Opera Disc

Ho visto che è appena uscita una nuova edizione di quest'opera della RCA diretta da Kuhn con Sburlati Sotgiu e Silvestrelli fra gli interpreti. Visto il basso costo (sui 20 euro circa) ero tentato di comprarla. Qualcuno di voi l'ha per caso ascoltata o può darmi un consiglio su quale edizione di quest'opera eventualmente acquistare Grazie mille

Io ho l'edizione con la Devia, diretta da Neschling: l'opera non mi piace molto, devo dire, ma sicuramente c'è da dire che cantata dalla Devia assume una valenza interessante. Per il resto, il tenore Octavio Arevalo è molto scadente, Antonucci è discreto e Martinovich mediocre. Sulla direzione di Neschling, non la ricordo molto, devo dirlo onestamente.

Io acquistai tempo fa l'edizione RCA, e ne sono pienamente soddisfatto. L'opera ha momenti di grande bellezza insieme ad altri molto convenzionali (colpa anche di un libretto infelice).
L'edizione è ben fatta, ovviamente non ci si deve aspettare un miracolo, ma è più che buona (tenuto conto che non si tratta certo di opera indimenticabile). Per certi versi convince di più (soprattutto per la direzione e la freschezza degli interpreti) di altre incisioni di opere minore donizettiane targate Opera Rara e ben più blasonate (e costose). Insomma, mi sento di consigliarla con convinzione.

Uno dei motivi e' la mia difficolta' a seguire l'opera sul libretto. Motivo che per la maggior parte di voi puo' sembrare stupida, ma che ritengo da parte mia necessaria per la comprensione del dramma

angel10 ha scritto:Uno dei motivi e' la mia difficolta' a seguire l'opera sul libretto. Motivo che per la maggior parte di voi puo' sembrare stupida, ma che ritengo da parte mia necessaria per la comprensione del dramma

Ciao angel10,
benvenuto (o benvenuta?) tra noi!!!

Il libretto dell´Adelia lo trovi qui:

http://www.operamanager.it/cgi-bin/proc ... =OP&id=494

Sono d´accordo con te: capire quello che viene cantato è fondamentale per capire e apprezzare la drammaturgia di un´opera!!!

A presto,

Francesco - DM

Eppure, c'è stato un tempo in cui una (grandissima) interprete donizettiana, forse la più grande, era un soprano ("stupenda" , e lo era!) dal cui canto, guarda un po', non si capiva una parola del testo del libretto. Cantava in una lingua tutta sua.
Un'altra grande donizettiana, questa vivente ancorché attempata e (discutibilmente) in carriera, considerata addirittura "santa" (e sicuramente notevole, nel periodo migliore) non brilla per la dizione della bocca a cuore, semmai per altre doti. Infatti viene considerata alfiera di uno stile, diciamo così, "antìco".
L'affermazione è vera nella nostra attuale accezione di questo repertorio. Certo, abbiamo avuto altre (soprattutto una, ora - sob - costretta ad una carriera diradata) voci recenti di riferimento, assai più attente al lessico.
L'affermazione è vera se rapportata alla nostra attuale percezione, ma non è andata sempre così, con questo repertorio

marco vizzardelli