Parsifal (Wagner)

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Re: Parsifal Kollo

Messaggioda MatMarazzi » mer 03 dic 2008, 17:47

elvino ha scritto:Scusate se vi "rompo" sempre le scatole coi miei quesiti :lol: Questo Natale vorrei acquistare il Parsifal con Kollo ma non so quale edizione scegliere,la prima,quella diretta da Solti,o la seconda diretta da Herbert Kegel,sopratutto la seconda è integrale visto che sta in 3 cd ? Per ultimo in linea generale quale Parsifal mi consigliereste come migliore o cmq uno dei migliori ? Grazie x le vostre risposte buona serata a tutti voi Gian Luigi


Anche a me, Elvino, incuriosisce il fatto che Kollo rappresenti una priorità per questo tuo acquisto!
Come mai? Ritieni che in Parsifal possa dare buoni risultati?
Comunque anche io conosco solo l'edizione Solti (il mio primo Parsifal, in LP) che ha dei momenti davvero magici, anche se io considero un po' fallimentare tutto il secondo atto.
Mai sentita l'edizione di Kegel... Ma è ufficiale? E chi canta con lui?

Salutoni e buon Parsifal.
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Re: Parsifal Kollo

Messaggioda Alberich » mer 03 dic 2008, 18:12

A me il Parsifal di Solti (primo anche per me) piace. Per quello che penso di Solti rimando paro-paro a quello che ho appena scritto nel thread dell'Ainda, ma è questione di gusti. Per il resto, mi piace assai Fischer-Dieskau, mentre la delusione mi sembra Frick un po' senescente. Potrà sembrarvi una roba da psicopatici (canterà si è no per un minuto :mrgreen: ), ma è la prima registrazione che mi ha fatto innamorare di Hotter.
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Re: Parsifal Kollo

Messaggioda elvino » mer 03 dic 2008, 21:47

Anche a me, Elvino, incuriosisce il fatto che Kollo rappresenti una priorità per questo tuo acquisto!
Come mai? Ritieni che in Parsifal possa dare buoni risultati?
Che dire è un cantante che prima dell'anno scorso non conoscevo affatto e anzi influenzato dal libro di Celletti "Voce di Tenore" consideravo "gonfiato" dalle case discografiche poi ho ascoltato il suo Tannhauser sempre diretto da Solti e lì mi è piaciuto molto dando vita ad un personaggio davvero credibile nell'esprime la dicotomia "amore" Venus Elisabeth.
Perchè Kollo in Parsifal ? xchè secondo me con il suo timbro penso riesca a esprimere al meglio la iniziale freschezza giovanile del personaggio e con il suo fraseggio riesca a far trascolorare questa giovanile esuberanza in una più dolorosa maturità.Quindi penso e spero che in questo ruolo riesca a dire la sua in modo altrettanto convince di quanto facessero Vickers,Thomas,Windgassen,Vinay,Jerusalem.
Mai sentita l'edizione di Kegel... Ma è ufficiale? E chi canta con lui?
Se sia ufficiale non so.è un'edizione registrata dal vivo a Lipsia nel 1975 ed edita dalla Berlin Classics.Il resto del cast è composto da Gisela Schroter,Theo Adam,Ulrik Cold e Reid Bunger.
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Re: Parsifal Kollo

Messaggioda Maugham » gio 04 dic 2008, 9:09

elvino ha scritto:Per ultimo in linea generale quale Parsifal mi consigliereste come migliore o cmq uno dei migliori ?


Dipende se si tratta del tuo primo Parsifal in assoluto e allora anch'io andrei su Solti.
Io stravedo per quello di Boulez... ne riconosco i limiti... ne sento le forzature... però finisce spesso nel lettore.
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Re: Parsifal Kollo

Messaggioda VGobbi » gio 04 dic 2008, 22:50

Se devo dire Parsifal, penso subito a quello live del '51 con Kna ed un cast che attende ancora d'esser eguagliato (Windgassen, Modl, Weber, London ed Uhde). Quello di Solti non e' male, nonostante Frick (basso che francamente non mi ha mai fatto impazzire).

Maugham accenna a Boulez, ma non dice a quale Parsifal si riferisce (anche se posso presumere che preferisce l'annata 1970. E c'e' da mordersi le mani che Ridderbusch canti "solo" Titurel!!!).

Se guardiamo dal lato solo orchestrale, allora in effetti von Karajan "stacca" tutti come bellezza "sonora". Da' davvero l'impressione di far parte di un mondo fiabesco, fatato.
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Re: Parsifal Kollo

Messaggioda elvino » mar 09 dic 2008, 23:04

Grazie mille a tutti x le vostre risposte.Ho or ora ordinato da Amazon il Parsifal appunto di Solti...appena l'avrò sentito vi dirò....Posseggo già quello che consiglia Vittorio di Kna del 51 ma nella mia edizione il suono è talmente nebbioso ovattato con continui rumori di fondo che per questo ho deciso di comprare un'altra edizione di quest'opera. Saluti Gian Luigi
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Re: Parsifal Kollo

Messaggioda pbagnoli » mer 10 dic 2008, 14:52

elvino ha scritto: Posseggo già quello che consiglia Vittorio di Kna del 51 ma nella mia edizione il suono è talmente nebbioso ovattato con continui rumori di fondo che per questo ho deciso di comprare un'altra edizione di quest'opera

Io ho quello della Teldec con un suono meraviglioso!
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Re: Parsifal Kollo

Messaggioda Pruun » mer 10 dic 2008, 17:30

pbagnoli ha scritto:
elvino ha scritto: Posseggo già quello che consiglia Vittorio di Kna del 51 ma nella mia edizione il suono è talmente nebbioso ovattato con continui rumori di fondo che per questo ho deciso di comprare un'altra edizione di quest'opera

Io ho quello della Teldec con un suono meraviglioso!


Anche io ho quella della Teldec e mi sembra, tecnicamente parlando (oltre che artisticamente sia chiaro), una registrazione ottima... forse, elvino, nel tuo caso si tratta di un'altra pubblicazione?
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Re: Parsifal Kollo

Messaggioda elvino » gio 11 dic 2008, 18:42

Si effetivamente l'edizione da me posseduta è pubblicata da una certa TIM AG.Quando acquistai quest'edizione del Parsifal cercai appunto l'edizione TELDEC ma invano.
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1953 - Bayreuth

Messaggioda MatMarazzi » mar 09 ago 2011, 11:46

Riapro questo thread, dopo tre anni, per rispondere alla recente recensione di Pietro sul Parsifal di Krauss, che - devo dire - mi ha illuminato su tanti fronti.

Intanto mi complimento moltissimo per la lettura del caso "Krauss".
Il grande direttore era ricomparso, dopo la guerra, trasfigurato.
Anche prima della guerra (lo dimostra l'incredibile atto della Ariadne) era già modernissimo per intensità e freschezza narrativa (mentre in quegli anni si gradiva il magniloquio e la pesantezza), ma dopo ci si rivela come spogliato ulteriormente, con una narrazione ancora più levigata e ricondotta in umanità e nitore quasi esistenzialistici.
L'immagine bagnolesca delle tinte "ad acquarello" rende benissimo ciò che Krauss evoca anche a me: l'anti-retorica, le scioltezza "epica" del suo nuovo linguaggio, che era esattamente quella di Wieland e che descrive così bene tutto lo spirito della Neue Bayreuth (spirito che - ammettiamolo una buona volta - aveva ben poco a che spartire con la monumentalità, per altro eccelsa, di Kna).

Sono grato a Pietro di avermi chiarito perché la Moedl, pur confermandosi la maggior Kundry di tutti i tempi, non risulti altrettanto sciolta e disinvolta in questa edizione, come se - nonostante tutto -fosse un po' appiccicata lì, non intimamente fusa con l'orchestra.
Pur essendo lei, più di chiunque altro, incarnazione stessa dell'anti-retorica della Neue Bayreuth, evidentemente non poteva seguire fino in fondo un simile direttore nella ricerca della sfumatura esistenzialistica del suono, diluito e dilavato.
Sicuramente, come dice Pietro, la successiva Crespin (un po' soverchiata invece da Kna) sarebbe stata assai bene con Krauss.
E aggiungerei che, in quest'ottica, sarebbe potuto risultare vincente anche il progettato Parsifal scaligero (cancellato per la morte del direttore) con la Callas matura, quella "colorista" dei secondi anni '50, di cui mi dicono fosse già stato firmato il contratto.

Concordo con Pietro sulla superiorità assoluta di Weber su qualsiasi altro Gurnemanz e in paricolare sulle ragioni di questa superiorità: una freschezza dialettica che evita pose magistrali e saccenterie di sorta e che al contrario coltiva tutte le sfumature della sagacia dialettica, fino all'ironia e alla retorica del raccontatore di favole.
Il Gurnemanz in versione Weber non solo ha molte cose da dire, ma sa anche come dirle.

Rimango un po' più perplesso sulla grande difesa di London, il cui Wagner a me era sempre sembrato un po' trombone e magniloquente, tipico da Wagner "internazionale" inter-bellico. Lo riascolterò con la più grande attenzione.
Una curiosità: l'ultima volta che ho sentito questo Parsifal è stato in macchina con un amico, nel trasferimento a Bayreuth dell'anno scorso!
Saltammo però, non so perché, proprio il primo atto.

Salutoni e grazie ancora a Pietro.
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Re: 1953 - Bayreuth

Messaggioda pbagnoli » mar 09 ago 2011, 14:37

MatMarazzi ha scritto:
Intanto mi complimento moltissimo per la lettura del caso "Krauss".

...'sagerato.
Devo ricordarti chi mi ha aperto gli occhi tanti e tanti anni fa sulle vere ragioni del canto wagneriano, a me che ancora mi rimbesuivo con Flagstad e Melchior? :lol: :lol: :lol:
A pare le facezie, devo dire che riascoltare Clemens Krauss ci costringe ancora oggi a riflettere profondamente proprio su tutto ciò che sarebbe venuto dopo e che, adolescenti, accogliemmo come "rivoluzionario".
Rivoluzionario un piffero.
Rivoluzionario fu questo signore austriaco che, avendo a disposizione un cast pensato da altri per un direttore a lui completamente opposto come caratteristiche, si trovò a cambiare completamente le carte in tavola costringendo gli artisti a ragionare in modo differente.
Pensa a che Siegmund confezionò il grandissimo Vinay sotto le sollecitazioni di Krauss! Era questo, a regola, il direttore più adatto all'inquieta mobilità del suo fraseggio: se rifletti su che Tristan riesca a compitare con Karajan, ti rendi conto di quanto poco avrebbe reso con Knappertsbusch.
Mi stupisco invece un po' più della Modl che, a regola, aveva già vissuto (e proprio con Vinay!) la portata rivoluzionaria di un'impostazione direttoriale di rotura, l'anno precedente e proprio sul Colle, con il direttore che nel 1951 aveva preparato l'orchestra per il Parsifal di Knappertsbusch (il quale arrivò solo per la generale): e mi riferisco a Karajan, ovviamente.
Arrossisco dalla vergogna, come italiano, quando leggo i commenti di chi dimostra tuttora di non capire una trionfale ceppa di tutto ciò che riguarda il modo di eseguire Wagner maturato sul Colle; e mi consolo solo parzialmente perché questo problema di comprensione di base non è tipico solo ed esclusivamente di una sparuta minoranza di italiani ignoranti. Ricordo che sulla presentazione dei dischi dei Meistersinger diretti da Kubelik c'era scritto "For those who prefer their Wagner sunged rather than barkled", dando per scontato che Thomas Stewart, Franz Crass o Sandor Konya, anziché i declamatori che furono, fossero dei belcantisti adusi a Bellini... Beata ignoranza! E poi ci si meraviglia che l'indotto intorno all'opera lirica vada a puttane...

Chiedo scusa per la divagazione.
La tua osservazione sulla Modl, in realtà, apre proprio la porta a quelle considerazioni sul Tristan di un anno prima. Nel 1952, con Karajan, aveva accettato tutta la meravigliosa portata rivoluzionaria della destrutturazione operata dal direttore (anche lui austriaco, guarda caso); l'anno dopo, con Kraus, fa più fatica.
E' colpa del titolo?
E' maggiormente legata al ruolo che lei stessa si era ritagliata con Knappertsbusch?
E' colpa dell'impostazione registica?
Mah.

Quanto a London, merita un riascolto.
Il fraseggio con Krauss è estremamente mobile e variegato. Ho inserito apposta la scena del Graal in modo che chiunque se ne possa fare un'idea.
Non è stato affatto un cantante banale, il buon George
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Re: 1953 - Bayreuth

Messaggioda MatMarazzi » mar 09 ago 2011, 15:17

pbagnoli ha scritto:La tua osservazione sulla Modl, in realtà, apre proprio la porta a quelle considerazioni sul Tristan di un anno prima. Nel 1952, con Karajan, aveva accettato tutta la meravigliosa portata rivoluzionaria della destrutturazione operata dal direttore (anche lui austriaco, guarda caso); l'anno dopo, con Kraus, fa più fatica.
E' colpa del titolo?
E' maggiormente legata al ruolo che lei stessa si era ritagliata con Knappertsbusch?
E' colpa dell'impostazione registica?


Forse dipende dal fatto che il Tristano di Karajan non è affatto "ad acquarello".
E' estremamente lirico, mosso, melodico.
In comune con Krauss c'è solo la vocazione anti-eroica, non - mi pare - la trasparenza e la discorsività "epica".
Inoltre, come tu stesso affermi, la Moedl cantava Kundry da anni, in buona parte del mondo. La sua lettura era già talmente strutturata che, per modificarla in chiave kraussiana, avrebbe avuto bisogno di molte, molte prove, sicuramente non previste trattandosi di una ripresa.
Al contrario la sua Isolde con Karajan (1952) era un debutto: ci avranno lavorato sopra dei mesi.

Queste potrebbero essere possibili risposte...
Salutoni,
Mat

PS: magari il problema fosse l'idolatria di Melchior e della Flagstad!
Al confronto di quella barzelletta vivente dell'Orturd della Zajic... Melchior e la Flagstad sono monumenti di canto wagneriano.
Sto ridendo da varie settimane, senza riuscire a fermari... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Be' dai consolati... per fortuna, non fa testo chi non ha mai ascoltato Wagner, nè mai lo ascolerà.
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Re: 1953 - Bayreuth

Messaggioda pbagnoli » mar 09 ago 2011, 15:54

MatMarazzi ha scritto:
Al confronto di quella barzelletta vivente dell'Orturd della Zajic... Melchior e la Flagstad sono monumenti di canto wagneriano.
Sto ridendo da varie settimane, senza riuscire a fermari... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Ah, già...
Dimenticavo la Dolora, oscena urlatrice anche ai suoi bei tempi, figuriamoci adesso in età menopausale...
Mamma mia, non dovremmo nemmeno perdere tempo con certe minchiate.
Va be', torno al Fidelio di Abbado
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Re: Parsifal (Wagner)

Messaggioda VGobbi » mar 09 ago 2011, 20:57

Mat, più che sorpreso sul giudizio di London, non dovresti riservarlo a Uhde, che lo sgraziato (detto tra amici, neh!) Bagnolo lo definisce artista dai mezzi eccezionali ma di non debordante personalita'!!! :shock:
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Parsifal (Wagner)

Messaggioda MatMarazzi » mar 09 ago 2011, 23:11

VGobbi ha scritto:Mat, più che sorpreso sul giudizio di London, non dovresti riservarlo a Uhde, che lo sgraziato (detto tra amici, neh!) Bagnolo lo definisce artista dai mezzi eccezionali ma di non debordante personalita'!!! :shock:


Hai ragione Vit! :)
Anche io ci sono rimasto male!

Ci vendicheremo aprendo un thread su Uhde!!!
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