I Puritani (Bellini)

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Re: Serafin, Wagner e Bellini

Messaggioda Enrico » sab 04 feb 2012, 15:00

MatMarazzi ha scritto: Il fatto è che La Sonnambula non poteva rientrare nel progetto "tardo-romantico" di Serafin.
Anch'egli, uomo del suo tempo, non poteva fingere di vedere in una trama pastorale e semi-seria gli orizzonti della tragedia romantica.
Evidentemente quel sogno Wagner-Bellini non poteva funzionare per tutto.


A questo punto mi incuriosisce la registrazione, che non conosco, della Sonnambula diretta da Serafin con la Sutherland. Ne sai qualcosa?

Con la Sutherland e Serafin ho i Puritani di Palermo, ed è anche quella una registrazione molto interessante: Serafin mantiene la sua concezione grandiosamente romantica ma permette anche alla Sutherland di essere perfettamente sé stessa. Forse quello meno coinvolto in quell'occasione è Gianni Raimondi, che si limita a sparare i suoi acuti senza preoccuparsi d'altro.
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Re: Serafin, Wagner e Bellini

Messaggioda MatMarazzi » sab 04 feb 2012, 15:46

Enrico ha scritto:Nei miei cd le registrazioni del 1949 delle arie di Bellini e di Wagner risultano dirette da Arturo Basile.
C'è qualcosa che non so?


ehehehe....
No, hai ragione. Sono io che mi sono sbagliato (ah... la memoria).
E' tale l'ombra di Serafin in quelle registrazioni (in quelle scelte di repertorio, in quello stile) che mi ero dimenticato che sul podio c'era quella volta materialmente Arturo Basile.

Quanto alla Sutherland, ecco qui



Io conosco poco questa Sonnambula londinese. Della diva australiana credo che Serafin avesse compreso l'enorme potenziale belliniano, ben oltre sopracuti e agilità (e che la Sutherland sarebbe stata la più efficace risposta possibile alla "pastianità" della Callas è stata la storia a dimostrarlo).
Nella direzione di Serafin mi pare che non ci siamo granché di procelloso e schumaniano: giusto giusto si colgono tempi dilatati e sottolineature anche orchestrali dell'immateriale legato della stupenda.
Sono convinto che nonostante tutto non considerasse la Sonnambula al livello di Puritani e Norma...o per lo meno non altrettanto romanticizzabile.

Salutoni,
Mat

PS. I puritani con la Sutheralnd e Serafin sono bellissimi. Lei rispetto alla Callas è un netto passo indietro (sempre in base all'ottica wagneriana), ma è comunque una grande voce dai vasti orizzonti. E lui ha sempre un respiro amplissimo, come anche tu dicevi.
Certo, l'orchestra è quella che è e anche l'età non fa sconti... (all'epoca di quei Puritani Serafin aveva 83 anni).

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Re: Serafin, Wagner e Bellini

Messaggioda Triboulet » sab 04 feb 2012, 22:19

MatMarazzi ha scritto:Tornando a Serafin, a lui interessava convincere un pubblico e una critica recalcitranti, perché dominati dalle estetiche idealiste e dal wagnerismo, del valore culturale dell'ultimo capolavoro Belliniano.E per farlo, doveva far leva sugli aspetti più "futuribili" dei Puritani: ossia l'elemento "romantico", quindi scottiano e byroniano, caro alle estetiche idealiste. Doveva lavorare sul suono orchestrale (come ha fatto) per dimostrarne i legami col sinfonismo d'oltralpe (quello sì adorato dal pubblico di allora).Doveva dilatare il melodismo e incupire le atmosfere tragiche (dato che per l'epoca l'opera buffa era qualcosa di serie B).


In effetti Mat mi hai convinto sul serio. Non avevo pensato al discorso dello "sdoganamento". Per me alle volte è difficile contestualizzare, sarà che non conosco bene i contesti, banalmente :D

MatMarazzi ha scritto:Il caso di Amina rappresenta per me la quadratura del cerchio.Lì sì che la Callas (dal 1955) modificherà la sua emissione in senso "moderno"; lì sì che inizieranno a fae capolino quelle rarefazioni sonore e quelle liquidità coloristiche che associamo alla sua "seconda maniera".Perché allora, a differenza di Norma ed Elvira, anche la Sonnambula non apparve già nelle prime operazioni Callas-Serafin?Perché al direttore (nè allora, nè dopo, quando la Callas divenne un'Amina storica) interessò mai di dirigerla in quest'opera (fatte salve le pagine scelte del 1955, dove peraltro la Diva appare insolitamente impacciata)?


Confermo, tra l'altro quelle arie di quel recital sono addirittura uscite postume. La Callas non si piacque e non approvò la pubblicazione del disco, che uscì nel '57 con le arie tratte dalla versione in studio con Votto. In seguito fu ristampato il recital originale con tutte le incisioni del '55. E... sì, effettivamente c'è qualcosa che non gira in quella registrazione.

Anche a me piace di più l'edizione del 49 rispetto, ad esempio a quella del 53. La Callas in quel periodo aveva tra l'altro una voce particolarissima, con aperture naturali che poi "corresse" fino al 53.
A proposito di Norma e Serafin, ti/vi propongo un altro ascolto interessante del 1949 (e in ottima qualità audio, giacchè ripresa radiofonica), in questo si sente ancora di più la similitudine coi Puritani del recital in studio:

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