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Adriana Lecouvreur (Cilea)

MessaggioInviato: gio 20 ago 2009, 14:23
da Pruun
MILANO - 1988

Tanto per tornare a essere il vocalista brutto, cattivo e rompiballe che avete imparato ad amare (? :shock: ?) mi trovo in quasi completo disaccordo con la disamina piuttosto negativa che in Home Page viene fatta dell'Adriana della Mirellona nazionale. Sarà quindi l'occasione giusta per recupare questo dvd che non vedo da qualche anno ormai e che, però, mi ricordo mi fece un'impressione talmente ottima da considerarla tra le mie Adriane preferite.
Quello che mi colpì fu proprio il fatto che la Freni cantasse anche i passi recitati, eliminando qualsiasi 'stacco' con il cantato: mi stupisce quindi leggere una recensione in cui proprio questo aspetto viene negato.
Prima di scendere in ulteriori dettagli, tuttavia, intendo riascoltarmi l'intera performance. :wink:
Salutoni estivi, accaldati e anche un po' afosi dalla solitamente (ma non oggi) ventilata Macerata.

Re: Adriana Lecouvreur Scala 1988

MessaggioInviato: gio 20 ago 2009, 15:16
da MatMarazzi
Pruun ha scritto:Tanto per tornare a essere il vocalista brutto, cattivo e rompiballe .


Caro Pruun,
so benissimo che la tua era solo una battuta, ma sono ugualmente costretto a rettificare per l'ennesima volta.
e lo faccio non per pignoleria, ma perché a forza di affermare questa cosa falsa, sia pure scherzosamente (ossia che qua si combatte contro la tecnica vocalista), ci sarà sempre qualche minch...one che ci crederà.

E dunque ribadiamolo ancora.
I vocalisti non sono nè buoni, nè cattivi. Come non lo sono i declamatori, nè i coloristi, nè i cantanti di musica jazz.
Le varie tecniche di canto sono semplicmente la "lingua" in cui un cantante si esprime.
Allo stesso modo, non ha senso dire che gli angolfoni sono buoni e i francofoni cattivi.
Uno è buono o cattivo a seconda di "quel che dice" indipendentemente dalla lingua che parla.

Purtroppo vi è stato un grande critico che ha inculcato in parte del pubblico e della critica (italiana) l'idea bislacca che l'unica lingua della storia dell'uomo sia il frnacese (è un esempio) e quindi che tutto si debba dire in francese, e che se uno (metti che sia Goethe) parla e scrive in tedesco, vuol dire che sta parlando e scrivendo "male".
Di qui il passo al delirio è brevissimo: ad esempio si può affermare che se gli interpreti Shakespeariani recitano Shakespeare in inglese, è solo perché non hanno studiato bene il francese (non esistono più i maestri di lingua) E per dimostrarlo si inventano la vita di Shakespeare, ad esempio dicendo che amava tantissimo la francia (infatti una volta conobbe un'attrice francese e le disse che era brava; ecco la prova ultima che avrebbe tanto voluto che tutto il suo teatro fosse recitato in francese!!).
Naturalmente è tutta colpa della vedova di Shakespeare se gli interpreti odierni si ostinano a recitare in inglese (che poi non è neanche una lingua, perché l'unica lingua nell'universo è il francese).

Per fortuna c'è il nostro sito e il nostro forum, che immodestamente si sono imposti (e ci stanno riuscendo!!) di smantellare questa antica idiozia.
Per noi tutte le tecniche di canto si equivalgono: a tutte riconosciamo il ruolo storico e le diverse potenzialità - o diversi limiti - a contatto con i vari repertori.
Noi diciamo: esiste il francese (la sublime lingua di Baudelaire e di Verlaine) ed esiste l'inglese (la sublime lingua di Coleridge e Keats).
I "brutti, cattivi e rompiballe" non sono quelli che (come me e te) amano il "francese", ma quelli che dicono scemenze, in qualunque lingua le dicano.

Vorrei citare a questo proposito CArlo Porta.
Ecco cosa rispose a un tale (il Sur Gorell, di Siena) che gli aveva rimproverato di scrivere in milanese invece che in fiorentino, UNICA VERA LINGUA dell'Italia.

I paroll d’on lenguagg, car sur Gorell,
Hin ona tavolozza de color,
Che ponn fa el quader brutt e el ponn fa bell,
Segond la maestria del pittor.

Senza idej, senza on cervell
Che regola i paroll in del descor,
Tutt i lenguagg del mond hin come quell
Che parla on so umilissem servidor.

E sti idej, sto bon gust, già el savarà
Che no hin privativa di paês,
Ma di coo che gh’han flemma de studià :

Tant l’è vera, che, in bocca de usciuria,
El bellissem lenguagg di Sienês,
L’è el lenguagg pu cojon che mai ghe sia.


Saluti,
Mat

Re: Adriana Lecouvreur Scala 1988

MessaggioInviato: gio 20 ago 2009, 15:35
da Pruun
Ma infatti la mia era una battuta, mi richiamavo alla recensione in Home Page... : Chessygrin : non volevo mica offendere nessuno! :oops:

Re: Adriana Lecouvreur Scala 1988

MessaggioInviato: gio 20 ago 2009, 15:43
da MatMarazzi
Pruun ha scritto:Ma infatti la mia era una battuta, mi richiamavo alla recensione in Home Page... : Chessygrin : non volevo mica offendere nessuno! :oops:


Ma nessunissima offesa Pruun! :P
Lo so benissimo che la tua è una battuta, ma sapessi quante volte mi sono sentito dire che odio i vocalisti, che disprezzo chi "canta bene" ecc...
Semplicemente, non voglio perdere occasione di ribadire che non è vero! :)
Questa volta il destro me l'ha dato la tua battuta.

Quanto all'Adriana, tanto tempo fa parlai alla Olivero di quei versi di Fedra (che lei recitava "parlando"). Lei mi assicurò che fu lo stesso Cilea a dirglielo.
Disse che lui sullo spartito aveva indicato una nota semplicemente per questioni ritmiche, ma che l'intonazione doveva libera.
...Sarà vero? Comunque, se così fosse, Cilea sarebbe l'inventore dello Sprechgesang! :)

Salutoni,
Mat

Re: Adriana Lecouvreur Scala 1988

MessaggioInviato: ven 21 ago 2009, 0:06
da VGobbi
Volevo aprire il thread su questo dvd, recensito da Bagnolo. Meno male che ci ha pensato Pruun, il quale si prendera' i maggiori strali. :mrgreen:

A parte gli scherzi, possiedo questa registrazione. Registicamente parlando e' tradizionalista al massimo, senza voli di fantasia. D'altronde mi piacerebbe sapere cosa inventerebbe un Jones, un Guth od un Kupfer con il capolavoro di Cilea. Credo che sia un lavoro al limite dell'impossibile per un regista, colpire l'ascoltatore con qualcosa di originale.

Quindi, inutile negarlo, i punti di maggiore interesse era il cast. Ed anch'io concordo con Pruun. Questa Adriana mi sembra eccellente per merito di 4 artisti : direttore, Freni, Dvorksy e Gavazzi (aggiungerei pure Vinco ma la parte e' troppo corta, comunque comprimario di lusso).

In particolare vorrei soffermarmi sulla prova dei due protagonisti. Non sono un fan della Freni, anzi ... Eppero' in Adriana ci regala una caratterizzazione di primissimo livello, in cui la trovo sublime nei momenti topici dell'opera (le due famosissime romanze), cosi' come nei declamati (che personalmente non trovo artefatti ne' camuffati). Altro discorso sul piano attoriale, dove noto un palese dilettantismo che sfiora il ridicolo, ma non e' sicuramente una novita'. Pero', se mi permettete, criticare la perfomance vocale della Freni in questa recita mi pare eccessivamente fuori luogo.

Posso concordare chi critica invece il tenore, dove mostra piu' volte di essere alla corda nelle zone acute. Personalmente non mi da fastidio piu' di tanto, abbacinato tantissimo dalla sua bellezza timbrica. Ogni tanto, di fronte all'evidenza (ve ne chiedo perdono), mi lascio trascinare dalla voce ... e quella di Dvorksy e' tra le piu' baciate dalla natura.

Insomma, caro Pietro, questa volta hai fatto un buco nell'acqua! :twisted:

Re: Adriana Lecouvreur Scala 1988

MessaggioInviato: ven 21 ago 2009, 8:25
da Pruun
A me non è che non piacciano i versi recitati: tra l'altro la Magda preparò il ruolo con Cilea, a quanto ne so, per cui è, da questo punto di vista, probabilmente l'interprete più attendibile.
Però ricordo che, quando ascoltai la soluzione 'alta' (tanto per usare le parole del buon Giudici) della Freni, restai ammirato. Ma, ripeto, parlo dell'impressione di oltre dieci anni fa in vhs che si confermò qualche tempo fa all'acquisto in edicola del dvd. Tuttavia è da molto che non mi risento quell'incisione e la recensione di Pietro mi da l'occasione per farlo,

Tra l'altro mi piacerebbe parlare con voi anche delle altre opere di Cilea, per esempio Gloria e Arlesiana... è un musicista che a me piace molto. Voi che ne pensate?

Re: Adriana Lecouvreur Scala 1988

MessaggioInviato: ven 21 ago 2009, 8:42
da Luca
Conosco ed ho visto più volte quest'edizione dell'Adriana, opera che adoro e della quale ho diverse edizioni (Gavazzi, Olivero, Tebaldi, Caballé, Kabaivanska, Sutherland compresa una con la Gencer, mentre non ho la vetusta Favero che nel '51 era però in declino) e non mi ha mai globalmente convinto (cast, scene e regia). Certo, come diceva qualcuno, parlare male della Freni è difficile, però giustamente Pietro fa intendere che è lontana dal personaggio (come in fondo lo era in parte la pur tanto celebrata Tebaldi). Alternativa restava, in quegli anni, la temperamentosa Scotto che ha anche inciso l'opera e che trovo davvero versione nuova rispetto alla pur grandissima e storica Olivero. Poi la Cossotto: voce, voce, voce, ma manca l'ambiguità del personaggio signorile e viperino al contempo (Simionato docet). Dvorsky mi ha sempre interessato poco e il resto mah..... Insomma, tutto sommato, dò ragione a Pietro che ha affibbiato 1 stella all'edizione.
Quanto alle altre opere di Cilea, l'Arlesiana la trovo convenzionale (ma è tanto che non l'ascolto), non conosco la Gloria.

Saluti canicolari.
Luca.

Re: Adriana Lecouvreur (Cilea)

MessaggioInviato: mar 24 set 2013, 14:12
da DottorMalatesta
In questi giorni sto cercando di colmare alcune (delle mie tante!) lacune operistiche :oops: , e mi sono accostato all´Adriana Lecouvreur di Cilea, opera di cui ho diverse edizioni (video con Freni, video con Kaufmann, piú alcune edizioni audio con Tebaldi e Corelli 1969, Scotto e Domingo, e Gencer). Purtroppo non ho nessuna edizione con la Kabaivanska.
Operina carina, musicalmente un po´poverella (tanti Leitmotive anche efficaci che si ripetono stancamente, qualche bella melodia), drammaturgicamente un po´ “old style” (anzi, decisamente un po´ troppo per i miei gusti!).
Finora ho ascoltato l´edizione audio Sony con Scotto, Domingo, Obratzsova e Milnes diretti da Levine e visto il video dello spettacolo di Puggelli con la Freni nazionale, la Cossotto e Dvorsky diretti da Gavazzeni. Che dire? La Scotto (il cui consueto manierismo mi sembra sia adattissimo alla parte) ha nettamente la meglio sulla Freni, cui manca quel senso di “eccesso”, quella ipereccitabilitá a fior di pelle confinante con la nevrosi che –mi sembra- siano connaturate al personaggio di Adriana. La Obraztsova è un mostro gradguignolesco, ma non è che la Cossotto sia molto meglio, mentre Domingo se la cava più che bene (e comunque molto meglio di Dvorsky che corre il rischio di impiccarsi ad ogni acuto). Milnes mi sembra un po´strettino nel ruolo tutt´altro che secondario di Michonnet.
Mi resta da ascoltare l´edizione dal vivo (1966) con la Gencer e soprattutto il video dello spettacolo di McVicar...
Ciao!
DM

Re: Adriana Lecouvreur (Cilea)

MessaggioInviato: mar 24 set 2013, 22:11
da pbagnoli
Ho recensito malucciol'Adriana di Freni/Cossotto: per il mio gusto è un pessimo spettacolo, per di più nemmeno eseguito molto bene sul versante musicale.
Lo spettacolo di McVicar con Gheorghiu e Kau è meglio, pur se non perfetto: la verità è che è difficile, difficilissimo trovare il giusto modo di eseguire questo polpettone. Meglio prenderlo sul serio o scherzarci amabilmente sopra?
Sulla musica non sarei così severo

Re: Adriana Lecouvreur (Cilea)

MessaggioInviato: mar 24 set 2013, 23:17
da VGobbi
Anch'io concordo con Pietro. La musica e' tutt'altra che semplicemente carina. Io come opera la trovo davvero splendida, con alcune pagine di grande spicco (le romanze dei due protagonisti sono un must e pure l' "Acerba voluttà" sa farsi valere, sopratutto in bocca ad una procacissima Barbieri, senza poi dimenticare il bellissimo monologo di Michonnet, restato ineguagliato nell'interpretazione di Gobbi) ed una strumentazione raffinata. Sul video scaligero, ho già detto la mia. Certo che affermare il fascinoso Dvorsky un Maurizio in difficoltà sugli acuti e poi preferire un Domingo, mi pare un insulto all'udito. :mrgreen:

Re: Adriana Lecouvreur (Cilea)

MessaggioInviato: mer 25 set 2013, 8:35
da DottorMalatesta
OK, ve lo concedo: musicalmente non è male. Ma se il confronto con qualunque cosa di Puccini mi sembra comunque impietoso.
Circa l´edizione video con la Freni, concordo con la recensione di Pietro (che ho letto a visione completata per non lasciarmi influenzare!). Dvorsky, lo ripeto, non mi sembra granché (neppure dal punto di vista scenico). Ammetto che mi sarebbe piaciuto ascoltare Di Stefano in questo ruolo (che peró non so se abbia mai affrontato).
Ciao!
DM

Re: Adriana Lecouvreur (Cilea)

MessaggioInviato: mer 25 set 2013, 13:17
da pbagnoli
VGobbi ha scritto:procacissima Barbieri

:shock: :shock: :shock:
EEEEEHHHHH?!?!?!
PROCACISSIMA?
:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Credo che dovremmo resettarci su parametri comuni relativi a concetti di sensualità (tu eri quello che dicevi che Carlo Maria Giulini ti ispirava sesso).

Senti, Vittorio.
Credo che Fedora Barbieri possa essere tante cose: aggressiva, grifagna, violenta, sacrale, popolana, persino ecumenica.
Ma teniamola lontana da tutto ciò che abbia anche solo lontanamente qualcosa a che fare con il sesso, per piacere...

Re: Adriana Lecouvreur (Cilea)

MessaggioInviato: mer 25 set 2013, 18:13
da VGobbi
Francesco, Dvorsky non ti ricorda Di Stefano, intendo timbricamente e vocalmente, nei pregi come nei difetti.

Sulla Barbieri, ti deve essere procace solo dall'aspetto fisico?

Re: Adriana Lecouvreur (Cilea)

MessaggioInviato: mer 25 set 2013, 18:58
da pbagnoli
VGobbi ha scritto:
Sulla Barbieri, ti deve essere procace solo dall'aspetto fisico?

Infatti.
Parlavo di "cose che dice e come le dice", non dell'aspetto fisico

Re: Adriana Lecouvreur (Cilea)

MessaggioInviato: mer 25 set 2013, 19:02
da DottorMalatesta
VGobbi ha scritto:Francesco, Dvorsky non ti ricorda Di Stefano, intendo timbricamente e vocalmente, nei pregi come nei difetti.



Ti dirò.... mi sembra che tra i due ci sia un abisso!

Senti DiStefano


e Dvorsky


anche Carreras distefaneggia ma è lontano anni luce dal modello...


Corelli è tribunalizio (però, che voce!!!)


Non c'entra con DiStefano, ma Kaufmann (nella splendida regia di McVicar che sto guardando oggi) è semplicemente strepitoso!

Sentire l'attacco di "bella tu sei" e di "l'amor mi fa poeta": e poi c'è ancora qualche c******e che sostiene che non ha tecnica : CoolGun : !

Ciao!
DM

P.S.:
A Vittorio dedico questo video con una delle sue cantanti preferite!!!
:twisted:



Davvero un video PAZZESCO!!!!
Ma come è conciata "la stupenda"?!!

:shock: :shock: :shock: :shock:

Procace anche lei come la Barbieri?

:mrgreen:

Sentitela nel monologo di Fedra (dal minuto 13:00 in poi)



Davvero mostruosa!!!! La sosia di Gloria Swanson in "Viale del tramonto".
Non so davvero se questa sera riuscirò a prendere sonno!!!
:mrgreen: