Bayreuth, 26 luglio 1882: PARSIFAL
Inviato: lun 13 mag 2013, 11:15
La macchina del tempo ci riporta indietro, a quel mitico 26 luglio 1882 sulla verde Collina.
Signore e Signori, si dà il Parsifal!
In un altro thread avevo ricordato alcuni degli interpreti principali di quella messinscena: viewtopic.php?f=2&t=1860
(magari se avete voglia potremmo riprendere quel thread e parlare un po', al limite anche di vibrato wagneriano !!!).
Ora, trasportati sulle ali del tempo, cerchiamo di capire cosa VIDERO realmente i fortunati presenti al primo Parsifal!
Cominciamo da un'opera che col Parsifal del 1882 non c'entra nulla:
La riconoscete? E' la celebre "isola dei morti", ripresa poi da Peduzzi nella scenografia del Ring del 1976 (Rocca di Brunhilde).
Curiosamente, sembra che Cosima Wagner avesse proposto proprio a Bocklin di realizzare la scenografia del primo Parsifal (1882). Bocklin però rifiuto, e così il compito passò al pittore russo Paul von Joukowsky (pupillo del celebre pittore bavarese Franz von Lenbach) che realizzò le celebri scene del tempio del Graal
ispirandosi agli interni del Duomo di Siena
che Wagner visitò nel 1880 rimanendo profondamente commosso (lo racconta Cosima nel suo diario).
"Richard Wagner vista la Cattedrale il 22 agosto 1880: i suoi occhi si bagnano di lacrime: 'la più grande emozione che abbia mai provato di fronte ad un edificio"
Mentre, come è altrettanto noto, per il giardino di Klignsor, Joukowsky prese a modello il parco della villa Rufolo a Ravello.
Il problema è che Wagner impose la realizzazione di fiori giganteschi, per giunta vestendo le fanciulle fiore di costumi dai colori decisamente... sgargianti!
Ecco un bozzetto di Joukowsky
e una foto che ritrae Winkelmann circondato dalle fanciulle-fiore.
Sembra che Wagner volesse realizzare i costumi di Kundry e delle fanciulle-fiore evitando ogni richiamo ad atmosfere da "bordello" (SIC!).
L' "intoccabile" messinscena del 1882, quella su cui "Il venerato maestro aveva posato gli occhi", venne mantenuta intatta fino al 1933 (205 rappresentazioni in 27 festival!!!), quando fu sostituita da quella realizzata da Alfred Roller (a quanto pare segnalato dallo stesso Hitler che da giovane aveva ammirato le produzioni di Roller all'opera di Vienna) che vedete qui sotto.
In realtà qualche modifica venne apportata, rivedendo la scena del giardino di Klingsor (con costumi annessi). Anzi, lo stesso Mariano Fortuny realizzò un costume nuovo per Kundry al secondo atto.
Forse ce n'era bisogno, considerano che la Kundry del 1882 era conciata come Maria Maddalena!!
Mentre assolutamente immodificate rimasero le scene al I e III atto.
Al Parsifal del 1882 collaborarono anche i fratelli Bruckner, cui spettò la realizzazione della celeberrima e celebratissima "scena di trasformazione", che per anni rappresentò uno dei motivi di attrazione al neonato festival. In effetti tale scena veniva realizzata con una tecnica all'avanguardia, quasi "cinematografica" (si direbbe ora) nella quale lo scenario si cambiava "a vista", senza comportare fastidiose e innaturali interruzioni, grazie allo scorrimento dei fondali su due enormi rulli. Veniva così realizzato il celeberrimo (ed enigmatico) "Zum Raum wird hier die Zeit", "Qui il tempo diventa spazio".
Decisamente più problematica la resa della scena finale del II atto, in cui la lancia scagliata da Klingsor contro Parsifal dovrebbe restare per un attimo sospesa sopra il capo del giovane che, afferratola, dovrebbe poi tracciare con essa il segno della croce, annientando così il regno del perfido Klignsor.
A proposito del modo con cui tale scena veniva resa nelle rappresentazioni cui assistette da bimbo, Wielan Wagner racconta il seguente (divertentissimo) aneddoto:
"La lancia arrivava da dietro una quinta, sospesa ad una corda, e si fermava, oscillando vistosamente più volte sopra la testa di Parsifal; Parsifal allora afferrava la lancia con una mano e, armato con una cesoia che teneva nell'altra mano, separava la lancia dalla corda davanti agli occhi di tutti gli spettatori. Talora poteva capitare che la corda, lanciata con troppa violenza, attraversasse tutta scena per arrivare dietro alla quinta situata sul lato opposto. Poco male: una voltà arrivata là, senza batter ciglio, Parsifal usciva di scena dove un regista [chissà chi, ndt ] pronto ad ogni evenienza aveva nel frattempo provvisto a separare la lancia dalla corda. Armato della lancia, Parsifal rientrava allora sulla scena per tracciare in aria il segno di croce sopra il reame di Klingsor. Tutto questo procedimento, così maldestro e infantile, che distruggeva completamente ogni illusione teatrale, non impediva affatto al pubblico di custodire le sue illusioni, di credere al miracolo, al mistero. Questa è l'atmosfera di Bayreuth con la quale, in fondo, è impossibile lottare..."
(da Antoine Goléa, Entretiens avec Wieland Wagner, Pierre Belfond, 1967, pp. 31-32)
Non ricordo più chi racconta che, alla prima parigina del Parsifal, il pubblico esplose in una sonora risata quando, al momento dell'apparizione della colomba dello spirito santo, vide spuntare dall'alto, legato ad una cordicella, un... piccione!!!
Si capisce, a ragione, perché il povero Wagner sia arrivato a dire "dopo aver inventato l'orchestra invisibile, ora avrei voglia di inventare la scena invisibile!" (e quel perfido di Shaw inizia il suo "Perfect wagnerite" proprio da qui!).
Buon compleanno, Wagner!!!!
DM
Signore e Signori, si dà il Parsifal!
In un altro thread avevo ricordato alcuni degli interpreti principali di quella messinscena: viewtopic.php?f=2&t=1860
(magari se avete voglia potremmo riprendere quel thread e parlare un po', al limite anche di vibrato wagneriano !!!).
Ora, trasportati sulle ali del tempo, cerchiamo di capire cosa VIDERO realmente i fortunati presenti al primo Parsifal!
Cominciamo da un'opera che col Parsifal del 1882 non c'entra nulla:
La riconoscete? E' la celebre "isola dei morti", ripresa poi da Peduzzi nella scenografia del Ring del 1976 (Rocca di Brunhilde).
Curiosamente, sembra che Cosima Wagner avesse proposto proprio a Bocklin di realizzare la scenografia del primo Parsifal (1882). Bocklin però rifiuto, e così il compito passò al pittore russo Paul von Joukowsky (pupillo del celebre pittore bavarese Franz von Lenbach) che realizzò le celebri scene del tempio del Graal
ispirandosi agli interni del Duomo di Siena
che Wagner visitò nel 1880 rimanendo profondamente commosso (lo racconta Cosima nel suo diario).
"Richard Wagner vista la Cattedrale il 22 agosto 1880: i suoi occhi si bagnano di lacrime: 'la più grande emozione che abbia mai provato di fronte ad un edificio"
Mentre, come è altrettanto noto, per il giardino di Klignsor, Joukowsky prese a modello il parco della villa Rufolo a Ravello.
Il problema è che Wagner impose la realizzazione di fiori giganteschi, per giunta vestendo le fanciulle fiore di costumi dai colori decisamente... sgargianti!
Ecco un bozzetto di Joukowsky
e una foto che ritrae Winkelmann circondato dalle fanciulle-fiore.
Sembra che Wagner volesse realizzare i costumi di Kundry e delle fanciulle-fiore evitando ogni richiamo ad atmosfere da "bordello" (SIC!).
L' "intoccabile" messinscena del 1882, quella su cui "Il venerato maestro aveva posato gli occhi", venne mantenuta intatta fino al 1933 (205 rappresentazioni in 27 festival!!!), quando fu sostituita da quella realizzata da Alfred Roller (a quanto pare segnalato dallo stesso Hitler che da giovane aveva ammirato le produzioni di Roller all'opera di Vienna) che vedete qui sotto.
In realtà qualche modifica venne apportata, rivedendo la scena del giardino di Klingsor (con costumi annessi). Anzi, lo stesso Mariano Fortuny realizzò un costume nuovo per Kundry al secondo atto.
Forse ce n'era bisogno, considerano che la Kundry del 1882 era conciata come Maria Maddalena!!
Mentre assolutamente immodificate rimasero le scene al I e III atto.
Al Parsifal del 1882 collaborarono anche i fratelli Bruckner, cui spettò la realizzazione della celeberrima e celebratissima "scena di trasformazione", che per anni rappresentò uno dei motivi di attrazione al neonato festival. In effetti tale scena veniva realizzata con una tecnica all'avanguardia, quasi "cinematografica" (si direbbe ora) nella quale lo scenario si cambiava "a vista", senza comportare fastidiose e innaturali interruzioni, grazie allo scorrimento dei fondali su due enormi rulli. Veniva così realizzato il celeberrimo (ed enigmatico) "Zum Raum wird hier die Zeit", "Qui il tempo diventa spazio".
Decisamente più problematica la resa della scena finale del II atto, in cui la lancia scagliata da Klingsor contro Parsifal dovrebbe restare per un attimo sospesa sopra il capo del giovane che, afferratola, dovrebbe poi tracciare con essa il segno della croce, annientando così il regno del perfido Klignsor.
A proposito del modo con cui tale scena veniva resa nelle rappresentazioni cui assistette da bimbo, Wielan Wagner racconta il seguente (divertentissimo) aneddoto:
"La lancia arrivava da dietro una quinta, sospesa ad una corda, e si fermava, oscillando vistosamente più volte sopra la testa di Parsifal; Parsifal allora afferrava la lancia con una mano e, armato con una cesoia che teneva nell'altra mano, separava la lancia dalla corda davanti agli occhi di tutti gli spettatori. Talora poteva capitare che la corda, lanciata con troppa violenza, attraversasse tutta scena per arrivare dietro alla quinta situata sul lato opposto. Poco male: una voltà arrivata là, senza batter ciglio, Parsifal usciva di scena dove un regista [chissà chi, ndt ] pronto ad ogni evenienza aveva nel frattempo provvisto a separare la lancia dalla corda. Armato della lancia, Parsifal rientrava allora sulla scena per tracciare in aria il segno di croce sopra il reame di Klingsor. Tutto questo procedimento, così maldestro e infantile, che distruggeva completamente ogni illusione teatrale, non impediva affatto al pubblico di custodire le sue illusioni, di credere al miracolo, al mistero. Questa è l'atmosfera di Bayreuth con la quale, in fondo, è impossibile lottare..."
(da Antoine Goléa, Entretiens avec Wieland Wagner, Pierre Belfond, 1967, pp. 31-32)
Non ricordo più chi racconta che, alla prima parigina del Parsifal, il pubblico esplose in una sonora risata quando, al momento dell'apparizione della colomba dello spirito santo, vide spuntare dall'alto, legato ad una cordicella, un... piccione!!!
Si capisce, a ragione, perché il povero Wagner sia arrivato a dire "dopo aver inventato l'orchestra invisibile, ora avrei voglia di inventare la scena invisibile!" (e quel perfido di Shaw inizia il suo "Perfect wagnerite" proprio da qui!).
Buon compleanno, Wagner!!!!
DM