MatMarazzi ha scritto:Ora non vorrei dire altro: questo tema della stratificazione è uno di quelli che ricorrono con insistenza nel mio modo di pensare.
Tutte le mie personali risposte ai problemi dell'opera derivano da questo concetto (specialmente quando discuto con qualcuno che afferma che i registi non abbiano il diritto di imporre le loro idee alle opere altrui).
Mi atterrisce un po' che tu mi solleciti in questo senso...
Perchè è una discussione immane e infinita.
Lasciamola sedimentare un altro po'!ok?
Lasciamo sedimentare, ne riparleremo però. È un discorso molto interessante e che sta alla base di molte discussioni.
Una cosa però devo dire, invece molto in tema: ho ascoltato oggi l'Elektra della Borkh con Böhm.
Beh, l'ho trovata sensazionale.
Non so perché non mi sono deciso prima a cercarla. È nettamente superiore per completezza e profondità alla pur ammirevole lettura della Nilsson con Solti.
La Borkh ha un fraseggio increspato, continuamente mosso e variato, con cui costruisce un'Elektra selvaggia e che non fa cadere un'istante la tension. La voce poi è a mio avviso folgorante: funziona su tutti i registri, scolpisce il testo come nessuna e trapana i timpani sui do acuti con spavalderia da togliere il fiato e risolutezza espressiva ben maggiore della stessa Nilsson.
Quel "Sei verflucht" in faccia a Chrysothemis è da brivido.
E Böhm la asseconda che è una meraviglia.
La Madeira, accanto a una simile protagonista, fa veramente magra figura (anche se il suo primo urlo durante l'assassinio è decisamente ben riuscito

Salutoni,
Riccardo