Nuove registrazioni haendeliane

cd, dvd, live, discografie

Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham

Nuove registrazioni haendeliane

Messaggioda pbagnoli » sab 22 dic 2012, 16:51

Sembra proprio che il disco per le registrazioni di opere integrali oramai esista quasi esclusivamente in funzione del repertorio barocco in genere, e di Haendel in particolare.
Oltre alla Decca che ha pubblicato un bellissimo Alessandro, con la direzione di Petrou (alla sua prima incisione con Decca) e un cast all stars capeggiato da Cencic e da Julia Lezhneva, c'è anche l'ennesimo Giulio Cesare (già inciso ottimamente dallo stesso Petrou, ma per altra etichetta), questa volta di Alan Curtis che, con la Naive, prosegue la propria integrale di Haendel partita prima con la Archiv/DGG e proseguita con la Virgin.
A parte il balletto delle etichette, c'è da fare qualche osservazione:
:arrow: Petrou è il nuovo vero talento direttoriale del repertorio barocco. Fantasia, sound ricco e vario, interpreti ottimamente scelti e perfettamente motivati: ce l'aveva fatto sentire anche con l'etichetta DG (che sta per Dabringhaus und Grimm) per cui registrava prima con minore disponibilità di mezzi e con cantanti meno interessanti, ma complessivamente elettrizzanti. Questo Alessandro - di cui discuteremo approfonditamente più avanti sul nostro sito - è una delle riuscite discografiche più intriganti dell'anno che sta finendo: Cencic è ormai - e al di là di ogni considerazione personale - l'interprete più elettrizzante dei ruoli Senesino, nei quali riesce a infondere un mix molto equilibrato di eroismo, virilità e malinconia. Al suo fianco, Julia Lezhneva conferma le impressioni già date di essere una delle realtà più entusiasmanti del canto d'opera: la sua Rossane è favolosa per colori, appropriatezza stilistica e bellezza del canto
:arrow: Curtis fa un deciso passo indietro rispetto all'ottimo Ariodante inciso per la Virgin, probabilmente il punto più alto della sua discografia. Quella registrazione era però nobilitata - e animata, va detto - dal talento istrionico di un'altra fra le più straordinarie cantanti dei nostri tempi, Joyce DiDonato che, da sola, vale l'acquisto. Qui Curtis fa l'ennesima registrazione nel proprio personalissimo stile: l'organico molto ridotto favorisce la pulizia della linea musicale, ma la totale mancanza di fantasia rende il tutto di una noia mortale. In Giulio Cesare, una delle opere più belle scritte da Haendel, riuscire a annoiare è veramente un'impresa non banale; ma lui ci riesce. Peccato, e abbastanza inspiegabile se si considera che si tratta di una persona di simpatia e calore umano non indifferente. Oltre a ciò, cast veramente scarso: la Lemieux non ha nulla, ma proprio nulla di un ruolo Senesino (e non è questione di essere un mezzosoprano invece di un controtenore) e non è nemmeno particolarmente irreprensibile come canto; la Gauvin è corretta, ma non ha fascino né timbrico, né di personalità, né di tecnica come Cleopatra (quanto meno rispetto alla Dessay o alla Kozena); Mineccia come Tolomeo non vale nemmeno un'unghia di Dumaux o di Mehta; sicché l'unico elemento veramente interessante è tale Emoke Barath, soprano ungherese, che interpreta Sesto
:arrow: ultima considerazione: come già suggerito da Matteo Marazzi in altro post, i ruoli del Senesino oggi dovrebbero sempre essere affrontati da un controtenore. Ovviamente, non un controtenore qualunque: personalmente, oltre al già citato Cencic, preferisco Zazzo
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
Avatar utente
pbagnoli
Site Admin
 
Messaggi: 4006
Iscritto il: mer 04 apr 2007, 19:15

Re: Nuove registrazioni haendeliane

Messaggioda MatMarazzi » dom 23 dic 2012, 13:18

pbagnoli ha scritto: i ruoli del Senesino oggi dovrebbero sempre essere affrontati da un controtenore. Ovviamente, non un controtenore qualunque: personalmente, oltre al già citato Cencic, preferisco Zazzo


In effetti è dal 2010 circa che Cencic pare aver deposto ogni cautela ed essersi buttato nei ruoli Senesino.
Già nel CD "Mezzosoprano" si era percepita chiara l'intenzione. Ma anche il passaggio, nel Tamerlano, dal ruolo del titolo a quello di Andronico aveva sottolineato l'evoluzione.
Ora questo Alessandro in grandissimo stile, dal disco ai teatri di mezzo mondo (per tutto il 2013) dimostra che il dado è tratto.
Dobbiamo aspettarci un prossimo Giulio Cesare (opera in cui Cencic ha già fatto Tolomeo e Sesto), un Bertarido e un Orlando?
Quanto al mio auspicio che i ruoli Senesino siano affidati solo a controtenori, è vero...
Ma io mi riferivo soprattutto al fatto che la voce deve essere più profonda di quella che appartiene al registro del contrato.
Se mi passate una boutade, io direi che i controtenori adatti non sono ...non soltanto i sopranisti, ma nemmeno i contraltisti: dovremmo aprire una nuova tipologia e chiamarla "controtenori tenoristi" :)
Finora Daniels è quello che più mi ha persuaso.

Cencic, come registro, è a metà fra il contralto e il soprano; non mi riferisco a questioni di timbro (anche perché quando canta i ruoli da Senesino si oscura a più non posso) ma di baricentro. A me pare che il suono non sia perfettamente a fuoco, perché la scrittura è troppo grave.
Ad esempio qui è bravissimo per carità... ma non vi sembra a disagio?


Poi, ha ragione Pietro, Cencic ha una personalità artistica notevolissima (ben maggiore del pacioso Daniels) ma io credo che non arriveremo alla soluzione del problema Senesino, finché continueremo a "promuovere" voci più acute. E' la voce giusta che dobbiamo cercare...

Grazie a Pietrone di tenerci sempre informati sulle più succulente novità discografiche handeliane!
Salutoni,
Mat
Avatar utente
MatMarazzi
 
Messaggi: 3182
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 12:34
Località: Ferrara

Re: Nuove registrazioni haendeliane

Messaggioda Enrico » dom 23 dic 2012, 14:36

MatMarazzi ha scritto:
pbagnoli ha scritto: io direi che i controtenori adatti non sono ...non soltanto i sopranisti, ma nemmeno i contraltisti: dovremmo aprire una nuova tipologia e chiamarla "controtenori tenoristi" :)


Se cerchi negli archivi discografici della Victor puoi trovare le registrazioni di alcuni cantanti d'inizio Novecento definiti "countertenor", che eseguono canzoni popolari o vecchie arie inglesi o altra roba strana. Io penso che un "innesto" tra il loro modo di cantare e quello dei moderni "falsettisti" potrebbe portare a risultati interessanti.
Enrico B.
Enrico
 
Messaggi: 1019
Iscritto il: mar 17 nov 2009, 17:34

Re: Nuove registrazioni haendeliane

Messaggioda MatMarazzi » dom 23 dic 2012, 15:17

Enrico ha scritto:
MatMarazzi ha scritto:
pbagnoli ha scritto: io direi che i controtenori adatti non sono ...non soltanto i sopranisti, ma nemmeno i contraltisti: dovremmo aprire una nuova tipologia e chiamarla "controtenori tenoristi" :)


Se cerchi negli archivi discografici della Victor puoi trovare le registrazioni di alcuni cantanti d'inizio Novecento definiti "countertenor", che eseguono canzoni popolari o vecchie arie inglesi o altra roba strana. Io penso che un "innesto" tra il loro modo di cantare e quello dei moderni "falsettisti" potrebbe portare a risultati interessanti.


Grazie mille del suggerimento!
Fra l'altro l'argomento dei countertenor "pop" di inizio Novecento era già stato sfiorato sul forum... penso da Mattioli.
I falsettisti attuali sono preziosissimi perché - se non si cantasse come loro - sarebbe impossibile affidare a uomini tessiture schiettamente sopranili e contraltili per castrato.
Ma sono certo (e Senesino è un esempio) che molti castrati settecenteschi conservassero più di un elemento maschile nella voce e che i loro baricentri si avvicinassero più al tenore attuale che al contralto.
Se fossimo in grado di ricreare questo chimerico tenore-falsettante troveremmo risposte anche per altri repertori....

Scusa ora se vado OT, ma il discorso sul vibrato non può certo interrompersi adesso.
NOn hai mai pensato di raccogliere le tue ricerche in uno saggio omogeneo? Sarebbe splendido da pubblicare in home.
Salutoni,
Mat
Avatar utente
MatMarazzi
 
Messaggi: 3182
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 12:34
Località: Ferrara

Re: Nuove registrazioni haendeliane

Messaggioda DottorMalatesta » dom 23 dic 2012, 18:59

MatMarazzi ha scritto:Scusa ora se vado OT, ma il discorso sul vibrato non può certo interrompersi adesso.
NOn hai mai pensato di raccogliere le tue ricerche in uno saggio omogeneo? Sarebbe splendido da pubblicare in home.
Salutoni,
Mat


Mi associo all'invito!!! : Thumbup :
Doc
Un solo punto di vista è la vista di un solo punto
Avatar utente
DottorMalatesta
Moderator
 
Messaggi: 2696
Iscritto il: gio 12 lug 2012, 13:48

Re: Nuove registrazioni haendeliane

Messaggioda Enrico » dom 23 dic 2012, 20:42

DottorMalatesta ha scritto:
MatMarazzi ha scritto:Scusa ora se vado OT, ma il discorso sul vibrato non può certo interrompersi adesso.
NOn hai mai pensato di raccogliere le tue ricerche in uno saggio omogeneo? Sarebbe splendido da pubblicare in home.
Salutoni,
Mat


Mi associo all'invito!!! : Thumbup :
Doc


Il discorso sul vibrato è rimasto fermo per vari motivi (poco tempo, tanto sonno, stress scolastico) ma continuerà. Le idee su come proseguire c'erano ed erano tante, e ci sono anche alcuni appunti e alcuni "link" salvati sul mio PC, dal quale però sarò lontano per circa due settimane. È possibile (e un po' mi dispiace dirlo) che la lontananza dalla scuola aiuti il cervello a funzionare meglio. Sono più vicino all'altra metà della mia collezione di cd (posso fare un bel ripasso di cantanti col vibrato) e al fratello oboista con il quale posso discutere alcuni aspetti tecnici: per esempio oggi, di ritorno da Roma e da prove con altri musicisti, mi riferiva alcune conversazioni su diverse teorie sull'uso del vibrato, del legato e dello staccato nella prassi esecutiva barocca.

Sull'eventuale pubblicazione di un "saggio omogeneo" non saprei, ora, che cosa rispondere: ho sempre trovato stimolante la discussione via mail o qui nel forum: da molto materiale accumulato negli anni potrei trarre diversi testi "omogenei" ma finora non l'ho fatto. È inutile discutere su dove mettere un testo, se nel forum o in home, se prima non mi metto a scrivere, cosa che nei prossimi giorni probabilmente NON farò. L'aggravante è costituita dal fatto che l'unico mio scritto apparso in home, dalla pubblicazione del quale è passato più di un anno, l'avevo mandato a Pietro privatamente, ed era nato come mail inviata a un altro amico! Farò quel che potrò, ma sui tempi (metà gennaio?) e sui modi non posso promettere niente.
Enrico B.
Enrico
 
Messaggi: 1019
Iscritto il: mar 17 nov 2009, 17:34

Re: Nuove registrazioni haendeliane

Messaggioda Tucidide » lun 24 dic 2012, 15:33

MatMarazzi ha scritto:Ma sono certo (e Senesino è un esempio) che molti castrati settecenteschi conservassero più di un elemento maschile nella voce e che i loro baricentri si avvicinassero più al tenore attuale che al contralto.
Se fossimo in grado di ricreare questo chimerico tenore-falsettante troveremmo risposte anche per altri repertori....

Qualcosa di simile si sente in alcuni haute-contre specialisti del repertorio francese di Ancien Régime. In particolare mi piace molto quello Zeger Vandersteene che incise nei primi anni '70 il Castor et Pollux con Harnoncourt.
Il suo "Séjour de l'éternelle paix" per me è pieno di poesia con quell'emissione quasi immateriale, a metà fra controtenore e tenore.
Si ascolta qui intorno a 1:43:00.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
Avatar utente
Tucidide
 
Messaggi: 1699
Iscritto il: mar 02 ott 2007, 1:01
Località: Faenza

Re: Nuove registrazioni haendeliane

Messaggioda MatMarazzi » lun 24 dic 2012, 15:48

Tucidide ha scritto:Qualcosa di simile si sente in alcuni haute-contre specialisti del repertorio francese di Ancien Régime. In particolare mi piace molto quello Zeger Vandersteene che incise nei primi anni '70 il Castor et Pollux con Harnoncourt.
Il suo "Séjour de l'éternelle paix" per me è pieno di poesia con quell'emissione quasi immateriale, a metà fra controtenore e tenore.


E' vero, il bravissimo Vandersteene appartiene a quella tipologia di tenori-falsettanti che negli anni 70 (in Francia, Belgio, Olanda e Inghilterra) hanno dato risposta convincentissima ai più delicati impieghi di haute-contre (il massimo nella tipologia è per me Eric Tappy, un artista geniale a mio gusto).
L'unico limite della loro tipologia (rispetto al sogno di un vero "Senesino") sta nel fatto che il complicato equilibrio fra sonorità tenorili e falsettanti fu da loro risolto nel modo (diciamo così) più semplice: ossia la soavità.
Loro obbiettivo era alleggerire le sonorità miste fino a renderle combacianti con quelle, ugualmente leggere e morbide, del falsetto.
Vi sono però personaggi (non solo in Handel, ma in tutto il repertorio da haute-contre) che richiedono forza, perentorietà e potenza.
In pratica contralti "guerrieri" ma un po' più bassi...
Da questo punto di vista, temo che nemmeno questi tenori sarebbero stati la risposta giusta!

Salutoni e grazie del bellissimo ascolto.
Rameau è un nutrimento delle orecchie! :)
Mat
Avatar utente
MatMarazzi
 
Messaggi: 3182
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 12:34
Località: Ferrara


Torna a registrazioni

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 22 ospiti

cron