Les Vepres Siciliennes (Verdi)

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Les Vepres Siciliennes (Verdi)

Messaggioda fedele » sab 15 dic 2007, 0:03

Cari Amici,

I Vespri Siciliani è un opera che adoro, anche se poco rappresentata...!!!
Volevo sapere da voi, quale è la migliore incisione in DVD.
Io ne ho viste diverse e credo che quelli di Bologna, Direttore Chailly e con Nucci, Dunn, Luchetti e Giaiotti. Regia di Ronconi. Siano tutt'ora insuperati!! Aspetto vostre notizie e magari qualche suggerimento.

Fedele
L'Opera lirica ovvero l'Arte piu' bella in questo mondo a volte triste...
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Messaggioda stecca » sab 15 dic 2007, 10:19

Vista anche io ai tempi.....effettivmente fu uno degli spettacoli verdiani più riusciti tra quelli da me visti live (ne vidi altra edizione a Ginevra con Ciannella, Van Dam e Stapp assai meno entisiasmante e quella scaligera di Muti un tantino discontinua anche perchè Arrigo non c'entrava una beata mazza, Zancanaro era noiosissimo e la Studer, straordinaria mozartiana e straussiana, in quel Verdi mi lasciò perplesso...).
Sai è un grand operà difficilissimo perchè almeno 2 su 4 tra i solisti debbono essere dei fuoriclasse sennò il tutto rischia di sfillacciarsi contiene pagine stupende ed altre meno ispirate.
Ovviamente se vuoi il DVD quella è l'unica edizione che merita, se invece ti sposti sul settore audio la scelta si ampia anche se non di troppo...ti dico le 3 che ti consiglio secondo il mio gusto (premetto che sono un verdiano sfegatato).
1) Ufficiale registrata con tutti i crismi etc. etc.
RCA Levine, Arroyo, Domingo, Milnes e Raimondi: i tre maschietti sono un iradiddio a mio parere e la Arroyo comunque cantava molto bene ed aveva un certo accentare adatto a quel Verdi (anche se era un pò una Price in tono minore)
2) Storica con una Elena insuperata:
il celeberrimo live della Callas (un fenomeno) che tra l'altro presenta un Christoff più che notevole, certo il resto costrige a qualche compromesso..
3) quindi due Live quasi coevi ed entrambi poco conosciuti ma entrambi a mio parere straordinari
1974 edizione del MET Levine, Caballé, Gedda, Milnes, Plhiska
1974 edizione Barcellona Queler, Caballé, Domingo
La Montserrat era nel suo anno d'oro (è l'anno di Norma di Orange, di Parisina alla C.H e della incsione di Aida co Muti) e crea una Elena da fiaba, intensa nella entrata e nel grande finale, più che corretta nelle agilità del bolero e sensazionale nella dolcezza della romanza e nel duetto amoroso con Arrigo. Nella edizione spagnola Domingo raggiunge a mio parere uno dei suoi apici assoluti, c'è solo l'imbarazzo della scelta ma ti direi Barcellona perchè i due divi di allora sono da togliere il fiato dalla prima nota all'ultima.

Dico subito per evitare polemiche che non intendo sottovalutare Cerquetti, Gencer e Scotto (di cui si ricordano notevoli performance) ma scelgo le 3 suindicate perchè coprono le 3 possibili diverse interpretazioni dell'arduo ruolo di Elena (che a vista di spartito è la vera protagonista dell'opera), la corda astratta e morbida (Arroyo), quella febbrile e intensa (Callas) e quella di matrice belcantista e voce liricamente fascinosa (Caballè), tutto qui.....

Di una cosa sono certo: trattasi di opera che con le voci "attuali" sarebbe meglio evitare di mettere in scena (per mio conto)
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Messaggioda Luca » sab 15 dic 2007, 13:38

la Studer, straordinaria mozartiana e straussiana, in quel Verdi mi lasciò perplesso...
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Da poco mi hanno prestato il video di quella recita dei Vespri realizzata da Muti & C. Beh: sei piuttosto 'buono' a parlare di perplessità circa la Studer. A mio avviso ha tre grossi difetti: è affetta da vibrato, canta come una straniera in quanto a dizione (anni luce la separano dalla Callas) e inoltre non esprime un bel nulla.
La Stapp, da me udita in altri ruoli, credo la sopravanzasse non di poco.

Saluti, Luca.

P.S.: Ma non sarebbe una discussione da inserire nella sezione opere e autori ?
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Messaggioda pbagnoli » sab 15 dic 2007, 14:46

stecca ha scritto:Vista anche io ai tempi.....effettivmente fu uno degli spettacoli verdiani più riusciti tra quelli da me visti live (ne vidi altra edizione a Ginevra con Ciannella, Van Dam e Stapp assai meno entisiasmante e quella scaligera di Muti un tantino discontinua anche perchè Arrigo non c'entrava una beata mazza, Zancanaro era noiosissimo e la Studer, straordinaria mozartiana e straussiana, in quel Verdi mi lasciò perplesso...)

Non per fare il solito bastian contrario, ma:
-il falsettone di Merritt appariva una soluzione interessante. Lo ricordo sia a teatro che in disco, e mi sembrò un'esperienza di notevole spessore. Siamo ovviamente lontanti dall'Arrigo più importante della Storia - e cioè Helge Rosvaenge - ma trattasi di prova ampiamente da rivalutare
- Zancanaro cantò benissimo, creando un personaggio aspro e tormentato che ammantava di protervia il grigiore della "burocrazia del male"
- la Studer era effettivamente molto brava, ma può perplimere più di un ascoltatore

Delle altre, mi trovi concordei solo sulla Callas, perché l'Arroyo è espressiva come un tubero e la Caballé, come al solito, con Verdi proprio non c'azzecca, nemmeno in quello che tu giustamente definisci "il suo anno d'oro". Elena, poi, in particolare, non c'entra proprio niente con la sua psicologia d'interprete.

Sono viceversa ben più interessanti:
- la Cerquetti, che riesce ad abbinare un ottimo dominio del canto di sbalzo al proprio vocione
- la Scotto, più nel live del 1978 (molto meditato, con un ispirato Muti) che non in quello del 1970 (tagliatissimo e forcaiolo, con Gavazzeni)
- ovviamente la Gencer, l'unica che avesse nei propri cromosomi il senso del personaggio (il suo "Arrigo tu parli a un core", da questo punto di vista, è superiore a quello di chiunque altra, compresa la Callas)
- aggiungerei la Brumaire, in francese, del live diretto da Rossi: spigliata, intelligente, complessivamente affascinante

Se l'edizione di Rosvaenge (peraltro un po' troppo avanti negli anni) avesse un'Elena all'altezza invece della Cunitz, credo che saremmo tutti concordi nell'indicarla come l'ideale, anche perché Schlusnus è il Monforte per eccellenza.
Purtroppo, una volta di più siamo costretti a constatare che l'ideale non esiste...
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Messaggioda pbagnoli » sab 15 dic 2007, 14:49

Luca ha scritto: P.S.: Ma non sarebbe una discussione da inserire nella sezione opere e autori ?

Hai ragione! :D
Eccoti accontentato: ho provveduto immediatamente!
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Messaggioda Luca » sab 15 dic 2007, 16:26

Delle altre, mi trovi concordei solo sulla Callas, perché l'Arroyo è espressiva come un tubero e la Caballé, come al solito, con Verdi proprio non c'azzecca, nemmeno in quello che tu giustamente definisci "il suo anno d'oro". Elena, poi, in particolare, non c'entra proprio niente con la sua psicologia d'interprete.
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Carissimo Pietro,

non volevo dire quanto tu esprimi sulla Caballé per non apparire il solito "anti-Caballé", ma mi trovi d'accordo. Si andassero a riascoltare i signoli caballisti come la Scotto canta ed accenta il "Coraggio, su coraggio" e come sono elettriche le sue agilità del Bolero, prima di innalzare archi di trionfo ad una cantante che ha fatto ottime cose ma, come solitamente accadeva, non era un fulmine (Cf. Callas, Sills e Sutherland) di agilità di forza e con i fraseggi ferini e, al contempo, linguisticamente eloquenti (cf. ancora Callas e Gencer, ma anche Cerquetti) insomma.... insomma... :roll: proprio non ci siamo.

Saluti e grazie di tutto.
Luca.
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Messaggioda Pruun » sab 15 dic 2007, 16:37

Beh, insomma, in quei Vespri del '74 accenta sempre in maniera pertinente, è travolgente nell'entrata ed era in super forma vocale...
e lo dice uno che di solito ama pochino la Caballé-interprete, spesso sottomessa alla Caballé cantante, ma sinceramente non condivido questi rilievi per i Vespri e, in generale, per (quasi) tutta la prima fase della sua carriera... :wink:
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Messaggioda stecca » sab 15 dic 2007, 19:30

Infatti !!!
L'unica spiegazione plausibile a quanto sopra affermato dall' admin e luca58 è che non abbiano sentito quei.....Vespri del 1974.
Nulla di grave peraltro non sono così facilmente accessibili (purtroppo), quel che resta chiaro è che altra spiegazione, come lo scampo che canta Carlo in Ernani no no non v'è...
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Messaggioda pbagnoli » sab 15 dic 2007, 19:32

Conosco molto bene quei Vespri del 1974, ed è proprio su di essi che mi baso per esprimere il mio parere sulla Caballé.
Niente da dire sulla vocalista, come sempre di altissimo rango ( e ci mancherebbe... ); ciò che manca, a mio gusto, è proprio quello che i puristi chiamano il senso della parola verdiana.
Io non sono così purista, ma avverto perfettamente che mi manca qualcosa che ritrovo, per dire, nel canto della Scotto o della Gencer.

Però, credetemi, vorrei accuratamente evitare le solite solfe pro o contro che hanno abbastanza massacrato questa comunità negli ultimi tempi
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Messaggioda Pruun » sab 15 dic 2007, 21:27

pbagnoli ha scritto:Però, credetemi, vorrei accuratamente evitare le solite solfe pro o contro che hanno abbastanza massacrato questa comunità negli ultimi tempi


Beh dai, senza un po' di sana cagnara melomanesca... che melomani siamo? 8) 8) :wink: :D

Però Fedele chiedeva qual'è la migliore incisione in dvd: io concordo con lui e voto quelli di Bologna dove, oltretutto, mi piace tantissimo anche la regia di Ronconi, oltre a un cast vocale molto, ma molto interessante.
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Messaggioda Luca » sab 15 dic 2007, 22:02

Sposto la discussione sempre restando però in tema. Esiste anche un'edizione dell'opera in questione, fatta a Vienna degli anni '70 diretta da Santi con la Deutekom, Bonisolli, Cappuccilli e Raimondi. Ho sentito solo il Bolero del V atto della Deutekom ed è tutt'altro che malvagio, completo anche di mi B. La cosa interessante è che la cantante olandese qui è meno prodiga di altre volte del suo particolare modo di vocalizzazione "a jodler", però - nonostante la bontà dell'esecuzione - non è completamente a proprio agio.

Chi conosce interamente quest'edizione ?
Saluti domenicali. Luca.
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Messaggioda pbagnoli » sab 15 dic 2007, 22:13

Pruun ha scritto: Però Fedele chiedeva qual'è la migliore incisione in dvd: io concordo con lui e voto quelli di Bologna dove, oltretutto, mi piace tantissimo anche la regia di Ronconi, oltre a un cast vocale molto, ma molto interessante.

Oops! :oops:
Non avevo capito che la richiesta fosse per un'edizione in DVD.
Allora non so proprio cosa consigliare.
Purtroppo la regia dello spettacolo scaligero era cosa veramente modesta, ahimè... ed è l'unico video che io conosco di quest'opera...
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Messaggioda stecca » dom 16 dic 2007, 0:01

pbagnoli ha scritto:Conosco molto bene quei Vespri del 1974, ed è proprio su di essi che mi baso per esprimere il mio parere sulla Caballé.
Niente da dire sulla vocalista, come sempre di altissimo rango ( e ci mancherebbe... ); ciò che manca, a mio gusto, è proprio quello che i puristi chiamano il senso della parola verdiana.
Io non sono così purista, ma avverto perfettamente che mi manca qualcosa che ritrovo, per dire, nel canto della Scotto o della Gencer.

Però, credetemi, vorrei accuratamente evitare le solite solfe pro o contro che hanno abbastanza massacrato questa comunità negli ultimi tempi



C'era un mio amico anni fa che quando vedeva una ragazza stupenda (lui era un pò un cesso) diceva subito...."sai che a me però non piace, non mi trasmette niente....".
Un abbraccio
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Messaggioda pbagnoli » dom 16 dic 2007, 11:13

stecca ha scritto: C'era un mio amico anni fa che quando vedeva una ragazza stupenda (lui era un pò un cesso) diceva subito...."sai che a me però non piace, non mi trasmette niente....".
Un abbraccio

E certo, cosa vuoi farci: voi bei ragazzi non lo potete capire, ma ti viene l'ansia da prestazione.
E' veramente molto calzante il paragone fra una gnocca atomica e la Montsy: sai che abissi di sensualità che apre con i suoi fiatini...

Hai ragione, anch'io come il tuo amico mi sento proprio inadeguato!
Il cesso

PS Comunque, stecchino, ti conviene informarti prima di spararle: il live del 1974 è reperibile con molta facilità (per esempio, nel catalogo Myto). Forse pensavi di essere il fortunato possessore di una delle dodici copie disponibili.
Invece, si dà il caso che non solo questo live sia ben noto, ma che sia già stato recensito dal nostro sito. Per quanto poco importante, la recensione di questo disco è qui ed è presente nel nostro catalogo da oltre un anno (esattamente da settembre 2006).
Ennesima dimostrazione di quello che vado sostenendo da un bel po': che cioè ci sono persone a cui del sito e di ciò che il sito dice non gliene frega una beata cippa, e per le quali il sito è solo tutta quella roba inutile intorno al forum.
Mi sa che uno di questi giorni lo chiudo, il forum :evil:
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Messaggioda Calaf » sab 22 dic 2007, 21:30

Luca ha scritto:Sposto la discussione sempre restando però in tema. Esiste anche un'edizione dell'opera in questione, fatta a Vienna degli anni '70 diretta da Santi con la Deutekom, Bonisolli, Cappuccilli e Raimondi. Ho sentito solo il Bolero del V atto della Deutekom ed è tutt'altro che malvagio, completo anche di mi B. La cosa interessante è che la cantante olandese qui è meno prodiga di altre volte del suo particolare modo di vocalizzazione "a jodler", però - nonostante la bontà dell'esecuzione - non è completamente a proprio agio.

Chi conosce interamente quest'edizione ?
Saluti domenicali. Luca.


Conosco questa edizione (del 1974) e la coeva dal Met diretta da Levine con Franco Tagliavini, Plishka e Milnes nella quale la Deutekom è in serata di grazia ed esegue nell'aria del quarto atto una cadenza mai sentita da nessun'altra, che porta la voce (in pianissimo) nella stratosfera. La cantante olandese possedeva l'estensione del ruolo, esibiva un fraseggio non melenso come l'Arroyo (ma nemmeno rivelatore) ed una notevolissima varietà dinamica; le si possono rimproverare un italiano molto perfettibile ed un legato non sempre esemplare. Quanto alla sua particolare vocalizzazione cercò nel corso della carriera di attenuare quello che Luca chiama effetto jodler, perdendo però in precisione ed in velocità di esecuzione. Comunque un'Elena la sua da conoscere.
Quanto alla Caballé nella serata dal Met (che faceva parte della stessa serie di recite di quella con la Deutekom) è in gran forma e canta tutto benissimo con virtuosismi sparsi (spettacolare la scala discendente della cadenza dell'aria del quarto atto); però appare relativamente coinvolta, sceglie un approccio di generica espressività buona un po' per tutti gli usi e si scalda solo nel finale, dove è proprio brava da ogni punto di vista.
Conosco anche una recita registrata a Barcellona nello stesso anno. Qui il soprano catalano è molto più coinvolta che al Met, anche se pure in questa recita non si coglie un disegno organico di costruzione del personaggio. Con Levine era più impeccabile dal punto di vista vocale, qui è meno controllata anche se la forma resta superba.
A mio parere i personaggi più convincenti sono disegnati da Callas, Cerquetti (nonostante i tagli ed alcuni aggiustamenti della linea vocale), Gencer, Scotto (Firenze 1978).
Quanto al video sarei tentato anch'io di "votare" per quello di Bologna, più gradevole all'occhio della ripresa scaligera (ma altrettanto afflitto da una non regia), anche se per quanto riguarda l'aspetto musicale non è che le cose filino molto meglio.
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