almaviva ha scritto: Per me la Lucia migliore da me finora sentita è Maria Callas.
Ottima scelta, Almaviva!
E, a proposito, benvenuto su queste pagine e grazie per scrivere!
almaviva ha scritto: Nello specifico mi riferisco all'edizione da lei registrata per la EMI diretta da Serafin.
Io invece, nonostante il suono davvero precario, preferisco la registrazione di Milano.
Ce l'avevo in una vecchia musicassetta e non so più che fine abbia fatto...
almaviva ha scritto:Canto di primissima qualità, voce ancora freschissima e integra lungo tutta l'estensione, eccellente fraseggio, sempre appropriatissimo, stile perfettamente in linea con l'atmosfera lunare, notturna e fortemente romantica dell'opera, nonché una raffigurazione praticamente perfetta della pazzia.
Indiscutibilmente.
E' un grandissimo must e non si discute.
Però è la Lucia della Callas: cioè la Callas che fa Lucia: praticamente un apax, qualcosa che non s'è più ripetuto nella storia del canto, anche perché poi è iniziata la Sutherland con tutt'altre implicazioni
almaviva ha scritto:Per tornare ad un'epoca precedente, una delle Lucie che preferisco è Lina Pagliughi, cantante dall'eccezionale purezza di canto, che plasma una Lucia angelica, dal canto soavissimo.
Be', certo, mi rendo conto che possa piacere.
E' una visione - quella della Lina - che sa un po' di piacevole bric à brac vocale, ma ammetto che possano esserci appassionati che si riconoscono in una visione così angelicata del personaggio. Devo dire che non mi coinvolge nella scena della pazzia, ma questo forse perché anch'io per problemi miei anagrafici sono cresciuto con la Callas e ho fatto fatica a ritrovarmi in una visione che si pone non solo da un punto di vista vocale, ma anche interpretativo, francamente agli antipodi.
Però certo: in fin dei conti l'orrore che ci fa più paura non è quello dei mostri splatter: è quello della bamina sorridente che impugna il coltello e ti sventra. La mia personalissima opinione è che questo NON lo senti nel canto della Lina, ma magari è un limite mio
almaviva ha scritto:Altre Lucie che amo molto sono la Sutherland (spettacolare vocalmente, sicuramente meno incisiva nel fraseggio, e incerta talvolta nella dizione, che però sfrutta alla perfezione il canto come "arma" per dare vita al personaggio, realizzando una Lucia metafisicamente astratta, ma molto suggestiva), la Scotto (in quel bellissimo spettacolo di Tokyo con Bergonzi) e Anna Moffo (splendida Lucia nell'incisione diretta da Pretre al fianco di Bergonzi).
Che vuoi che ti dica? Se mi proponi la Moffo, ti rispondo come il Principe Orlofsky del "Pipistrello"!
almaviva ha scritto:Una Lucia da me sentita molto recentemente alla Fenice e che mi ha fatto un'ottima impressione e che francamente trovo molto superiore alla Dessay è Jessica Pratt, che forse ha il "torto" di cantare come si deve, e di adottare "noiosamente" la pratica del canto all'italiana - che oggi si vuole affossare in nome del presunto "colorismo", che da quanto ho letto (e ho letto tutta la discussione su coloristi, vocalisti e declamatori!) sembrerebbe poter prescindere dalle ragioni del canto in nome di una non meglio specificata efficacia espressiva - , come il suo collega Mukeria, di sicuro uno dei migliori (con ottime probabilità il migliore) Edgardo di oggi, che gode di fama nemmeno lontanamente comparabile con quella dei decisamente inferiori Villazon e Alvarez (per fare due nomi).
A volte ritornano, come direbbe Stephen King...
Be', caro Conte, non me la sento francamente di riaprire qui il solito
cahier des dolèances sul nostro modo di vedere il canto d'opera. Che poi - come tu mi insegni - non è solo "nostro" in senso stretto, giacché questa classificazione è ben accettata in tutto il mondo ove i cantanti che tu citi a disdoro (con l'eccezione di Alvarez che tu accomuni a Villazon nella categoria "inferiori", ma che con Villazon nulla c'entra).
Le ragioni manichee del canto come si deve qui, se hai letto quello che abbiamo scritto, non attaccano. Noi semplicemente non ci crediamo: è noto e stranoto e fornisce ai nostri ameni e simpatici detrattori materiale a sufficienza per comporre articoli e libelli. La Pratt canta come si deve, dici tu? Va bene, ti prendo in parola. Io, per quello che ho ascoltato di questa brava cantante, penso che abbia ancora tanta strada da macinare prima di arrivare a livelli importanti: è brava, ma non è una di quelle che fa il botto appena si presenta. Oggi come oggi, come sai, ci sono ben poche cantanti con queste caratteristiche: la Dessay, per l'appunto; o la DiDonato, che ha un repertorio ovviamente diverso ma che è in grado di imporsi per personalità e adeguatezza a ogni stile che affronta. Quanto a Mukeria sì, è bravo: se penso a un tenore non è il primo nome che mi viene in mente, ma è bravo
almaviva ha scritto:Avrei invece più d'una perplessità sulla Dessay, almeno sull'odierna Dessay, ormai irriconoscibile rispetto a quella di pochi anni fa
E' quello che mi dice anche mia moglia quando mi vede al mattino, grasso e pelato. Ha ragione purtroppo. Che ci vuoi fare, Conte? Tutti cambiamo con il passare degli anni. Ci sono invece cantanti che pensano che gli anni non passino mai e continuano a cantare in epoca menopausale ruoli da ragazzina pensando che
le charme opère...
almaviva ha scritto:La voce è troppo leggera per la parte, e poi non mi entusiasma affatto il suo modo di fraseggiare e di accentare (invero parecchio monotono, come quello della sua Amina), che cerca di far passare per cifra stilistica peculiare e novità interpretativa un modo per mascherare le lacune tecniche da cui la voce dell'odierna Dessay è purtroppo affetta.
Eheheh...
Prendo per buono quello che dici, ma è curioso che parli di scarso peso specifico per una parte per la quale indichi - fra i tuoi possibili riferimenti - Lina Pagliughi o Anna Moffo, cantanti egrege ma di tonnellaggio relativo, non ti sembra?
Col termine "lacuna" siamo soliti indicare problematiche tecniche di base, quindi in partenza, ma come giustamente sottolineavi la Dessay una volta cantava "giusto". Quindi ha disimparato a cantare?
E come lo raccontiamo a quelli che - in tutto il mondo - la considerano uno dei più grandi Fenomeni viventi, una di quelle cantanti che ti cambia completamente l'approccio a un personaggio?
Forse non si sono accorti delle sue "lacune"!
Dai, non te la prendere: scherzo un po', ho avuto una brutta giornata...
almaviva ha scritto:Si confronti ad esempio "Verranno a te sull'aure cantato dalla Galli-Curci con Schipa - che Celletti considerava il migliore da lui udito - e lo stesso duetto cantato dalla Dessay, ad esempio nella recente produzione del Met con Calleja.
Ah sì, conosco: ho tutto di Schipa, è un cantante che adoro.
Ti stupirò dicendoti che - con tutto il rispetto per il buon vecchio Rudy - io preferisco la Dessay, per me la massima interprete odierna (e non solo) di questa parte.
almaviva ha scritto:Quel che risalta poi dall'ascolto della Dessay è l'esiguo peso vocale
...non che la Galli-Curci fosse un cannone, intendiamoci.
Non sapevo che il peso vocale fosse una
conditio sine qua non per fare il cantante lirico
almaviva ha scritto:e lo scarso mordente rispetto a quasi tutte sue colleghe da me citate, che la fa più un soprano adatto ad un repertorio comico-farsesco (tipo Scala di Seta, Signor Bruschino e simili, o l'opera napoletana del Settecento, in linea di principio e prescindendo dall'attuale stato vocale della Dessay) , non certo l'incarnazione ideale di una delle più complesse e sconvolgenti figure femminili del Teatro d'Opera!
"Scarso mordente"?
Conte, ma...
were are you from?
Se i suoi tre-quattro detrattori (solo italiani) l'accusano di essere sempre perennemente sopra le righe!
Ma l'hai ascoltata anche tu con una radio a galena come fanno abitualmente loro?
almaviva ha scritto:Vorrei poi, se mi è concesso, spezzare una lancia a favore di quello che P. Bagnoli definisce "il caro vecchio canto all'italiana" che non è altro che il modo corretto in cui andrebbero eseguite le opere del primo Ottocento italiano (parliamo di Donizetti, non di Berg!). Dire che nel canto della Dessay tutto ne è la completa negazione mi sembra equivalente ad affermare che la Dessay non è adatta a cantare Lucia. Sbaglio?
Mi chiedi se ti sbagli? Sì, credo di sì, ma questa è una mia discutibilissima opinione per cui non ti offendere.
Sai, qualcuno ai tempi ebbe a dire anche della tua (nostra) adorata Maria che la sua Lucia era completamente sbagliata, che Violetta non doveva togliersi le scarpe cantando "E' strano!...", che aveva la voce troppo sbagliata per Mimì e Butterfly e amenità del genere.
Pensa che qualcuno diede dell'idiota a Tullio Serafin quando scritturò quel sopranone americano di origine greca che faceva Kundry per affidarle i grandi ruoli belcantistici
almaviva ha scritto:Concludo con un'ultima annotazione: non vorrei sembrare eccessivo, ma preferire la Dessay alla Devia (sia vocalmente che come interprete) mi sembra in tutta sincerità un'eresia musicale.
...e chi si dimentica la forza delle interpretazioni al calor bianco di Mariella?!
Hai ragione, siamo eretici!
Buona serata, amico!