Il Trovatore: interpreti

cantanti, direttori, registi, scenografi

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Messaggioda Tucidide » mar 02 ott 2007, 12:08

Stupendo mi sembra Renato Bruson in un live parmigiano del 71 di suono atroce pubblicato dalla GAO.
Mi piace moltissimo l'effetto raggiunto da Servile nel live Fonè pure da Parma, con suggestive smorzature.

Poi sicuramente Tagliabue, Bastianini, Galeffi e Cappuccilli.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Messaggioda MatMarazzi » mar 02 ott 2007, 12:17

Tucidide ha scritto:Stupendo mi sembra Renato Bruson in un live parmigiano del 71 di suono atroce pubblicato dalla GAO.
Mi piace moltissimo l'effetto raggiunto da Servile nel live Fonè pure da Parma, con suggestive smorzature.

Poi sicuramente Tagliabue, Bastianini, Galeffi e Cappuccilli.


Benvenuto Tucidide! :)
...io però resto con la mia fame del sol smorzato! ;)
Un salutone
Matteo
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Messaggioda Guidogeno » mar 09 ott 2007, 21:47

[quote="lucavi58"]conoscete nicolae herlea?

Come no! E sono riuscito con difficoltà a procurarmi varie opere con questo grande baritono rumeno, il che mi ha permesso di scoprire con grande interesse la strana e affascinate galassia di cantanti suoi conterranei sui quali sto meditando di scrivere qualcosa.
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Messaggioda tebaldiano » lun 15 ott 2007, 21:10

A mio avviso è un'aria in cui primeggiano soprattutto i baritoni degli anni '20 e '30, fino a Tagliabue. Le esecuzioni del dopoguerra dei baritoni scuri alla bastianini o Cappuccilli sono apprezzabili ed epidermicamente suggestive, però sono meno corrette, più monocoirdi.
Bruson la eseguiva bene, ma, da quanto ricordo, sempre un filo al limite come intonazione.
Da conoscere, trale esecuzioni più recenti, c'è quella di Hvorostovsky nel DVD da Londra con Cura e la Villarroel.
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Messaggioda gustav » mer 13 feb 2008, 18:40

Riapro questo topic, se non vi dispiace, con una domanda:
qualcuno ha ascoltato l'edizione del '90 con la Verrett, Pavarotti, Nucci e Mehta?
Cosa ne dite? :mrgreen:
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Messaggioda pbagnoli » mer 13 feb 2008, 19:55

gustav ha scritto: qualcuno ha ascoltato l'edizione del '90 con la Verrett, Pavarotti, Nucci e Mehta?
Cosa ne dite? :mrgreen:

Qual'è, quella con la meteora Banaudi?
Se è quella, io non ce l'ho ma me la ricordo discretamente più che altro proprio per la Banaudi. Mi sembrava interessante, ma vado molto a memoria
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Messaggioda gustav » mer 13 feb 2008, 20:13

sì, con la Banaudi...
mi interessava soprattutto il parere sulla Verrett :P ...Cmq, ne sono appena entrato in possesso e prox, tempo permettendo, inizierò l'ascolto...
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Messaggioda MatMarazzi » mer 13 feb 2008, 21:21

gustav ha scritto:sì, con la Banaudi...
mi interessava soprattutto il parere sulla Verrett :P ...Cmq, ne sono appena entrato in possesso e prox, tempo permettendo, inizierò l'ascolto...


Be' allora, appena l'hai sentito, dicci la tua opinione.
Per quanto riguarda la Verrett, io la giudico un'Azucena modestissima, con scarne risorse musicali, tecniche e interpretative. Se vuoi sentire una vera Azucena, ti consiglio i tre brani incisi da Margarethe Klose.

Salutoni "trobadorici"
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Messaggioda walpurgys » gio 14 feb 2008, 10:08

Di quella edizione esiste il video scaricabile da Operashare con la Zajick e Zancanaro al posto di Verrett e Nucci.
Sempre su Operashare trovi anche una edizione del Trovatore (purtroppo non ricordo il cast) con la Verrett in età ancora fresca.
Immagine
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Messaggioda gustav » ven 15 feb 2008, 13:23

Caro Mat,

ho dato un ascolto finora solo sommario...Soltanto i viaggi in macchina mi hanno permesso di ascoltarlo un pò, quindi non pretendo di dare un giudizio definitivo, ma un primo parere...

Questa registrazione ha delle ombre, ma sicuramente anche dei pregi...
L'alta qualità del suono della registrazione è una di queste...I tecnici del suono della Decca hanno fatto per l'ennesima volta un lavoro egregio...

Buoni risultati li danno a mio avvisi sia Nucci che Mehta...
La Banaudi, invece, forse manca della drammaticità di una Leontyne Price, per dire...

Venendo ai due attesissimi big, e cioè a big Luciano e alla Verrett, che sono stati il motivo scatenante il mio interesse, ora ti dico cosa penso.
Pavarotti, sebbene non sia più giovane (la registrazione dovrebbe essese del '90), presenta una voce che ci ricorda la bellezza e il suono dei bei tempi...Insomma non sarà il Pavarotti della Boheme con Karajan o della Turandot, ma grazie a quella sua voce inconfondibile si fa sempre ascoltare con piacere.

Per la Verret in parte potrei ripetere le stesse cose. Forse la questione sulle loro esecuzioni va risoltà facendo una riflessione pure sulla longevità di un artista x la quale tutto sommato abbiamo due vecchie star al confrontoe sulla scena da anni, ma che hanno in sè un talento innato per cui di fronte ad esecuzioni tecniche migliori o perfette dal punto di vista formale, rimangono cmq più godibili o fruibili...
Ecco che la voce della Verrett è il caso di dire che è un pò deteriorata, ma il timbro e la classe...beh qua...c'è poco da dire...Se poi aggiungiamo che Azucena è una zingara che può avere anche una certa età...Vediamo infine che il personaggio poi non le è così stretto. Io credo che talvolta siano proprio il carico emotivo, la passione che ci mette ad appesantire, ad affaticare un pochino la voce...

In conclusione, non sarà un Trovatore di riferimento, xò mi sento di consigliarlo ad un fan dei diversi artisti in questione, almeno per la curiosità di sentire l'ennesima loro testimonianza in studio...

Salutoni...
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Messaggioda MatMarazzi » ven 15 feb 2008, 15:05

gustav ha scritto:Ecco che la voce della Verrett è il caso di dire che è un pò deteriorata, ma il timbro e la classe...beh qua...c'è poco da dire...Se poi aggiungiamo che Azucena è una zingara che può avere anche una certa età...Vediamo infine che il personaggio poi non le è così stretto. Io credo che talvolta siano proprio il carico emotivo, la passione che ci mette ad appesantire, ad affaticare un pochino la voce...


Caro Gustav,
mi trovi totalmente consenziente, in teoria, su tutto quello che dici.
Sul fatto che la bellezza o la gioventù del timbro sono valori "relativi" e non assoluti, nel giudicare un cantante.
Sul fatto che Azucena si presti (anzi reclami) personalità mature.
Sul fatto che la classe e l'autorevolezza sono doti necessarie per i personaggi "grandi" (e Azucena è senz'altro un personaggio grande).
Su tutto questo sono totalmente con te.

Ma nello specifico io avanzo dubbi proprio sulla Verrett: non mi interessano le condizioni vocali, ma l'intrinseca "bravura".

Io l'ho vista in scena più volte a teatro (ricordo bene la sua Medea, persino la sua Tosca all'Arena di Verona nel '84).
Molti anni dopo l'ho anche conosciuta di persona: quando venne a Siena per un corso di canto; io passavo di là e io mi recai timidamente a salutarla dopo una lezione (nella quale aveva lanciato acuti e prodotto mezze voci impensabili per una che si era già ritirata dalle scene da diversi anni).

Si restava letteralmente folgorati dal suo fascino.
Grande, bella, con gli occhi mobili e saettanti, la battuta sempre pronta (con bel piglio americano), il fascino di quel timbro obbiettivamente così intensamente "colorato".
Però... fatta la tara di tutto questo fascino, a me come ascoltatore lasciava poco (e mi riferisco anche alla Verrett degli anni d'oro).

Il fascino (anzi il carisma... quello che a teatro ti inchioda alla sedia) era il suo segreto. Lo so anche io che la Verrett, in termini di carisma e magnetismo, è stata una privilegiata! :)

Però se si vanno ad analizzare i suoni, gli effetti, le possibilità tecniche, i giochi ritmici, le intenzioni espressive e tutto il resto, allora bisogna essere onesti: la Verrett non era affatto paragonabile alle vere "grandi" della storia del'opera.

Basta confrontarla alle sue colleghe; prendi la sua Africana e confrontala a quella della Normann, della Bumbry... ai brani scelti della Russ e della Ponselle, persino al più modesto live di Antonietta Stella.
La Verrett vince tutte (o quasi) sul piano del fascino a fior di pelle, ma resta indietro persino alla Stella sul fronte dell'elaborazione della frase musicale, sulla tensione del ritmo, sulla brillantezza delle agilità, sulla perentorietà della declamazione, sull'umanità della psicologia, sulla definizione del personaggio.

Prendi la sua celebrata Lady Macbeth: è uniforme, monocorde, in varie difficoltà con gli acuti, titubantissima nelle pagine fiorite, impresentabile nella lettura della lettera, prevedibile e legnosa anche scenicamente.
Persino la voce (impressionante, ne convengo) non era esente da durezze, suoni artificiosi nel misto, asperità e stridori (aggravatisi con gli anni) nel registro di petto.
Ma soprattutto è l'interprete e la musicista che ti lascia con la tua fame!
Bastano due note della Gencer, della Callas, della Scotto per capire chi o cosa dovrebbe essere Lady Macbeth.
Almeno per me!
Ma è anche vero che, quando a teatro ti appariva davanti questa negra imperiale e fantastica, con gli occhi balenanti, con un mare di voce, bella e maestosa come una regina... restavi stregato.
E (come ti dico) si rischiava di confondere tutto questo per profondità o grandezza interpretativa... che secondo me non c'era.

Anche Azucena...
e' parte immensa, problematica, innovativa, con ambiguità sconcertanti a livello morale e psicologico. E' la voce dell'inconfessabile.

Per questo ti ho consigliato la Klose, sia pure in tedesco.
La Klose sussurra tutto, non strilla mai... non c'è una note che non varchi il mezzoforte.
Ma proprio per questo i suoi tormenti li lascia fiorire dal velluto morboso del suo canto e dalla dinamica cullante, psichedelica, come la nenia di una beghina che si tiene dentro i suoi orrori.
Quell' "ai nostri monti" con la caduta ritmica, che ti blocca il fiato, prima di ogni ripresa della frase (..."ài nostri monti.........rìtorneremo"), ti dà il mal di testa.
La Verrett, scusami, ma è un'altra cosa, almeno per me.

Sai cosa faccio? Vedo di mettere on-line nella sezione audio i tre brani di Trovatore incisi dalla Klose.
E poi mi dici, onestamente, se pensi che la Verrett abbia qualcosa in comune.

Comunque, ribadisco, nella visione generale - se non nello specifico del caso Verrett - siamo d'accordo! :)

Salutoni
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Messaggioda VGobbi » sab 16 feb 2008, 11:07

MatMarazzi ha scritto:Sai cosa faccio? Vedo di mettere on-line nella sezione audio i tre brani di Trovatore incisi dalla Klose.

Non vedo proprio l'ora di sentirla questa Klose nell'Azucena, sopra tutto nel brano "Ai nostri monti". Certo che svalutare la Verrett in uno dei suoi ruoli chiave, ovverossia la Lady Macbeth, confesso che rimango piuttosto sbalordito, senza nulla togliere alle altre grandissime Lady che tu Mat hai giustamente citato.
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Messaggioda gustav » sab 16 feb 2008, 12:19

Quando mi hai detto della Klose ho subito provato a reperire quache informazione, almeno su internet...

Appena i brani ci saranno li ascolterò subito, grazie!!! :mrgreen:
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Messaggioda MatMarazzi » sab 16 feb 2008, 14:49

Ecco, sono caricati.
Si sente così così perché sono incisioni del '38 (se ricordo bene) e le ho dovute riversare da miei vecchi nastri.
Spero che comunque rendano l'idea; sentite soprattutto il duetto con Witrrich.

Attendo vostre opinioni e salutoni
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Messaggioda stecca » sab 16 feb 2008, 18:18

VGobbi ha scritto: Certo che svalutare la Verrett in uno dei suoi ruoli chiave, ovverossia la Lady Macbeth, confesso che rimango piuttosto sbalordito, senza nulla togliere alle altre grandissime Lady che tu Mat hai giustamente citato.


Ma infatti... la "svaluta" lui, per me rimane una Lady straordinaria (sia nel live scaligero che nella incisone DG di Abbado) forse la migliore dopo la Callas, e credo sia così per tanti altri....
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