Don Carlos (Verdi)

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Re: Don Carlos (Verdi)

Messaggioda MatMarazzi » mer 03 dic 2008, 17:49

Luca ha scritto:E' un Don Carlo a mio avviso splendido, l'ho già detto e mi trovo d'accordissimo con Vittorio sul Posa di Fischer Dieskau che si lascia dietro diverse persone. Non c'è solo la grande scena del carcere (IV atto), ma anche piccoli dettagli estremamente notevoli; ne cito uno: nel II atto (I scena, quella del convento) l'estrema espressività data alla frase "Un lampo di di dolor sul ciglio tuo balena". Davvero preziosa l'accentazione (e da considerare che il baritono in questione non è italiano !) che ben si unisce al timbro particolare di questo grande artista.

Salutoni, Luca.


A proposito di baritoni della scuola di Fischer Dieskau, ma tu Luca hai mai sentito il Posa e soprattutto il Boccanegra di Waechter?

Salutoni,
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Re: Don Carlos (Verdi)

Messaggioda VGobbi » gio 04 dic 2008, 23:04

MatMarazzi ha scritto:A proposito di baritoni della scuola di Fischer Dieskau, ma tu Luca hai mai sentito il Posa e soprattutto il Boccanegra di Waechter?

Cazzarola, sai che m'incuriosisci e parecchio!

Non potresti mettere qualche esempio audio/video, tipo la morte di Rodrigo?

Io intanto vi posto questa. Che ne pensate? Un po' egocentrico, eh? :roll:

http://it.youtube.com/watch?v=BxgufhOgr ... re=related
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Don Carlos (Verdi)

Messaggioda Tucidide » gio 04 dic 2008, 23:43

MatMarazzi ha scritto:A proposito di baritoni della scuola di Fischer Dieskau, ma tu Luca hai mai sentito il Posa e soprattutto il Boccanegra di Waechter?

Conosco il Posa di Waechter: secondo me è ben poco "fischerdiskauiano", anzi lo ricordo come appartenente alla categoria del "vorrei ma non posso": vorrei cantare come Bastianini, ma non ce la faccio.
Attendo fiducioso tuoi strali. :mrgreen:
(Magari me lo ricordo male: di quel Don Carlo ascolto praticamente solo la Verrett :oops: assolutamente strepitosa :D )
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Re: Don Carlos (Verdi)

Messaggioda Triboulet » mar 29 dic 2009, 11:43

Al volo ho letto la recensione in home (complimenti a Luca ;))...
Approfitto quindi per chiedervi la registrazione del Don Carlo alla quale siete più affezionati.
Io dico senza indugio Tucker-Gencer-Bumbry-Gobbi-Ghiaurov-Bartoletti (Chicago 64).

In studio scelgo Solti (persino Bergonzi e la Tebaldi mi piacciono lì, lei in uno dei suoi personaggi più riusciti) e in video scelgo (anche se la qualità d'immagine è così così) Scala 1978: Domingo-M.Price-Bruson-Obratzova-Nesterenko-Abbado.

Ho pure, tra le cose interessanti, un live Vickers-Jones degli anni 70 che non ascolto da una vita, ma si sente male e spesso ognuno canta per conto suo (giusto perchè dire "scollamento" mi pareva riduttivo : Chessygrin : ). Non ricordo chi dirigesse.
Gli approfondimenti quando avrò più tempo : Chessygrin :
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Re: Don Carlos (Verdi)

Messaggioda Milady » mar 29 dic 2009, 19:11

Carissimi,
la risposta posta per me è facilissima , dato che ho rinverdito le mie antiche conoscenze via CD con un recente acquisto , a lieve prezzo , all'edicola vicino a casa mia, del DVD dell'edizione (integrale) al Met, anch'essa non proprio fresca di stampa : Domingo , Freni, Ghiaurov, Quilico, Furlanetto , Bumbry, direttore Levine.
Regia tradizionale, buona per quel tempo e peer quella sede.
Domingo, che in tante altre interpretazioni non mi è piaciuto, qui è in parte ed è anche uno splendido attore.
La Freni canta benissimo, arriva fresca come un fiore al finale ,ma il suo aspetto e la sua recitazione hanno un sapore più casalingo che regale.
Quilico- Posa non ha nulla di nobile sia sul piano vocale che attoriale.
La Bumbry , con tanto di benda nera all'occhio,ha una grande presenza scenica ed è convincente anche sul piano vocale , sebbene il peso degli anni si faccia un po' sentire rispetto a folgiranti incisone precedenti.
E qui oso dire, in barba ai vociomani(comunque qui assenti) , che, per quanto la voce voce fosse ormai tesa allo stremo ,"O don fatale" eseguito dalla Callas , sul piano dell' intrepretazione , dell'alternanza subitanea dei colori e della immedesimazione nel personaggio è per me al top..
Lo stesso discorso vale per "Tu che le vanità".
Tutto questo , secondo me.
E cos'ì termino anche questo mio rapido intervento "in nomine Mariae "( Callas )
E qui fo punto, ben consapevole che necessito di aggiornamenti
Salutissimi a tutti
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Re: Don Carlos (Verdi)

Messaggioda Luca » mar 29 dic 2009, 20:46

... dell'edizione (integrale) al Met, anch'essa non proprio fresca di stampa: Domingo, Freni, Ghiaurov, Quilico, Furlanetto, Bumbry, direttore Levine.
Regia tradizionale, buona per quel tempo e peer quella sede.
=========================================================
Ce l'ho anche io e francamente non condivido tanti entusiasmi, fatta salva la prova della Bumbry (Eboli storica, dall'edizione Solti in poi...). Domingo è monotono, la Freni gran bella voce, ma la Scotto la supera non poco in un altro live diretto da Levine con Moldoveanu anni prima di questo. Ghiaurov è in declino, Quilico dice poco e Furlanetto non è Talvela. Da questo si può capire come anche io opterei per l'edizione DECCA Solti, vecchia quanto si vuole, ma immagine storica molto fedele degli intrighi che c'erano nel tempo della vicenda. Seicento barocco di lividi bagliori che grava sulla libertà dei personaggi (alcuni dei quali si esprimono a meraviglia: Fischer Dieskau, Talvela, la Bumbry, Ghiaurov, Bergonzi, persino Franc come Frate, mentre per la Tebaldi forse qualche annetto prima... non avrebbe guastato). Ma poi la direzione è monumentale. Altre edizioni non so, forse Abbado, ma con l'onnipresente Domingo ???? Che pizza.

Salutoni, Luca.
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Re: Don Carlos (Verdi)

Messaggioda Milady » mer 30 dic 2009, 0:06

Grazie Luca!
Vedi la mia memoria - calante- ed il mio disordine -crescente- che disastri fanno!
Mi si è illuminata una lampadina ,leggendo la tua risposta.
Sono andata "alla cerca" in soffitta ed ho ritrovato l'edizione Solti, tra una marea di libri , sparsi in terra... e sotto una pila di CD .
Domani sera la riascolterò "con agio".
Mi sono ricordata che , ascoltata , allora quasi fresca di stampa, nel mio studio, miracolosamente silenzioso,la giudicai eccellente. Poi sempre, una grande sete di ascolti ,senza rigore metodologico,in momenti strappati fortunosamente , asla scappa e fuggi,ai tanti impegni.
Grazie ancora !
A presto,
Milady
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Re: Don Carlos (Verdi)

Messaggioda Triboulet » mer 30 dic 2009, 11:06

Luca ha scritto:... dell'edizione (integrale) al Met, anch'essa non proprio fresca di stampa: Domingo, Freni, Ghiaurov, Quilico, Furlanetto, Bumbry, direttore Levine.
Regia tradizionale, buona per quel tempo e peer quella sede.
=========================================================
Ce l'ho anche io e francamente non condivido tanti entusiasmi, fatta salva la prova della Bumbry (Eboli storica, dall'edizione Solti in poi...). Domingo è monotono, la Freni gran bella voce, ma la Scotto la supera non poco in un altro live diretto da Levine con Moldoveanu anni prima di questo. Ghiaurov è in declino, Quilico dice poco e Furlanetto non è Talvela. Da questo si può capire come anche io opterei per l'edizione DECCA Solti, vecchia quanto si vuole, ma immagine storica molto fedele degli intrighi che c'erano nel tempo della vicenda. Altre edizioni non so, forse Abbado, ma con l'onnipresente Domingo ???? Che pizza.


Stavolta sono daccordo con Luca, anche io ho quel video del Met, e francamente è un video che consiglierei solo al neofita (regia tradizionale, grandi nomi in scena). Non è una brutta edizione ma...
Alternative in studio a Solti: io vedo solo Giulini, che pure mi piace di meno. Abbado (in francese, con Domingo e la Ricciarelli) non ce l'ho, mi basta l'edizione scaligera... certo sarei curioso di sentire l'Eboli della Valentini-Terrani!
Non c'è molta scelta... e dire che di Rigoletti e Traviate in studio ce n'è a buttare...

Luca com'è complessivamente l'edizione con la Scotto? ammetto di non possedere neanche quella, nonostante io adori la Scotto :oops: certo che, nel duetto che ho ascoltato su youtube, Moldoveanu non fa una gran figura.

Quanto alla Callas, cara Milady, che gran rimpianto non possedere un suo Don Carlo (magari in studio, visto che il live scaligero - con un cast così così - non dovrebbe essere un granchè). Strano come le abbiano fatto incidere Forza, Aida, Ballo e non Don Carlo, che pure aveva in repertorio. Le registrazioni in concerto del 1962 dimostrano come la Callas di quell'epoca avrebbe ancora potuto dire tantissimo in entrambi i ruoli, se non si fosse ostinata a fare Norma magari...
Anche se il rapporto della Callas con Verdi era controverso. Tutto sommato dalla seconda metà del 54 in poi (ovvero tutto il periodo d'oro della sua carriera), a parte qualche recita di Ballo alla Scala e tre di Trovatore a Chicago, il Verdi della Callas dal vivo si limita a Violetta. Il suo Macbeth "della maturità", come sappiamo, lo mancò per un soffio nel 58. E da lì magari si sarebbe potuta riaprire una strada fatta di ruoli verdiani noti e poco noti... ma tutto andò diversamente.
Per fortuna della Gencer aggiungerei che se è giustamente ricordata come interprete donizettiana in Verdi non fu certo da meno, con una sfilza interminabile di ruoli nei quali, non dico sempre ma molto spesso, la considero interprete assoluta e di riferimento.

Vedo comunque che l'argomento attira poco... mi sa che quì avete già parlato di tutto : Hurted :
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Re: Don Carlos (Verdi)

Messaggioda Tucidide » mer 30 dic 2009, 11:12

Triboulet ha scritto:Abbado (in francese, con Domingo e la Ricciarelli) non ce l'ho, mi basta l'edizione scaligera... certo sarei curioso di sentire l'Eboli della Valentini-Terrani!

A me il Don Carlos DGG in francese nel complesso non dispiace, ma certo non è un'edizione di riferimento. L'edizione dal vivo del 7.12.1977 invece mi piace molto di più, anche se a mio avviso manca qualcosa perché si possa parlare di un'edizione capolavoro.
Ho recuperato quanto ho scritto tempo fa sull'Eboli della Valentini:
mi piace ricordare la sua Eboli, secondo me la più fragile e frivola della discografia, capace di cesellare una "Chanson du voile" perfetta sotto tutti i punti di vista (coloratura, senso del ritmo ed uso della dinamica) e di rimpicciolirsi nel "Don fatale" lasciandoci vedere una Eboli che si sente come svuotata di femminilità e di determinazione. L'esatto contraltare di quella che è per mio conto l'altra Eboli da manuale, Shirley Verrett. Inimmaginabili due caratteri così antitetici per questo complesso personaggio.
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Re: Don Carlos (Verdi)

Messaggioda Luca » mer 30 dic 2009, 13:54

io vedo solo Giulini, che pure mi piace di meno.
========================================================
Giulini è un direttore che non ho mai amato (nonostante lo si equipari ad una sorta di santo) lo trovo sovente moscio e a volte inutilmente sacrale, specie in quel Don Carlo dove è proprio la negazione della storia per privilegiare Caballé-Domingo e la vicenda amorosa che raccontano. Ad essa si adeguano con i loro timbri e modi anche gli altri, tutti ad ammorbidire le passioni terribili e le contraddizioni di quest'opera. Quanto alla Verrett era una grandissima cantante, ma mi pare che, in quel Don Carlo, non tiri abbastanza fuori le unghie (cosa che ha fatto in altre opere (cf. Don Carlo con Abbado, ma soprattutto la Maria Stuarda con la Gencer e poi con la Caballé) come invece fa la Bumbry ben supportata da Solti.

Quanto alla Scotto: vocalmente qua e là qualche stridìo si sente, ma la cura dell'espressione e del significato della frase la pongono molto al di sopra di M. Freni (la romanza "Non pianger mia compagna" : Thumbup : ha una espressività eccezionale, ma ugualmente il "Tu che le vanità" : Thumbup : ).

Circa la Callas poi, se si pensa che nel '51 nel cinquantenario verdiano la parte di Elisabetta di Valois è stata affidata alla Caniglia e nel '54 alla, poco rilucente, Stella quando la Callas invece aveva già in repertorio la parte (in casa EMI, poi!), è davvero grave.... : Fuck You : Avendo già cantanto Gioconde, Abigailli e Turandot (e qualche Wagner!) nell'arco '47-'51, la Callas, anche nel cinquantenario, pur non avendo ancora cantato la parte in teatro, avrebbe offerto una prova da manuale.
Ma la stessa cosa se volete è capitata alla Tebaldi che,almeno nel '60,avrebbe potuto incidere la parte e non attendere troppo. Don Carlo, Gioconda e Ballo in maschera - se ricordate - sono le ultime incisioni complete della grande Renata ! E, a dispetto di ciò, si è fatto incidere il ruolo 2 volte alla Stella !!!! :evil:

Salutoni, Luca.
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Re: Don Carlos (Verdi)

Messaggioda Tucidide » mer 30 dic 2009, 15:13

Luca ha scritto:Quanto alla Verrett era una grandissima cantante, ma mi pare che, in quel Don Carlo, non tiri abbastanza fuori le unghie (cosa che ha fatto in altre opere (cf. Don Carlo con Abbado, ma soprattutto la Maria Stuarda con la Gencer e poi con la Caballé) come invece fa la Bumbry ben supportata da Solti.

In effetti nell'edizione EMI diretta da Giulini, la Verrett è meno coinvolgente che in altre occasioni, mirando più a cantare tutte le note con perizia e precisione. Nella registrazione dal vivo del 1970 di Vienna con Corelli è invece strepitosa!

A proposito, la Verrett ha cantato Don Carlo diretta da Abbado? Che edizione è?
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Don Carlos (Verdi)

Messaggioda Milady » mer 30 dic 2009, 15:17

Carissimi Luca e Triboulet,
avete ragione,il il DVD che ho citato non è " il meglio fico del bigoncio", ma, considerata l'epoca, ho visto e ascoltato di peggio. E poi è uno dei pochi DVD in mio possesso e low cost.
E poi "di me pietade"...
Quanto al contrastato rapporto con le opere di Verdi , sia vocale che discografico, della Callas, è stato anche consegnato alle stampe un noto articolo scritto da W.Legge , con la punta intinta nel fiele,proprio in occasione della morte della Divina .
Certamente, gli avrà fatto vedere i sorci verdi col suo fragile e difficile carattere e col suo instancabile perfezionismo, ma, almeno in ricordo dei fiumi di denaro apassati nelle casse della EMI,avrebbe potuto usare un minimo di signorilità.
Non mi riferisco allo stucchevole e ipocrita adagio "de mortuis " con quel che segue ,ma gli stessi fatti si possono narrare con un tocco più lieve.
Et donc: Legge , allora Boss della EMI - e marito della Schwarzkopf- racconta che alle prese con la prima registrazione di Verdi in studio , la voce della Callas ballava paurosamente soprattutto negli acuti, tanto che egli le disse graziosamente che, "sic stantibus rebus", avrebbe dovuto accompagnare i dischi con una pasticca contro il mal di mare per gli sfortunati acquirenti-ascoltatori.
Erano ad un ristorante insieme alla grandissima ( e manieratissima ) Scharzkopf.
E allora - narra Legge-la Callas subito pregò Frau Elizabeth , alquanto imbarazzata,di emettere i contestati acuti , e simise a palparle in pubblico i muscoli in gioco, allo scopo di imparare la impostazione vocale necessaria per mantenere saldi acuti ( e registro centrale).
Quello che è certo è che Legge aveva scarsa simpatia (ricambiata) verso la Callas , con la quale c'erano stati vari contrasti " usque a principio",e che, evidentemente avevano lasciato in lui un imprinting indelebile al punto di fargli scordare un minimo di "bon ton"...
Legge ha poi sempre preferito nettamente all 'opera italiana quella tedesca, tanto è vero che non fece incidere alla Callas non solo il Don Carlo ed altri titoli del meno vieto repertorio verdiano , dove avrebbe fatto faville,ma neppure, passando ad altri autori nelle corde della Callas dell'età d'oro , Lucrezia Borgia e Semiramide.
Vi ho raccontato questo aneddoto così come è affiorato alla mia - calante- memoria.
E, aggiungo che una cantante, sua sincera amica, che ebbe modo di cantare qualche volta con lei- mi disse che ,anche nel periodo aureo,la Callas , pur osando l'inosabile perimporsi, temeva lo scotto da pagare per l'oneroso e precoce repertorio affrontato negli anni del suo apprendistato greco.
Comunque anche negli anni del declino seppe sempre sfruttare magnificamente persino certe mende vocali a fini espressivi innovatori.
Questo è tutto.
A presto
Millady
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Re: Don Carlos (Verdi)

Messaggioda Luca » mer 30 dic 2009, 17:06

Carissimi Luca e Triboulet,
avete ragione,il il DVD che ho citato non è " il meglio fico del bigoncio", ma, considerata l'epoca, ho visto e ascoltato di peggio. E poi è uno dei pochi DVD in mio possesso e low cost.
E poi "di me pietade"...
==========================
Carissima Milady,

non ce l'avevo certo con te che hai nominato quell'edizione del Don Carlo in DVD. Avere tale riproduzione non è peccato: nn l'hai fabbricata tu, né l'hai cantata, ma l'hai solo commentata e perciò stai tranquilla. :D D'altronde però i confronti si fanno ed alle tue osservazioni è nata una sorta di excursus-divagazione sulle edizioni del Don Carlo compreso quanto tu ci hai raccontato nell'ultimo intervento.
C'è da aggiungere che poi Don Carlo è una di quelle opere in cui la discografia non solo è ricca (ce n'è una anche in russo, mai nominata), ma è stratificata e - come a volte accade - non c'è l'edizione di riferimento. Per questo motivo i discorsi/confronti si amplificano a dismisura. Unanimemente si loda l'edzione di Solti che non è immune da pecche.

Circa poi l'edizione con Abbado (4 atti) con la Verrett io ho la seguente ed è un 'live':
Verdi Don Carlo: Ghiaurov, Talvela, Zerbini, Domingo, Cappuccilli, Orlandi-Malaspina, Verrett.
Orchestra e Coro Scala 19 aprile 1970 - Ed. HUNT 582.
Tale cofanetto porta anche un bonus con una selezione dell'edizione di 2 anni prima eseguita da Abbado al MET con Domingo, Ghiaurov, Talvela, Merrill, Prevedi e ancora la Verrett. Non è riportata l'interprete di Elisabetta, ma nei brani non figura.
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Re: Don Carlos (Verdi)

Messaggioda stecca » mar 05 gen 2010, 16:25

Personalmente trovo la edizione EMI diretta da Giulini del 1970 semplicemente...pazzesca e a tutt'oggi largamente insuperata. Domingo potrà più o meno piacere ma è stato uno dei migliori Don Carlo della storia ed insieme alla straordinaria Elisabetta della Caballé (che l'arcana mestizia del libretto verdiano sembra avere descritto il colore e l'accento della sua voce) ripete il miracolo della celeberrima edizione alla Arena dell'anno prima, come poi lei accenta il "voi lo sapete un di novello.." con Filippo è ancora oggi un miracolo vero e proprio ed il duetto finale è una gara tra due fenomeni veri. Mi piace poi molto come sempre Milnes e la Verret è semplicemenmte stata la migliore Eboli del dopoguerra. Live è notevole anche quello del 1972 al MET col celebre cast di ALL STAR Corelli, Caballé, Bumbry, Milnes, Siepi etc. etc. dal suono pure notevole. Mi spiace ma per me Don carlo finisce qui e già che ci sono mi tolgo un sassolino e dico che la Cedolins da me ascoltata in Scala quest'anno era quanto di meno verdiano si potesse immaginare e sul resto glisso. La edizione francese di Abbado ha momenti notevoli e persino la usurata Riciarelli regala preziose perle qui e là ma è carente nel complesso e la Valentini con tuta la sua arte non ci azzecca per nulla soprattutto nel pre lei impervio Don Fatale. La Callas che canta la romanza finale in concerto è come sempre spettacolare e unica ma di Callas ce n'è una mentre la Freni canta pure benissimo non si discute ma per me non è regale per nulla e resta Mimì mentre Scotto e Gencer artiste supreme qui un pò deludono perchè mancano della ampia cavata larga centrale necessaria a rendere la dolcezza malinconica di Elisabetta. Ricordo anche una spettacolare Obratsowa in Scala. la morbidezza di Bruson quando era in forma (su tutti il video Orange 1983), i superlativi Filippo di Christoff (Parma 1982) e di Ghiaurov nei primi anni (la più bella voce di sempre) e interessanti introspezioni di Raimondi e infine il fallimento prevedibile sia di Carreras che di Pavarotti soprattutto del secondo. Opera meravigliosa ma difficierrima da realizzare cmq e infatti sono anni che non ne arriva uno decente
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Re: Don Carlos (Verdi)

Messaggioda Triboulet » dom 10 gen 2010, 3:43

stecca ha scritto: Scotto e Gencer artiste supreme qui un pò deludono perchè mancano della ampia cavata larga centrale necessaria a rendere la dolcezza malinconica di Elisabetta


La Scotto forse sì, ma francamente non ne faccio un dramma, considerando che compensa come al solito alla sua maniera con una efficacia di accenti estranea alle altre interpreti. Ho riascoltato il duetto con Carlo su youtube, è francamente impressionante come riesca a passare dal gelido distacco delle prime frasi, ai turbamenti della sezione centrale, alla furia tellurica del finale. Quando si tratta di "mentire" la Scotto è quasi imbattibile.
La Gencer vocalmente era perfetta, potrà dispiacere il suo timbro (che io adoro), o certe soluzioni personali a tutti note, però nel 1964 aveva i suoni rotondi centrali di un lirico-drammatico, un legato strepitoso, una facilità nelle filature e nei pianissimi (che manterrà fino alla fine), non credo sia quindi un problema di vocalità... non è la malinconia che le manca (certo resa in maniera più vibratile e meno indulgente) quanto, se vogliamo trovare un difetto interpretativo, la dimensione della passione amorosa travolgente, lo smarrimento interiore. Il problema di questo ruolo è rendere la lotta tra l'anima fragile di una donna comune e i doveri morali-familiari-istituzionali che la ingabbiano. Proprio in quell'anno la Gencer scopriva un'altra Elisabetta (ovviamente parlo del Devereux) che reagiva a questa dicotomia in maniera "centrifuga" per così dire. Il suo smarrimento si traduceva con la psicosi e la perdita del controllo, mentre quì la situazione è esattamente opposta, ovvero l'interiorizzazione del dolore sotto il controllo di un senso di responsabilità che la distrugge. Ma francamente non saprei indicare una interprete che riesca ad esprimere esattamente tutto questo.
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