«RITA OSSIA AMARE ALLA RUSSA» «РИТА, ИЛИ ЛЮБИТЬ ПО-РУССКИ»
«RITA, OR TO LOVE AS RUSSIANS»
I motivi che fecero scrivere Gaetano Donizetti la miniopera «RITA ou LE MARI BATTU» («Рита, или Побитый муж») sono avvolti dal mistero più fitto. Secondo la leggenda nel 1839 passando una volta per il boulevard a Parigi Donizetti incontrò per caso il drammaturgo Gustave Vaëz e si accordò con lui sul libretto per la nuova commedia musicale e dopo una settimana l’opera era pronta. È molto probabile che l’incontro sul boulevard non fosse fortuito perché Donizetti a quel momento aveva già un certo accordo con l'«Opéra-Comique» di Parigi. Però l’allestimento in questo teatro allora non andò a monte. E intanto di «Rita» si interressò l’impresario Barbaia, desiderando presentare l’opera a Napoli. Donizetti avendo un gusto di comporre i versi scherzosi, tradusse il testo dei numeri musicali dal francese all’italiano. Ma Barbaia improvvisamente morì e «Rita» dovette aspettare fino al 1860 quando finalmente capitò sul palcoscenico de l'«Opéra-Comique» di Parigi. Da allora «Rita» gode di vasta popolarità e si presenta in varie lingue e sotto vari titoli come «Due uomini e una donna» («Двое мужчин и одна женщина»), «Rita o il Triangolo dei Pirati» («Рита, или Пиратский треугольник») ecc.
Donizetti si può considerare un «grande conoscitore» della Russia. Al momento della composizione di «Rita» lui aveva già composto le opere liriche: «Il falegname di Livonia, ossia Pietro il Grande» 1819 («Петр Великий, царь России, или Ливонский плотник»), «Il borgomastro di Saardam» 1827 («Саардамский бургомистр», l’opera del soggiorno dello zar Pietro il Grande in Olanda) e «Otto mesi in due ore ossia Gli esiliati in Siberia» 1827 («Восемь месяцев за два часа, или Ссыльные в Сибири»).
L’idea principale di «Rita» divenne la saggezza russa popolare: «Se colpisce vuol dire che ama» («Раз бьёт, значит любит»). Terribile pensare che cosa sarebbe stato se su tale soggetto avesse scritto l’opera un compositore del Novecento! Le nostre orecchie sarebbero tormentate e straziate! Ma Donizetti preferì buttare tutto in scherzo e scrisse la musica leggera e incantevole. Grazie alla musica nessuno si accorge che la pièce di Gustave Vaëz è alla fine solo un vaudeville. Donizetti sa inculcare un'idea che davanti a noi c'è una vera opera.
Anche al Teatro «HELIKON-OPERA» («ГЕЛИКОН-ОПЕРА») di Mosca considerano che «Rita» è una vera opera, un capolavoro sui generis. Perciò dalla famosa pièce del librettista russo Jurij Dimìtrin (Юрий Димитрин) «Rita o il Triangolo dei Pirati» («Рита, или Пиратский Теугольник»)
«RITA OSSIA AMARE ALLA RUSSA»
«РИТА, ИЛИ ЛЮБИТЬ ПО-РУССКИ»
«RITA, OR TO LOVE AS RUSSIANS»
I bisticci famigliari con la preparazione della pizza
Семейные перебранки с приготовлением пиццы
Regia di Aleksandr Borodòvskij (Александр Бородовский)
La Prima: Teatro «HELIKON-OPERA» («ГЕЛИКОН-ОПЕРА») di Mosca, 2006
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CONTENUTO BREVE КРАТКОЕ СОДЕРЖАНИЕ
Un tempo Gasparo Sbrigani portò via dalla Russia la moglie e si pose per regola di amarla «alla russa», cioè a dirla schietta, picchiarla. Deciso a cambiare la situazione lui parti per il Canada. Nel frattempo Rita, pensando che lui fosse annegato nell'oceano Atlantico, si trovò un nuovo marito italiano, Beppe, che lei stessa può picchiare, e ne è felice.
Beppe spaventato si avvicina alla moglie. Lui per caso ruppe la cara tazza e ha paura di punizione. Per davvero, appena Rita viene a sapere della tazza rotta, il suo buon umore velocemente si volatilizza.
All’albergo giunge Gasparo e sulla soglia espone la sua concezione della vita famigliare «alla russa»: picchiare la moglie è necessario, ma non a morte. Gasparo pensa che Rita da tempo sia morta nell’incendio. Lui è arrivato per ottenere la dichiarazione della morte di Rita perché ha intenzione di risposarsi. I coniugi morti immaginari si incontrano e si riconoscono. Beppe e Gasparo concorrono in magnanimità e liberalità, cedendo l’uno all’altro Rita. Poi decidono di sorteggiare Rita con un gioco. Vince Gasparo e il felice Beppe si crede di essere un fringuello, libero e spensieroso. Rita resasi conto della situazione, sta in forse su quale dei due mariti lasciar andare libero. Per Gasparo l’unica chance è di uscir fuori ottenendo con lusinghe il contratto matrimoniale. Per il bene di questo Gasparo prima fa la parte del coniuge affezionato e poi del mutilato inoffensivo. Giacché Gaparo – mutilato non potrà mai picchiarla, Rita decide tra i due mariti di preferire il primo. Gasparo si impossessa del contratto matrimoniale e vuole fuggire, ma Beppe minaccia di picchiarlo se lui non si lascerà con Rita e non libererà Beppe. Gasparo immediatamente smette la simulazione. La prospettiva di essere picchiato, Gasparo induce Beppe a restare con Rita e tentare di usare con di lei la concessione dell’ «amore alla russa». Però Gasparo congedandosi consiglia a Beppe di non zelare troppo in questo.
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