Si trova gia' da giorni in versione mp3. Io l'ho acquistato subito e lo trovo davvero meraviglioso. Concordo sul fatto che sia la migliore incisione di Kaufmann finora. Stupenda l'orchestra. E lui.....a tratti eroico, poi struggente, poi appassionato, poi sognante. Una fonte continua di emozioni. Ciao a tutti Irina
Dico che li adoro! Questo Signore ci regala sempre emozioni nuove......cosi' ha fatto con la parola "taube" alla Scala e cosi' fara' con il Parsifal. Lui non esegue, ma interpreta la musica filtrandola attraverso la sua grande sensibilita'. E' questo il suo segreto. Con lui non ci si annoia mai. Saluti a tutti (ed un bacione speciale al latitante Matteo!) Irina
Come giudicate la scelta di interpretare i Wesendonck Lieder da una voce maschile? La scelta non mi sembra poi cosí dissimile da quella di far cantare la Wienterreise o la schöne Müllerin da una voce femminile… Nel Lied, genere che privilegia al massimo la parola, è in effetti strano sentire cantare da una donna l´amore per… una donna! Anche se ci sono nella discografia esiti altissimi (penso ad esempio alla Fassbaender). Pensate anche ai Kindertotenlieder. Decisamente insolito e stravagante il farlo cantare da una donna (anche se si chiama Ferrier): l´effetto del Lied “Wenn dein Mutterlein” risulta completamente falsato… Cosí anche per i Wesendonck Lieder (che mi risulta essere stati scritti per soprano), sentire cantare dal pur sublime Kaufmann questi testi che sono una paccottiglia verbosa languida e femminea di quella poetastra allieva di De Sanctis che fu Mathilde, beh… un po´ discutibile lo é… Che dite? DM
Un solo punto di vista è la vista di un solo punto
Non so risponderti. Li ho sempre ascoltati cantati da voce femminile, quindi sentire Kaufmann mi ha un po' spiazzato. Questione di un attimo, però, perché la dialettica di JK è eccelsa per i lieder in genere, ma per questi - che in fondo sono "studi" per il Tristan - è assolutamente perfetta.
Ma il pezzo che - in assoluto - vale tutto il disco, è l'Inbrust im Herzen che getta sul Tannhauser una luce completamente nuova. Proprio in questi giorni mi sto godendo la recente registrazione di Janowski. Di quelle fatte sinora, è probabilmente la migliore: suono terso e cristallino, ottima narrazione, interpreti molto ben centrati - persino Robert Dean Smith, di sicuro non un fulmine di guerra - e tutto insomma che funziona per il verso giusto. Tu credi di sentire un bel riferimento per quest'opera così complessa, quando, improvvisamente, ti si materializza JK che ti fa sentire quali sono, per lui, i tormenti di Tannhauser, la sua ambivalenza, il peso di stare un piede in due dimensioni; la sofferenza di sentirsi rifiutato dalla trascendenza, il bisogno disperato di un amore purchessia. E lo fa con la sua voce meravigliosa, ricca di armonici, capace di piegarsi al soffio per esplodere, subito dopo, nell'urlo di disperazione. Lo potete ascoltare qui, accompagnato dal Wolfram straordinariamente eloquente di Markus Bruck. Provate ad ascoltarlo: qualunque altra interpretazione vi sembrerà molto più prosaica
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!" (Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
Ascoltato attentamente: grandissima prestazione. Se ho un momento di tempo fra scuola, studenti e riunioni scalda-sedia me lo vado a comprare... Saluti. Luca.
In realtà i Wesendonck per voce tenorile non sono certo inediti: già Rene Kollo, in un'incisione EMI del '92 (peraltro disponibile), ha cantato questa versione, ovviamente nella brutta orchestrazione di Mottl, con la direzione di un allora sconosciuto Thielemann. Nel disco canta anche l'ultimo dei Vier Letze Lieder.
Ed ecco in home la nostra recensione ufficiale del disco di JK. Ci sono anche un paio di ascolti, così chi non l'avesse ancora può farsene un'idea... Enjoy!
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!" (Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)