Conosco Grillparzer di nome e ammetto, avendo studiato letteratura tedesca per puro diletto, di non essere mai stato troppo incuriosito da questa figura, anche se mi è capitato di avere tra le mani qualche suo testo.
Non so neppure se quel lettore onnivoro che era Wagner avesse letto qualcosa di questo autore. Altrove scrivevi di una convergenza possibile trala tetralogia, il TuI e il "Vello d´oro" dello scrittore austriaco... Ti chiederei, se fosse possibile, di riportare anche se questo forum (con un copia-incolla) queste considerazioni, in modo da rendere ulteriormente intrigante la discussione.
Interessante comunque il parallelo con i Meistersinger. Trovo curioso come quest´opera, deformata nel corso degli anni fino a farne un´esaltazione del superomismo e della supremazione estetica, morale, totale della "nazione tedesca", in realtà sia profondamente impregnata dal tema (shopenhaueriano e wagneriano) della rinuncia.
DM
P.S.: quanto a Montale, per certi aspetti era come Picasso che di sé diceve "Je ne cherche pas. Je trouve"