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Sono molto curioso e mi affascina questa concezione dell'aura mitica del personaggio che la Borkh renderebbe (ehm, è passato troppo tempo dall'ascolto e non la ricordo)
Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham
Rossiniano ha scritto:Caro Marazzi,
se vuoi posso ben documentare le grida della Borkh, vuoi? A patto che poi mi dimostri che sono suoni esattamente identici a quelli della Nilsson, cioè emessi con lo stesso principio tecnico dopo un ascolto comparato.
A Marazzi dico anche : ascolti bene la Nilsson, è l'Elektra più prodiga di pianissimi e sfumature del 900, le Elektre dagli acuti assordanti (ma gridati) e la faccia cattiva, sono esattamente quelle che qui vengono additate come esempi.
walpurgys ha scritto:Inge Borkh
Astrid Varnay
Birgit Nilsson
Eva Marton
Deborah Polaski
Ursula Schroeder-Feinen
Mi piacerebbe ascoltare la Pauly (di cui esiste questo Live
ed anche la Goltz , la Jones e la Rysanek.
Mentre (visto che ci troviamo) citerei anche la sua dolce sorellina:
Leonie Rysanek
Cheryl Studer
Ljuba Welitsch
Lisa della Casa
e mi piacerebbe ascoltare la Secunde e la Ligendza.
Luca ha scritto:Cari amici,
sono venuto in possesso d'un video di Elektra probabilmente della fine degli anni '90. Si tratta di una tournée in Giappone di un'orchestra europea (forse Stoccarda). Dirige Sinopoli, ma ignoro pressoché il cast in quanto le uniche indicazioni sono in... giapponese. Video di buona qualità e buon suono. Dei cantanti ho riconosciuto la Studer (Christodemis) e la Palmer (Klitamnaestra) ma non riesco a ... individuare né la protagonista, né Egisto, né Oreste.... Si tratta tutto sommato di una buona edizione.
Chi ne sa qulacosa, per favore, chi mi aiuta ?
Saluti e grazie.
Luca.
Pruun ha scritto:Sono molto curioso e mi affascina questa concezione dell'aura mitica del personaggio che la Borkh renderebbe
walpurgys ha scritto:La Resnik in effetti ''declama'' parecchio sopratutto nel registro mediograve, allarga le vocali e lasciandosi trascinare dalla recitazione pare ubriaca con l'effetto sbandamento; eppure mi trascina e coinvolge totalmente, mi emoziona, mi fa sobbalzare sulla sedia, ti inchioda all'ascolto e crea una tensione ammaliatrice alla maniera della Moedl...
la Varnay purtroppo non sortisce in me lo stesso effetto;
se la voce rimane poderosa , le sgradevolezze, l'acidità, il suo personalissimo declamato e l'interpretazione la rendono una insopportabile ''cattiva'' con la bava alla bocca, una megera che io personalmente non ascolto con piacere
Della Palmer ho un lontano ricordo radiofonico che non mi colpi' molto...ma dovrei riascoltarla
walpurgys ha scritto:una donna che aspettava paziente che le serve svuotassero la scena per far debordare il proprio rancore.
Almeno, io percepisco la creazione di una forte suspance, una tensione che cresce e si insinua, una rabbia che esplode lentamente da una donna volitiva e pugnace di cui avere paura...che al ricordo del padre si scioglie come a ricevere una carezza.
Ok sono un visionario...![]()
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walpurgys ha scritto:eppure...eppure...si dice che la Nilsson sia gelida...ma se ascoltate, ad esempio, ''Allein'' messo tra gli ascolti del sito, non sento un timbro freddo ed impersonale, ma una donna che aspettava paziente che le serve svuotassero la scena per far debordare il proprio rancore.
Almeno, io percepisco la creazione di una forte suspance, una tensione che cresce e si insinua, una rabbia che esplode lentamente da una donna volitiva e pugnace di cui avere paura...che al ricordo del padre si scioglie come a ricevere una carezza.
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Che la voce sia perfetta in tutte le gamme è storia!
MatMarazzi ha scritto:Su un punto hai assolutamente ragione: è un'ingenuità clamorosa dire che la Nilsson fosse gelida.
Non lo era affatto. Era anzi una personalità fortissima.
Tale da bruciare i palcoscenici con la sua presenza.
"Risultava" gelida solo per i limiti coloristici della sua fonazione (limiti, si intende, per questo specifico repertorio) e per l'approccio insoddisfacente al declamato (o ai recitativi verdiani).
Riccardo ha scritto:Però non è vero che la fonazione è di fatto la sostanza di una cantante?
Penso che per la maggior parte degli appassionati il concetto di "declamazione" sia in sostanza la capacità di proiettare con la tecnica il testo letterario e musicale oltre il muro dell'orchestra. Ma c'è una forte connessione con la parola.
"Musik ist alles" dice lei stessa. Il senso di un brano si afferra anche solo dal suo suono, dalla musica.
In questo vedo qualche analogia col canto di Nilsson o Sutherland; un canto basato sulle vocale più che sulle consonanti. Non so se mi spiego.
Eppure ci guardiamo bene dal ritenere l'australiana una declamatrice; anzi.
MatMarazzi ha scritto:Riccardo ha scritto:Però non è vero che la fonazione è di fatto la sostanza di una cantante?
Esatto!
E' proprio quel che ho sostenuto in una lunga serie di post in passato (suscitando le ire di Fabrizio!)
Il fatto è che io ritengo proprio che un cantante, se ha personalità e non è lo studentello-pappagallo, finisce per dotarsi proprio degli strumenti tecnici che valorizzano il suo "io".
Quello che non bisogna fare, ovviamente, è scambiare il declamato (sia pure amplificato e monocromatico) di una Nilsson per "vocalismo".
Non lo è...
La Nilsson è una declamatrice, non nel senso di una Moedl, bensì di una Flagstad.
Non è mai stata una vocalista!
Tu la citi nel disco verdiano, e fai bene ad ammirarla.
Ma ti sarai accorto come la cabaletta di Abigaille (do a parte) la mette in una situazione di disagio tale che fra le cantanti di questo repertorio sarebbe giudicato inaccettabile...
E ringraziamo le sfere celesti che a nessuno sia mai venuto in mente di scritturarla in Norma!!
E ora veniamo alla Silja."Musik ist alles" dice lei stessa. Il senso di un brano si afferra anche solo dal suo suono, dalla musica.
Calma! Qui fraintendi il senso del suo discorso.[...]
Lei risponde di non poter recitare "senza musica" in quanto la sua recitazione è grande solo perchè è funzionale alla musica, ai suoi ritmi, alle sue atmosfere. Non sarebbe ugualmente efficace senza la musica.
Credimi, Ric.
Con tutto il bene che io voglio alla Silja, non è proprio possibile affermare che per lei il suono sia tutto!
Altro che "puro suono"... belle balle!
La grandezza della Sutherland in questi ruoli "intangibili" e in queste sublimazioni platoniche va MOLTO al di là del bel suono.
E se è riuscita a convincerci persino con Norma e con Semiramide... vuol proprio dire che aveva forza persuasiva da vendere!
E' quello che vado ripetendo da anni alle tue accuse contro Dame Joan!
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