Tosca (Puccini)

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Re: Tosca (Puccini)

Messaggioda Alberich » dom 15 nov 2009, 19:40

Caro Pietro, dissento: Gobbi aveva solo una espressione solo in certi ruoli. In altri (Simone, Rigoletto, anche Figaro per dire) a mio parere rimane artista grandissimo.
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Re: Tosca (Puccini)

Messaggioda pbagnoli » dom 15 nov 2009, 20:26

Hai ragione, Alberich: vo fare ammenda. In Rigoletto e soprattutto Simone è molto più vario ma, secondo me, solo in Simone arriva a compitare un personaggio da ricordare veramente.
Avrei dovuto specificare meglio: nei ruoli da cattivo è come Clint Eastwood.
Nei ruoli da buono, invece, affiorano solo (si fa per dire) le difficoltà vocali
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Tosca (Puccini)

Messaggioda Luca » dom 15 nov 2009, 21:55

Nei ruoli da buono, invece, affiorano solo (si fa per dire) le difficoltà vocali
=======================================================================
Concordo: basterebbe pensare a Rodrigo di Posa nell'edizione - a mio avviso davvero scadente - del Don Carlo con Filippeschi, la Stella, la Nicolai, Christoff e Neri diretta da Santini.

Salutoni domenicali.
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Re: Tosca (Puccini)

Messaggioda VGobbi » mar 17 nov 2009, 21:35

Penso che non scrivero' piu' su questo forum.

Addio!
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Re: Tosca (Puccini)

Messaggioda Luca » mar 17 nov 2009, 23:26

Voglio specificare il mio pensiero su quanto ho detto per evitare fraintendimenti. Nell'infelice (e, a tratti, infelicissima) edizione EMI del Don Carlo da me menzionata, pur con tutte le sue lacune, T. Gobbi è l'elemento migliore. Almeno ha un accento vario se si pensa a quello che combinano gli altri (specie Neri, Christoff e la Nicolai!!!).

Saluti, Luca.

PS.: Ma siamo fuori tema o sbaglio?
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Re: Tosca (Puccini)

Messaggioda VGobbi » mar 17 nov 2009, 23:49

Luca ha scritto:Voglio specificare il mio pensiero su quanto ho detto per evitare fraintendimenti. Nell'infelice (e, a tratti, infelicissima) edizione EMI del Don Carlo da me menzionata, pur con tutte le sue lacune, T. Gobbi è l'elemento migliore. Almeno ha un accento vario se si pensa a quello che combinano gli altri (specie Neri, Christoff e la Nicolai!!!).

Saluti, Luca.

PS.: Ma siamo fuori tema o sbaglio?

In virtu' della rettifica di Luca, ho deciso di tornare sul forum. :mrgreen:

A parte gli scherzi, carissimo Nicola, non lasciarti traviare dagli anti-gobbiani. E' solo invidia e sul forum ve ne sono parecchi.

Ora sono serio, abbiamo scherzato troppo. Quante volte, parlando di questo artista, siamo incappati nelle stesse discussioni, ovverossia che Gobbi, al di la' dei vistosi problemi vocali (e fin qui siamo tutti d'accordo, compreso i gobbiani fans sfrenati come il sottoscritto), quel di cui ci siamo sempre arenati e' sull'interpretazione di Gobbi. Chi la vede una sorta di "bianco" e "nero", chi invece trova l'interpretazione variegata e tutt'altro che "monotematica". A mio modesto parere, l'interpretazione per certi versi la trovo soggettiva per poterla esaminare "oggettivamente". Non so se mi sono spiegato! Cio' che per qualcuno e' bello, per altri e' invece indecoroso. Per Biondo - Giudici - il sottoscritto e chi per esso, lo Scarpia di Gobbi e' un must, per Luca - Bagnoli e chi per esso, uno Scarpia sorpassato e vocalmente improponibile.

Su una cosa, vorrei comunque puntualizzare ed in un certo senso tranquillizzare Nicola. Ti assicuro che questo forum, rispetta tutte le opinioni, ma l'impostazine data dai gestori del sito (Bagnoli e Marazzi) non e' di certo "vocalista", ovverossia che preferisca il canto all'interpretazione, le note al fraseggio, il bel suono ad un bell'accento.

Ritorno scherzoso. Quando si parla di Gobbi, non si e' mai OT!!! : Andry :
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Re: Tosca (Puccini)

Messaggioda Luca » mer 18 nov 2009, 0:18

Ma l'OT era per il Don Carlo e altri ruoli (Simone, Rigoletto) che non hanno nulla a che vedere con la Tosca non per Gobbi!
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Re: Tosca (Puccini)

Messaggioda VGobbi » mer 18 nov 2009, 20:22

Luca ha scritto:Ma l'OT era per il Don Carlo e altri ruoli (Simone, Rigoletto) che non hanno nulla a che vedere con la Tosca non per Gobbi!

Ma si tranquillo, non mi conosci Luca? :D
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Re: Tosca (Puccini)

Messaggioda Rodrigo » mer 18 nov 2009, 23:11

Luca ha scritto:Voglio specificare il mio pensiero su quanto ho detto per evitare fraintendimenti. Nell'infelice (e, a tratti, infelicissima) edizione EMI del Don Carlo da me menzionata, pur con tutte le sue lacune, T. Gobbi è l'elemento migliore. Almeno ha un accento vario se si pensa a quello che combinano gli altri (specie Neri, Christoff e la Nicolai!!!).

Saluti, Luca.

PS.: Ma siamo fuori tema o sbaglio?


Mi pare un giudizio un po' eccessivo su quel Don Carlo.
Io salverei tranquillamente anche Christoff, la Stella e Neri oltre a Gobbi. Concordo sul "pollice verso" nei confronti di Filippeschi, Nicolai e (in parte) Santini.
Con più calma e in altra sede mi riservo di motivare il giudizio.
Saluti
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Re: Tosca (Puccini)

Messaggioda Luca » gio 19 nov 2009, 0:45

Beh, per me resta un'edizione molto scadente: Christoff e Neri sono monolitici vocalmente e interpretativamente, il primo poi ha una dizione da Boris. La Stella è opaca, non alleggerisce i suoni, non è regale e anche dove sembra cantare discretamente è generica. Filippeschi è inespressivo e ha una vocalità a soli scatti verso l'acuto, mentre la Nicolai distrugge Eboli iniziando da una pessima esecuzione della Canzone del velo (coadiuvata da un Santini braccio pesante dall'inizio alla fine).
Gobbi, a parte le lacune vocali, si dimostra interprete molto moderno e - ripeto - è, tutto sommato, il migliore in campo.
Ma poi un'edizione di Don Carlo come questa non può non essere confrontata con l'edizione precedente dove, pur non avvenendo miracoli, il cast è molto più in regola (Rossi-Lemeni, Caniglia, Stignani, Picchi, Silveri, Neri, Sciutti e diretti onestamente da Previtali e senza strappate orchestrali davvero rozze che si sentono in Santini con l'Orchestra dell'Opera di Roma), né con quelle che sono venute dopo. Facendo un panorama, a mio avviso, è l'edizione peggiore di tutta la discografia del Don Carlo.

Saluti, Luca.
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Re: Tosca (Puccini)

Messaggioda Alberich » gio 19 nov 2009, 1:21

Luca ha scritto:Beh, per me resta un'edizione molto scadente: Christoff e Neri sono monolitici vocalmente e interpretativamente, il primo poi ha una dizione da Boris. La Stella è opaca, non alleggerisce i suoni, non è regale e anche dove sembra cantare discretamente è generica. Filippeschi è inespressivo e ha una vocalità a soli scatti verso l'acuto, mentre la Nicolai distrugge Eboli iniziando da una pessima esecuzione della Canzone del velo (coadiuvata da un Santini braccio pesante dall'inizio alla fine).
Gobbi, a parte le lacune vocali, si dimostra interprete molto moderno e - ripeto - è, tutto sommato, il migliore in campo.
Ma poi un'edizione di Don Carlo come questa non può non essere confrontata con l'edizione precedente dove, pur non avvenendo miracoli, il cast è molto più in regola (Rossi-Lemeni, Caniglia, Stignani, Picchi, Silveri, Neri, Sciutti e diretti onestamente da Previtali e senza strappate orchestrali davvero rozze che si sentono in Santini con l'Orchestra dell'Opera di Roma), né con quelle che sono venute dopo. Facendo un panorama, a mio avviso, è l'edizione peggiore di tutta la discografia del Don Carlo.

Saluti, Luca.

"Spesso un'arancia" per Christoff, che, assieme a Gobbi, è l'unico che propone degli sprazzi interessanti, sia nel "Ella giammai m'amò", sia nel duetto con Posa (qui son veramente sprazzi......).
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Re: Tosca (Puccini)

Messaggioda Nicola Biondo » gio 19 nov 2009, 16:58

Non mi lascio Traviare, ormai ho diverse registrazioni di Gobbi e non li butto. Non faccio parte dei Gobbiani o degli anti Gobbiani, ascolto questo genere per puro piacere. Se vi chiedo dei consigli vista la vostra pluriennale esperienza di maturi uomini di teatro è perché mi fido. Capita spesso di incappare in qualche cd o dvd veramente brutto e in giro c'è ne sono parecchi.
Grazie
Nicola Biondo
 
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Re: Tosca (Puccini)

Messaggioda Raffaele » gio 19 nov 2009, 21:23

...e comunque al di là dell'essere gobbiano o antigobbiano( io stesso non impazzisco per questo baritono ) resta il fatto che moltissime cose memorabili e insuperabili ce le ha lasciate questo artista non foss'altro che per l'intelligenza con cui spesso risolveva i suoi personaggi...non so ,in questo momento tanto per restare in ambito pucciniano mi viene in mente quel Tabarro con la direzione di Bellezza...va bene , tutta la registrazione sarà discutibile, sia per la direzione stessa che per gli altri interpreti...però il Tabarro secondo me è un opera veramente singolare e particolare nella produzione pucciniana perchè mi pare che affiorino molti elementi di modernità e contemporaneità nel rapporto fra Michele e Giorgetta specialmente nel duetto della parte finale("Perchè non m'ami più...") (forse qualcosa di analogamente intenso anche se diverso lo troviamo solo in alcune battute fra Minnie e Johnson della "Fanciulla")che fanno già pensare alle tematiche dell'incomunicabilità nella coppia poi sviluppate nel corso del '900...insomma non li sentiamo più parlare (o meglio cantare) di baci,travolgenti passioni, tradimenti ecc.(anche se di questo avevano già "ampiamente discusso" Giorgetta stessa e Luigi) ma del perchè (o forse meglio della incapacità a capire o accettare il perchè) qualcosa si è definitivamente rotto nella coppia (sempre ammesso che qualcosa c'era- il pretesto è la morte del figlioletto ma sicuramente fra i due le premesse erano bacate sin dall'inizio-un pò come per Nedda e Canio)...
Tutto questo per dire che per quanto discutibile dal punto di vista vocale(forse poi neanche tanto) io ancora non l'ho sentito un altro Michele che, come quello di Tito Gobbi , riesca a trasmettermi tutta la immensa sofferenza di questo personaggio...
Raffaele
 
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Re: Tosca (Puccini)

Messaggioda MatMarazzi » ven 20 nov 2009, 3:11

Raffaele ha scritto:(sempre ammesso che qualcosa c'era- il pretesto è la morte del figlioletto ma sicuramente fra i due le premesse erano bacate sin dall'inizio-un pò come per Nedda e Canio)...
..


Caro Raffaele,
apprezzo molto tutto quello che hai scritto.
Ammetto che io non amo Gobbi per niente, e non tanto per la qualità del canto (che anzi considero un valido e penetrante declamato all'italiana), quanto per la superficialità dell'interprete (ovviamente a mio gusto), eloquente ok, espressivo ok, carismatico ok, ma sempre a un livello di faciloneria che per me è il contrario di un'interpretazione.
Sono d'accordo con te e Vit (il Gobbiano del gruppo) che Michele è uno dei suoi personaggi migliori.
Eppure ...anche per Michele io cerco di più.

Tu sembri orientato (nella frase che ho citato) a ritenere che fra Giorgetta e Michele l'amore sia sempre stato unilaterale (l'esempio di Canio e Nedda) e che la morte del bambino sia stata solo la causa scatenante della rottura.
Io invece non credo.
Trovo che molti segnali ci inducano a credere che l'amore fra i due coniugi sia stato travolgente, assoluto, immenso... e che forse lo è ancora.
E che se Giorgetta, dibattendosi come una Kata Kabanowa, fa ora di tutto per calpestarlo, rinnegarlo, ci possono essere altre ragioni, ragioni che per giusta Michele capisce fin troppo bene.

E' vero che lei rimpiange Belleville... e lo dichiara con trasporto, e non di meno l'ha lasciata!
E' stata lei ad accettare di seguire Michele sulla senna, per vivere con lui su quel barcone dove (adesso) "non respira".
Nè si può dire che abbia "subito" l'amore di Michele (come Nedda quello di Canio) ma anzi vi contribuiva con passione ("quando ardentemente mi cercavi e mi baciavi" ci racconta lo stesso Michele e lei non lo nega).
Il passato dei due (prima della morte di quel bambino nominato solo di sfuggita... quasi con timore) è un mondo che a stento possiamo penetrare.
Ma un mondo fatto di baci, di passione, di notti stellate, di intese profondissime e incommensurabili, ma di cui ora (durante l'opera) non si parla, Giorgetta non parla... è il "non detto".

Il rapporto tra Michele e Giorgetta è, a mio parere, molto simile a quello tra Barak e sua moglie.
Lei lo maltratta, lo accusa, lo insolentisce, lo vuole lasciare e lo tradisce non perché non lo ami, tutt'altro: lo ama disperatamente e follemente, ha bisogno di lui. Ma in lei brucia un malessere violento, da cui vuole uscire.
E l'unico modo che ha di uscirne è uscire da se stessa, negarsi, contrastarsi, fingersi diversa, negare i propri valori, la propria morale e naturalmente anche i propri sentimenti... fra cui l'affetto per Barak.
Con Hofmansthall tutto questo è esplicitato. Fatto sta che alla fine la Tintora non solo ha modo di rinsavire e di ritrovare se stessa, di riaccettarsi, ma non perde occasione di rivolgere al marito i canti di amore più belli che Strauss abbia musicato.
Con il Tabarro invece, se pure la situazione è identica, non si esce dall'ambito del "non detto".
Ed è proprio questo a rendere la questione psicologica ancora più intrigante.
Giorgetta non può psicologicamente reggere la disperazione devastante della morte del figlio. E allora vuole "uscire da sè", negarsi, liberarsi di "quella donna che soffre tanto" e diventare un'altra. Butta all'aria i suoi valori e i suoi sentimenti (che appartenevano a quella che non vuole più essere) ed erige un muro fra sè e Michele, lo stesso muro che aveva eretto la Tintora fra sè e Barak.

Bene, perchè questo passato negato, questo figlio "innominato", questa intensità di amore "non detto" passi e sia compreso, (cosa ben più ardua nel Tabarro che nella Frau) occorre che l'interprete di Michele trasudi (come Barak) umanità, sensibilità, profondità, dolcezza... e oersino sensualità.
Come l'imperatrice capisce l'intera Umanità (e si sacrifica per essa) semplicemente guardando Barak, così noi pubblico dovremmo capire, semplicemente guardando l'interprete di Michele, perché Giorgetta (tanto più giovane di lui) ha lasciato per lui le allegre comitive di Belville (che ora dice di rimpiangere) e gli si è data, lo ha seguito su una barca, sulla Senna, a soffocare tra il letto ed il fornello, cercandolo "ardentemente" nello notti stellate.
Dobbiamo capire ciò che nessuno (nè Michele, nè Giorgetta) può e vuole dire.

Con Gobbi niente di tutto questo.
Con lui Michele è il solito, comodo e prevedibile "tardone livido e grifagno che sposa la giovane e carina e poi si stupisce - chissà poi perché - che questa non lo ami e gli metta le corna". Proprio come Canio... o se preferisci come Don Bartolo.
Che poi a Gobbi riesca bene esprimere questo facile approccio è vero: con la sua bella pipa in bocca, la faccia e la voce da Jean Gabin dei poveri, ecc...
Però Fischer Dieskau (che non è affatto un Michele geniale, intendiamoci) quando sussurra alla Varady (che era sua moglie nella realtà) "resta vicino a me, non ti ricordi" il brivido di lei passa direttamente al pubblico.
Si capisce davvero quale forza possente legava e lega quei due disperati, fatti per amarsi e per distruggersi... ma non per comunicare.

Così almeno la vedo io.
Anche Suor Angelica per me è il trionfo del "Non detto". Troppe cose non dette inquinano il rapporto fra lei e la Principessa.
So di essere in minoranza! :) Ma io la penso così
Io e il caro Maugham litighiamo da almeno dieci anni su questi punti (su Suor Angelica, tanti anni fa, ci scontrammo davvero! e furono scintille) :)


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Re: Tosca (Puccini)

Messaggioda Tucidide » ven 20 nov 2009, 9:47

Sono d'accordo nel paragonare Canio a Michele e a non considerarli dei mariti cornuti perché maturi e ombrosi: troppo sfuggenti e stereotipati sono gli amanti delle rispettive mogli (Silvio e Luigi), al punto da far pensare che si tratti di una semplice infatuazione, come dice Matteo, dovuta ad una crisi di indentità e di valori.

Poi, che Il Trittico sia il regno del "non detto" sono assolutamente d'accordo, :) e non solo nei primi due pannelli.
Nel Gianni Schicchi gli effetti nefasti di questa "incomunicabilità" sono messi in ridicolo e declinati sul versante comico. E' un capolavoro il momento in cui Gianni entra in casa di Buoso, dopo lo stornello di Rinuccio: musica, parole, tutto concorre a creare quel senso di atmosfera quasi surreale che si verifica quando si fronteggiano due persone o gruppi di persone che non parlano e non comunicano.
E gli effetti si manifestano alla fine.
Sono sempre più convinto che il vero capolavoro di Puccini sia proprio Il Trittico. : Thumbup : E lo dico da amante di Tosca e Turandot.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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