liebelei ha scritto:Tornando a Vickers,io dal vivo non l'ho mai sentito.Ma ho tutta o quasi la sua discografia,e qualcosa live : e da povero e
indegno appartenente alla parrocchia,qualcosetta mi sento di dirlo.Gli ho sentito fare benissimo (con Klemperer e Karajan)
il Fidelio: credo siano anche decenti i due Otelli del disco,soprattutto il primo (certe cose del secondo sono epouvantables).
Caro Libelei,
Le tue stesse perplessità su Vickers (sui suoni che emetteva) le sentivo dire da tutti gli appassionati con cui, da ragazzo, mi confrontavo, nei primi anni '80.
Per me era stranissimo che un cantante per cui stravedevo, allora, e che era considerato un mito vivente in tutto il mondo, in Italia fosse vissuto con tanta ...sofferenza (sì, ti giuro! I suoni di Vickers producevano sofferenza in molti ascoltatori).
Se credi ti sottopongo una mia teoria.
Io credo che il "suono operistico" evolva!
Evolve il rapporto che noi, pubblico, abbiamo con lui.
Se sentissimo i cantanti dell'800 li troveremmo probabilmente assurdi, come suoni... Li giudicheremmo improponibili a teatro. Già coi cantanti dei primi del '900 (documentati su acustico) molti hanno la sensazione di gente che "canta male" (il ché naturalmente è falso).
Il punto è che, senza che ce ne rendiamo conto, il canto cambia nel corso degli anni, proprio come la lingua.
E si arriva al punto che non si ammette più quel che trent'anni fa era ammesso, e che al contrario si ammettono cose che trent'anni fa non erano ammesse.
Questo - per me - è stato esattamente il caso di Vickers.
I suoni che emetteva non erano "brutti", ma semplicemente "aperti".
Proprio per questo, nel repertorio verdiano erano assolutamente rivoluzionari (mentre non lo erano in Wagner e in Beethoven, e questo spiegherebbe perché lì l'hai trovato meno criticabile).
Ciò che per quegli antichi interlocutori della mia gioventù causava "sofferenza" non era la natura di quei suoni, ma il loro essere (per i canoni di allora) inammissibili.
E anche Celletti (che doveva obtorto collo riconoscere le risorse di dinamica, espressione e musicalità di Vickers) non poteva considerare ammissibili quei suoni.
Bene, se in Italia quei suoni (applicati a Verdi) furono bocciati come inammissibili - anche da te - nel resto del mondo le cose sono andate diversamente.
E non perché nel resto del mondo ci capiscano meno di noi, ma perché - forse - sono meno prigionieri delle tradizioni.
Avendo vissuto immerso nell'opera proprio nei trent'anni della tua "ibernazione"

, credo che anche in Italia il giudizio su Vickers e i suoi "suoni" sia molto cambiato.
Infatti, quando incontro nuovi amici appassionati, è sempre più frequente che fra loro ci siano grandi estimatori del Verdi di Vickers, tanto da vedere in lui il migliore Radames e il miglior Otello della discografica recente.
E questo significa che hanno accolto i suoi suoni nel vocabolario "lecito", cosa che tu (ovviamente) sei padronissimo di non fare.
Per te possono restare suoni "sbagliati", ma - credimi - in generale possiamo dire che essi siano entrati nel vocabolario operistico e considerati ...non importa se belli o brutti... ma LECITI.
Nonostante Karajan,trovo molto discutibile anche il suo Tristano.Tanta sensibilita',gran talento nell'accentazione,grande musicalita' (uno dei migliori) ma la voce era gia' finita.Ma finita per davvero,e senza rimedio.E a 40 anni!
Rispetto ovviamente la tua opinione (e ti dirò che la condivido: neanche io stravedo per quel Tristano).
L'unica differenza è che secondo me non è vero che Vikcers fosse nel 72 (ossia a 46 anni) in declino.
Anzi, a me pare che Vickers cantasse esattamente allo stesso modo di come cantava quindici anni prima e di come avrebbe continuato a cantare per altri quindici anni.
Sempre degli anni '70 è anche la Norma di Organge e, pochi anni prima, il famoso Enée di Berlioz con tanto di do sopracuti, nota ...diciamo abbastanza aleatoria per Vickers.
Eppure la fa.
E ti dirò di più: se hai visto i video di Peter Grimes e Samson et Dalila di Londra (con Moshinsky e Davis, annata 1981) Vickers appare sorprendentemente intatto vocalmente (stante il materiale di partenza): la voce è praticamente la stessa e così pure la tecnica (con quei fa, sol, la naturali sussurrati in modo struggente).
I si bemolle acuti saranno legnosi, ma esattamente come lo erano venti anni prima.
Eppure quel Samson è per me una delle cose più grandi che si possano sentire (e vedere! Perché l'Opera è pur sempre "teatro musicale" fatto per essere sentito e visto!)
Non so quando avrebbe mai potuto cantare Riccardo,e sono pronto a cospargermi il capo di cenere se trovero' questa registrazione.
Ha cantato spesso Riccardo negli anni '60 (Parigi, Londra, Vienna...)
Potremmo chiedere a Bagnoli di mettere on-line la registrazione.
Quanto a mettere Vickers sullo stesso carro di Pertile,beh,un pochino mi sembra blasfemo.
Il mio avatar è Eric Cartman! Il ché significa che la blasfemia fa un po' parte di me!

Coerentemente con questo, devo risponderti che non metto affatto Vickers al livello di Pertile!
Lo metto un po' più in su!

Caro Matt,sai che tutti i melomani sono un po' assolutisti e rigidi :in ogni caso,non voglio offendere davvero nessuno.E poi mi diverto troppo,dopo trent'anni di ibernazione.
Hai proprio ragione!

Siamo fatti così.
W l'opera e gli assolutismi!
...e W noi melomani!

Salutoni
Mat