice con Leyla Gencer (Antonina), Nicola Zaccaria (Giustiniano) e Giuseppe Taddei (Belisario).
Ecco il cast completo:
Belisario - Giuseppe Taddei
Antonina - Leyla Gencer
Irene - Mirna Pecile
Alamiro - Umberto Grilli
Eutropio - Bruno Sebastian
Giustiniano - Nicola Zaccaria
Eudora - Rina Pallini
Eusebio - Giovanni Antonini
Ottario - Augusto Veronese
Centurion - Alberto Carusi
Conductor - Gianandrea Gavazzeni
Orchestra - Teatro La Fenice di Venezia
Chorus - Teatro La Fenice di Venezia
In alternativa, potete ascoltare anche la versione andata in scena nel 1981 al Teatro Colón di Buenos Aires con Rennato Bruson (Belisario) e Mara Zampieri (Antonina).
Ecco il cast completo:
Belisario - Renato Bruson
Antonina - Mara Zampieri
Irene - Stefania Toczyska
Alamiro - Vittorio Terranova
Eutropio - Dante Ranieri
Giustiniano - Nino Meneghetti
Eudora - Vera Portella
Eusebio - Jairo Vaz
Ottario - Hercilio Pinto
Centurion - Dorival Panzani
Conductor - Gian-Franco Masini
Orchestra - Teatro Colón - Buenos Aires
Chorus - Teatro Colón - Buenos Aires
Ascoltatela e poi ne riparliamo!!!
DM
Opera seria in tre atti. Musica di Gaetano Donizetti.
Data di composizione: ottobre 1835-gennaio 1836.
Prima rappresentazione: Venezia, Teatro La Fenice, 4 febbraio 1836.
Personaggi
• Giustiniano, Imperatore d'Oriente ( basso)
• Belisario, suo comandante supremo (baritono)
• Antonina, sua moglie (soprano)
• Irene, loro figlia (mezzosoprano)
• Alamiro, prigioniero di Belisario (tenore)
• Eudora, amica di Irene (soprano)
• Eutropio, capo delle guardie imperiali (tenore)
• Eusebio, custode delle prigioni (basso)
• Ottario, capo degli Alani e dei Bulgari (basso)
• Senatori, veterani, Alani, Bulgari, donzelle, pastorelle dell'Emo (coro)
Interpreti: Carolina Ungher (Antonina), Antonietta Vial (Irene), Amalia Badessi (Eudora), Celestino Salvatori (Belisario), Ignazio Pasini (Alamiro), Saverio Giorgi (Giustiniano), Adone Dell’Oro (Eutropio), Giovanni Rizzi (Eusebio-Ottario)
Librettista: Salvatore Cammarano.
Libretto: basato sull’adattamento di Luigi Marchionni da Belisarius di Eduard von Schenk (Monaco, 1820)
Il libretto lo potete trovare a questo indirizzo: http://www.librettidopera.it/belis/pdf.html
Una breve introduzione
Si tratta della prima opera composta da Donizetti per il Teatro La Fenice. Nell’opera il baritono riveste il ruolo del protagonista, e questo comportauna nuova concezione delle tradizionali relazioni fra i ruoli: si rinuncia in questo caso all’ingrediente dell’amore romantico. Antonina, la moglie di Belisario, ossia la primadonna, appare nelle sembianze di “donna antipatica” che reclama vendetta per la morte del figlio, attribuendone la colpa al marito. Gli altri personaggi sono Irene, figlia di Belisario, e Alamiro (tenore), che alla fine si scopre essere il figlio a lungo ritenuto morto. Il padre protagonista è una figura nuova fra i personaggi creati da Donizetti.
(tratto da William Ashbrook, Donizetti – Le Opere, EDT Musica, 1987, p. 151).
Belisario è l'opera donizettiana rappresentata dopo Lucia di Larmermoor (la prima assoluta ebbe luogo al teatro San Carlo di Napoli il 26 settembre 1835), con cui condivide anche il librettista.
Trama
(tratto da Wikipedia, versione italiana)
L'opera è divisa in tre parti, denominati il primo Trionfo, il secondo Esilio, il terzo Morte. Parlano degli ultimi giorni di vita del comandante Belisario al servizio di Giustiniano.
Parte prima: Trionfo
Belisario torna a Bisanzio dopo una vittoriosa campagna in Italia, salutato da Giustiniano e dall'amata figlia Irene (La man terribile del vincitore). Tra i prigionieri vi è il giovane Alamiro, che viene graziato da Belisario, ma questi rifiuta la libertà e si offre di servire il condottiero (Quando di sangue tinto).
Frattanto, la moglie di Belisario, Antonina, è furibonda con il marito, perché lo ritiene colpevole di aver ucciso il figlio, Alessi appena nato (Oh desìo della vendetta). Aiutata da Eutropio, capo delle guardie imperiali, fa arrivare una lettera all'imperatore dove accusa Belisario di alto tradimento. Giustiniano fa convocare Belisario che viene accusato sia da Eutropio che dalla moglie. Belisario è condannato all'esilio e ad essere accecato (Per me suona già l'ora funesta).
Parte seconda: Esilio
Un coro di Veterani compiange Belisario, e Alamiro entra dicendo che Eutropio ha eseguito l'ordine di Giustiano e che ha accecato il condottiero. Irene entra, e decide di seguire il padre ovunque vada (Dunque andiam).
Parte terza: Morte
In una landa presso Bisanzio, errano Belisario e Irene. I due si nascondo in una spelonca all'arrivo dei soldati di Ottario (Diffondasi terribile grido di guerra), e vengono a sapere che Alamiro si è alleato con loro. Belisario esce allo scoperto, e accusa Alamiro di essere infedele alla Grecia. Alamiro replica che anche se orfano egli era di origine greca, abbandonato in Italia da un marinaio. A quelle parole Irene capisce: è lui il fratello Alessi, che non era stato ucciso ma abbandonato sulle spiagge italiane. Ricongiunto al figlio, Belisario organizza la difesa di Bisanzio (Figli, andiam).
A Bisanzio, Giustiniano ordina ai soldati di difendere la città. Entra Antonina, sconvolta dai rimorsi, e gli rivela le sue colpe e la falsa lettera, mentre l'imperatore si sdegna ad ogni parola (Da quel dì che l'innocente). Risuonano grida di vittoria: i Greci hanno trionfato sulle truppe di Ottario, ma entra Alamiro/Alessi che comunica che Belisario è stato ferito mortalmente. Belisario viene condotto morente al cospetto dell'imperatore (A te, Cesare): gli raccomanda i figli, e muore. Antonina, sconvolta, chiede perdono, ma tutti la maledicono (Aborrita dai mortali), e la donna sviene sul corpo del marito.
Carolina Ungher, la prima Antonina
(tratto da Wikipedia, versione integrata, ed integrato)
La parte di Antonina venne scritta per Carolina Unger (o Ungher) (Székesfehérvár, 28 ottobre 1803 – Firenze, 23 marzo 1877).
Soprano drammatico ungherese iniziò da prima come contralto e mezzosoprano. Studiò a Milano con D. Ronconi e a Vienna con J. M. Vogl. Debuttò a Vienna nel 1821 nel ruolo di Dorabella. Fu la prima interprete nel ruolo di contralto della Missa Solemnis e nella Nona Sinfonia di Beethoven.
Sulla metà degli anni venti a Vienna figurava come seconda donna, sostenendo i ruolini di Berta nel Barbiere di Siviglia, Tisbe nella Cenerentila, ma in un futuro non lontano tutta Europa l’avrebbe acclamata prima come contralto, poi come soprano sfogato della cerchia donizettiana.(tratto da Giorgio Apollonia, Le voci di Rossini, edizioni EDA, 1992, po. 368).
Ingaggiata dal grande impresario Barbaia per l'Italia, prese parte come protagonista a numerose opere in prima esecuzione assoluta: Parisina d'Este, Belisario, Maria di Rudenz di Gaetano Donizetti, La straniera di Vincenzo Bellini e alcune opere di Saverio Mercadante e Giovanni Pacini.
Donizetti scrisse per lei delle parti volutamente tese e incentrate sulla tessitura centrale, data la sua capacità interpretativa.
Nel 1833 cantò al Théâtre des Italiens di Parigi.
Morì a Firenze nella villa "La concezione" nel 1877.
La Unger era in grado di generare pareri contrastanti, dato che la sua maniera interpretativa lasciava un po' spiazzati specie i compositori.
• Vincenzo Bellini in una lettera scrive: "Che cattiva notizia per me è quella che la "Ungher" (cognome volutamente adottato dalla cantante in omaggio al suo paese d'origine) farà il Pirata! Quella donna non può cantare il soprano affatto affatto!"
• Gioachino Rossini, sentitala a Parigi, disse: «la Unger possiede l'ardore del sud, l'energia del nord, polmoni di bronzo, voce d'argento e talento d'oro».
• Rossini così ne scrisse al tenore Ivanoff “se la diva Carolina Ungher è arrivata, vogliate ricordarmi alla di lei memoria; fatele la corte; essa la marita; ha gran talento ed è una eccellente creatura”
Dopo che Barbaja l’aveva fatta chiamare in Italia intorno al 1825, [la Ungher] era riuscita ad estendere il suo registro acuto; le sue note più alte erano forzate (“stilettate” le chiamò Bellini), ma disponeva di un notevole registro grave e di una non comune agilità nel medio acuto. Ciò che più apprezzò in lei Donizetti fu l’intensità drammatica. Chorley illumina questo aspetto della Ungher là dove la paragona a Giulia Grisi nel ruolo di Lucrezia Borgia. La Ungher era “meno splendidamente dotata di natura” ma di una “malvagità profonda e viperina, sottilmente velata nel momento in cui si relizzano i suoi disegni diabolici” mentre “la signora Grisi mostrava meno astuzia e più violenza”. (tratto da William Ashbrook, Donizetti – Le Opere, EDT Musica, 1987, p. 116)
A proposito di grandi primedonne, Belisario era stato rappresentato alla Scala con la Strepponi nella parte di Antonina (e Ronconi come Belisario) alla Scala proprio al tempo delle prove della prima di Nabucco in quel teatro.
Le registrazioni
Vi propongo l'ascolto del Belisario andato in scena nel 1969 alla Fenice con Leyla Gencer (Antonina), Nicola Zaccaria (Giustiniano) e Giuseppe Taddei (Belisario).
Ecco il cast completo:
Belisario - Giuseppe Taddei
Antonina - Leyla Gencer
Irene - Mirna Pecile
Alamiro - Umberto Grilli
Eutropio - Bruno Sebastian
Giustiniano - Nicola Zaccaria
Eudora - Rina Pallini
Eusebio - Giovanni Antonini
Ottario - Augusto Veronese
Centurion - Alberto Carusi
Conductor - Gianandrea Gavazzeni
Orchestra - Teatro La Fenice di Venezia
Chorus - Teatro La Fenice di Venezia
In alternativa, potete ascoltare anche la versione andata in scena nel 1981 al Teatro Colón di Buenos Aires con Rennato Bruson (Belisario) e Mara Zampieri (Antonina).
Ecco il cast completo:
Belisario - Renato Bruson
Antonina - Mara Zampieri
Irene - Stefania Toczyska
Alamiro - Vittorio Terranova
Eutropio - Dante Ranieri
Giustiniano - Nino Meneghetti
Eudora - Vera Portella
Eusebio - Jairo Vaz
Ottario - Hercilio Pinto
Centurion - Dorival Panzani
Conductor - Gian-Franco Masini
Orchestra - Teatro Colón - Buenos Aires
Chorus - Teatro Colón - Buenos Aires
Ascoltatela e poi ne riparliamo!!!
DM