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La trilogia dei Pirenei

MessaggioInviato: mer 25 lug 2012, 18:28
da MatMarazzi
Felipe Pedrell (nato nel 1841) è noto soprattutto per il suo contributo come ricercatore delle radici storiche della musica spagnola e per il recupero etnomusicologico di ritmi e armonie arcaiche desunte dalla tradizione popolare.
E' sul suo cammino che poi si sarebbero mossi gli Albeniz e i De Falla.

Eppure ben pochi considerano la sua grande opera "Los Pireneus" - monumento musicale della Renaixença catalana - comoposta nel 1891 (quindi in pieno wagnerismo) ed eseguita a Barcellona nel 1902 ...in traduzione italiana! :)
E dire che il libretto (che infatti è superbo) porta la firma addirittura di Victor Balaguer, uno dei maggiori poeti e scrittori politici della sua epoca.

La vicenda narrata è grandiosa.
Descrive, su un arco temporale di settant'anni, la resistenza eroica e disperata delle regioni del sud della Francia e dei Pirenei alle pressioni di Parigi e del Papato, determinati a schiacchiarne l'autonomia.
Nell'opera trovano spazio le tragedie dei Catari e degli Albigesi, l'orrore di Montsegur (rocca che visitai tanti anni fa e nella quale alcuni riconoscono il Monsalvato di wagneriana memoria) fino alla vittoria degli Almogaver sulle truppe di Carlo d'Angiò.

In pratica un salto di ottant'anni, distribuito su tre atti (ecco perché trilogia): il primo è ambientato nel 1218 nel fasto del Castello di Foix, dove sotto la protezione della contessa si sono rifugiati cavalieri e trovatori.
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E' in questo quadro che un cardinale inviato dal papa lancia la famosa scomunica su tutti i Pirenei.

Il quadro successivo si svolge invece nel 1245, nell'abbazia di Bolbona, e si concentra sul magnifico personaggio del conte di Foix, che assiste impotente alla rovina della Provenza e dei Pirenei. Il Rogo dei Catari sulla spianata davanti a Montsegur segna la fine di ogni speranza di riscatto.

Ecco qualche immagine di Montsegur... vi assicuro! Uno dei più incredibili siti da visitare: si resta senza fiato.
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Ma nel terzo atto, che ha luogo nel 1285 (il giorno di Palissar), la corsa di Pietro III d'Aragona contro la Francia scatena la speranza per i Pirenei nuovamente liberi.

I tre quadri sono preceduti da un prologo allegorico, cantato da un bardo, che col suo pianto per la Patria ricorda le origini celtiche di quella cultura.


L'opera è sensibilissima alle novità drammaturgiche e musicali tedesche e russe; l'afflato storico è degno di Mussorgskji, in compenso l'arditezza armonica e orchestrale dimostrano un ascolto attento di Wagner e delle avanguardie tedesche.
Fra i momenti più spettacolari la grande giostra cavalleresca - con le danze della Moresca - del primo atto, in cui Pedrell recupera stilemi, ritmi e sonorità della spagna medievale e naturalmente la grande battaglia del terzo atto.
Anche il melodismo, immediato, avvolgente, pucciniano ante litteram, conquista al primo ascolto.
Alcune arie sono diventate famose in sala da concerto, come "Ai Tolosa" del Baritono, il canto sulla morte di Giovanna per mezzosoprano e soprattutto la nostalgicissima Cançó de l'estel per soprano.

Davvero non capisco perché non riprendere quest'opera in grande stile...
Fra l'altro contiene alcune parti favolose, che piacerebbero a molti grandi artisti: Il Conte di Foix è un personaggio superbo, che piacerebbe a un Villazon; Ermessinda è una parte per grandi dive; Raggio di Luna (creato dalla nostra Parsi Pettinella) farebbe la gioia dei maggiori contralti di oggi.
Con un regista adeguato, un cast importante e la giusta risonanza pubblicitaria, un'opera del genere potrebbe diventare il contraltare spagnolo dei grandi affreschi storici francesi e russi.

Su Youtube non ho trovato quasi niente da sottoporvi.
Solo due versioni (molto molto diverse) della struggente aria di Lisa.

La prima è, stranamente, cantata da Cristina Weindinger che, negli anni 80 e 90, era la variante tedesca del drammatico d'agilità, praticamente una Gruberova dei poveri.




La seconda è cantata, con grande dolcezza, da una cantante che di solito non fa parlare molto di sé: Ofelia Sala, che però qui dà prova della sua migliore sensibilità.




Buon ascolto e salutoni,
Mat

Re: La trilogia dei Pirenei

MessaggioInviato: mer 25 lug 2012, 21:32
da pbagnoli
Bellissime immagini, bellissima musica e splendida interpretazione di Ofelia Sala.
Adesso però mi spieghi come cavolo fai a conoscere quest'opera: l'hai vista? Ho visto che non esistono incisioni discografiche

Re: La trilogia dei Pirenei

MessaggioInviato: gio 26 lug 2012, 8:40
da Milady
carissimi amici,
sono completamente d'accordo col bagnolissimo e mi scapeggio su come abbia fatto il magico mat -mar a scoprire questo per me del tu8to ignoto e magnifico gioiello della renaixença catalana.
Mat " svelami, narra".
Buona giornata a tutti
Milady

Re: La trilogia dei Pirenei

MessaggioInviato: gio 26 lug 2012, 10:00
da MatMarazzi
Cari Pietro e Milady,
intanto sono felicissimo che I Pirenei vi abbiano interessato.

Io mi ci sono imbattuto per caso, in un articolo di fondo di una rivista (che allora si chiamava Opéra International).
Premetto che il soggetto mi ha sempre affascinato: la distruzione delle autonomie sud-francesi e pirenaiche e della sublime cultura Occitanica da parte di Parigi e Roma è uno degli exempla storici più terrorizzanti del cosiddetto accentramento monarchico della nostra storia moderna...

E così ho voluto approfondire, nei limiti del possibile, il caso di quest'opera (di cui esiste anche la partitura, pubblicata da Boileau), trovando su Internet molto materiale e un paio di anni fa persino un'incisione completa su Opera Share.
Sono rimasto stupefatto dalla forza epica e dalla poesia di questo monumento musicale di cui, è vero, non è ancora stato fatto alcun cd e che nessun teatro allestisce.

Un'altra opera che si occupa di questo fenomeno storico (sia pure in un'epoca successiva) è i Diavoli di Ludun di Penderecki (di cui sono riuscito persino a trovare il video) tratto dal meraviglioso romanzo storico di Adolus Huxley.
Però nel caso di Penderecki il linguaggio musicale è talmente difficile e aspro che capisco la scarsità di realizzazioni (sebbene per qualche anno ho sognato che ci si cimentasse la Silja, nella parte di madre Jeanne creata dalla Troyanos). :)

Al contrario questi Pireneus, nonostante l'audacia intellettuale di recuperare "lai" e "sirventes" trobadorici, è di un impatto melodico favoloso, che conquisterebbe il pubblico attuale e che l'aria della stella rappresenta assai bene.

Salutoni,
Mat

Re: La trilogia dei Pirenei

MessaggioInviato: gio 26 lug 2012, 10:20
da Alberich
Il film dei Diavoli di Loudun è disponibile anche su youtube

E' un'opera che gode di un certo successo, io l'ho ascoltata distrattamente, ma mi riprometto di ascoltarla vederla con calma, sembra molto interessante.

Re: La trilogia dei Pirenei

MessaggioInviato: gio 26 lug 2012, 10:29
da MatMarazzi
Qualche rappresentazione, ogni tanto, c'è.
Ne fecero persino una (trent'anni dopo la creazione) in Italia
Io ho trovato il dvd nel bookshop del Covent Garden a Londra, e con sottotitoli in italiano.
Personalmente trovo interessantissimo libretto e vicenda. Invece alla lunga la musica di Penderecki mi annoia... sono sincero.

Salutoni,
Mat

PS: come mai nel video che hai postato io vedo Mathis der Mahler? :O

Re: La trilogia dei Pirenei

MessaggioInviato: gio 26 lug 2012, 11:07
da Alberich
Corretto...non so che era successo :)

Re: La trilogia dei Pirenei

MessaggioInviato: gio 26 lug 2012, 12:51
da mattioli
Mamma mia!
E pure i Pirenei :lol: ...
Comunque se volete andare a fare il viaggio esoterico-iniziatico alla ricerca del Graal fra i catari e i pecuri insieme a Denis de Rougemont, non fatelo quest'estate: un incendio kolossal ha appena devastato quella zona (più dalla parte catalana, comunque).
Baci & abbracci

AM

PS. di questo passo, finiremo per sdoganare Albeniz... :mrgreen:

Re: La trilogia dei Pirenei

MessaggioInviato: gio 26 lug 2012, 16:30
da MatMarazzi
mattioli ha scritto:Comunque se volete andare a fare il viaggio esoterico-iniziatico alla ricerca del Graal fra i catari e i pecuri insieme a Denis de Rougemont, non fatelo quest'estate: un incendio kolossal ha appena devastato quella zona (più dalla parte catalana, comunque).
Baci & abbracci


Mattioli... lasciati dire che tu non ci saresti andato comunque! :)
Per arrivare alla Rocca occorre fare una salita ripidissima di un'ora, su terra battuta, attaccandosi agli arbusti e rischiando di scivolare nel fango...
Dopo i primi dieci metri, ti saresti chiesto dov'è la maschera, dov'è la platea, il bar e il bookshop. :D

PS. di questo passo, finiremo per sdoganare Albeniz... :mrgreen:

Prima di Albeniz, però, ci sarebbe da sdoganare Jaume Pahissa, altro compositore catalano un poco posteriore. Mi è bastato sentire qualche pagina della sua Galla Placidia per intuire di che pasta sia...
Ma anche nel suo caso, non si trova un piffero...

La tua battuta, cmq, descrive una triste verità.
Questi autori sono misconosciuti anche perché i direttori artistici dell'avanguardia (anche quelli che tendiamo a difendere nel nostro sito) non fanno il loro mestiere, che dovrebbe essere quello di studiare tutto il repertorio, scorrazzare fra secoli e culture e far resuscitare i titoli dimenticati. Invece, prima di osare un'opera meno nota, aspettano sempre che "qualcun'altro l'abbia sdoganata".
E' vero che il repertorio oggi comprende anche Britten, Monteverdi e Janacek, ma è anche vero che è più rigido e statico oggi degli anni in cui dominava il Verismo. Le opere che oggi si fanno sono poche e ossessivamente ricorrenti.
Se penso alle opere che un certo Francesco Siciliani seppe tirar fuori a Firenze nei primi anni '50 (Agnese di Hohenstaufen, Abenceraggi, Mazeppa, Euryanthe, prima mondiale di Guerra e Pace, e, ça va sans dire, Medea e Armida con la Callas) ...e poi vedo le programmazioni attuali mi viene la malinconia...

eheheheh... scusa se rido, ma sto pensando a cosa direbbe Lissner (sì, quello degli 800.000 euro di stipendio) se qualcuno gli chiedesse a bruciapelo chi sono Pedrell e Pahissa! :D

Salutoni,
Mat

Re: La trilogia dei Pirenei

MessaggioInviato: gio 26 lug 2012, 16:45
da mattioli
Mattioli... lasciati dire che tu non ci saresti andato comunque!
Per arrivare alla Rocca occorre fare una salita ripidissima di un'ora, su terra battuta, attaccandosi agli arbusti e rischiando di scivolare nel fango...
Dopo i primi dieci metri, ti saresti chiesto dov'è la maschera, dov'è la platea, il bar e il bookshop.


Sì, parla lo scalatore... lo stambecco dei Pirenei!

Se penso alle opere che un certo Francesco Siciliani seppe tirar fuori a Firenze nei primi anni '50 (Agnese di Hohenstaufen, Abenceraggi, Mazeppa, Euryanthe, prima mondiale di Guerra e Pace, e, ça va sans dire, Medea e Armida con la Callas) ...e poi vedo le programmazioni attuali mi viene la malinconia...


Vero, vero... che stagioni. E' che non ci sono più i direttori artistici di una volta...

scusa se rido, ma sto pensando a cosa direbbe Lissner (sì, quello degli 800.000 euro di stipendio) se qualcuno gli chiedesse a bruciapelo chi sono Pedrell e Pahissa!


Quello che penseremmo tutti. Due celebri chef catalani specialisti in paella (la famosa paella alla Pedrell) e selvaggina (l'inimitabile pernice-Pahissa)...

:lol:
AM

Re: La trilogia dei Pirenei

MessaggioInviato: gio 26 lug 2012, 16:51
da MatMarazzi
mattioli ha scritto:Sì, parla lo scalatore... lo stambecco dei Pirenei!


Ma sì! è così! :)
sono agilissimo sui monti! :D
E' solo per le vie di Parigi che mi viene il fiatone! ;)

Vero, vero... che stagioni. E' che non ci sono più i direttori artistici di una volta...


Be' non esagerare! :) oggi ci sono direttori artistici di genio...
Vuoi paragonare il fatto di resuscitare la Medea di Cherubini per Maria Callas coll'ideona di chiamare Kaufmann in Cavaradossi?

Due celebri chef catalani specialisti in paella (la famosa paella alla Pedrell) e selvaggina (l'inimitabile pernice-Pahissa)...


Già... già... :)
Lo stesso che Lissner avrebbe detto di Janacek (noto per i suoi risotti boemi) se qualcuno non l'avesse "sdoganato" prima di lui...

Salutoni,
Mat

Re: La trilogia dei Pirenei

MessaggioInviato: gio 26 lug 2012, 16:57
da mattioli
Galla Placidia? Mi piace.
Ma com'è scritta?
A chi la si fa fare?
A una Norma (più Galla di così)?
A una primadona stagionata (Galla vecchia fa buon brodo)?
In ogni caso l'opera è così bella che lei si salva comunque. Resta sempre a Galla.
E la parte attira molte cantanti. Prima o poi, ognuna viene a Galla.
:twisted:

AM

Re: La trilogia dei Pirenei

MessaggioInviato: gio 26 lug 2012, 17:07
da MatMarazzi
mattioli ha scritto:Galla Placidia? Mi piace.
Ma com'è scritta?
A chi la si fa fare?
A una Norma (più Galla di così)?
A una primadona stagionata (Galla vecchia fa buon brodo)?
In ogni caso l'opera è così bella che lei si salva comunque. Resta sempre a Galla.
E la parte attira molte cantanti. Prima o poi, ognuna viene a Galla.
:twisted:

AM


ehehehehe... Ma sono tutte domande troppo difficili! :)
Non le devi fare a un semplice appassionato come me!
Le devi fare a DIRETTORI ARTISTICI + SOVRINTENDENTI (specie quelli che sono pagati 800.000 euro per fare questo mestiere! :)
Infatti per risponderti occorrerebbe prima studiare le partiture, le rappresentazioni storiche, gli interpreti creatori, riflettere sulla drammaturgia, convocare i ricercatori e gli accademici specializzati su quegli autori, commissionare edizioni critiche, trovare gli interpreti adeguati...
Toh! Ma è proprio quello che dovrebbe fare un direttore artistico!!!

ehehehe... scusa se rido ancora, ma sto sempre pensando a Lissner....

Salutoni,
Mat

Re: La trilogia dei Pirenei

MessaggioInviato: gio 26 lug 2012, 17:20
da mattioli
Beh, a proposito di Galle non più giovanissime, stasera vado a sentirmi Madonna...

Galla sì, ma non Placidia...

Re: La trilogia dei Pirenei

MessaggioInviato: gio 26 lug 2012, 17:23
da MatMarazzi
mattioli ha scritto:Beh, a proposito di Galle non più giovanissime, stasera vado a sentirmi Madonna...

Galla sì, ma non Placidia...


:O ma è ancora viva? (frase che dovresti ricordare) ;)

Buon divertimento e W le Galle!
Mat