Serafin, come ti ho già detto, tagliava, ma meno di altri; l'edizione con Sutherland e Pavarotti confezionata da Bonynge è invece più che integrale, perché comprende nell'ultimo atto la parte centrale del duetto tra Elvira e Arturo (Da quel dì che ti mirai...) e il finale cantato da Elvira, ritrovato nel Novecento credo dallo stesso Bonynge.La Callas nei Puritani è straordinaria, come cantante ed interprete. Un'incisione veramente bella; peccato per i tagli
Ho ascoltato la Traviata di cui sopra; incisione (Eloquence) eccezionale. Trovo ancora evidenti difetti di dizione e forse l'interpretazione è un po' "monocromatica"
Secondo me è un'interpretazione eccellente ma che ha bisogno di più ascolti per essere apprezzata: fatta di sfumature raffinate e delicatissime (nel timbro, nei ritmi, nelle inflessioni, nella stessa pronuncia di alcune frasi), che forse si colgono meglio anche attraverso il confronto con altre intrepretazioni più estroverse o più "drammatiche" (Licia Albanese con Toscanini!).
Merril è presente in entrambi i dischi, davvero molto bravo.
Merrill... in quali dischi? nella Traviata di Kleiber c'è Milnes, che ritrovi anche in un'altra Traviata con Bergonzi e la Caballè diretta da Pretre; trovi invece un Merrill molto giovane nella Traviata diretta da Toscanini.
Credo, però, che Verdi sia un pò più complesso come compositore; forse dovrei accostarmici più in là
Credo che molti aspetti significativi delle opere di Verdi si possano cogliere anche a un primo ascolto; col tempo si approfondisce.
Per rimanere sulla Callas ho preso la sua Norma (1960) ed l'incisione in studio del Barbiere di Siviglia
La Norma è una delle grandi interpretazioni della Callas e quella del '60 è un'ottima registrazione; vocalmente più "aspra" la Callas rispetto alle sue Norme del 1954-55 ma estremamente approfondita nell'interpretazione e con ottimi colleghi, classicamente diretta da Serafin e incisa con ottima qualità del suono, anche se Franco Corelli diceva di essere stato collocato, per motivi tecnici, a diversi metri di distanza dal microfono.
Il Barbiere ha anche i suoi pregi nella Callas e, secondo me, anche nell'intrepretazione di Tito Gobbi; gli altri interpreti risultano un po' superati ma anche in questo caso l'opera è ben registrata, ben diretta, un po' tagliata ma perfettamente comprensibile: va benissimo per cominciare. La registrazione più completa degli anni '50 è quella diretta da Leinsdorf, ma l'intrepretazione rossiniana ha fatto immensi progressi negli anni '70-'80-'90: secondo me, nel Barbiere, sono ancora insuperati il dottor Bartolo di Enzo Dara e il Conte d'Almaviva di Rockwell Blake.
Sapete indicarmi qualche bella incisione con Bergonzi (ho visto che ha partecipato ad una Lucia di Lammermoor con Schipper come direttore)?
Bene, torniamo alla LUCIA DI LAMMERMOOR che dà il titolo a questo thread!
Dalla home del sito dovresti riuscire ad accedere ad una recensione della Lucia con Bergonzi e Beverly Sills, diretta da Schippers;
c'era ancora Bergonzi in una Lucia diretta da Pretre con Anna Moffo e altri validi cantanti italiani, e il suo Edgardo è anche documentato in video da una rappresentazione con Renata Scotto, mi sembra a Tokyo.
Bergonzi si distingueva sempre per tecnica notevole, timbro facilmente riconoscibile, chiarezza di dizione, estrema attenzione ai segni della partitura, a volte con un po' di enfasi d'altri tempi. Sempre in questo sito è stata recentemente recensita, per esempio, la registrazione della Gioconda con Bergonzi e la Tebaldi. Una rara registrazione live documenta la sua partecipazione a una Norma con la Sutherland a New York. La sua discografia è molto ampia, e ha partecipato dai primissimi anni '50 fino agli anni '80 a molte registrazioni con altri cantanti famosi, per cui avventurandoti nel mondo delle registrazioni operistiche lo incontrerai spesso (anche in molte pagine di questo sito).