beckmesser ha scritto:L’unico caso che conosco è quello di Sonnambula. In occasione delle recite che la Malibran fece a Londra (quando Bellini la conobbe per la prima volta) venne pubblicato uno spartito per canto e pianoforte che riproduceva la versione eseguita (colla quale l’autore non ebbe naturalmente nulla a che fare, ma è interessante, credo, per capire come la Malibran eseguiva quel ruolo). Da quel che so, in quello spartito “Ah non credea mirarti” figura una terza sotto e la cabaletta finale è abbassata addirittura di una quarta… Per questo rimasi abbastanza sorpreso quando vidi che nel cd dedicato alla spagnola la Bartoli eseguiva la scena finale di Sonnambula nelle tonalità originarie…
Caspita Beck!
Non so come ringraziarti!
Intanto scusatemi se gongolo!
Io invidio molto voi esperti di filologia e problemi critici: Però devo dire che questa è già la seconda volta, in un solo thread, che date la conferma - col supporto documentario - alle mie sensazioni!
Infatti, dall'idea che mi ero fatto, non avevo dubbi che la Malibran fosse - a differenza di quanto scrive Ric - decisamente meno acuta della Pasta: e non sto parlando di estensione (che, in qualche modo, la Malibran doveva essere in grado di amministrare un do) quanto proprio di tessitura, di baricentro generale.
Ero certo che manipolasse la scrittura pastiana...
Ora tu mi parli di alterazioni semplicemente clamorose (una terza? una quarta? ...ed altre ancor ne sorgono! ). Praticamente un'Amina versione contralto!
Grazie infinite, Beck!
Mat