Trittico (Puccini)

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Re: Il Trittico (Puccini)

Messaggioda MatMarazzi » gio 26 nov 2009, 16:11

Luca ha scritto:Circa le altre 2 opere: è quanto avevo detto sin dall'inizio per l'Angelica della giovanissima Ricciarelli (che è una meraviglia di innocenza e palpito)


Ma è proprio così innocente Suor Angelica?
Non è che la patina da santina in stile Carmine Gallone ci ha un po' troppo portato fuori strada, rispetto al personaggio?
Non fu forse creato dalla scandalosa e sensualissima Geraldine Farrar, Carmen semplicemente selvaggia (e per inciso amante di Toscanini)?
Per parte mia, pur rispettando le ragioni di Luca, la Ricciarelli non mi entusiasma affatto. Mi pare una bambolina da fumetti e La Cossotto mi muove al riso...
Quando all'ipotesi Caballè... ahem... :D

Non mi trovo nemmeno tanto d'accordo con l'ipotesi Mehta (che è diventato un bolso effettista, chiassoso e di opprimente superficialità) nè con quella di Baremboim, che è sì più fine e sensibile, ma affetto da retorica antica e tendenza allo sbrodolamento romantico.
Io vorrei sentire nel Trittico uno dei miei idoli attuali: Esa Pekka Salonen, ugulamente a suo agio nella cristalleria ritmica di Stravinsky (di cui per me è l'interprete di riferimento), nelle voluttà wagneriane (il Tristano in cui lo sentii dal vivo) e nella goliardia holliwoodiana e disneyana.
E' direttore con sensibilità d'oggi, lucido ma disinvolto e di grandissima classe tecnica.
Un trittico diretto da lui (e affidato alla regia del mio Jones, al cui Schicchi mi sono letteralmente esaltato) sarebbe secondo me il massimo.

Sul cast, meglio non mi pronunci! :D

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Re: Il Trittico (Puccini)

Messaggioda Luca » gio 26 nov 2009, 20:15

Mi riallaccio all'effetto 'sospensione', lasciato da Matteo, chiarendo però un punto: Sur Angelica innocente e aggiungo fragile nel subire quanto le è stato perpetrato e che, purtroppo, era prassi abituale nell'epoca barocca in cui si svolge la vicenda. In tal senso la Ricciarelli ne mette in evidenza quella corda. E' chiaro che la Scotto successivamente l'ha superata, ma vocalmente era già precaria e indulgeva a manierismi. Senz'altro poi che, storicamente, la Farrar è stata prima interprete (e aggiungo poi, in Italia, la Dalla Rizza, focosa Fedora come ci dimostra il disco). Una rivoluzione copernicana del personaggio ? Forse, se al centro dell'operazione si hanno cantanti valide. Faccio un nome: N. Stemme. Per la Cossotto, che vuoi ti dica, Matteo, è stata - per molti - la voce italiana lussureggiante, l'interprete impavida, ecc. ma che non andava tanto per il sottile. Credo che la scelta sia stata determinata dalla commistione purezza(Ricciarelli)-passionalità (Cossotto).
Non conosco il direttore che tu citi, però sul cast perché non pronunciarsi oggi ?

Tabarro: Terfel, Stemme, Spyres;
Suor Angelica: Stemme, Kirschlager;
Gianni Schicchi: Terfel, Spyres, Damrau.

Saluti, Luca.
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Re: Il Trittico (Puccini)

Messaggioda Tucidide » gio 26 nov 2009, 23:04

MatMarazzi ha scritto:Io vorrei sentire nel Trittico uno dei miei idoli attuali: Esa Pekka Salonen, ugulamente a suo agio nella cristalleria ritmica di Stravinsky (di cui per me è l'interprete di riferimento), nelle voluttà wagneriane (il Tristano in cui lo sentii dal vivo) e nella goliardia holliwoodiana e disneyana.
E' direttore con sensibilità d'oggi, lucido ma disinvolto e di grandissima classe tecnica.
Un trittico diretto da lui (e affidato alla regia del mio Jones, al cui Schicchi mi sono letteralmente esaltato) sarebbe secondo me il massimo.

Sul cast, meglio non mi pronunci! :D

Ma pronunciati, invece! :D
Non conosco molto Salonen, né ho la tua esperienza in campo registico per potermi immaginare quello che farebbe Jones, mentre sarei curioso soprattutto sulla distribuzione dei ruoli.
Luca ha scritto:Tabarro: Terfel, Stemme, Spyres;
Suor Angelica: Stemme, Kirschlager;
Gianni Schicchi: Terfel, Spyres, Damrau.

Caldeggio assolutamente la Stemme come Giorgetta, cui affiancherei Lucic come Michele e... udite udite, Cura come Luigi. :shock: Segnatevela, perché non mi sentirete molte altre volte consigliare Cura! :D Devo dire che la sua incisione dell'aria di Luigi "Hai ben ragione" mi è sembrata tutt'altro che mal riuscita, e dà al personaggio un tono alla "Marlon Brando" che è forse semplicistico ma molto efficace.
Non mi convince la Nina come Angelica: chi li fa i do? : Blink : Se però gli acuti non sono un problema, allora meglio comunque la Mattila, pucciniana di valore, oppure la Westbroek (che potrebbe andare benissimo anche nel Tabarro). Come Zia... ehm... :oops: non saprei. La mia limitata fantasia non mi suggerisce nulla per ora. La Kirchschlager non mi sfagiolerebbe, però...
Sullo Schicchi, dipende da come si vuol impostare l'opera. Con voci leggere? Allora, Bordogna come Schicchi, Florez come Rinuccio e la Machaidze o - perché no? - la De Niese come Lauretta. Con timbri più "importanti", Terfel andrebbe benissimo come Gianni, Polenzani o Calleja come Rinuccio e la Samuil o la Poplavskaya come Lauretta.
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Re: Il Trittico (Puccini)

Messaggioda VGobbi » ven 27 nov 2009, 0:06

Io vorrei piu' di tutti sentire nuovamente Ono nel repertorio italiano. Quel che sentii anni fa, non tanti, alla Scala del suo Macbeth fu la cosa piu' sconvolgente che mi capito' di sentire. Come se era la prima volta che ascoltavo l'opera, non so se rendo chiara l'idea.

Ecco, Ono in Puccini lo vorrei proprio sentire, a partire dal Trittico.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Il Trittico (Puccini)

Messaggioda marco » ven 27 nov 2009, 15:17

Netrebko come Angelica non stuzzica nessuno :?:
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Re: Il Trittico (Puccini)

Messaggioda Bertarido » ven 27 nov 2009, 15:41

marco ha scritto:Netrebko come Angelica non stuzzica nessuno :?:


salve a tutti
leggo il sito assidue ma intervengo solo raramente. Non sono fan sfegatato della bella russa ma credo che Angelica, piuttosto delle eroine primottocento, sia per lei un ruolo perfetto purchè si decida a rendere un pò meno interte il suo pur magnifico strumento. Per quanto riguarda la Stemme devo dire che mi ha molto deluso nel concerto al quale ho assistito una decina di giorni fa all'Auditorium. Le aspettative erano, lo confesso, molte. Ho ascoltato invece una voce piuttosto generica, di timbro non di grana peculiare ma sopratutto un'interprete, senza dubbio corretta e intelligente, ma mai soggiogante come si richeiderebbe nei Wesedock: tornato a casa ho messo su un live con la Meier e sono atterrato su un altro pianeta.


PS: per la zia Principessa sarebbe perfetta la Podles ...
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Re: Il Trittico (Puccini)

Messaggioda stecca » ven 27 nov 2009, 19:54

Luca ha scritto:P.S.: La grande assente della discografia di Angelica è proprio la Caballé degli anni d'oro che, incidendola, si sarebbe posta al vertice della discografia. Proprio a lei pensavo con accanto una Bumbry come Principessa ed un Levine sul podio.


C'è però una notevole incisione dell'aria nel disco Columbia 1974 diretto da Masini (dove ci sono anche gli esperimenti di Gilda e Amina) che così colma la lacuna del recital pucciniano EMi del 1970 diretto da Mc Kerras, e due o tre escuzioni live in concerto
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Re: Il Trittico (Puccini)

Messaggioda Luca » ven 27 nov 2009, 21:48

Parlavo di grande assente proprio in riferimento all'incisione dell'aria diretta da Masini che io ho.
Saluti, Luca.
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Re: Trittico (Puccini)

Messaggioda MatMarazzi » ven 04 dic 2009, 3:10

E' tardi, ma poiché non ho sonno butto lì la mia idea di un cast per il Trittico:

TABARRO:
Michele: Rodney Gilfry
Giorgetta: Ewa Maria Westbroek
Luigi: Nikolay Schukoff
Frugola: Ann Murray

SUOR ANGELICA
Angelica; Chrstine Schafer
Principessa: Bernarda Fink
Superiora: Ann Murray

GIANNI SCHICCHI
Schicchi: Bryn Terfel
Rinuccio: Pavol Breslik
Lauretta: Miah Persson
Zita: Ann Murray


Come ho già detto, direttore: Esa Pekka-Salonen / regia: Richard Jones
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Re: Trittico (Puccini)

Messaggioda marco » ven 04 dic 2009, 10:08

telegrafico sulla Suor Angelica di Mat: caso vuole che abbia da poco tempo sentito live per la prima volta sia la Schafer (che conoscevo quasi niente) sia la Fink (che ho apprezzato in varie registrazioni con Jacobs) nalla Theodora di Haendel, parere personale la S. una vocina striminzita, abbastanza corretta ma niente più, la F. meglio ma anche lei una vocina, sinceramente nel Puccini di Suor Angelica non le vedo neanche con il binocolo
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Re: Trittico (Puccini)

Messaggioda Tucidide » ven 04 dic 2009, 10:13

MatMarazzi ha scritto:Luigi: Nikolay Schukoff

Questo Schukoff dove e quando e come l'hai sentito? Confesso che mi è del tutto ignoto :oops: .
Dai video di YT non sono riuscito a farmi un'idea precisa: quelli qualitativamente migliori lo rappresentano alle prese con l'operetta o il musical, e mostrano un bel timbro scuro e baritonale, mentre i brani operistici wagneriani sono registrati con qualità bassa e non consentono un giudizio preciso.
Rinuccio: Pavol Breslik

Breslik è il Gennaro della Gruberova, giusto? A me in quella registrazione sembra assai mediocre. Mi è molto piaciuto invece quello che ha cantato Gennaro con la Anderson, Ismael Jordi.
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Re: Trittico (Puccini)

Messaggioda Maugham » ven 04 dic 2009, 12:37

Butto lì la mia.

Michele: Matthias Goerne
Giorgetta: Anna Netrebko
Luigi: Brandon Jovanovich
(anche se la Westbroek, come Mat sa, in questo ruolo mi attira molto)

Angelica: Anna Netrebko
Principessa: Anna Caterina Antonacci

Schicchi: Terfel (benissimo)
Lauretta: Anna Netrebko
Rinuccio: ecco, qui davvero cercherei il debuttante giovane, scatenato, squillante in alto, indiavolato.
Zita: Rosalynd Plowright


Direzione: Seiji Ozawa
Regia: Laurent Pelly - Tabarro/ Barbara Frey - Suor Angelica/ McVicar - Schicchi
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Re: Trittico (Puccini)

Messaggioda MatMarazzi » ven 04 dic 2009, 13:02

marco ha scritto:telegrafico sulla Suor Angelica di Mat: caso vuole che abbia da poco tempo sentito live per la prima volta sia la Schafer (che conoscevo quasi niente)


Caro Marco,
La Schafer avrà pure voce piccola, ma è una delle maggiori e più celebri, importanti e divulgate artiste del nostro tempo.
Io l'ho sentita plurime volte dal vivo: in Traviata a Berlino con Baremboim, Villazon e Hampson; nella Creazione a Vienna con Muti; nel Don Giovanni a Salisburgo, ecc... E' una grande liederista, grande vocalista, in grado di passare da Purcell, alle arie supersoniche di Mozart, ai più sussussarati e cameristichi Schubert, a Verdi, Strauss, Berg.
Ha una gigantesca discografia ed è sempre presente nei cartelloni internazionali.
Quindi, Marco... potrà non esserti piaciuta, possiamo discutere sull'opportunità o meno di chiamarla in Angelica (ma quando una ha fatto Traviata e Donna Anna, non credo abbia paura di Angelica), ma farla passare per una cantantina "abbastanza corretta e niente più" è davvero limitativo.

Io ho pensato a lei non solo perché ritengo che non ci si possa affidare per la parte che a un grandissimo nome, come è appunto il suo, ma anche perché vorrei che finalmente il ruolo tornasse a voci acute (in grado di smorzare un do sopracuto), esperte di "colori" (il Senza Mamma o lo canti con da liederista o diventa una delle più sdolcinate gnole della terra) e con capacità di introspezione e ricerca drammaturgica tali da svellere la crosta di mammismo e sentimentalismo da sartine che purtroppo ricopre questa bellissima opera (e che, mi spiace, la grande Netrebko accentuerebbe, invece che ridurre).
In tutto e per tutto la Schafer corrisponde a quel che cerco.

sia la Fink (che ho apprezzato in varie registrazioni con Jacobs) nalla Theodora di Haendel, ...anche lei una vocina, sinceramente nel Puccini di Suor Angelica non le vedo neanche con il binocolo


Forse non vedi la Fink in questo ruolo (a proposito, parliamo di un'altra delle più grandi artiste del nostro tempo, dominatrice della discografia, vera poetessa del barocco e della musica da camera) perché hai nella mente le tradizionali principesse (vocaliste o declamatrici, non importa), quelle che campeggiano nella discografia e hanno da decenni trasformato la parte in una caricatura: stentoree e implacabili, dalle notone di petto, la smorfia severa e il fare impettito da streghe (o pescivendole) coi soldi.
Proprio quello che io non sono più disposto a tollerare.
Il discorso su chi è la Principessa, cosa vuole, di cosa ha paura.... è complesso.
Forse prima o poi lo affronteremo.
Certo, per come la vedo io, ci vorrebbe per lei un canto "alto", sfumato, dolente e introverso (perché di un personaggio dolente e introverso si tratta... una che passa le notti a pregare e a sentir piangere i morti), quello di una somma liederista, una raffinatissima vocalista, quale appunto la Fink è, nobile e intimo nello stesso tempo.
Tanti "misteri" e i rapporti di "forza" tra lei e Angelica diverrebbero più comprensibili.

Venendo a Tuc.

Questo Schukoff dove e quando e come l'hai sentito? Confesso che mi è del tutto ignoto :oops: .
Dai video di YT non sono riuscito a farmi un'idea precisa: quelli qualitativamente migliori lo rappresentano alle prese con l'operetta o il musical, e mostrano un bel timbro scuro e baritonale, mentre i brani operistici wagneriani sono registrati con qualità bassa e non consentono un giudizio preciso.


Registrazioni a parte (non ci sono solo i video di Youtube) l'ho sentito dal vivo nel Siegfried del Crepuscolo, nella Carmen e nella Lady Macbeth di Mzensk.
E' un cantante molto presente nei cartelloni internazionali. Non è il mio idolo, assolutamente, ma come Luigi lo vedo perfetto.
Fu straordinario nel Sigfried a Parigi, modesto nella Carmen, molto buono nella Lady Macbeth.
E' perfettamente normale che fosse così: è un declamatore, dalla voce bella, sicura, svettante ma anche asprigna sugli acuti, eccellente nella proiezione del suono, scarso nella linea. E' vero che Luigi ha diverse istanza "vocalistiche" (fu creato da Crimi), ma è anche un ruolo in cui (la storia lo dimostra) un canto declamato e muscolare può fare il suo effetto.
Ciò che però distingue Schukoff dagli altri declamatori attuali è la sua innata ed eccezionale capacità di esprimere - insieme alla veemenza - anche una fragilità...nevrotica, un'emotività incontrollata, con scatti quasi ...effeminati.
In questo senso anche il don José aveva diverse frecce al suo arco.
Proprio per questo ho pensato a lui: secondo me Luigi non si dovrebbe ridurre teatralmente parlando a un bel maschione casualmente disponibile per Giorgetta.
Occorre puntare alla sua instabilità, alla sua sofferenza da relitto sociale, incapace di trovare riferimenti nella vita, in perenne fuga da tutto (anche lui veniva da Belleville? E si ritrova a fare lo scaricatore? E di fronte alla difficoltà vuole essere lasciato a Rouen? Abbandonare ancora tutto? E la facilità con cui si fa uccidere da un uomo più vecchio di lui di trent'anni?).
Se affidiamo Luigi a un cantante che (per quanto bel ragazzo e dal canto perentorio) sa anche esprimere instabilità e inquietudine, imboccheremo a mio parere la via giusta per costruire qualcosa; anche l'adulterio di Giorgetta avrebbe più senso. Non dico che così la donna potrebbe riversare sul giovane (più giovane di lei) il suo frustrato... "istinto materno" (che sarebbe troppo), ma almeno il suo bisogno di ammantare la colpa con la compassione.
Inoltre avrebbe più senso anche la sua fuga da Michele (trovandosi uno che è l'esatto contrario, agitato, infelice e immaturo).

Breslik è il Gennaro della Gruberova, giusto? A me in quella registrazione sembra assai mediocre. Mi è molto piaciuto invece quello che ha cantato Gennaro con la Anderson, Ismael Jordi.
[/quote]

A parte che in quella Lucrezia non mi è parso così mediocre (la vera mediocrità di quell'esecuzione per altri verso pregevole è proprio la Gruberova: una Lucrezia semplicemente penosa), non trovo molto sensato valutare le potenzialità di un Rinuccio da un Gennaro.
Breslik ha proprio la voce esplicita e insolente, l'eloquenza istintiva e ingenua di molti tenori dell'est. E' perfetto per la parte anche per luminosità di timbro ed estensione. Domina bene la linea del canto italiano, inoltre è un buon attore; infine è un bel ragazzo, il ché per il ruolo non guasta, specie considerando che avrebbe al suo fianco una "bellissima" come la Persson.

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Re: Trittico (Puccini)

Messaggioda Tucidide » ven 04 dic 2009, 13:17

Maugham ha scritto:Giorgetta: Anna Netrebko
Angelica: Anna Netrebko
Lauretta: Anna Netrebko

:shock:
Uno one-woman show. :D

MatMarazzi ha scritto:A parte che in quella Lucrezia non mi è parso così mediocre (la vera mediocrità di quell'esecuzione per altri verso pregevole è proprio la Gruberova: una Lucrezia semplicemente penosa), non trovo molto sensato valutare le potenzialità di un Rinuccio da un Gennaro.
Breslik ha proprio la voce esplicita e insolente, l'eloquenza istintiva e ingenua di molti tenori dell'est. E' perfetto per la parte anche per luminosità di timbro ed estensione. Domina bene la linea del canto italiano, inoltre è un buon attore; infine è un bel ragazzo, il ché per il ruolo non guasta, specie considerando che avrebbe al suo fianco una "bellissima" come la Persson.

Sono d'accordo che Gennaro e Rinuccio siano due ruoli diversi, ma non conosco altro di Breslik. :)
A me in quella Lucrezia sembra un po' anonimo, bianchiccio, poco personale.
Se si vuol restare in ambito Europa dell'Est, proporrei Mironov, piuttosto.
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Re: Trittico (Puccini)

Messaggioda MatMarazzi » ven 04 dic 2009, 15:18

Tucidide ha scritto:
Maugham ha scritto:Giorgetta: Anna Netrebko
Angelica: Anna Netrebko
Lauretta: Anna Netrebko

:shock:
Uno one-woman show. :D


Anche io sono un poco perplesso sulla triplice Netrebko.
Anche perché, come hai scritto tu, il rischio di farne un "one-woman show" sarebbe molto alto.
Finirebbe per fare la diva, ricoprire tutto di effettini e ammiccamenti e impostare col pubblico un rapporto... troppo "'mo vi faccio divertire".
NOn parliamo degli smammolamenti da concertone natalizio che tirerebbe fuori nel "babbuino caro".
Dei tre personaggi, l'unico in cui sarei curioso di vederla è Giorgetta (fra l'altro la mia Westbroek ha un difetto: il do non è facile, e per Giorgetta dovrebbe esserlo).
Tornando alla Netrebko, è una cantante che adoro ma non la credo capace di letture "profonde". E' sulla devastante forza del suo istinto e del suo carisma da ragazza d'oro che giustamente punta. Ciò che va stra-bene in tanti personaggi.
Ma il Trittico ha bisogno di essere liberato da una certa patina semplicistica (che è proprio quella che non gli ha permesso di distinguersi veramente per troppi decenni); ci vogliono artisti che sappiano andare al di là della superficie e cercare fili sommersi a cui attaccarsi.

MatMarazzi ha scritto:Sono d'accordo che Gennaro e Rinuccio siano due ruoli diversi, ma non conosco altro di Breslik. :)
A me in quella Lucrezia sembra un po' anonimo, bianchiccio, poco personale.
Se si vuol restare in ambito Europa dell'Est, proporrei Mironov, piuttosto.


Non so... Tuc.
A me era parso intanto eccellente come attore: finalmente un Gennaro che non fa scoppiare a ridere nei momenti drammaturgicamente assurdi del libretto e che riesce a far sembrare normalissima l'attrazione per la donna matura. Altro che impersonale: originalissimo e finalmente vero.
Come cantante, è vero, il livello era più basso (ma non fino all'insufficienza).
La sua voce è solare e limpida, facile agli acuti e irradiante gioventù. Non domina però in modo del tutto convincente il linguaggio proprio di un'opera primo-ottocentesca. In Gennaro il suo è un disagio (non poi così grave, secondo me) di tipo tecnico.
Mentre lo ascoltavo in questo ruolo, pensavo a che bella figura avrebbe fatto in una partitura che gli permettesse di dar libero sfogo alla sua giovanile personalità vocale, senza doversi scornare con le difficoltà proprie del belcanto. Ad esempio, Rinuccio! :)

Mironov è un cantante che amo molto.
Ma è un signorino... tutto stilizzato e precisino. In un ruolo da rampollo "ribelle", ancora nell'età dei baci e delle esaltazioni, ce lo vedo pochissimo.
Anche vocalmente. Delle due trovo più interessante l'ipotesi Jordi (che come dicevi è stato il partner dell'altra Lucrezia-delusione della scorsa stagione, la Anderson), se non fosse che per una produzione tanto pretenziosa (Jones? Salonen? Terfel? la Westbroek? la Schafer?) il suo è un nome ancora un poco periferico.

Nessuno ha commentato la mia idea di Gilfry come Michele?
E io che pensavo avrebbe destato le peggiori perplessità (acuti... mamma mia! Il finale del monologo da tremare...)
Il fatto è che questo ex pugile del colorismo americano, questo "machissimo" degli anni 90, Billy Budd per eccellenza, Don Giovanni per Flimm e Harnoncourt, ideale interprete dei Mozart di Gardiner, controfigura di Marlon Brando con Previn, idolatrato dalle ragazzine tanto all'opera quanto al Musical, oggi convertito a ruoli da "bel cinquantenne" (Capriccio di Strauss a Zurigo e soprattutto l'incredibile San Francesco di Maessiaen nel quale ha trionfato ad Amsterdam) mi pare abbia in sè proprio quella virilità sensuale e profonda che giustificherebbe - come dicevamo - l'amore di Giorgetta e la tragedia della loro incomunicabilità.
Inoltre resta (acuti a parte) un grandissimo e illuminante declamatore, dall'accento incisivo e moderno, rigurgitante di colori.
Certo... un sol e un la acuto erano già un rischio quindici anni fa...

L'ipotesi Goerne è suggestiva, degna di un grande conoscitore di voci come Maugham.
Ma se c'è una cosa che per me Michele non ha è l'intellettualismo... Introverso, sensuale, profondo, di un'umanità sconfinata, tutto vero (come Barak) ma proprio intellettualino tedesco, lettore di Musil e Kafka, tutto finezze liederistiche... be' proprio no.
Michele è un marinaio, proprio come Billy Budd, un uomo di nervi e muscoli. Un Billy Budd sopravvissuto all'impiccagione e ora ingrigito dall'età, dai vapori della senna e dalle amarezze della vita.

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