non era uno spettacolo raccapricciante o orrendo
Peggio: era antistorico, cioè nessuno si era chiesto cosa volesse dire La Vestale oggi. Prevalse la tipica mentalità Muti/teo.emme: La Vestale va fatta perché è un capolavoro, perché è importante, è perché è un pezzo di storia del teatro musicale... Così, in astratto, in nome del Grande Capolavoro Ritrovato...
Quindi: direzione certamente "bella", ma tronfia, marmorea, noiosissima. Cast non solo indecente vocalmente, ma accuratamente privo di qualsivoglia personalità, non fosse mai dato che qualcuno facesse ombra al trionfatore annunciato (nessun autore come Spontini richiede non grandi voci né grandi vocalisti, ma grandi personalità sì). Regia ridicola di una dilettante (dilettante all'opera, per carità), che infatti nessuno al mondo si è mai minimamente filato...
un'opera mastodontica
Questa poi... e perché mai? E' un'opera corta, con cinque prime parti non vocalmente difficili, senza comprimari, con cori tutto sommato ridotti, qualche balletto, nessun effetto di messinscena... Non è per niente né mastodontica né grandiosa...
Dici che il grand-opéra è stato ripreso ultimamente: verissimo, ma con quale seguito?
La rinascita del genere c'è già, nel senso che, statistiche alla mano, mai negli ultimi decenni si è fatto tanto Grand opéra (con esiti spesso interlocutori, d'accordo). E ancor più se ne farebbe se, in questo caso davvero sì, non ci fossero dei seri problemi di distribuzione e di messa in scena... Comunque negli ultimi quattro-cinque anni ho visto più Meyerbeer che nei vent'anni precedenti.
E non riguardano solo la qualità musicale.
Non riguardano per nulla la qualità musicale, ma solo COME si fanno le cose. Se facciamo La Vestale come Muti, inutile farla. Se ci mettiamo a cercare nel passato quel che parla al presente, alcune cose funzionano, altre no, ma in ogni caso ci mettiamo nella prospettiva giusta. Come dimostra l'attuale trionfo del barocco...
Senza troppe ragioni.
Cara semplicità, quanto mi piaci...che considero Pfitzner un autore interessantissimo, purtroppo largamente dimenticato.
Tipico. Comunque parlare di autori "purtroppo" dimenticati, IMHO, non ha nessun senso... (ah, dimenticavo la solita basica spiegazione: era nazista, quindi ostracismo. Si diceva lo stesso di Mascagni...).
Beh, vado in vacanza.
Addio
AM