...ecco qualcosa che sta alle nostre orecchie come una salama da sugo al nostro stomaco: buonissima ma forse un filo pesante.
A parte gli scherzi, oggi non ci siamo proprio più abituati.
Non so perché ma oggi mi è venuto da pensare a Silvano Carroli: è stato il mio primo Scarpia (con la Marton e Cecchele, diretti da Patanè) e sono passati un bel po' di anni ma la voce me la ricordo benissimo: riempiva il teatro e arrivava in seconda galleria come una folgore. Il gusto era a senso unico: lui era il baritono supermaschio iperfallico con una voce esagerata, metteva davvero paura nei ruoli da cattivo. Certo, la musicalità non era sempre di primissimo ordine e il gusto talvolta un po' urfido, ma se avevi voglia di voce, lui era quello giusto!
Visto che aveva gli acuti, ecco anche Otello affrontato come tenore. Io lo trovo abbastanza grottesco, ma gli acuti ci sono: qualcuno potrebbe accontentarsi
Altro ruolo da cattivo era ovviamente Jack Rance, personalissima icona del baritono veneziano. Se devo dire, lo preferisco al suo Scarpia anche perché riesce a inflettere il suo vocione in alcune sfumature interessanti. In questa recita Ramerrez era Bonisolli e Minnie era Ghena Dimitrova: quando si dice un cast introspettivo!... Con molta tristezza dobbiamo anche rilevare che due su tre sono ormai in Cielo:
Non ho trovato il suo "Oh de verd'anni miei", ma questo è un Michele più che rispettabile. Certo: molto convenzionale, violento, ruvido, ma a suo modo sincero. Io, almeno, gli credo:
Giacca azzurra, capello ondulato, baffetti da sparviero: sembra la pubblicità del testosterone. Credo la pensi così anche la Marchini che gli sbava addosso senza particolare ritegno. Se cercate sfumature da Opèra-comique, baritoni fatui e sornioni, interpreti allusivi, saltate pure questo brano perché NON fa per voi:
Cosa dite? Troppo trucido?
Be', insomma, non si può sempre e solo vivere di coloristi inglesi, no?!