Davvero Tucidide mi sconvolgi.
Come ti faccia a piacere quella colata di mascarpone non lo capisco...
Ammetto che ci sono momenti riusciti (specie nella prima metà del brano) ma proprio gridare al miracolo mi sembra esagerato!
Tucidide ha scritto:Innanzitutto, c'è Levine che, come spesso succede, manca un po' di originalità, ma come sempre è un grande narratore ed affabulatore, ed accompagna mirabilmente il canto.
Posso concordare, ma fino a metà brano, come dicevo. Devo ammettere che sono rimasto conquistato da Levine anche io, nonostante Alagna e Terfel...
Ma converrai che da metà in poi tutto finisce in vacca, risolto nel solido melodismo piagnone da filmetto natalizio, tipico di Levine quando non sa più dove andare a parare.
Il tenore classicissimo nell'emissione, ricerca suoni leggeri e carezzevoli, è talvolta duro in acuto, ma padroneggia bene la mezzavoce e dipinge un Nadir poetico e idealistico: forse un'immagine di Nadir un po' convenzionale, ma efficacissima.
In pratica, fa quello che fa in qualsiasi ruolo canti: da Nemorino a Cavaradossi.
Il tono da bamboccione sognatore, il singultino "orgasmico", le urla sugli acuti... qualche frase convince, ne convengo, ma a me pare comunque di essere all'asilo infantile. Quest'opera e questo personaggio sono già abbastanza sciocchi di per sè: non importa che il tenore faccia di tutto per rincarare la dose.
Il canto di Terfel è invece aspro, aperto, a volte violento, e costruisce uno Zurga barbarico, di una forza espressiva primitiva ed ancestrale.
Qui davvero mi sorprendi!
Terfel , per cui solitamente stravedo, a me pare qui del tutto fuori contesto, duro, insignificante, annoiato persino. E anche un poco becero.
La faccia sembra dire... "ma cosa ci faccio qui? Non farei meglio a pascolare le mie pecore nel Galles? E invece sono qui a far lo scemo per le massaie di Brooklyn in libera uscita"
Gli viene bene solo il primo ritornello, perché lo canta a mezza voce, in bella intesa con Levine.
Sì, in effetti lo preferisco moltissimo (e non capisco bene la faccina sorridente...)
A me sembra cantato con gusto, profondità, modernità mille volte maggiore: non ci sono singhiozzetti, piagnistei, toni "poetici e sognatori" (bah...), ma una patina di malinconia virile, più crepuscolare che esotica.
Posso ammettere che Levine è globalmente molto migliore; ma Gunn è anni luce sopra Terfel, ogni parola ha una sfumatura di umanità.
Burden poi (a parte la pronuncia grottesca) è un vero artista, cosa che Alagna non è: il suo non sarà un Nadir "poetico e idealistico", ma nemmeno un moccioso che vuole la mamma.
Il suo canto è sobrio e nostalgico, il legato meno zuccheroso, non ci sono singulti e piagnucolii.
Davvero Tuc, ascoltalo bene e mi darai ragione: devi solo badare a non farti distrarre dalle ridicole foto scelte da chi ha postato il video (evidentemente molto sensibile al fascino maschile). (la metto io ora la faccina sorridente?
)
Sarei curioso di sapere cosa ne pensano gli altri!
Saluti,
Mat