L'amico Fritz

opere, compositori, librettisti e il loro mondo

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L'amico Fritz

Messaggioda pbagnoli » gio 08 ott 2009, 15:25

Nutro un profondo disprezzo per quest'opera che giudico di un'idiozia agghiacciante e che mi dà i nervi subito al primo ascoltare anche di sole due note. Piuttosto che sorbirmi il duetto delle ciliege, preferirei vedermi in piedi in mezzo ad una folla di tamarri un intero concerto dei Kiss.
E' ovvio che il mio parere conta poco: la Emi sta per uscire (o è già uscita, non so) con una nuova registrazione di questo immortale capolavoro rinverdendo - per l'occasione - la coppia più glam del mondo dell'opera, vale a dire i coniugi Alagna.
Potrebbe essere l'occasione per chiedere a qualcuno dei foristi di redimermi, convincendomi a scoprire aspetti inesplorati di questo immortale capolavoro. Cosa ne dite: mi sono perso qualcosa sinora? : Sailor :
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda Luca » gio 08 ott 2009, 17:52

Caro Pietro,

mi trovi assolutamente d'accordo con il tuo giudizio negativo sul Fritz, ma il mio parere vale poco perché Mascagni non mi piace a partire da Cavalleria (e il Fritz è un rimasticare motivi della sua opera più nota). Quanto alla nuova edizione, è uno scoop che farà bene agli Alagna e in fondo alla discografia di quest'opera se si tiene conto che l'ultima edizione in studio risale se non erro al '68 con Pavarotti e la Freni.
Un rammarico è che la trama così com'è (piuttosto risibile... per essere buoni) se fosse stata presa in considerazione da Puccini ne sarebbe risultata altra cosa. Inoltre, Mascagni in quest'opera riecheggia la ballata di Senta dell'Olandese nell'aria di Beppe (motivo alsaziano).

Saluti, Luca.
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda VGobbi » gio 08 ott 2009, 18:42

Sai che mi hai messo voglia di riascoltarla di nuovo ... Non possiedo la coppia Pavarotti/Freni, quanto quella di Tagliavini/Tassinari (quest'ultima si e' sempre dimostrata artista di grande livello, seppur meno rinomata rispetto a Tagliavini).

Quanto alla qualita' musicale de "L'amica Fritz", beh sinceramente non griderei proprio al miracolo ...
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda Tucidide » gio 08 ott 2009, 21:11

Pur non amando nemmeno io quest'opera, conosco sia l'edizione EMI con i Grandi Modenesi, sia quella storica diretta dall'Autore con Tagliavini - Tassinari.
Non so... Pavarotti e la Freni sono una meraviglia, e si ascoltano con immenso piacere, ma la malia di Tagliavini e del suo falsettone "gigliesco" è qualcosa di difficilmente eguagliabile.
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda pbagnoli » gio 08 ott 2009, 21:17

E dell'opera in sé cosa dite?
Io della versione Tagliavini-Tassinari conosco solo il duettone e ho corso il rischio di morire per un'iperglicemia acuta. D'altra parte, dopo i primi due minuti volevo incendiare il lettore di cd : Bond :
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda Luca » gio 08 ott 2009, 22:34

Per me è un'opera giulebbosa (territorio buono per il trittico Gigli-Schipa-Tagliavini) e stanca. Il merito dell'edizione EMi con i modenesi è l'aver ridotto la saccarina, ma l'opera è quella che è.

Saluti, Luca.
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda Maugham » gio 15 ott 2009, 10:55

pbagnoli ha scritto:la coppia più glam del mondo dell'opera, vale a dire i coniugi Alagna.


Ancora per poco (tanto per essere gossippari)
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda Tucidide » gio 15 ott 2009, 12:35

pbagnoli ha scritto:Io della versione Tagliavini-Tassinari conosco solo il duettone e ho corso il rischio di morire per un'iperglicemia acuta. D'altra parte, dopo i primi due minuti volevo incendiare il lettore di cd : Bond :

:lol: :lol:
Beh, in effetti quell'edizione non è consigliabile a chi soffre di disturbi da iperglicemia. :P
Però, come documento di un'epoca e di un gusto, per me è notevole. Il fatto che ci sia il direttore stesso a dirigere e che fu egli stesso a scegliere la distribuzione dei ruoli merita comunque considerazione.
Non sono un fanatico della rappresentazione come "ricostruzione" di un'epoca. Se un medium mi assicurasse che Donizetti in persona, dall'aldilà, avesse fatto sapere di non apprezzare il Tonio di Florez, non per questo non lo apprezzerei io. Certo però, la cosa in sé resterebbe interessante.

Maugham ha scritto:(tanto per essere gossippari)
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Ti dobbiamo chiamare "novello Alfonso Signorini" ? : Chessygrin : :lol:
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda Maugham » mer 11 nov 2009, 17:28

Tucidide ha scritto:
Ti dobbiamo chiamare "novello Alfonso Signorini" ? : Chessygrin : :lol:


Oddio, chi è?
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda pbagnoli » mer 11 nov 2009, 20:44

Re (meglio sarebbe dire: regina) del gossip televisivo, presenza fissa nei salotti frivoli.
Non segui la televisione trash, sei un impegnato, non puoi capire
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda FRITZ KOBUS » mar 12 gen 2010, 2:18

Questa è la terza volta che tento di scrivere. Ma come cavolo funziona questo forum? Cmq sono costretto ad essere ancora più sintetico delle volte precedenti perché mi sono rotto.
Chi ha tanta boria da "disprezzare" (non è la stessa cosa di sostenere che non piace) un'opera come il Fritz , vorrei suggerire di andarsi a leggere quello che di nuovo è stato scritto in generale su Mascagni negli ultimi venticinque anni e, punto per punto, si chieda e risponda senza preconcetti:
1) Dove nasce il canto doi conversazione pucciniano?
2) Che senso ha il recupero dell figura "en travesti"?
3) Quali sono le novità culturali italiane coeve al Fritz?
4) Quale dimensione del sentimento d'amore viene celebrata nel Fritz?

Faccio notare che prima di "disprezzare" bisognerebbe ricordare quanto segue: Mascagni era planetariamente famoso prima che Puccini concepisse la Manon Lescaut (in polemica con quanti, per dire che Puccini è grande hanno dovuto inventarsi che non era verista ammesso che verista ora significhi qualcosa); Mahler amava Mascagni e riteneva Cavalleria e soprattutto riteneva il Fritz capolavori, Mascagni è stato il più geniale direttore di conservatorio italiano: senza Mascagni non esisterebbero Pagliacci e fose nemmeno Puccini che ha cominciato a scrivere grandissime cose "dopo" Cavalleria e Fritz.
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda pbagnoli » mar 12 gen 2010, 9:58

Caro Fritz, amo Mascagni e, come hanno capito tutti, il mio "disprezzo" è paradossale, qualcosa che serve a stimolare la discussione!
Il forum è piuttosto semplice da usare; se hai problemi, prova a prospettarli e cercheremo di aiutarti.
Take it easy!
Pietro
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda FRITZ KOBUS » mar 12 gen 2010, 10:19

Carissimo,
l'italiano è italiano. Hai aperto la discussione dicendo che disprezzi il Fritz e nutri odio per quest'opera. Siccome non mi risulta che tu sia Dante Alighieri la cui scrittura dovrebbe effettivamente essere nota a coloro quelli che in qualche modo lo intercettano, vedo un po' difficile che "tutti" capiscano come "disprezzare" e "odiare", da verbi con un evidentissimo e inequivocabile significato, si trasformino in sinonomi di amore. Non c'è infatti nemmeno negli interventi successivi un accenno a questa tua inclinazione affettuosa verso l'autore di "Cavalleria". Anzi mi pare proprio che qualcun altro abbia detto più o meno che Mascagni è roba da buttare, compresa Cavalleria, senza che nessuno abbia aperto bocca per contrastare tale sciocchezza. Tanto per chiarire non mi ritengo per nulla un tifoso mascagnano e non vorrei affatto apparirne come un difensore cieco e ottuso al pari di coloro che lo attaccano, disprezzandolo appunto, attingendo ad un ciarpame interpretativo vecchio e bolso. Soltanto sopporto poco e male che raramente si avvii una argomentazione seria su Mascagni (e in particolare sul Fritz), senza impantanarsi immediatamente in valutazioni che appaiono di un offensivo gusto anti-verista per principio. Comunque mi farebbe piacere, visto che ho buttato là due o tre punti su cui riflettere per qualcosa, se per caso, oltre a impressioni soggettive che valgono quel che valgono, sul Fritz si possa fare una discussione seria. Grazie.
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda Triboulet » mar 12 gen 2010, 12:25

Non capisco questo discorso. Cosa c'è di male a dire "il Fritz mi fa schifo", non si rinnega certo la grandezza di Mascagni.
Che poi piacesse a Mahler... francamente non credo debba interessare. Cioè, interessa come curiosità, ma non influenza il gusto. E' come dire che mi devo far piacere la polenta perchè piace a Vissani.
Come possono essere storicamente interessanti le risposte alle domande che hai proposto in precedenza, ma il fatto che Mascagni abbia inventato il canto di conversazione non è certo condizione sufficiente affinchè lo debba ritenere degno della mia attenzione.
Molti grandi musicisti rinnegano certi repertori. Probabilmente li ritengono minori, poco interessanti, o fa loro schifo la musica. Non confondiamo il dato storico con l'empatia o l'idiosincrasia. E comunque il dato storico non ci dà necessariamente informazioni sulla qualità della musica. Il fatto che alcuni lavori siano "ritenuti" capolavori perchè popolari o acclamati dalla critica non ci dà garanzia al 100%, non deve darcela!
Aggiungo poi che io l' "offensivo gusto anti-verista per principio" non l'ho ravvisato. Ho semplicemente letto che "il Fritz è una boiata". Non mi interessa difendere le opinioni di bagnoli, mi interessa il discorso in generale, e la presunta intoccabilità di una certa arte.

A proposito.... (sottotitolata in italiano)
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda FRITZ KOBUS » mar 12 gen 2010, 16:35

Se la mettiamo sul gusto personale la facciamo finita subito. Questo mi piace e questo no. Punto. Non si può argomentare e discutere. Se invece si vuole argomentare e discutere NON ci si appella al gusto personale; se ne tiene eventualmente conto per indagare le ragioni più o meno valide della possibile bontà di una composizione, ma i risultati di tale indagine devono essere il più possibile universalizzati, altrimenti il confronto non c'è. Il parallelo con la polenta e Vissani è un tentativo di banalizzazione feroce della questione a sfrenato ed inutile soggettivismo. Ora nell'intervento di Triboulet noto due cose che non mi piacciono:
1) Il fatto di appellarsi al gusto personale che, come ho già detto, rende sterile ogni discussione.
2)Il fatto di equiparare le valutazioni di sommi maestri a quelle dei comuni mortali.
Se interessa l'opinione di Gould, come mai non interessa quella di Mahler? O interessano tutte e due o non interessa nessuna delle due. In genere se ci occupiamo di architettura e Richard Wright ha qualcosa da dire, lo sto a sentire, soprattutto se non sono d'accordo, altrimenti o sono Alvar Aalto e ho la statura per dissentire, oppure metto sotto esame la mia personale opinione, vista la caratura di Wright. Stesso discorso per la musica. Se dissente Gould su Beethoven è necessario che tenga conto di ciò che Gould dice, del suo punto di vista, della sua caratura tecnica, della sua formazione... , a meno che io non sia Verdi, o Strauss e avrò la statura per dire cose mie con molte neno cautele di quanto può fare il signor nessuno. Purtroppo anche l'utilizzo di una certa terminologia (il Fritz è una boiata, io Fritz mi fa schifo) chiarisce il livello sul quale ci si muove: mi sa tanto di cultura artefatta e preconcetta su Pietro Mascagni, succhiata da gente come Zurletti dal quale, Mascagni, forse, non si sarebbe fatto portare nemmeno le borse.
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