NAPOLI 1949 (LIVE - GUI, CALLAS)
Non mi ero mai accorto dello stravolgimento operato da Gui nel finale della registrazione napoletana con la Callas: Nabucco comincia il suo discorsetto ("Ah torna Israello torna...") ma si interrompe all'improvviso, senza che si canti il pezzo d'assieme "Immenso Jehova", perché arriva Abigaille per cantare "Su me morente esanime": ma appena la Callas finisce di dire "Non maledire a me", quando ci aspetteremmo l'intervento di Zaccaria ("...sarai de' regi il re") e gli accordi finali, Nabucco riprende invece il suo predicozzo, con totale indifferenza verso la morte della povera Abigaille (o forse il regista, se c'era, aveva deciso che Abigaille doveva semplicemente chiedere perdono senza morire), e quando ha finito parte l' "Immenso Jehova", che non si chiude normalmente ma con l'aggiunta di pezzi delle frasi iniziali della Sinfonia e fragorosi accordi di tutta l'orchestra che concludono il tutto senza la frase di Zaccaria: frammenti delle stesse frasi della Sinfonia vengono usati anche prima per cucire insieme i pezzi di questo strano pasticcio.
Qualcuno conosce i motivi di questo "arrangiamento"? risale a qualche vecchia tradizione, a edizioni preparate occasionalmente per riprese dell'opera in qualche teatro che prevedeva obbligatoriamente un coro finale, o semplicemente è il solito orribile intervento di chi credeva di dovere "migliorare" la scrittura di Verdi?