walpurgys ha scritto:“Die Walkure” diretta da Lothar Zagrosek e con la regia di Christoph Nel va vista per 2 motivi:
1) Per capire che Wagner non ha bisogno di tali orrori che vengono definite anche "regie"..
Caro Walpurgys,
comprendo il tuo disappunto e riconosco la genuinità della tua fede wagneriana.
Permetti però che ti dica, in tutta franchezza, che trovo il tuo metodo d'analisi non del tutto corretto.
E’ un metodo comunque diffuso, che a volte troviamo anche nelle riviste specializzate. Quando un recensore si trova di fronte a uno spettacolo che non capisce o non apprezza (le due cose sono a volte conseguenti) toglie dal contesto diversi momenti e li mette fra virgolette per esprimere sdegno o fare dell’ironia.
Leggerti comunque è stato un piacere, soprattutto quando dici che Brunnhilde sembrava un capo indiano! E' vero!
Non dico che questa Walkiria sia di levatura storica, intendiamoci, e sono del parere che Nel soffra in questo allestimento di un eccesso di macchinosità, ma, permetti, ti sei chiesto se tutte le cose che Nel ha realizzato (per discutibili che siano) nascano da un'incapacità del regista o da precise scelte, forse bizzarre, forse anche irritanti, ma che ti sono sfuggite?
Ad esempio, stando al primo atto, a me è parso che Nel individui in Sieglinde una centralità drammaturgica superiore sia a quella di Siegmund che di Hunding. E’ lei la protagonista e il centro d’attenzione.
Cosa è Sieglinde per Nel?
Una donna schiavizzata e stuprata da tutti gli uomini che incontra per ridursi a essere solo un "contenitore" per una stirpe di eroi che verrà.
Vediamo, dico io…
Stando a Nell, come viene “stuprata” Sieglinde? Da Nothung, che il regista vede non solo come simbolo, ma come vero e proprio strumento della virilità di Wotan.
Tutto è abbastanza chiaro a partire da “Die Manner Sippe” in poi. Quando tu dici che “la spada è Sieglinde” ci vai vicino; io vado oltre: “la spada è
dentro Sieglinde”. Guarda infatti dove si trova la proiezione di Northung quando lei dice le parole “la conficcò fino all’elsa” e ti prego di notare il senso di estasi sensuale nella parte finale del pezzo quando Sieglinde coccola la spada e la tiene dentro di sé con trasporto e entusiasmo.
Però Siegmund deve conquistare lui la spada per affrancarsi dal babbo incombente.
Qui, Walpurgys, non c’entra la finestra, c’entra che Nothung (finalmente la vediamo) è avvolta nello stesso telo della sottoveste di Sieglinde, ovvero è dentro di lei, Siegmund la strappa a viva forza (Sieglinde si contorce dal dolore) e quando la agita trionfante lei si stende a terra e allarga le gambe per offrirsi, rassegnata, all’ennesima violenza. Questa volta del fratello.
Quindi, per Nel ovviamente, Sieglinde subisce tre violenze; la prima, dal padre, la seconda dal fratello e la terza, che non vediamo, dal figlio, che la ucciderà nascendo.
Per Nel Sieglinde è solo uno strumento per la realizzazione di disegni più grandi lei.
Ora, questo potrebbe essere un buon punto di partenza; ovvero analizzare in forma scenica come Wagner sviluppi due concetti di femminilità opposti quali Sieglinde e Brunnhilde e un occasione per chiedersi perchè il Nostro faccia a pezzi proprio la più diretta espressione di una femminilità vera e sorgiva di tutta la sua produzione.
Anche perchè un'analisi del genere, ammesso che abbia un senso, o lo fai in quest'opera o da nessun'altra parte, visto che Walkiria è l’unico lavoro dove Wagner mette a confronto due personaggi femminili di pari importanza al di fuori dalla dialettica santa-diavolessa.
Poteva venir fuori un percorso se non rivelatorio, perlomeno curioso…
Poi, concordo con te, Nel si perde per strada, arruffa la matassa, mette troppa carne al fuoco, vuole smitizzare anche dove non ce n’è bisogno e non c’entra del tutto la figura di Brunnhilde finendo per offrirci il solito dualismo Sieglinde-tutta-carne e Brunnhilde-tutta-testa che già conosciamo e che altri hanno già affrontato con altri mezzi e altre idee.
Sai, si tratta di una regia a tesi. E come tutti gli spettacoli a tesi (verso cui sono per natura diffidente
) anche questo ha dei limiti e delle forzature.
Però, convieni con me, prima di buttare alle ortiche un allestimento, almeno proviamo a capire dove voglia andare a parare.
Zagrosek anche a me ha incuriosito. La sua lettura anti-romantica, i tempi lenti, i colori spenti del primo atto, il rifiuto di ogni belluria fine a se stessa si sposa in maniera efficace con le idee, condivisibili o meno, di Nel.
walpurgys ha scritto:“"Avete visto e ascoltato gli altri spettacoli?..
Siegfried di Morabito. L'ho trovato, questo sì, molto interessante.
Salutoni
Somerset