Carlo Gozzi mi sembra sempre di piú non il reazionario aristocratico armato d'albagía contro l'innovatore borghese, ma colui che saltando a piè pari il neoclassicismo rivoluzionario anticipa alla grande la sensibilità romantica — taccio di quell'autentica bibbia che sono per me le Memorie inutili)
Conosco benino Gozzi, di cui ho letto, anni fa, Re Cervo, L´amore delle tre melarance, la donna serpente e Turandot. Paragonato all´innovazione/rivoluzione del teatro borghese di Goldoni, il teatro d´evasione, fantastico, simbolista di Gozzi sembra in effetti molto meno evolutivo, più “stazionario” (non direi necessariamente reazionario). Certo, ci sono le maschere della commedia dell´arte che, a poco a poco, in Goldoni scompariranno del tutto. Certo, c´è l´esaltazione del divertimento (nel senso etimologico di de-vertere, dis-togliere l´attenzione dello spettatore dalla “spazzatura” del Mondo, come la chiama lui). Però mi sembra che, rispetto alle opere che andavano per la maggiore ai suoi tempi, l´aspetto davvero interessante ed innovativo del teatro d´”evasione” di Gozzi sia il suo rifugio nella fiaba, nella fantasia piuttosto che nella mitologia antica o nel dramma storico coturnato. Ed è possibile che questa tendenza a rifugiarsi nel fantastico, nella natura, nel sogno sia come un fiume carsico che attraversi tutto il Settecento e l´Ottocento riaffiorando qua e lá (penso alla Zauberflöte di Schikaneder-Mozart e al fatto, che ho sempre trovato un po´sorprendente, della sua ripresa/rilettura/riscrittura da parte di Goethe) per poi affermarsi definitivamente ed esplicitamente nel romanticismo naturalista del Freischütz e nel simbolismo di fine Ottocento. E forse è un fenomeno che nasce molto tempo prima: in Shakespeare troviamo gli impegnativi (e pallosi: cos´È quel “Troilo e Cressida!!” drammi storici accanto ad opere di “evasione fantastica” quali la Tempesta o il Sogno d´una notte che, dopo essere state disprezzate in epoca Settecentesca, godranno di un´enorme fortuna in epoca Romantica (si pensi all´opera pittorica di Füssli)…
DM