Caro Roberto,
Molto interessante il riferimento a questi cantanti, quasi tutti sconosciuti a me (tranne ovviamente il creatore del ruolo, il famosissimo Luccioni).
Alla lista manca Ramon Vinay, che praticamente (a differenza di Luccioni) era un baritono impegnato in ruoli da tenore.
Io però non escluderei con tanta determinazione l'ipotesi di Alagna, che non è un interprete mediocre (almeno per me); anzi ha ottimo intuito e presenza scenica considerevole.
E' smargiasso, è vero, e pure vanitoso. Ha bisogno di essere condotto e moderato, non è molto intelligente (questo è vero) nè raffinato.
Ma quando è ben guidato da registi consapevoli e in ruoli che sente funziona.
Forse, questo è vero, non sarebbe abbastanza "intellettuale" per un ruolo come Cyrano, ma comunque meglio di Domingo, sul cui "carisma soggiogante" mi permetto di nutrire fortissimi dubbi.
Quanto al lirico, appena-lirico, lirico-spinto, lirico-drammatico, lirico-tra-lo-spinto-e-il drammatico, più-che-lirico, men-che-drammatico, ecc... sono categorie alle quali ho smesso di credere da molto tempo.
Anni fa avevano un loro significato, fino a divenire coartanti fra la prima e la seconda guerra mondiale: ciò è comprensibile perché allora il nucleo colore-volume era di per sè stesso "contenuto espressivo" e l'appartenenza o meno a uno di questi sottogruppi tecnico-vocali assumeva di per sè valore drammatico.
Poi si è scoperto che spesso queste categorizzazioni erano arbitrarie; che nell'Ottocento non sarebbero mai state prese in considerazione e che anzi, distribuendo i ruoli in base a queste formulette, si trascurano gli aspetti più importanti: ossia le peculiarità della tecnica a fronte delle specifiche difficoltà di un ruolo, la giusta tessitura e, vivaddio, la personalità, che resta elemento indispensabile.
Solo per fare un esempio piccolissimo, la Marescialla è spesso affidata a soprani drammatici, centrali e sontuosi, rotti al canto wagneriano.
E nessuno dice che ciò sia male: Lotte Lehmann o Regine Crespin erano Marescialle favolose. Ma lo erano perché erano brave, non perché appartenessero a una tipologia vocale piuttosto che a un'altra.
Tanto più che se si va a scorrere la storia delle prime Marescialle (la Siems, la Hempel, ecc...) si scopre che erano soprani leggeri veri e propri.
Poi la Schwarzkopf, con la sua piccola voce chiarissima, trasparente, fragile, di pura cristalleria, ha fatto quel che ha fatto.
Tutto questo, nella mia umile opinione.
Salutoni,
Matteo