innanzitutto chiedo scusa a teo.emme per aver cancellato il suo post che diceva sostanzialmente di non ascoltare questo cd (immagino per una qualità artistica scadente)
devo dire che sono sostanzialmente d'accordo con lui.
partiamo dalla direzione di Zanetti. Poche opere richiedono un direttore straordinario quanto lo richiede il Simone. (Chung a Venezia ne ha dato ampia dimostrazione)
Zanetti non dirige male, ma non dirige neppure bene. Semplicemente si limita ad accompagnare i cantanti come andava di moda in alcune incisioni negli anni '50 dove si dava spazio alle voci e solo alle voci. Per Simone purtroppo non basta. Esistono direzioni - anche brutte - che ti rimangono in testa perchè ci sono idee, magari portate avanti male. Qui invece non c'è nulla se non un tempo costantemente slentato, un coro debole (in Simone!!!) una orchestra pesante, dal suono bitumato e catramoso.
Non sono un fan di Hampson, si sa, e sostanzialmente non mi piace qui. Però è un baritono straordinariamente "pensante" e nelle parti solitarie, riflessive, dolorose riesce benissimo a tratteggiare il personaggio. Se fosse anche un baritono "cantante" sarebbe meglio
Infatti le parti "dogali" sono prive di autorità, potenza, credibilità. La perorazione è debolissima e l'effetto "auto tuning" è evidentissimo, soprattutto se avete assistito alle recite in teatro.
La Opolais è straordinaria nell'aria di entrata. La voce cremosa, luminosa fa meraviglie. Nei duetti però è sfocata e perde di smalto. SI riprende bene nel finale ma ho sempre l'impressione che limitata al disco e tolta la forza espressiva delle sue.... tette
manchi qualche cosa (ovviamente intendo la sua grande capacità attoriale eh....). Bravo Colombara in Fiesco, vero personaggio nero verdiano, sempre presente nella vicenda, anche quando non è in scena. Bravino Pisaroni ma il ruolo di Paolo è ancora tutto da conquistare. Calleja canta Adorno solo con una bella voce, e già sarebbe qualcosa, ma il ruolo sembra ancora troppo arduo per lui.
In conclusione un SImone che non aggiunge nulla e che non va minimamente a "scalfire" i veri capisaldi discografici di questo capolavoro, con buona pace del baritono americano.
marco