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Ma quali dogmi??? Non ho mai messo in dubbio che quella Vestale non inaugurò una "Spontini renaissance", contesto però che la colpa sia sempre e solo Riccardo Muti (che evidentemente disprezzi e ritieni, a prescindere, non ne combini mai una giusta: opinioni, per carità...).
non credo che portare Spontini al barocchismo sia così indispensabile... Fosse per me, invece, sfrutterei quelli che oggi vengono percepiti come orpelli e divagazioni, come punti di forza, sottolineandoli attraverso una lettura che enfatizzi gli elementi preromantici (magari forzando l'aderenza stilistica): penso a Pappano soprattutto.
Ps (OT): Mattioli mi cadi sul latino? CondiTIO sine qua non, seppur impropriamente usata, non si può proprio vedere! "Condizione" è condicio. Conditio, invece, significa "fondazione, creazione"...
Non riuscirei a fare a meno né di Mattioli
A proposito: qualcuno conosce l'edizione di Vestale diretta da Norrington 1976? Con Michèle Le Bris, Nadine Denize e Robert Dumét.Io non ne so nulla!
mattioli ha scritto:Perdurando l'assenza di teo.emme, provo a rispondere io.
A Rodrigo: discutere se la revisione di Lachner di Medée o i tagli e le traduzioni di Spontini siano giusti o sbagliati non ha alcun senso, almeno se non vogliamo ricadere in un ingenuo idealismo. Sono, semplicemente, testimonianze storiche. L'Ottocento non poteva rinunciare a Medée (ma poteva rinunciare alla Vestale, per cause insieme artistiche e politiche) ma gli erano insopportabili i parlati. E allora vai con Lachner, esattamente come con Guiraud per Carmen. Quanto alla Vestale, si tagliava perché certe ripetizioni erano in contrasto con i dogmi del dramma musicale (esattamente come si tagliavano i dacapo di Verdi) e si traduceva perché non c'erano i display.
Oggi che a) certe ridondanze non ci disturbano affatto (vedi il successo del barocco con tutti quei daccapo) e b) c'è la traduzione simultanea, tagliare e tradurre non ha nessun senso. E' però ancora più ingenuo pensare come teo.emme che basti questo per rimettere in circolazione l'opera, perché è esattamente quel che Muti ha fatto (sbagliando tutto il resto) e La Vestale in circolazione non è tornata. Mentre lo era, guarda caso, dopo che la cantò la Callas, tagliata e tradotta...
Ciao ciao
AM
Il giudizio su Muti è sempre stato, a mio parere, molto superficiale
come se fosse il responsabile di ogni sciagura musicale milanese
Ho visto, invece, una mezz'oretta di quella parigina (la trasmettevano in diretta streaming) e ho abbandonato senza rimpianti (oltretutto la messinscena era bruttissima e demenziale).
mattioli ha scritto:Il giudizio su Muti è sempre stato, a mio parere, molto superficiale
Da parte di chi? Mia, no di certo. Cattivo magari sì, superficiale di certo no...
mattioli ha scritto:Ho visto, invece, una mezz'oretta di quella parigina (la trasmettevano in diretta streaming) e ho abbandonato senza rimpianti (oltretutto la messinscena era bruttissima e demenziale).
A che ti riferisci? A Parigi hanno appena fatto Alceste. Quanto all'Ifigenia (in Tauride) che è nel repertorio dell'Opéra, quella di Warlikoswki, si tratta di una delle più belle produzioni d'opera che ho visto e rivisto nella mia vita...
poi denigrato a dismisura...
Naturalmente mi riferivo alla Vestale
Milady ha scritto:Sì che mi piace La Vestale : l'ho vista , secoli fa, con la Divina...
poi denigrato a dismisura...
Così, per curiosità: da chi? Io la leggo tutta, la stampa milanese e non sono quella, e non mi sono MAI imbattuto in un bilancio-consuntivo dell'atroce Ventennio...
Milady ha scritto:Sì che mi piace La Vestale : l'ho vista , secoli fa, con la Divina...
RAC-CON-TA! RAC-CON-TA!
mattioli ha scritto:Teo.emme, non vorrei disturbarti, magari stai facendo il week-end insieme a un 78 giri, ma vorrei DAVVERO che mi rispondessi. Non per polemica, ma perché mi serve sul serio: temo che mi sia sfuggito qualcosa...
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