La Lucia ideale

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La Lucia ideale

Messaggioda pbagnoli » mer 08 giu 2011, 19:00

In questi giorni il mio ascolto automobilistico è la Lucia di Lammermoor di Schippers con Bev Sills e Carlo Bergonzi.
La Sills non mi piace: la scena della pazzia (con una splendida Glassharmonika) è stupenda e resa alla perfezione, ma è l'unico momento in cui mi convince veramente, la qual cosa in effetti non mi meraviglia. Il resto della performance è per me poco entusiasmante: acuti e sopracuti (e sopra-sopracuti) sparsi a piene mani per tutta la partitura, ma mai quell'effetto a metà strada fra il mesmerizzante e l'affranto che, a mio parere, Lucia dovrebbe avere.
E' il motivo per cui, per esempio, non amo la Lucia della Devia, che pure riesce a essere anch'essa entusiasmante (vocalmente, solo vocalmente) nella scena della pazzia; ma che, ahilei, non c'entra assolutamente nulla con tutto il resto della partitura.
Oggi come oggi non saprei rinunciare all'unica vera Lucia dei nostri tempi - la Dessay, ovviamente - e che ha fatto del personaggio non solo una personalissima icona, ma qualcosa che ha cambiato completamente le carte in tavola, riportando solo apparentemente l'asse verso il soprano leggero come ai tempi prima della Callas.
La Dessay ovviamente canta a modo suo: spericolata, funambolica, coloristica, ipervirtuosistica, ma soprattutto clamorosamente aperta. Tutto in lei è la negazione del caro, vecchio canto all'italiana che sembrava irrinunciabile in un ruolo come questo.
Mi chiedo ovviamente che alternative di pari livello possiamo avere in un ruolo tanto importante. C'è la Netrebko, lo so: è da un bel po' che si sta proponendo non solo in questa parte, ma anche in altri ruoli belcantistici e con risultati non sempre appaganti. Curiosamente, quanto a emissione lei sarebbe molto più ortodossa rispetto alla Dessay, in quanto decisamente più immascherata e alta; ma Natalie rimane su un altro pianeta, quanto meno come Lucia.

Non voglio fare confronti.
Secondo voi che altre Lucie di riferimento ci sono in giro?
E, soprattutto: cosa deve avere Lucia per essere per voi di riferimento?
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Re: La Lucia ideale

Messaggioda Maugham » gio 09 giu 2011, 7:33

pbagnoli ha scritto:Secondo voi che altre Lucie di riferimento ci sono in giro?


Qualcuno di voi ha sentito la Damrau?

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Re: La Lucia ideale

Messaggioda pbagnoli » dom 12 giu 2011, 21:14

Maugham ha scritto:
Qualcuno di voi ha sentito la Damrau?

Io no.
Merita?
Siamo ai livelli di Nat Dessay (non credo...)?
Secondo me è bravissima, ma ancora non ho trovato un ruolo in cui non le preferisca qualcun'altra
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Re: La Lucia ideale

Messaggioda Maugham » dom 12 giu 2011, 21:18

pbagnoli ha scritto:
Maugham ha scritto:
Qualcuno di voi ha sentito la Damrau?

Io no.
Merita?
Siamo ai livelli di Nat Dessay (non credo...)?
Secondo me è bravissima, ma ancora non ho trovato un ruolo in cui non le preferisca qualcun'altra


In Zerbinetta era straordinaria. Carsen, Monaco, due anni fa.
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Re: La Lucia ideale

Messaggioda Freniano » lun 13 giu 2011, 8:16

pbagnoli ha scritto:
Maugham ha scritto:
Qualcuno di voi ha sentito la Damrau?

Io no.
Merita?
Siamo ai livelli di Nat Dessay (non credo...)?
Secondo me è bravissima, ma ancora non ho trovato un ruolo in cui non le preferisca qualcun'altra


Aminta della Donna Silenziosa, vista a Monaco l'anno scorso!
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Re: La Lucia ideale

Messaggioda Maugham » lun 13 giu 2011, 9:30

Freniano ha scritto:
pbagnoli ha scritto:
Maugham ha scritto:
Qualcuno di voi ha sentito la Damrau?

Io no.
Merita?
Siamo ai livelli di Nat Dessay (non credo...)?
Secondo me è bravissima, ma ancora non ho trovato un ruolo in cui non le preferisca qualcun'altra


Aminta della Donna Silenziosa, vista a Monaco l'anno scorso!


Freniano! Accipicchia!
C'eri? Io ho perso quello spettacolo. :cry:
Ce lo racconti? Sono curiosissimo.
Grazie
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Re: La Lucia ideale

Messaggioda Freniano » lun 13 giu 2011, 11:35

Certamente, era la prima del 20 luglio scorso, ad un Prinzeregententheater affolatissimo, con gruppetti di persone all'esterno munite del canonico cartello "suche Karte"...indarno! La Damrau era incintissima, e il regista, che in un fluentissimo tedesco illustrava il suo lavoro nel foyer prima dello spettacolo, mentre la radio riprendeva il tutto, ha sfruttato a fini comici il pancione.
Riprendo, per comodità, quanto sullo spettacolo scrissi altrove

Il giorno seguente, il 20 luglio, data in cui tutti i teatri italiani sono ormai sprofondati in un sonno ancora più profondo di quello che li domina nel resto dell’anno, la Staatsoper di Monaco proponeva l’attesissima prima, al Prinzregententheater, della Donna silenziosa di Richard Strauss, partitura di non comunissima esecuzione neppure nei paesi di lingua tedesca. Un trionfo, diciamolo subito: e un trionfo meritato. Barrie Kosky, estrosissimo regista australiano, toglie ogni riferimento all’Inghilterra della fine del Settecento, sostituendola con un generico presente: generico perché è assente ogni elemento scenografico, i macchinari del teatro, le porte di sicurezza, persino gli estintori alle pareti sono in bella vista. Abbiamo una grande pedana su cui si posiziona il lettuccio di Sir Morosus, e sui cui si svolgono la maggior parte degli eventi, ma quello che conquista è il ritmo indiavolato della regia, una vera direzione di attori in cui i personaggi interagiscono fra loro, con un dominio del registro comico – non naturale a Strauss, come ben spiegato nel programma di sala – assolutamente splendido. La compagnia italiana di Henry diventa un allegro serraglio a metà fra i Muppets e il Crazy Horse, Aminta arriva vestita come una Valchiria da circo (e lo stato interessante della Damrau aumenta ancora l’effetto comico), mentre al terz’atto il rivoluzionare la stanza secondo i consigli di un invadente stilista gay provoca irrefrenabili scoppi di risa nel pubblico. Ma sono troppi i dettagli che permettono alla lunga partitura (i tagli sono stati più o meno quelli presenti nella storica versione Böhm, 15-20 minuti di musica) di non annoiare un istante: dalla sciatta, annoiata governante della Wyn-Rogers che passa il tempo a spruzzare in aria un deodorante, al barbiere di Nikolai Borchev che davvero funge da deus ex machina della situazione. E quanto si sentiva? Una delizia. Kent Nagano e l’Orchestra della Staatsoper sono due giganti, il primo temperando con un’ossessiva attenzione ai dettagli e al suono mai troppo esibito la naturale, favolosa bellezza del suono straussiano della seconda, mentre i cantanti costituivano una compagnia strepitosa, dalla splendida Aminta della Damrau, padrona assoluta della difficilissima parte, fino al miracolo di un Mi sovracuto smorzato, e artista ormai matura, completa, fino al sorprendente Toby Spence, che come Henry arriva a non far rimpiangere (quasi) un Wunderlich. Ottimo anche il Barbiere di Borchev, mentre il Morosus di Hawlata funziona più per l’indubbio carisma che per un canto non certo da additare a modello: e i comprimari – si fa per dire, vista la difficoltà delle tessiture – completavano la festa.


p.s. Scrivo pochissimo, e me ne scuso: di questo forum e di questo sito apprezzo moltissimo la profondità delle analisi, ma non condivido affatto i presupposti di partenza e l'aggressività con cui troppo spesso essi vengono difesi. Però spero di scrivere un po' di più...d'altronde sai che palle a essere tutti d'accordo! :D
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Re: La Lucia ideale

Messaggioda FloriaTosca » dom 17 lug 2011, 2:21

pbagnoli ha scritto:
Maugham ha scritto:
Qualcuno di voi ha sentito la Damrau?

Io no.
Merita?
Siamo ai livelli di Nat Dessay (non credo...)?
Secondo me è bravissima, ma ancora non ho trovato un ruolo in cui non le preferisca qualcun'altra


Io adoro Diana Damrau, la considero probabilmente la più grande cantante dei nostri tempi. Adoro la modulazione della sua emissione e la sua coloratura: la preferisco su ogni altra come Regina della Notte, assolutamente divina, perfettamente caratterizzata e animata come il personaggio richiede di essere.
So che si è esibita anche come Lucia, ho rintracciato qualche registrazione su youtube che è la mia fonte principale. Che dire, l'emissione era perfettamente riconoscibile, si sarebbe distinta anche se per sbaglio non fosse stato scritto il suo nome sulla registrazione, per la sua tipica variatio nell'emissione... ma forse non la migliore Lucia, magari perchè mi sembra sempre di sentire in lei i frammenti di rancore della Regina della Notte.

Se mi parlate di Lucia perfetta, io vi rispondo Joan Sutherland, e non mi dite che è una Lucia di maniera, perché Lucia di Lamermoor lo è un ruolo manierista: è uno dei pezzi del belcanto più sfrenato, richiede qualità vocali eccessive che Joan possedeva tutte. La preferisco di gran lunga su Beverly Sills. Condivido il (paradossale) assunto secondo cui la Netrebko sarebbe più impostata di altre interpreti attuali del ruolo: l'ho ascoltata un po' e devo ammettere che, nonostante non apprezzi i suoi impegni belcantistici, non è la cosa peggiore che abbia fatto. Tuttavia lei non può essere la nostra Lucia.
Nella prossima stagione, credo in primavera, avrò modo di ascoltare Elena Mosuc nei panni di Lucia. Che ne pensate?
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Re: La Lucia ideale

Messaggioda almaviva » gio 21 lug 2011, 18:42

Per me la Lucia migliore da me finora sentita è Maria Callas. Nello specifico mi riferisco all'edizione da lei registrata per la EMI diretta da Serafin. Canto di primissima qualità, voce ancora freschissima e integra lungo tutta l'estensione, eccellente fraseggio, sempre appropriatissimo, stile perfettamente in linea con l'atmosfera lunare, notturna e fortemente romantica dell'opera, nonché una raffigurazione praticamente perfetta della pazzia. Per tornare ad un'epoca precedente, una delle Lucie che preferisco è Lina Pagliughi, cantante dall'eccezionale purezza di canto, che plasma una Lucia angelica, dal canto soavissimo. Altre Lucie che amo molto sono la Sutherland (spettacolare vocalmente, sicuramente meno incisiva nel fraseggio, e incerta talvolta nella dizione, che però sfrutta alla perfezione il canto come "arma" per dare vita al personaggio, realizzando una Lucia metafisicamente astratta, ma molto suggestiva), la Scotto (in quel bellissimo spettacolo di Tokyo con Bergonzi) e Anna Moffo (splendida Lucia nell'incisione diretta da Pretre al fianco di Bergonzi). Una Lucia da me sentita molto recentemente alla Fenice e che mi ha fatto un'ottima impressione e che francamente trovo molto superiore alla Dessay è Jessica Pratt, che forse ha il "torto" di cantare come si deve, e di adottare "noiosamente" la pratica del canto all'italiana - che oggi si vuole affossare in nome del presunto "colorismo", che da quanto ho letto (e ho letto tutta la discussione su coloristi, vocalisti e declamatori!) sembrerebbe poter prescindere dalle ragioni del canto in nome di una non meglio specificata efficacia espressiva - , come il suo collega Mukeria, di sicuro uno dei migliori (con ottime probabilità il migliore) Edgardo di oggi, che gode di fama nemmeno lontanamente comparabile con quella dei decisamente inferiori Villazon e Alvarez (per fare due nomi).

Avrei invece più d'una perplessità sulla Dessay, almeno sull'odierna Dessay, ormai irriconoscibile rispetto a quella di pochi anni fa. La voce è troppo leggera per la parte, e poi non mi entusiasma affatto il suo modo di fraseggiare e di accentare (invero parecchio monotono, come quello della sua Amina), che cerca di far passare per cifra stilistica peculiare e novità interpretativa un modo per mascherare le lacune tecniche da cui la voce dell'odierna Dessay è purtroppo affetta.

pbagnoli ha scritto:riportando solo apparentemente l'asse verso il soprano leggero come ai tempi prima della Callas.


Magari! Seppur le ritenga abbastanza invecchiate come gusto, non posso negare che cantanti come la Galli-Curci o la Dal Monte possedessero ben altre qualità vocali rispetto alla Dessay (che faceva sperare molto bene, ma che a mio avviso oggi è ridotta ad ombra della cantante che è stata in un passato non troppo remoto). Si confronti ad esempio "Verranno a te sull'aure cantato dalla Galli-Curci con Schipa - che Celletti considerava il migliore da lui udito - e lo stesso duetto cantato dalla Dessay, ad esempio nella recente produzione del Met con Calleja. Quel che risalta poi dall'ascolto della Dessay è l'esiguo peso vocale e lo scarso mordente rispetto a quasi tutte sue colleghe da me citate, che la fa più un soprano adatto ad un repertorio comico-farsesco (tipo Scala di Seta, Signor Bruschino e simili, o l'opera napoletana del Settecento, in linea di principio e prescindendo dall'attuale stato vocale della Dessay) , non certo l'incarnazione ideale di una delle più complesse e sconvolgenti figure femminili del Teatro d'Opera!

Vorrei poi, se mi è concesso, spezzare una lancia a favore di quello che P. Bagnoli definisce "il caro vecchio canto all'italiana" che non è altro che il modo corretto in cui andrebbero eseguite le opere del primo Ottocento italiano (parliamo di Donizetti, non di Berg!). Dire che nel canto della Dessay tutto ne è la completa negazione mi sembra equivalente ad affermare che la Dessay non è adatta a cantare Lucia. Sbaglio? Concludo con un'ultima annotazione: non vorrei sembrare eccessivo, ma preferire la Dessay alla Devia (sia vocalmente che come interprete) mi sembra in tutta sincerità un'eresia musicale. Cordialmente,

Almaviva

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Re: La Lucia ideale

Messaggioda wverdi1980 » gio 21 lug 2011, 19:04

Sono perfettamente d'accordo con almaviva per quel che riguarda la Lucia della Callas e quella della Scotto, anche se preferisco l'edizione del 1959 (presumo che l'amico almaviva si riferisse all'incisione del 1953), in cui, nonostante le pecche vocali, la Callas disegna una Lucia trasfigurata, di sensazionale poesia (il suo "Quando rapito in estasi" è a dir poco lancinante) alleggerendo i suoni e disegnando il ritratto di una giovane donna dai nervi fragili di sorprendente modernità. Quanto alla Scotto, prediligo la sua incisione 1967 con Pavarotti, stupenda per intensità espressiva e per un fraseggio nervoso e inquieto, a dir poco stupefacente.
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Re: La Lucia ideale

Messaggioda wverdi1980 » gio 21 lug 2011, 19:31

Chiedo venia, mi era del tutto sfuggito il link, riferito proprio al 1959.
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Re: La Lucia ideale

Messaggioda pbagnoli » gio 21 lug 2011, 20:34

almaviva ha scritto: Per me la Lucia migliore da me finora sentita è Maria Callas.

Ottima scelta, Almaviva!
E, a proposito, benvenuto su queste pagine e grazie per scrivere!

almaviva ha scritto: Nello specifico mi riferisco all'edizione da lei registrata per la EMI diretta da Serafin.

Io invece, nonostante il suono davvero precario, preferisco la registrazione di Milano.
Ce l'avevo in una vecchia musicassetta e non so più che fine abbia fatto... :(

almaviva ha scritto:Canto di primissima qualità, voce ancora freschissima e integra lungo tutta l'estensione, eccellente fraseggio, sempre appropriatissimo, stile perfettamente in linea con l'atmosfera lunare, notturna e fortemente romantica dell'opera, nonché una raffigurazione praticamente perfetta della pazzia.

Indiscutibilmente.
E' un grandissimo must e non si discute.
Però è la Lucia della Callas: cioè la Callas che fa Lucia: praticamente un apax, qualcosa che non s'è più ripetuto nella storia del canto, anche perché poi è iniziata la Sutherland con tutt'altre implicazioni

almaviva ha scritto:Per tornare ad un'epoca precedente, una delle Lucie che preferisco è Lina Pagliughi, cantante dall'eccezionale purezza di canto, che plasma una Lucia angelica, dal canto soavissimo.

Be', certo, mi rendo conto che possa piacere.
E' una visione - quella della Lina - che sa un po' di piacevole bric à brac vocale, ma ammetto che possano esserci appassionati che si riconoscono in una visione così angelicata del personaggio. Devo dire che non mi coinvolge nella scena della pazzia, ma questo forse perché anch'io per problemi miei anagrafici sono cresciuto con la Callas e ho fatto fatica a ritrovarmi in una visione che si pone non solo da un punto di vista vocale, ma anche interpretativo, francamente agli antipodi.
Però certo: in fin dei conti l'orrore che ci fa più paura non è quello dei mostri splatter: è quello della bamina sorridente che impugna il coltello e ti sventra. La mia personalissima opinione è che questo NON lo senti nel canto della Lina, ma magari è un limite mio

almaviva ha scritto:Altre Lucie che amo molto sono la Sutherland (spettacolare vocalmente, sicuramente meno incisiva nel fraseggio, e incerta talvolta nella dizione, che però sfrutta alla perfezione il canto come "arma" per dare vita al personaggio, realizzando una Lucia metafisicamente astratta, ma molto suggestiva), la Scotto (in quel bellissimo spettacolo di Tokyo con Bergonzi) e Anna Moffo (splendida Lucia nell'incisione diretta da Pretre al fianco di Bergonzi).

Che vuoi che ti dica? Se mi proponi la Moffo, ti rispondo come il Principe Orlofsky del "Pipistrello"!

almaviva ha scritto:Una Lucia da me sentita molto recentemente alla Fenice e che mi ha fatto un'ottima impressione e che francamente trovo molto superiore alla Dessay è Jessica Pratt, che forse ha il "torto" di cantare come si deve, e di adottare "noiosamente" la pratica del canto all'italiana - che oggi si vuole affossare in nome del presunto "colorismo", che da quanto ho letto (e ho letto tutta la discussione su coloristi, vocalisti e declamatori!) sembrerebbe poter prescindere dalle ragioni del canto in nome di una non meglio specificata efficacia espressiva - , come il suo collega Mukeria, di sicuro uno dei migliori (con ottime probabilità il migliore) Edgardo di oggi, che gode di fama nemmeno lontanamente comparabile con quella dei decisamente inferiori Villazon e Alvarez (per fare due nomi).

A volte ritornano, come direbbe Stephen King...
Be', caro Conte, non me la sento francamente di riaprire qui il solito cahier des dolèances sul nostro modo di vedere il canto d'opera. Che poi - come tu mi insegni - non è solo "nostro" in senso stretto, giacché questa classificazione è ben accettata in tutto il mondo ove i cantanti che tu citi a disdoro (con l'eccezione di Alvarez che tu accomuni a Villazon nella categoria "inferiori", ma che con Villazon nulla c'entra).
Le ragioni manichee del canto come si deve qui, se hai letto quello che abbiamo scritto, non attaccano. Noi semplicemente non ci crediamo: è noto e stranoto e fornisce ai nostri ameni e simpatici detrattori materiale a sufficienza per comporre articoli e libelli. La Pratt canta come si deve, dici tu? Va bene, ti prendo in parola. Io, per quello che ho ascoltato di questa brava cantante, penso che abbia ancora tanta strada da macinare prima di arrivare a livelli importanti: è brava, ma non è una di quelle che fa il botto appena si presenta. Oggi come oggi, come sai, ci sono ben poche cantanti con queste caratteristiche: la Dessay, per l'appunto; o la DiDonato, che ha un repertorio ovviamente diverso ma che è in grado di imporsi per personalità e adeguatezza a ogni stile che affronta. Quanto a Mukeria sì, è bravo: se penso a un tenore non è il primo nome che mi viene in mente, ma è bravo


almaviva ha scritto:Avrei invece più d'una perplessità sulla Dessay, almeno sull'odierna Dessay, ormai irriconoscibile rispetto a quella di pochi anni fa

E' quello che mi dice anche mia moglia quando mi vede al mattino, grasso e pelato. Ha ragione purtroppo. Che ci vuoi fare, Conte? Tutti cambiamo con il passare degli anni. Ci sono invece cantanti che pensano che gli anni non passino mai e continuano a cantare in epoca menopausale ruoli da ragazzina pensando che le charme opère...

almaviva ha scritto:La voce è troppo leggera per la parte, e poi non mi entusiasma affatto il suo modo di fraseggiare e di accentare (invero parecchio monotono, come quello della sua Amina), che cerca di far passare per cifra stilistica peculiare e novità interpretativa un modo per mascherare le lacune tecniche da cui la voce dell'odierna Dessay è purtroppo affetta.

Eheheh... :D
Prendo per buono quello che dici, ma è curioso che parli di scarso peso specifico per una parte per la quale indichi - fra i tuoi possibili riferimenti - Lina Pagliughi o Anna Moffo, cantanti egrege ma di tonnellaggio relativo, non ti sembra?
Col termine "lacuna" siamo soliti indicare problematiche tecniche di base, quindi in partenza, ma come giustamente sottolineavi la Dessay una volta cantava "giusto". Quindi ha disimparato a cantare?
E come lo raccontiamo a quelli che - in tutto il mondo - la considerano uno dei più grandi Fenomeni viventi, una di quelle cantanti che ti cambia completamente l'approccio a un personaggio?
Forse non si sono accorti delle sue "lacune"!
Dai, non te la prendere: scherzo un po', ho avuto una brutta giornata...


almaviva ha scritto:Si confronti ad esempio "Verranno a te sull'aure cantato dalla Galli-Curci con Schipa - che Celletti considerava il migliore da lui udito - e lo stesso duetto cantato dalla Dessay, ad esempio nella recente produzione del Met con Calleja.

Ah sì, conosco: ho tutto di Schipa, è un cantante che adoro.
Ti stupirò dicendoti che - con tutto il rispetto per il buon vecchio Rudy - io preferisco la Dessay, per me la massima interprete odierna (e non solo) di questa parte.

almaviva ha scritto:Quel che risalta poi dall'ascolto della Dessay è l'esiguo peso vocale

...non che la Galli-Curci fosse un cannone, intendiamoci.
Non sapevo che il peso vocale fosse una conditio sine qua non per fare il cantante lirico

almaviva ha scritto:e lo scarso mordente rispetto a quasi tutte sue colleghe da me citate, che la fa più un soprano adatto ad un repertorio comico-farsesco (tipo Scala di Seta, Signor Bruschino e simili, o l'opera napoletana del Settecento, in linea di principio e prescindendo dall'attuale stato vocale della Dessay) , non certo l'incarnazione ideale di una delle più complesse e sconvolgenti figure femminili del Teatro d'Opera!

"Scarso mordente"?
Conte, ma... were are you from?
Se i suoi tre-quattro detrattori (solo italiani) l'accusano di essere sempre perennemente sopra le righe!
Ma l'hai ascoltata anche tu con una radio a galena come fanno abitualmente loro?

almaviva ha scritto:Vorrei poi, se mi è concesso, spezzare una lancia a favore di quello che P. Bagnoli definisce "il caro vecchio canto all'italiana" che non è altro che il modo corretto in cui andrebbero eseguite le opere del primo Ottocento italiano (parliamo di Donizetti, non di Berg!). Dire che nel canto della Dessay tutto ne è la completa negazione mi sembra equivalente ad affermare che la Dessay non è adatta a cantare Lucia. Sbaglio?

Mi chiedi se ti sbagli? Sì, credo di sì, ma questa è una mia discutibilissima opinione per cui non ti offendere.
Sai, qualcuno ai tempi ebbe a dire anche della tua (nostra) adorata Maria che la sua Lucia era completamente sbagliata, che Violetta non doveva togliersi le scarpe cantando "E' strano!...", che aveva la voce troppo sbagliata per Mimì e Butterfly e amenità del genere.
Pensa che qualcuno diede dell'idiota a Tullio Serafin quando scritturò quel sopranone americano di origine greca che faceva Kundry per affidarle i grandi ruoli belcantistici

almaviva ha scritto:Concludo con un'ultima annotazione: non vorrei sembrare eccessivo, ma preferire la Dessay alla Devia (sia vocalmente che come interprete) mi sembra in tutta sincerità un'eresia musicale.

...e chi si dimentica la forza delle interpretazioni al calor bianco di Mariella?!
Hai ragione, siamo eretici!
Buona serata, amico!
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