da vivelaboheme1 » gio 20 nov 2014, 20:10
Eppure, c'è stato un tempo in cui una (grandissima) interprete donizettiana, forse la più grande, era un soprano ("stupenda" , e lo era!) dal cui canto, guarda un po', non si capiva una parola del testo del libretto. Cantava in una lingua tutta sua.
Un'altra grande donizettiana, questa vivente ancorché attempata e (discutibilmente) in carriera, considerata addirittura "santa" (e sicuramente notevole, nel periodo migliore) non brilla per la dizione della bocca a cuore, semmai per altre doti. Infatti viene considerata alfiera di uno stile, diciamo così, "antìco".
L'affermazione è vera nella nostra attuale accezione di questo repertorio. Certo, abbiamo avuto altre (soprattutto una, ora - sob - costretta ad una carriera diradata) voci recenti di riferimento, assai più attente al lessico.
L'affermazione è vera se rapportata alla nostra attuale percezione, ma non è andata sempre così, con questo repertorio
marco vizzardelli