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Parsifal

MessaggioInviato: mer 09 mar 2011, 20:03
da pbagnoli
Argomento che sinora abbiamo toccato abbastanza di sfuggita.
Che tipo d'impostazione preferire?
Sacrale e solenne come Knappertsbusch?
Svelto e acquerellistico come Boulez?
Nervoso e sensuale come Karajan?
Massiccio e violento come Solti?

Io ho appena sentito quello del 1958 di Bayreuth, uno dei tanti disponibili di Knappertsbusch, da ricordare per la Créspin, Waechter (eccezionale Amfortas) e Hines, un Gurnemanz molto colloquiale. A parte l'incipit del secondo atto, molto più lento di quanto piaccia a me, una gran bella impostazione e, di fatto, una delle migliori direzioni di Knapp.
Altre idee?

Re: Parsifal

MessaggioInviato: mer 09 mar 2011, 21:39
da VGobbi
Bellissimo argomento ... ma ci tornero' con piu' calma ... ora c'e' il Milan ... : Blink :

Re: Parsifal

MessaggioInviato: mer 09 mar 2011, 21:56
da pbagnoli
Bravo, Vittorio!
Un'argomentazione veramente comme il faut!
: Hurted :

Re: Parsifal

MessaggioInviato: mer 09 mar 2011, 23:26
da teo.emme
Pur subendo l'innegabile fascino di Knappertsbusch, con le sue poderose arcate sonore e il senso del sacro (come in una gigantesca cattedrale gotica)...pur rimanendo rapito dalla magia di Karajan, dal suo lirismo e dalla sua sensualità...devo dire che il Parsifal che "preferisco" è quello dove emerge con trasparenza il tessuto polifonico, privo, cioè, di enfasi e retorica, senza quei compiacimenti decadenti che hanno portato alla dilatazione dei tempi (non sempre sostenuta da un'adeguata tensione narrativa). Un Parsifal dall'approccio cameristico, più sussurrato che celebrato (e del resto la stessa partitura eviterebbe - se seguita - ogni sovrabbondanza sonora). Non un rito, quindi, ma un'opera drammatica che vive di teatro. Mi piace una visione tesa, tragica, pessimistica anche, che non si limiti all'esteriorità mistica, ma che trasudi vita e vitalità (non un oratorio). Un Parsifal più vicino a Debussy piuttosto che al romanticismo. Per questo sono più portato a preferire una lettura alla Boulez, ma meno analitica e fredda. Se dovessi scegliere un'edizione, senza alcun dubbio, direi quella diretta da Herbert Kegel (devi ascoltarlo prima o poi...) che usa tempi piuttosto rapidi (quasi come Boulez), ma evitando ogni sospetto di aridità.

Re: Parsifal

MessaggioInviato: gio 10 mar 2011, 10:18
da pbagnoli
teo.emme ha scritto: ...Se dovessi scegliere un'edizione, senza alcun dubbio, direi quella diretta da Herbert Kegel (devi ascoltarlo prima o poi...) che usa tempi piuttosto rapidi (quasi come Boulez), ma evitando ogni sospetto di aridità.

Lo farò, prima o poi, lo sai, te l'ho già promesso... :D
Lo dovrò ordinare su Internet, temo: nei soliti negozi non l'ho mai visto

Re: Parsifal

MessaggioInviato: gio 10 mar 2011, 11:18
da teo.emme
Peraltro lo trovi ad una manciata di euro. E' su 3 cd (la durata è suppergiù la medesima dell'edizione Boulez) dall'ottimo suono (per essere un live del '75 di estrazione radiofonica): pari ad un'edizione in studio (all'epoca la DDR era garanzia di superiore qualità audio). Al primo ascolto può lasciare disorientati (soprattutto se nelle orecchie si ha il passo di Knappertsbusch: ma anche l'epigono Thielemann o Goodall, di cui è stato appena ristampata la sua lentissima versione anni '80), ma poi la prospettiva di Kegel conquista.

Ps: già che ci sei - e sempre ad una manciata di euro - procurati il cofanetto che contiene Lulu, Wozzeck, Moses und Aron, Gurre-lieder, sempre diretti da Kegel...

Re: Parsifal

MessaggioInviato: gio 10 mar 2011, 11:51
da Maugham
pbagnoli ha scritto:Argomento che sinora abbiamo toccato abbastanza di sfuggita.
Che tipo d'impostazione preferire?
Sacrale e solenne come Knappertsbusch?
Svelto e acquerellistico come Boulez?
Nervoso e sensuale come Karajan?
Massiccio e violento come Solti?


Adesso, nel 2010, il Maugham attuale vota senza dubbio per Boulez. Peccato non ci sia il live ufficiale del recente Parsifal di Bayreuth.
Poi Karajan e Solti (anche se ha una Kundry sbagliata)
Il mio cuore batte però per Sinopoli.
WSM

Re: Parsifal

MessaggioInviato: gio 10 mar 2011, 17:21
da melomane
Buonasera,

decisamente Knappertsbusch a Bayreuth nel 1956 per la visione scintillante e finemente policroma della foresta, per l'equilibrio con le voci di Martha Mödl e Ramon Vinay.
Ma cosa ha fatto Gergiev con Domingo e la Urmana nel 1998: l'aspetto spirituale e mistico è reso in maniera efficacissima e intimo, contro il respiro ampio di Knap.

Un saluto, Francesco

Re: Parsifal

MessaggioInviato: sab 12 mar 2011, 17:28
da pbagnoli
teo.emme ha scritto: Se dovessi scegliere un'edizione, senza alcun dubbio, direi quella diretta da Herbert Kegel (devi ascoltarlo prima o poi...)

Ecco fatto, rompiballe! :D
Ascoltati i primi due atti e, devo riconoscerlo, sono d'accordo con te.
Dinamiche spedite, sussurrate, felpate.
Orchestra superlativa.
Kollo mi sembra nettamente superiore a qualunque altra prova in cui io l'abbia sentito.
E' un po' presto per articolare un parere completo, ma sono davvero molto contento; e poi costa proprio poco!!!

Re: Parsifal

MessaggioInviato: sab 12 mar 2011, 20:09
da VGobbi
Penso che il primo amore, almeno in questo caso, non si scorda mai. Mi riferisco al bellissimo live da Bayureuth del '51. London, van Mill, Weber, Windgassen, Uhde e Modl ... beh un cast di tal fatta attende ancora di essere eguagliato. Grandissima esecuzione sotto tutti i punti di vista e penso che Kna basti ed avanzi in questa registrazione, nonostante ce ne siano parecchie sotto la sua egida.

Cio' non toglie che non manchino altre edizioni di riferimento ... ed allora non posso fare a meno di quella diretta da Boulez (il '71 con King, Jones, Stewart, McIntyre e Ridderbusch. Peccato che Crass deluda assai e dove avrei invertito i ruoli del basso con il bravissimo Ridderbusch), oppure quello diretto da von Karajan (da ascoltare per una direzione unica ed irripetibile, a fronte di un cast fortemente disomogeneo).

Re: Parsifal

MessaggioInviato: sab 12 mar 2011, 21:04
da pbagnoli
VGobbi ha scritto:Penso che il primo amore, almeno in questo caso, non si scorda mai. Mi riferisco al bellissimo live da Bayureuth del '51. London, van Mill, Weber, Windgassen, Uhde e Modl ... beh un cast di tal fatta attende ancora di essere eguagliato. Grandissima esecuzione sotto tutti i punti di vista e penso che Kna basti ed avanzi in questa registrazione, nonostante ce ne siano parecchie sotto la sua egida.

Be', non condivido quasi niente di quello che hai scritto.
Per esempio, questo Parsifal diretto da Kegel che mi ha fatto prendere quel vecchio rompiballe di teo è davvero un capolavoro!
La Schroeter non è la Modl, d'accordo, ma funziona benissimo; e Kollo vale Windgassen. Splendido anche Adam - non l'avrei giammai creduto - anche se Waechter e Van Dam, come Amfortas, hanno qualcosa in più.
Di cast di Bayreuth e zone limitrofe che eguagliano o sorpassano quello pur straordinario del 1951 ce n'è stati, ce n'è e ce ne sarà: Vickers, Créspin, Thomas, Van Dam, Youn, Frick, altri ancora, ce n'è finché ne vuoi.
Raramente condivido l'assolutismo, specialmente in campo esecutivo.
E' un bel cast, indiscutibilmente; secondo me è anche un po' sorpassato come logica esecutiva

Re: Parsifal

MessaggioInviato: sab 12 mar 2011, 21:21
da VGobbi
Ma sai Pietro ... hai ragione da vendere sull'assolutismo ed e' grazie a voi, che su certi punti preferisco non essere cosi' categorico ... e mi modero nei miei commenti sulle mie preferenze. Pero', se mi permetti, ci sono delle eccezioni ... e concordo che vi sono altri bellissimi Parsifal ... ma il discorso, che forse a te ti e' parso poco chiaro o forse io non mi sono espresso benissimo, che raramente ho trovato un'edizione (e pensa che si tratta di un live!!!) in cui ogni, e sottolineo ogni componente, ha reso il massimo rendendo l'esecuzione stessa irripetibile ed ineguagliabile. Se proprio dobbiamo fare la pulce, lo si potrebbe fare per Titurel ... ma non mi sembra poi il caso ... ma sul resto, ragazzi ... per scalzare certi interpreti ce ne vuole ... e comunque, ripeto, tutti sono stati grandissimi. In altri Parsifal, ve n'era qualcuno che lasciava desiderare ... lasciando quel senso di incompletezza.

Re: Parsifal

MessaggioInviato: dom 13 mar 2011, 3:14
da teo.emme
pbagnoli ha scritto:
teo.emme ha scritto: Se dovessi scegliere un'edizione, senza alcun dubbio, direi quella diretta da Herbert Kegel (devi ascoltarlo prima o poi...)

Ecco fatto, rompiballe! :D
Ascoltati i primi due atti e, devo riconoscerlo, sono d'accordo con te.
Dinamiche spedite, sussurrate, felpate.
Orchestra superlativa.
Kollo mi sembra nettamente superiore a qualunque altra prova in cui io l'abbia sentito.
E' un po' presto per articolare un parere completo, ma sono davvero molto contento; e poi costa proprio poco!!!


Pienamente soddisfatto della mia operazione di convincimento!!! :D :D :D

E devo dire che, a parte la straordinaria direzione (Kegel è un grandissimo direttore d'orchestra) ciò che stupisce è il coinvolgimento dei cantanti: Kollo, effettivamente, non è mai stato più convincente, e tutti gli altri - pur annoverandosi, in ogni ruolo, artisti con una "marcia in più (dalla Modl a Van Dam a London etc...) - sembrano colti in uno stato di grazia. Al primo ascolto lascia spiazzati (il Verwandlungsmusik dell'atto I, ad esempio), ma poi ti trascina, e non si riesce a spegnere il lettore cd!

Re: Parsifal

MessaggioInviato: dom 13 mar 2011, 9:56
da pbagnoli
teo.emme ha scritto: Al primo ascolto lascia spiazzati (il Verwandlungsmusik dell'atto I, ad esempio), ma poi ti trascina, e non si riesce a spegnere il lettore cd!

Hai assolutamente ragione!
E' esattamente quello che è successo a me!
Raramente sono stato così coinvolto dall'ascolto di quest'operona. Raramente la narrazione ha avuto un fluire così scorrevole, un'esposizione così discorsiva: davvero splendido, sono rimasto assolutamente coinvolto.
Non mi piacciono gli assolutismi e, peraltro, sono convinto che sia un cast perfettibile nelle sue parti; ma l'insieme è di una coesione eccezionale e l'equilibrio nelle sue parti è virtualmente perfetto.
Davvero splendido, veramente :D

Re: Parsifal

MessaggioInviato: dom 13 mar 2011, 13:25
da melomane
Buongiorno,

benchè molto compita e momenti un tantino grigia la lettura di Knappertsbusch del 1951 contiene una spiritualità (forse germanica?)



La direzione di Gergiev del 1998 regala, in confronto, colori più vari e sonorità più sontuose



ma nel 1956 Knap matura una visione di dettaglio estremamente raffinata e sottile che regge (se non supera) il paragone contemporaneo, peccato non trovare il favoloso preludio su YouTube.