da pbagnoli » sab 17 mar 2012, 16:42
Nella mia scoperta e (ri)scoperta di tesori wagneriani, una delle preziose scoperte che ho fatto è quello che - a oggi - credo sia l'unico frammento del primo Ring della Neue Bayreuth del 1951: il Crepuscolo.
Dirige Hans Knappertsbusch.
Cantano: Astrid Varnay (ottima, anche se non ancora definitivamente lei), Bernd Aldenhoff (modesto), Ludwig Weber (Hagen), Hermann Uhde (Gunther), Martha Modl (Gutrune e Terza Norna), Heinrich Pflanzl (Alberich) e persino Elisabeth Schwarzkopf (Woglinde).
Distribuzione interessante, che tiene conto degli ultimi riferimenti al passato recente (Weber, per fare un nome) e getta un ponte sul futuro, con le due Primedonne che, da quel momento in avanti, si spartiranno i ruoli per molti anni a seguire.
La Modl quell'anno era anche Kundry sempre con Knappertsbusch; la Schwarzkopf era contemporaneamente Eva nei Meistersinger con Karajan (disco originariamente Emi, 34 dischi a 78 giri, il più grande cofanetto di tutti i tempi in quel formato); la Varnay invece compariva solo nel Ring, e segnatamente - mi risulta - nel Siegfried e in questo Crepuscolo. La Varnay arrivò a Bayreuth alla corte dei fratelli Wagner su segnalazione di Kirsten Flagstad che, nel 1950, era stata contattata da Wieland. La Flagstad, che non ne voleva più sapere di cantare Wagner in teatro, contropropose la sua conterranea che approdò al Colle senza audizione, caso unico nella storia di Bayreuth
Come di consueto, i cicli erano due: uno diretto (appunto) da Knappertsbusch, l'altro da Karajan. Il primo fu registrato per Decca/Teldec da Culshaw (che tornerà ancora nel 1955 per registrare il ciclo di Keilberth); il secondo doveva invece essere registrato da Legge per la Emi.
Entrambi andarono poi distrutti: nel primo caso perché Knappertsbusch fu giudicato poco adeguato e non in forma per Rheingold, Walkure e Siegfried oltre a problemi tecnici di microfonazione e di matrici; il secondo, peggio ancora, di fatto non fu completato sotto etichetta Emi perché Legge contava di registrare per bene Karajan nel 1952, per cui di quel ciclo abbiamo solo Rheingold e Siegfried - non usciti per la Emi - e il terzo atto di Walkure (con Sigurd Bjoerling e Leonie Rysanek), uscito invece proprio per la Emi.
Le cose, come noto, andranno invece diversamente: Karajan nel 1952 avrebbe fatto solo (si fa per dire: fu un capolavoro) il Tristan, dopo di che se ne sarebbe andato definitivamente da Bayreuth sbattendo la porta.
Le registrazioni strutturate del Ring sul Colle sarebbero iniziate sì nel 1952, ma con Keilberth: il vero, grande altro protagonista di quegli anni.
Ciò detto, questo documento è praticamente l'unico frammento strutturato del ciclo di Knappertsbusch del Ring di quell'anno in cui il Festival riaprì i battenti dopo 7 anni: merita di essere conosciuto.
La qualità tecnica dell'ascolto - per essere frutto di una matrice di Culshaw - non è grandiosa: negli anni successivi si sarebbe fatto di molto meglio.
Da un punto di vista dell'elaborazione della materia - dello stile Neue Bayreuth - siamo ancora work in progress; e si sente.
La Varnay non ha ancora la visione spirituale, quasi trascendentale, del personaggio che più di ogni altro l'ha consacrata alla gloria imperitura.
La Modl sembra anch'essa spaesata, soprattutto come Gutrune (ruolo non adatto a lei; meglio come Norna); meglio di lei la Hoengen come Waltraute.
Weber - per grande che fosse stato precedentemente (e grande lo era ancora in altri ruoli) - e soprattutto Aldenhoff non c'entrano già più niente con le atmosfere austere e rarefatte evocate da Knappertsbusch alle prese con l'opera del Ring che gli era più congeniale.
Eppure questa provvisorietà, questa ricerca di uno stile che fosse definitivo, emozionano l'ascoltatore in grado di cogliere l'eccezionalità del documento, tanto più che il direttore ci mette del suo nel tenere le redini di uno spettacolo di cui purtroppo possiamo solo intuire l'aspetto figurativo, che sappiamo essere innovativo.
La stessa Varnay presenta una voce al massimo della forma, ma ancora lontana da quella violenza espressionista che caratterizzerà le prove seguenti e segnerà le performance anche meno interessanti quanto a mera qualità vocale.
Ciò che è invece ancora poco interessante, in questa registrazione, è la performance di Aldenhoff, cantante ancora fermo a concezioni ancien régime e quindi lontano dagli standard che poi si affermeranno con Windgassen, signore e padrone del ruolo a partire dal 1953 (Krauss e Keilberth)
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)