VGobbi ha scritto:Se la delusione e' tanta, perche' recensire questo cofanetto?
Vero.
Ma - d'altra parte - se ci siamo prefissati di fare la cronistoria delle registrazioni, vuol dire che a regola non dovremmo prendere in considerazione solo quello che ci piace, ma anche quello che non ci piace.
Di questo "non ci piace", dovremmo parimenti sforzarci di capire:
che valenza storica ha
il contesto in cui è venuto fuori
che valori esprime
come si colloca nel divenire del processo interpretativo
E' per questo, insomma, che ci dedichiamo spesso anche a tutto ciò che - almeno sulla carta - non sembra essere di nostro interesse.
L'importante, ovviamente, è non andare con il ditino alzato a dire "adesso vi spiego perché quella roba è una chiavica"; l'importante è non andare ad ascoltare sapendo già che è una chiavica, con il gessetto sulla lavagna di Beckmesser, per il gusto di fare la stroncatura nuda e cruda (che per di più non serve quasi mai a nessuno); l'importante è cercare di capire che ruolo quella determinata registrazione abbia nel periodo storico in cui è maturata. Solo così si riesce a fare una critica seria e consapevole.
E' il criterio con cui mi accostai all'Otello Emi diretto da Barbirolli.
Perché - mi chiedevo - la Emi ha prodotto una registrazione così
brutta, almeno secondo i nostri criteri di oggi?
Semplice: perché - secondo i criteri di
allora - ce n'era a sufficienza per produrre una registrazione di quel tipo.
Per il resto, credo che la risposta di Dr. Malatesta sia più che esauriente: due liederisti potevano essere una buona idea. Forse non originale, ma una buona idea.
Il risultato non fu interessante, d'accordo.
Ma una critica seria, che muova attraverso le strade della storia dell'interpretazione, deve passare anche attraverso registrazioni meno attraenti.
Per capire.
Altrimenti, tanto valeva non aprire nemmeno questo sito...