pbagnoli ha scritto:Non ho trovato quella con Patzak e la Guden, ma questa è veramente bella:
Pietro grazie infinite: questo duetto dell'orologio è impagabile (se non fosse per la lentezza e lo scarso virtuosismo di lei sul finale). Ma la cosa più appassionante per me sono proprio loro due: Anders e la Schlemm (per inciso nessuno dei due era viennese). Anders è il più incredibile "dicitore" tedesco: segno dei tempi che cambiano, egli anticipava come nessun altro le esplorazioni successive dei cantanti tedeschi (postbellici) nei misteriosi sentieri del declamato caleidoscopico che discende al cuore della parola. Basta sentire l'avvio del duetto con Giorgetta nel Tabarro... è incredibile. La Moedl, per intenderci, deriva da qui.
Quanto alla Schlemm è uno dei casi più misteriosi e strani del canto novecentesco. Personalità di attrice semplicemente tellurica, modernissima, di una forza spiazzante, fu per lungo tempo impiegata in ruoli di coloratura (persino Oscar nel disco di Bush). Io ce l'ho nel video di Nozze di Sangue di Fortner, tratto da Garcia Lorca. Al suo fianco nientemeno che una gigantessa come la Moedl ma la Schlemm le tiene testa da pari a pari. Qui ho trovato un frammento del finale: peccato che l'audio non sia a sincrono.
Scarsamente considerata ai suoi anni d'oro e confinata nei teatri tedeschi (cosa assolutamente incomprensibile), la Schlemm conobbe una gloria postuma nei ruoli maturi, in particolare con una Kostelnicka (regia di Kupfer) che può considerarsi l'anello di congiunzione fra la Varnay e la Silja. Negli anni 70 e 80 tutto il mondo la reclamò nei ruoli da vecchia: incise anche la strega con Solti e, sempre con Kupfer, ci consegnò il grandiso cammeo di Mary nel Vascello di Bayreuth. Io riuscii persino a vederla in scena (nel 2002) a Vienna nella Jenufa, ma questa nella parte della Nonna Burja; al suo fianco due primedonne di peso come la Baltsa (kolstelnicka) e la Denoke (Jenufa).