A prescindere, hai fatto bene a prenderle (si fa sempre bene a prendere un Dvd o un bluray d'opera).
In pratica...
VGobbi ha scritto: L'amore delle tre melarance. Regia di Laurent Pelly (lo splendido regista che firmo' "La figlia del reggimento" con la Dessay) e la presenza, tra gli altri del veterano Vernhes, Le Roux e White. E' un'opera che amo troppo.
Anche io la amo, ma qui davvero - almeno per me - Pelly fa un flop.
La regia si impantana nei suoi simboli e perde di vista vivacità e poesia.
L'abbiamo detto tante volte: Pelly è un regista grandissimo, il miglior poeta comico della contemporaneità; della commedia ha i ritmi, la gioia di vivere, i colori.
Ma non è un gran pensatore!
Quando allestisce opere per pensatori (o crede di dover dimostrare che anche lui ...pensa bene) tutto si slenta. La delusione della sua Bistruska a Firenze è lì per qualcosa...
Hansel und Gretel. Cast all-stars in ogni suo punto (Kirschlager, Damrau, la compianta Connel, Allen e Silja) e direzione di Davis.
Questa l'ho pure vista dal vivo e l'ho anche recensita per Operadisc.
Direzione molle, regia carina ma accuratamente scopiazzata punto per punto da Jones. Cast di grandi nomi, dominato da Allen e dalla povera Connell, in forma vocale straordinaria.
Le ragazze (Damrau e Kirschlager) brave come al solito, ma non bravissime.
La Silja pena davvero troppo con la scrittura acuta e virtuosa del ruolo. In basso è completamente afona. Inoltre, nonostante sia stata una delle più incredibili attrici musicali di tutti i tempi, il registro del grottesco non le è congeniale.
Si riscatta solo con un "hocus pocus" terrorizzante, illuminata di rosso, occhi allucinato fisso sul pubblico ...che ricorda le sue Elektre e le sue Lulu.
E soprattutto con una cavalcata da pelle d'oca.
Don Giovanni. Tre i motivi d'interesse che mi hanno portato alla scelta di quest'edizione. Maltman, Kotcherga e Guth. Direzione di de Billy.
Ne abbiamo parlato e riparlato moltissimo su questo forum.
E' un DVD da acquistare per la regia di Guht, una delle sue più innovative ed efficaci. Il cast è dominato da Maltman e soprattutto uno Shrott al meglio delle sue capacità.
Questo Leporello fragile e coatto, un po' ritardato ma fisicatissimo, è il suo capolavoro.
La Daash è convincente scenicamente, meno vocalmente. La Roeschmann dimostra di saper ironizzare su se stessa, e ci regale una superba Elvira.
Falstaff. Unico punto d'interesse e' la regia di Richard Jones, regista di cui va per la maggiore su questo sito, insieme a Guth e Terminakov. Il cast mi e' del tutto sconosciuto, ma essendo prodotto dal festival di Glyndebourne e' già un ottimo biglietto da visita.
Come i miei amici sanno, persino un incondizionale e fanatico di Jones come sono io, alle volte può restare deluso.
Dopo aver visto (dal vivo) il Macbeth Jones-Jurowski sempre a Glyndebourne, questo Falstaff mi ha deluso non poco. Per carità: idee a gogò, recitazione raffinatissima, umorismo tranciante e finissimo come sono un inglese (se spiritoso) può dare... tutto bellissimo.
Eppure il Jones che conosco io avrebbe reso il quadro finale qualcosa di supersonico... mentre, come potrai notare, così non è.
Jurowski si conferma invece uno dei due o tre maggiori direttori del mondo.
Nel cast dovresti almeno tenere a mente il nome di Purves (protagonista). Questo baritono-buffo-all'inglese è una forza della natura.
Lavora spessissimo con Jones, tanto che è atteso il suo Balstrode alla Scala.
Salutoni,
Mat