I Ruoli Ronzi de Begnis

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Re: Edita Gruberova e Roberto Devereux

Messaggioda Luca » dom 12 lug 2009, 21:25

Concordo con Pietro e conosco quell'edizione: si tratta di una grandissima interpretazione. Se si ascolta e vede il finale dell'opera, la Gruberova è da essere paragonata - mutatis mutandis - a quella di Bette Davis in Che fine ha fatto Baby Jane, in cui l'attrice americana impersonava la sorella sadica, pazza e cattiva. Vocalmente è chiaro che si sente l'usura rispetto all'edizione di Vienna di 5 anni prima, ma il finale - ad esempio - possiede una grandissima intensità ed esercita notevole coinvolgimento.

Saluti, Luca.
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Re: Edita Gruberova e Roberto Devereux

Messaggioda elvino » dom 12 lug 2009, 21:57

Il disco non lo conosco ma il dvd sì e non posso che essere d'accordo con chi mi ha preceduto lì è davvero da "brivido".
Poi in linea di massima x me quel ruolo era è e penso sarà ancora x molto legato ad una sola cantante la grandissima davvero immensa ,anche se cme la Gruby in linea di massima ben lontana dalle caratteristiche vocali dei ruoli Ronzi de Begnis, BEVERLY SILLS : Love :
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Re: Edita Gruberova e Roberto Devereux

Messaggioda stecca » lun 13 lug 2009, 17:04

Luca ha scritto: Se si ascolta e vede il finale dell'opera, la Gruberova è da essere paragonata - mutatis mutandis - a quella di Bette Davis in Che fine ha fatto Baby Jane, in cui l'attrice americana impersonava la sorella sadica, pazza e cattiva.

Saluti, Luca.


Se lo vedi sono d'accordo, la somiglianza fisica è notevole......molto meno d'accordo sulla aggiunta dell'altro verbo che viene prima del "vede"......
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Re: Edita Gruberova e Roberto Devereux

Messaggioda Luca » lun 13 lug 2009, 22:13

L'appunto di Elvino non è da prendere sottogamba: la Sills si è costruita una sua fama sull'Elisabetta del Devereux (ed il video, ad onta della goffaggine da sceriffa, lo comprova), ma anche la Gencer, se vogliamo, prima di lei ha scritto una pagina interpretativa notevolissima. In sintesi per essere equi: la Sills era funambolica e virtuosistica (ma anche a tratti barocca), la Gencer più interprete e aggressiva. Però si tratta di somme cantanti. La Gruberova ha recepito la loro lezione e non sfigura affatto nell'accostamento pur ponendosi con un'altra visione e voce.

Salutoni, Luca.
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Re: Edita Gruberova e Roberto Devereux

Messaggioda pbagnoli » mar 14 lug 2009, 8:20

A me piace molto anche la Caballé, in questo ruolo.
Per me non aveva nulla dei grandi ruoli Ronzi, però... per qualcuna di quelle alchimie che riescono alle grandi interpreti (e, ovviamente, ci includo anche la Sills: nemmeno lei aveva le caratteristiche ideali per questi ruoli), riusciva comunque ad essere complessivamente credibile e convincente.
E' chiaro che la Gencer era su un altro pianeta.
E la stessa Gruberova, anche lei teoricamente penalizzata in ruoli del genere, riesce alla fine ad essere molto coinvolgente grazie a quel sapiente gioco che le permette di trasformarsi - come diceva giustamente Luca - in una specie di Bette Davis: grandissima!
Certo, era dai tempi della Gencer che nessuno riusciva a fare così i ruoli Ronzi, però onore anche a Caballé e Sills per quello che sono riuscite a dire in questi personaggi così complessi
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Re: Edita Gruberova e Roberto Devereux

Messaggioda Maugham » mar 14 lug 2009, 11:42

pbagnoli ha scritto: in una specie di Bette Davis: grandissima!


Più che altro io la vedo come una caricatura (in senso alto, intendiamoci) della Tatcher.
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Re: Edita Gruberova e Roberto Devereux

Messaggioda Pruun » mar 14 lug 2009, 20:40

Io sono tra coloro che ritengono la Sills l'Elisabetta migliore di tutte mentre la Gruberova, nei cd Nightingale, mi deluse assai. Mi sono accostato al video monacense, quindi, non senza sospetti per esserne, invece, conquistato: anch'io quindi concordo con Pietro nel ritenere l'Elisabetta in dvd del soprano slovacco come una realizzazione fortemente persuasiva e coinvolgente, addirittura travolgente nell'intera scena finale.
Tra l'altro mi pare giusto ricordare Roberto Aronica che è un protagonista niente male in quei dvd!
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Re: Edita Gruberova e Roberto Devereux

Messaggioda Pruun » mar 14 lug 2009, 20:41

Maugham ha scritto:
pbagnoli ha scritto: in una specie di Bette Davis: grandissima!


Più che altro io la vedo come una caricatura (in senso alto, intendiamoci) della Tatcher.
WSM


Concordo con Maugham
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Re: Edita Gruberova e Roberto Devereux

Messaggioda Luca » mar 14 lug 2009, 21:22

Credo che per Elisabetta del Roberto Devereux ci voglia certa 'elettricità' e impeto nevrotico, doti che ritrovo presentate in vario modo dalla Gencer, dalla Sills e dalla Gruberova. Sulla Caballé (della quale ho un video), a mio avviso, siamo solo sulla sagra dei bei e bellissimi suoni, alchimie vocali, ecc. e basta. Dove sono la drammaticità e lo stravolgimento ? Inoltre anche il virtuosismo rispetto alle tre altre colleghe mi pare slentato e privo di guizzi veramente spettacolari.

Saluti, Luca.
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Re: Edita Gruberova e Roberto Devereux

Messaggioda Pruun » mar 14 lug 2009, 21:45

Eppure nella Caballé, cantante che ammiro molto ma per cui non nutro una particolare venerazione, c'è una venatura di femminilità che non ritrovo nelle altre interpreti citate e che, almeno nel live di Venezia (meno ad Aix, secondo me), mi sembra molto personale
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Re: I Ruoli Ronzi de Begnis

Messaggioda Riccardo » ven 30 lug 2010, 11:30

Forse si era già sfiorato l'argomento in questo thread, ma...mi chiedo che cosa avrebbe potuto combinare la Scotto con i ruoli Ronzi. Li ha evitati dedicandosi invece ad Anna Bolena, naturalmente Norma, Sonnambula...

Anche se l'idea di un suo decadente Devereux, lievemente tardivo, magari al Met primi '80 mi intriga, sotto sotto credo che abbia fatto bene a rinunciarvi. C'è una linea di compostezza aulica e di omogeneità nel canto della Scotto che le avrebbe impedito di essere credibile oltre un certo limite. Probabilmente non avrebbe retto.

Però... Che ne dite voi?

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Ultima modifica di Riccardo il ven 30 lug 2010, 11:41, modificato 1 volta in totale.
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Re: Edita Gruberova e Roberto Devereux

Messaggioda Riccardo » ven 30 lug 2010, 11:40

Luca ha scritto:Vocalmente è chiaro che si sente l'usura rispetto all'edizione di Vienna di 5 anni prima, ma il finale - ad esempio - possiede una grandissima intensità ed esercita notevole coinvolgimento.Saluti, Luca.

Vista il mese scorso Monaco, lo conserverò come uno dei miei ricordi operistici più emozionanti in assoluto...
Dal momento in cui attacca "Quel sangue versato", con quel suono sussurrato, diafano e allucinato eppure perfettamente galleggiante sul fiato, il tutto sorretto da quel terribile accompagnamento claudicante in orchestra, bisogna sul serio fare attenzione a non dimenticarsi di respirare.
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Re: Edita Gruberova e Roberto Devereux

Messaggioda MatMarazzi » ven 30 lug 2010, 14:36

Riccardo ha scritto:
Luca ha scritto:Vocalmente è chiaro che si sente l'usura rispetto all'edizione di Vienna di 5 anni prima, ma il finale - ad esempio - possiede una grandissima intensità ed esercita notevole coinvolgimento.Saluti, Luca.

Vista il mese scorso Monaco, lo conserverò come uno dei miei ricordi operistici più emozionanti in assoluto...
Dal momento in cui attacca "Quel sangue versato", con quel suono sussurrato, diafano e allucinato eppure perfettamente galleggiante sul fiato, il tutto sorretto da quel terribile accompagnamento claudicante in orchestra, bisogna sul serio fare attenzione a non dimenticarsi di respirare.


Ti capisco benissimo!
L'ho sentita a Vienna in Devereux nel 2002. Fu una cosa SCONVOLGENTE! Fra l'altro in condizioni vocali assolutamente fuori dal comune.
Si permise perfino un fa naturale sopracuto nel concertato finale secondo: una nota che spaccò in due il palcoscenico, traversò coro e orchestra come una lama incandescente.
Devo tornare con la memoria ai do sopracuti della Jones in Turandot ("mi vuoi nelle tua braccia a forza, riluttante fremente) per ritrovare sonorità simili.

Poi ho ritrovato l'Elisabetta della Gruby a Monaco, nel 2006 se non sbaglio, quando nacque la produzione di Loy.
Era già diversissima: vocalmente non era quasi più ascoltabile (acuti calantissimi, stonati, riprese di fiato continue, gravi ruggiti e ruttanti).
Eppure dominava la parte con un'intensità emozionale ancora strepitosa.
Decisamente dobbiamo parlare della sua Elisabetta come uno degli approdi Ronzi più grandi della storia (e, al mio modesto parere, seconda solo alla Gencer).
E' un delitto che in Italia non sia stata ascoltata in questi personaggi...
E non importava chiamarla proprio in Deverux (dove la memoria della Gencer o della Caballé avrebbe potuto nuocerle), ma perché non una Fausta? Perché non una Sancha di Castilla?
Ma scherziamo... No! La solita Zerbinetta fuori tempo massimo...

Salutoni,
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Re: Edita Gruberova e Roberto Devereux

Messaggioda Riccardo » ven 30 lug 2010, 15:49

MatMarazzi ha scritto:Si permise perfino un fa naturale sopracuto nel concertato finale secondo: una nota che spaccò in due il palcoscenico, traversò coro e orchestra come una lama incandescente.
Devo tornare con la memoria ai do sopracuti della Jones in Turandot ("mi vuoi nelle tua braccia a forza, riluttante fremente) per ritrovare sonorità simili.

Sì, è impressionante la qualità radiosa del suono e la forza di prenetazione dei sovracuti. Non avendo sentito la Jones negli anni buoni, penso per me siano stati un unicum in teatro.
Quest'anno ovviamente non ha fatto dei fa, ma anche soltanto i re erano impressionanti. Forse sono capitato in serata fortunata, visto che in altre occasioni recenti gli anni si sentivano e pesavano (Borgia e Norma).

E' un delitto che in Italia non sia stata ascoltata in questi personaggi...
E non importava chiamarla proprio in Deverux (dove la memoria della Gencer o della Caballé avrebbe potuto nuocerle), ma perché non una Fausta? Perché non una Sancha di Castilla?
Ma scherziamo... No! La solita Zerbinetta fuori tempo massimo...


Anche lei però non è stata molto furba... Quando venne alla Scala due anni fa per il Liederabend, a forza di urla del pubblico alla fine dovette concedere un bis operistico. Ma che cosa scelse? Beatrice di Tenda :(
Per carità...chi la ama la ammira lo stesso, però inevitabilmente fece la figura di quella che si difende ancora con onore (con tanto di mi bemolle finale), ma pur sempre fuori tempo massimo.
Venne giù il teatro anche con la Beatrice, avesse fatto il finale del Devereux probabilmente sarebbe veramente esploso...

Salutoni,
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P.S. Prima ho postato sulla Scotto, ma evidentemente l'ulteriore post sulla Gruby ha dirottato l'attenzione eh eh! Non hai proprio nulla da dire? :mrgreen:
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Re: I Ruoli Ronzi de Begnis

Messaggioda MatMarazzi » ven 30 lug 2010, 16:12

Hai ragione Ric,
non avevo notato il post.

Anche se l'idea di un suo decadente Devereux, lievemente tardivo, magari al Met primi '80 mi intriga, sotto sotto credo che abbia fatto bene a rinunciarvi. C'è una linea di compostezza aulica e di omogeneità nel canto della Scotto che le avrebbe impedito di essere credibile oltre un certo limite. Probabilmente non avrebbe retto.


Non so... forse hai ragione.
Purtroppo non abbiamo elementi di valutazione.
E tuttavia a me non sarebbe dispiaciuto sentire la Scotto nei ruoli Ronzi (dove certo mi avrebbe incuriosito più che in Norma, Bolena o altri ruoli pasta per i quali - mi scuserà Luca - manca totalmente di "allure" e dove anche la vocalità incontra i suoi bravi problemi).
Peraltro la Scotto non era - almeno così mi sembra - incapace di dismisura: sono diverse le occasioni in cui ha buttato all'aria ogni compostezza o omogeneità per conseguire obbiettivi di tipo espressivo (pensa alla sua Lady, ma anche alla sua Gioconda).
Inoltre la sua efficienza in vari ruoli verdiani (Elena, la stessa Lady, ci metto persino la sua Abigaille, anche se non è una mia passione) dimostra che il tentativo sarebbe stato possibile.
Infatti io ho la sensazione che molti dei grandi ruoli del primo Verdi (specie quelli scritti o pensati per la Barbieri Nini) siano la diretta discendenza dei personaggi Ronzi e Ungher di Donizetti.

Una Maria Stuarda intorno al 75, una Gemma di Vergy nella stessa epoca o come dici tu un Devereux nei primi anni '80 non sarebbero state cattive idee, almeno sulla carta.

Salutoni,
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