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Maurizio Dania ha scritto: alla Damerau,
Rodrigo ha scritto:Passare a Muti è come leggere Delitto di Stato di Maria Bellonci: i colori dell'orchestra e la foga terribile di Zancanaro sanno di velluti, di veleni, di cinismo, di lussuria, persino la paternità di Rigoletto ha un'inquitante carica di violenza. Durante la festa sembra proprio di ballare sull'orlo dell'abisso. La tragedia di Rigoletto sembra una metafora del sacco di Mantova del 1630.
Rodrigo ha scritto:Da non credere che indulga in questi effetti un fine stilista come il baritono tedesco...
Rodrigo ha scritto:Purtroppo non conosco il quartetto secondo Toscanini (anche se me ne hanno detto mirabilie).
A mio modesto avviso l'incisione in questione ha il difetto di rimanere un po' a metà del guado: da un lato ci sono spunti originalissimi come il lavoro di cesello che fa Fisher Dieskau e una tinta generale che sa quasi (esagero) di espressionismo. Dall'altro l'esecuzione è ancora incrostata da acuti interpolati, cadenze e risatazze che poco hanno a che vedere con Verdi e meno ancora con un Verdi per niente edonistico come era certo nelle intenzioni del direttore. Da non credere che indulga in questi effetti un fine stilista come il baritono tedesco...
liebelei ha scritto:A me non e' mai riuscito di sentirlo dal vero. Dopo aver ascoltato un suo stupendo "Di Provenza" ce l'avevo un po' con la Callas che diceva che era un baritono finto.
Ma a me quell'edizione di Kubelik da' un'emozione che quella pur bellissima con la Sutherland Milnes e Pavarotti non riesce a darmi.
E volevo dire un'altra cosa : MacNeil aveva una "struttura" da grande baritono italiano.
.Senza volere celletteggiare per forza, vi invito ove possibile all'ascolto di quella vecchia roba incisa da Giuseppe Danise
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