Nei giorni scorsi abbiamo fatto riferimento a questa meravigliosa opera parlando Villazon. E' un po' che non la ascolto, e per associazione d'idee m'è venuto in mente che l'incisione in studio probabilmente più "filologica" è quella diretta da Nagano per la defunta etichetta Erato in cui c'è un soprano coloratura per la parte di Juliette, solitamente affidata a un mezzo. La ragione è nella tessitura, nettamente più alta rispetto alla versione tradizionale, e nella difficile aria di coloratura, che riprende peraltro nella conclusione l'aria della bambola. Nell'incisione di Nagano compare una gran brava cantante di cui ho perso le piste da un po' di tempo: Sumi Jo. Eccovela ne: L'amour lui dit la belle
Re: Les Comtes d'Hoffmann
Inviato: ven 19 ago 2011, 15:40
da pbagnoli
Naturalmente, in quell'incisione c'era anche l'Olympia di Natalie Dessay, di cui qui vi propongo l'Aria della Bambola:
Re: Les Comtes d'Hoffmann (Offenbach)
Inviato: ven 19 ago 2011, 15:53
da Luca
Certo che Bonynge, pur con la grande moglie che aveva, si è un pò fermato a mezza strada nella sua incisione de I racconti. Se la Sutherland avesse saputo di quest'aria di Giulietta ne avrebbe fatto un gioiello da par suo, anche se la Jo è apprezzabile. Però.... la Dessay si colloca su altri pianeti. Tra l'altro in Youtube c'è una scena dell'aria della bambola (con stessa regia, costumi e credo direzione) di entrambe!
Saluti, Luca.
Re: Les Contes d'Hoffmann (Offenbach)
Inviato: dom 21 ago 2011, 12:19
da MatMarazzi
Bell'argomento Pietro. La vera voce di Giulietta.
L'aria citata da Pietro è la prova di quanto male si è voluto fare a questo personaggio. Ma in generale vorrei sottolineare quanto l'idea di distrubuire i tre personaggi a una stessa cantante non sia semplicemente una stramberia da primedonne in vena di One Woman Show, bensì una necessità drammaturgica. I quattro personaggi femminili dei Contes sono un unico personaggio, sia pure con tre (quattro) facce.. Affidarli a tre (o due o quattro) cantanti diverse significa tradire l'opera esattamente come far cantare Violetta a tre soprani diversi, uno per atto.
E' incredibile il caso di Nagano. Applica l'edizione critica, ripristina la corretta vocalità di Juliette (togliendola ai mezzi e accostandola ai sopracuti di Olimpia e Antonia) e poi che fa? Scrittura tre soprani diversi!
A contrario- qui rispondo a Luca - Bonynge non ha colpa, perché le parti mancanti dell'atto Veneziano vennero ritrovate solo negli anni '80, molto tempo dopo la sua edizione discografica.
Nell'incisione di Nagano compare una gran brava cantante di cui ho perso le piste da un po' di tempo: Sumi Jo.
Piccolo OffTopic su Sumi Jo.
L'ho sentita spesso. Mi piaceva. Ecco una cantante che si è lasciata imprigionare in un'etichetta. Purtroppo ha aderito al ruolo di "sopranino leggero" che comodamente le hanno voluto appiccicare addosso. Aderire alle etichette è inizialmente comodo, perché i teatri sanno già in cosa chiamarti, per quali ruoli scritturarti. Ma poi diventa una prigione; anche solo per il fatto che gli anni passano, l'etichetta diventa stretta... solo che a quel punto nessuno è disposto a concederti il beneficio del dubbio.
Eri una Zerbinetta-Rosina? Ora non hai più l'età per esserlo! Va a casa. Oggi la Jo è confinata in quei teatri di provincia che ancora le chiedono (a quasi cinquant'anni) Marie della Fille, Zerlina del Fra Diavolo e addirittura Rosina del Barbiere.
Spesso io vorrei che cantanti e direttori artistici osassero scelte di repertorio più audaci,che possano valorizzare gli artisti ben oltre le etichette. Per fortuna in mezzo a tanti direttori aristici privi di idee (quelli che appunto non saprebbero muovere due timidi passetti fuori delle etichette) ce ne sono alcuni che danno prova di acume e di cultura. L'anno prossimo Sumi Jo tornerà allo Chatelet di Parigi, per una produzione tra le più attese e stimolanti dell'anno. E sarà un debutto! Sapete che ruolo le hanno chiesto di preparare? La (futura) vedova di Mao!
Ce l'avreste vista alle prese con questa terribile donna la nostra ex-Rosina?
L'Opera ovviamente è Nixon in China di Adams... E, per inciso, la moglie di Nixon sarà cantata da June Anderson.
Come vedete non è così impossibile liberare un cantante da un'etichetta consunta e stupida, che rischia di causarne la fine. E come vedete non è mai detto che un artista non apprezzi queste avventure gustose, fuori dai comodi tracciati della routine. Ci vuole solo un direttore artistico con talento, fantasia e soprattutto quell'incredibile chimera (che pure dovrebbe essere il minimo) che si chiama ...conoscenza del repertorio.
Una curiosità. Vi ricordate quell'inquietantissimo film horror di Polanski con Jhonny Depp, la Nona Porta? Bene, la colonna sonora - forse un omaggio al giovane Argento - consisteva in un lungo, estenuato vocalizzo fatto da una voce femminile. Non tutti sanno che... era proprio Sumi Jo a cantare quel vocalizzo.
Salutoni, Mat
Re: Les Contes d'Hoffmann (Offenbach)
Inviato: dom 21 ago 2011, 14:34
da pbagnoli
A vocalizzo rispondo con... vocalizzo!
Re: Les Contes d'Hoffmann (Offenbach)
Inviato: dom 21 ago 2011, 15:38
da Luca
Grandissima Dessay in Rachmaninoff tanto per cominciare e grazie a Pietro. Sapevo che c'era qualcosa di storico sotto la vicenda interpretativa di Giulietta dei Racconti. Quanto alla Jo ho perso l'occasiane di ascoltarla 5 o 6 anni fa qui a Roma in Lucia. Me l'avevano dipinta a 'fosche tinte' per l'esiguità del volume di voce e mi sono beccato .... la Mei. Una studentessa coreana, che si è laureata da noi con una tesi su Edith Stein, mi ha donato un disco della Jo dove canta anche musica leggera.... Non male, ma personalmente l'ho sempre giudicata un pò 'pochetta' (al pari della studentessa).