Il viaggio a Reims - cast reali o immaginari

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Il viaggio a Reims - cast reali o immaginari

Messaggioda Tucidide » sab 08 mag 2010, 0:01

Ho visto a Lugo Il viaggio a Reims. E' un'opera che amo moltissimo, e che ho visto varie volte a teatro, oltre ad aver consumato i CD dell'incisione pesarese di Abbado.
Proprio quel Viaggio di ventisei anni fa mise sul palco uno dei cast più strepitosi che si potessero immaginare. E' vero, lo so, che non tutti sono perfetti, anzi, ma l'aver combinato le stelle rossiniane più rinomate dell'epoca fu un merito straordinario.
Che ne dite di provare ad assemblare un cast attuale?
Per comodità vi ricordo i dieci (DIECI!!!) solisti "di peso" necessari:

Madama Cortese, soprano
Contessa di Folleville, soprano
Marchesa Melibea, contralto
Corinna, soprano
Don Profondo, basso
Barone di Trombonok, basso
Don Alvaro, baritono
Conte di Libenskof, tenore
Cavalier Belfiore, tenore
Lord Sidney, basso

A Pesaro furono questi:
Madama Cortese, Katia Ricciarelli
Contessa di Folleville, Lella Cuberli
Marchesa Melibea, Lucia Valentini
Corinna, Cecilia Gasdia
Don Profondo, Ruggero Raimondi
Barone di Trombonok, Enzo Dara
Don Alvaro, Leo Nucci
Conte di Libenskof, Francisco Araiza
Cavalier Belfiore, Eduardo Giménez
Lord Sidney, Samuel Ramey

A voi la scelta, per non impallidire di fronte a questi! :mrgreen: Io mi esprimerò più avanti. : Chessygrin :
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Il viaggio a Reims - cast reali o immaginari

Messaggioda Enrico » sab 08 mag 2010, 2:26

Anche io ho ascoltato più volte i cd di Abbado, e ho anche diversi video (la prima di Pesaro, Abbado a Vienna, Gergiev a Parigi...).
Non mi piacciono molto, della prima registrazione, la Cuberli e i tenori (e Nucci rossiniano non mi ha mai convinto pienamente, nemmeno come Figaro). Forse da qualche parte c'erano già Chris Merritt (c'è nel cast di Vienna, mi pare) e Rockwell Blake; forse la Ricciarelli non è abbastanza vivace (preferisco la Caballè viennese, più ironica anche se un po' "distratta"): forse avrei messo anche lei, o la Ricciarelli, a fare Corinna, la Sutherland al posto della Cuberli...
Ma non ho mai ascoltato il Viaggio dal vivo in teatro, e forse per questo non so pensare a un vero cast moderno per l'opera.
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Re: Il viaggio a Reims - cast reali o immaginari

Messaggioda MatMarazzi » sab 08 mag 2010, 12:43

Caro Tuc,
l'idea del gioco è stupenda, mi complimento di gusto.
peccato che l'opera si presti poco perchè molte delle categorie richieste dai vari personaggi sono oggi un po' in declino (il soprano "Pasta" ad esempio, o il grande basso virtuoso alla Levasseur).
Però vorrei premettere che secondo ma anche il mitizzatissimo cast di 26 anni fa (che vidi dal vivo) non era affatto strepitoso.
Era un cast (e diciamolo!) fatto coi piedi, pieno di nomi grossi (questo è vero) ma buttati alla rinfusa, distribuiti a casaccio e che infatti (festosità da star-system a parte) non ricavarono da quest'opera - dal potenziale semplicemnte grandioso - che una minima parte.

Io proporrei ancora una volta di ricordare chi erano i "creatori" (sulle cui caratteristiche Rossini ritagliò le parti, a modo di "varietà").
Poi si potranno fare le proposte.

Madama Cortese, soprano
La creatrice era la Mombelli, soprano estremamente famoso all'epoca, specializzata in ruoli lirici - anche in ambito serio - ma soprattutto comici.
Non era affatto una divastra matura e chicciante (o carismatica): era una giovane donna, dai modi probabilmente spicci e spiritosi di una "borghese impreditrice" (e ciò la doveva distinguere dalle SUPERSTAR TRAGICISSIME che facevano Corinna e la Folleville).
La Ricciarelli poteva andare bene come tipologia vocale, e anche psicologicamente, anche perché una certa qual pratica di ruoli semiseri ce l'aveva. La voce però era rancida e logora. E il talento esperssivo... lasciamo perdere.
Fu un penoso omaggio ai contratti firmati con la Deutsche Grammophon.
Questo è l'unico personaggio su cui, oggi, ci sarebbe solo l'imbarazzo della scelta.
Si potrebbe lanciarvi una Bartoli, una Di Donato o, per cambiare completamente genere, una Dessay: io poi sognerei di sentrvi la Joshua (mia piccola passione); insomma donne carismatiche e virtuose ma che non abbiano alcun piglio sublimante, solo tanto senso pratico e gusto dell''umorismo.


Contessa di Folleville, soprano

Qui cominciano i dolori! Il ruolo fu scritto per un vero pezzo da Novanta, il "nuovo che avanza", ossia per quella Laura Cinti Damoreau a cui si deve tutto il Rossini Francese (compresa la "creazione" di Matilde) e la prima Isabella del Robert le Diable.
La Cuberli fu effettivamente un'ottima scelta, anche perché - dietro l'esperienza rossiniana - celava vistose ambizioni proto-romantiche. Personalmente l'ho considerata una delle migliori Matildi dei tempi moderni.
Oggi trovare una "tipo Cinti" è più difficile: ci vorrebbe un grande soprano, intanto celebre (come era la Cinti), poi di afflato lirico, sensibilità romantica, ma ancora molto esperta di "ruolade" (e questo esclude, ad esempio, la Netrebko, ma anche la mia amata Delunsch).
Punterei sulla Schaefer, ben sapendo che non sarebbe l'ideale (ma almeno ha la dignità un po' altezzosa della cantante intellettuale, è rotta alla sensibilità romantica e vocalizza stra-bene).


Corinna, soprano.

Qui cade il più clamoroso errore di Abbado e Company, e lo dico nella consapevolezza che la Gasdia ci si impegnò molto e risultò pure simpatica.
ma coma C...O si fa a chiamare una Gasdia per un ruolo scritto per il mito ambulante (sia pure a inizio carriera) di Giuditta Pasta. Ben più della Damoreau, la Pasta era il nuovo: era il sublime romantico, la tempesta che rovescia le antiche (e care a Rossini) convenzioni tardobarocche. E' la diva del futuro, la tragica che incombe con il suo maestoso apparire. E' chiarissimo che Rossini la prende in giro, ma se non hai una superdiva "pastiana" (una Callas, una Sutherland) il tutto si affloscia.
In passato avevamo grandi "pastiane", oggi no... oggi non c'è nessuno che sappia evocarne il "quid" misterico e sacerdotale (mi rifiuto di considerare tale la Devia). Per approssimazione, proporrei la Pendachanska, che canta divinamente e ha carisma da vendere, anche se proprio "pastiana" e "sublimante" non la direi.


Marchesa Melibea, contralto

Qui le cose sono un po' più semplici. La Valentini Terrani (a parte la diffusa afonia e un certo impaccio vocalistico) non era male, ma la parte - scritta per la Schiassetti - reclamerebbe voci un po' più acute. Forse è un po' tardi per la Kasarova. Volendo osare un colpaccio io solleciterei la D'Oustrac.


Don Alvaro, baritono

Ecco il secondo CLAMOROSO errore di distribuzione del team Abbado. Tu stesso, Tuc, chiamandolo "baritono" cadi nell'imbroglio propinatoci dalla DG.
Alvaro sarebbe un baritono? Una parte scritta per Levasseur? Il più imponente, grandioso basso della storia del Grand-Opéra? il creatore di Moise e di Marcel?
Quello che nel Guglielmo Tell non creò il protagonista (troppo acuto: fu affidato a Dabadie) bensì Walter?
E chi hanno trovato a Pesaro? Leo Nucci... che non solo non sa un piffero di rossinismo (non parliamo della personalità, del senso dell'umorismo, ecc...) ma per di più è un baritono.
Anche in questo caso l'unica risposta era che la Deutsche Grammophon doveva pur fargli fare qualcosa... ed ecco la brillante idea. Tanto chi se ne accorge...
Ci vuole un basso maestoso e gigantesco, di quelli che possono solennemente far fronte ai personaggi imperiali del Grand Opéra.
NOn mi piace Abdrazakov, però sarebbe perfetto. Mi tocca scegliere lui (anche se sognerei ben altra personalità).

Lord Sidney, basso

Dei due, semmai, è Sidney ad essere un basso acuto, praticamente un baritono. Quando, pochi anni dopo, nacque il baritono moderno donizettiano, è su questi personaggi che Zucchelli (creatore di Sidney) si buttò. Ad esempio nella Fausta cantò Costantino, creato da Tamburini.
Ora.... Ramey trasformava in oro tutto quel che toccava, e fu un Sidney irresistibile, inoltre, come tipologia vocale, era abbastanza acuto, ma Alvaro avrebbe dovuto cantarlo lui.
Oggi punterei su un Luca Pisaroni.

Don Profondo, basso
Anche qui, scusatemi, ma giudico la scelta di Raimondi catastrofica. Capisco che la parte - a sfondo comico - non possa essere affidata a un mattatore, ma Raimondi urla e becera in un modo che personalmente trovo offensivo. Inoltre a me le sue buffonate non hanno mai fatto ridere (a differenza di Abbado che recitava a divertirsi come un matto... faceva tanto "gruppo di amiconi in vacanza").
Ma non essendo parte terribilmente difficile sul piano virtuosistico, un bravo bass-baritono dotato di classe, intelligenza e umorismo più sottile potrebbe fare la sua bella figura: io opterei per il mio caro Gerald Finley.

Barone di Trombonok, basso
Anche qui... è stata così felice la scelta di Dara? Ok, il ruolo è da buffo... e come tale richiede un buffo. ma se noi prendiamo un buffo che più buffo non si può, di quelli che sottolineano con scemenzine ed effettacci ogni nota e ogni parola, che personaggio ne esce? Un buffone. Mentre in teoria staremmo parlando di un barone.
Ora, intendiamoci, Dara è un artista raro... ma le sfumature non sono mai state il suo forte. Nè l'originalità.
Il vero umorismo è un'altra cosa. Facendolo lavorare come si deve su pronuncia e sillabati, che ne direste del buon vecchio Thomas Allen.

E ora veniamo ai tenori, altro disastro.

Conte di Libenskof, tenore
Sì, ok, tenore, ma che tipo di tenore. Niente solo un certo Marco Bordogni, ossia uno dei massimi rossiniani, abbastanza acuto da dominare alcuni ruoli David, ma sostanzialmente grandioso nei più torbidi personaggi scritti per Nozzari (anche Antenore e Giasone).
Araiza di esperienza rossiniana aveva giusto qualche ruolo buffo (anche Bordogni ne aveva qualcuno in repertorio), nessuna esperienza di Rossini Serio.
So anche io che chiamare Juan Diego Florez in questa parte sia limitante (anche perchè nei ruoli David non convince e quelli nozzari non li ha mai cantati). E tuttavia una punta di Star-system non guasta mai.

Cavalier Belfiore, tenore
E qui si arriva al terzo clamoroso errore di distribuzione del team Abbado.
Ok, Gimenez è bravo, convincente, simpatico, ma Berlfiore fu composto nientemeno che per DOMENICO DONZELLI!!!! E' un possente, fiero, sontuoso personaggio per baritenore preromantico. Perché non gli facciamo fare Pollione a Gimenez?
Io opterei senza mezze misure per il mio amatissimo Thomas Randle.

Attendo vostre considerazioni.
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Re: Il viaggio a Reims - cast reali o immaginari

Messaggioda beckmesser » lun 10 mag 2010, 14:10

MatMarazzi ha scritto:Madama Cortese, soprano
Si potrebbe lanciarvi una Bartoli, una Di Donato o, per cambiare completamente genere, una Dessay: io poi sognerei di sentrvi la Joshua (mia piccola passione); insomma donne carismatiche e virtuose ma che non abbiano alcun piglio sublimante, solo tanto senso pratico e gusto dell''umorismo.


Si, punterei anch'io sulla Di Donato: il suo piglio da donna manager sarebbe perfetto...

MatMarazzi ha scritto:Contessa di Folleville, soprano
Punterei sulla Schaefer, ben sapendo che non sarebbe l'ideale (ma almeno ha la dignità un po' altezzosa della cantante intellettuale, è rotta alla sensibilità romantica e vocalizza stra-bene).


La Schaefer non l'ho mai sentita vocalizzare in quel repertorio, ma un po' di ansia me la mette... Qualche anno fa avrei visto bene la Bonfadelli, che era uscita bene nell'Ory di Pesaro, ma ora sembra scomparsa... Forse proverei con la Damrau: negli altri tipici ruoli Cinti non credo ce la farebbe, ma con la Contessa forse si...

MatMarazzi ha scritto:Corinna, soprano.
Per approssimazione, proporrei la Pendachanska, che canta divinamente e ha carisma da vendere, anche se proprio "pastiana" e "sublimante" non la direi.


Io mi giocherei qui la carta Bartoli: in fondo si tratta di un ruolo Pasta iniziale, vocalmente abbastanza facile, e secondo me la Bartoli ha dimostrato (in Sonnambula) di saper padroneggiare ALCUNI aspetti del "quid" Pasta, che poi sono quelli prevalenti in Corinna... Quasi quasi proverei persino con la Fleming: in altri ruoli Pasta ci lascerebbe le penne, ma in Corinna mi piacerebbe una di quelle dive che il pubblico aspetta a bocca aperta e con impazienza...

MatMarazzi ha scritto:Marchesa Melibea, contralto
Forse è un po' tardi per la Kasarova. Volendo osare un colpaccio io solleciterei la D'Oustrac.


Si, qui è più semplice: ci sono varie possibilità.

Concordo su Pisaroni-Lord Sidney. Per Alvaro vorrei un po' più di personalità di Abdrazakov... Terfel? Ok, non è un basso, ma la tessitura non è poi bassissima e la parte breve, secondo me ce la ferebbe...

Su Don Profondo ho molti dubbi: le ultime volte che ho sentito Finley l'ho trovato un po' alla frusta in alto, e la parte finale dell'aria è tosta su questo aspetto... Però non avrei effettivamente di meglio...

MatMarazzi ha scritto:Barone di Trombonok, basso
Facendolo lavorare come si deve su pronuncia e sillabati, che ne direste del buon vecchio Thomas Allen.


Si, perché no? Ma anche un Corbelli lo vedrei molto bene...

MatMarazzi ha scritto:Conte di Libenskof, tenore
So anche io che chiamare Juan Diego Florez in questa parte sia limitante (anche perchè nei ruoli David non convince e quelli nozzari non li ha mai cantati). E tuttavia una punta di Star-system non guasta mai.


No, qui Florez non lo vedrei proprio. Libenskof è prevaricante, altezzoso, persino ottuso... Piuttosto il vecchio Kunde con tutti i suoi cigolii in alto.

MatMarazzi ha scritto:Cavalier Belfiore, tenore
Io opterei senza mezze misure per il mio amatissimo Thomas Randle.


A me sarebbe piaciuto il giovane Villazon, ma ora (salvo dimostri miracoli al suo rientro) non so... Ma in fondo la parte non è particolarmente difficile...

E come direttore e regista? Io non avrei dubbi: Minkowsky - Pelly. Il primo con qualche timido approccio aveva di mostrato di saper maneggiare bene Rossini. E il secondo proprio non capisco come non si sia ancora accostato a Rossini (almeno che io sappia...). Avrebbe tutto per dare uno scossone agli allestimenti rossiniani e mandare in pensioni gli avanzi di Ponnelle che ancora imperversano...

Saluti,

Beck
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Re: Il viaggio a Reims - cast reali o immaginari

Messaggioda MatMarazzi » lun 10 mag 2010, 14:46

Ehilà, Beck!
:) E' sempre un piacere leggerti.

beckmesser ha scritto:
MatMarazzi ha scritto:Contessa di Folleville, soprano
Punterei sulla Schaefer, ben sapendo che non sarebbe l'ideale (ma almeno ha la dignità un po' altezzosa della cantante intellettuale, è rotta alla sensibilità romantica e vocalizza stra-bene).


La Schaefer non l'ho mai sentita vocalizzare in quel repertorio, ma un po' di ansia me la mette... Qualche anno fa avrei visto bene la Bonfadelli, che era uscita bene nell'Ory di Pesaro, ma ora sembra scomparsa... Forse proverei con la Damrau: negli altri tipici ruoli Cinti non credo ce la farebbe, ma con la Contessa forse si...


Un po' di ansia la Schaefer la metterebbe anche a me, ma almeno - come dicevo - della Cinti ha il "carisma" intellettualizzante e anche il fatto di non essere proprio una rossiniana in senso "serio" (come si può dire non era la Cinti, prototipo del Grand-Opéra).
Comunque una che fa i prodigi che fa la Schaefer nel "Vorrei spiegarvi o Dio" di Mozart, non credo abbia troppa paura dell'aria della Folleville.
Però capisco le tue perplessità.
La Damrau è brava, carina, divertente, canterebbe benissimo... ma... il carisma da gran diva?
Sembrerebbe una studentella secchiona che si crede arrivata... potrebbe anche essere un'idea. Perché no?

MatMarazzi ha scritto:Corinna, soprano.
Per approssimazione, proporrei la Pendachanska, che canta divinamente e ha carisma da vendere, anche se proprio "pastiana" e "sublimante" non la direi.


Io mi giocherei qui la carta Bartoli: in fondo si tratta di un ruolo Pasta iniziale, vocalmente abbastanza facile, e secondo me la Bartoli ha dimostrato (in Sonnambula) di saper padroneggiare ALCUNI aspetti del "quid" Pasta, che poi sono quelli prevalenti in Corinna... Quasi quasi proverei persino con la Fleming: in altri ruoli Pasta ci lascerebbe le penne, ma in Corinna mi piacerebbe una di quelle dive che il pubblico aspetta a bocca aperta e con impazienza...


Hai perfettamente ragione sulla questione del carisma... anche io avevo pensato alla Fleming.
Però... nè la Bartoli, nè la Fleming dominano il "quid Pasta" secondo me. La Fleming lo ha (ahimé) dimostrato con un Pirata tra i più agghiaccianti che si possano sentire (e la Meric-Lalande era un sottoprodotto del modello Pasta). La Bartoli d'altronde è stata talmente furba da cantare Sonnambula (come canterà Norma) non tanto fondandosi sul quid pasta (astralità, monumentalità, sublimazione), ma sul diversissimo "quid malibran" (sensualità, femminilità, carnalità, umanità).
Ora Rossini, che conosceva benissimo le dive, sapeva che la Pasta era una sorta di mito "classico-romantico", fatta di marmo e di luce contemporaneamente. Non avrebbe concepito il personaggio in quel modo (e con quelle linee purissime e altissime, pre-belliniane) se avesse avuto una Malibran per il ruolo invece della Pasta. Io amo la Bartoli, ma cos'ha di sublimante lei? Entrerebbe in scena come una trasteverina, regalerebbe ammiccamenti e sonorità languorose e sensuali, risulterebbe assai piccola come suono...
Insomma, sono convinto che sarebbe un'anti-Corinna.


Su Don Profondo ho molti dubbi: le ultime volte che ho sentito Finley l'ho trovato un po' alla frusta in alto, e la parte finale dell'aria è tosta su questo aspetto... Però non avrei effettivamente di meglio...

E' vero. L'acuto è sempre stato il suo tallone d'achille. Qualche affanno ci sarebbe...
Ma come dici anche tu, dove andare a parare oggi?
Ci sarebbe sempre Ildebrando D'arcangelo, ma mi pare così noiosetto nei ruoli buffi...

MatMarazzi ha scritto:Barone di Trombonok, basso
Facendolo lavorare come si deve su pronuncia e sillabati, che ne direste del buon vecchio Thomas Allen.


Si, perché no? Ma anche un Corbelli lo vedrei molto bene...

Sì... forse (considerata l'età di Allen) Corbelli andrebbe anche meglio.
Ho come il sentore che l'amico Maugham voterebbe De Candia.

MatMarazzi ha scritto:Conte di Libenskof, tenore
So anche io che chiamare Juan Diego Florez in questa parte sia limitante (anche perchè nei ruoli David non convince e quelli nozzari non li ha mai cantati). E tuttavia una punta di Star-system non guasta mai.


No, qui Florez non lo vedrei proprio. Libenskof è prevaricante, altezzoso, persino ottuso... Piuttosto il vecchio Kunde con tutti i suoi cigolii in alto.


Approvo... anche se devo dire la verità, mi spiace dover fare un Rossini buffo senza un Florez! :)
La sua presenza, ammettiamolo, è trascinante e conferisce sempre un tocco di entusiasmo nel pubblico e di vivacità alla serata...

MatMarazzi ha scritto:Cavalier Belfiore, tenore
Io opterei senza mezze misure per il mio amatissimo Thomas Randle.


A me sarebbe piaciuto il giovane Villazon, ma ora (salvo dimostri miracoli al suo rientro) non so... Ma in fondo la parte non è particolarmente difficile...


...Nè troppo acuta.
E Villazon, che, scassamento vocale a parte, ha sempre avuto una formazione di solido vocalismo, non temerebbe nemmeno troppo le agilità.
Ma perché RAndle no? ma lo hai sentito nell'aria di Bajazet? C'è un bari-tenore virtuoso ed eroico migliore di lui oggi?

E come direttore e regista? Io non avrei dubbi: Minkowsky - Pelly.

approvato senza nemmeno discutere! :)

Salutoni,
Mat

PS: a proposito, come alternativa accettabile per Sidney si potrebbe pensare a Uliveri.
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Re: Il viaggio a Reims - cast reali o immaginari

Messaggioda Tucidide » lun 10 mag 2010, 22:07

Oh, bene, bravi! Mi avete dato soddosfazione. Adesso dico qualcosa anch'io.
Prima di tutto una postilla sulle critiche, pertinentissime, di Mat al cast pesarese del 1984. Sì, è vero, quegli errori di distribuzione che citi sono evidenti, ma io farei una distinzione. Ci sono stati interpreti che sono rimasti STORICAMENTE legati al ruolo, altri che non hanno lasciato traccia. Il Lord Sidney di Ramey ne è il più fulgido esempio, e tu stesso mostri d'apprezzarlo. Ma anche il vituperato Raimondi si è di fatto impacchettato Don Profondo e se l'è portato a casa. Prova ne sia il fatto che ancor adesso, a quasi trant'anni di distanza, chi affronta questo ruolo fa i conti con lui: lo imita, lo scimmiotta, prova a rifarlo, e quasi mai vi riesce. Le sue "Medaglie incomparabili" credo vincerebbero l'oscar per il brano d'opera più "copiato" della storia: "Gran piante ghenealoghiche degli avoli e bisavoli... tissertazioni classiche suoi nuofi effetti armonici... Nuotizie tipuogruafiche di tuotta la Sibueria..." Non vuol dire nulla? Forse. Ma secondo me qualcosa vuol dire. E parlo da non fan di Raimondi.
Detto questo, veniamo alle vostre (e mie) proposte.
Madama Cortese: va bene la DiDonato.
Corinna: l'ipotesi Fleming mi stuzzica :mrgreen: E' vero che la sua Imogene è agghiacciante, ma limitatamente alle parti più ispide, in particolare nel finale; i brani lirici sono splendidi. Corinna ha lievi melismi e un canto molto disteso: l'ideale per la Fleming. Però, però... affidare la cantante romana ad una romana de Roma come la Bartoli forse sarebbe ancora più stuzzicante. :D
Don Profondo: per me ogni ipotesi non italiana è destinata al fallimento: se D'Arcangelo non va bene, si potrebbe pensare a Bordogna, che è molto chiaro e non ha problemi sugli acuti. Certo, sarebbe buffonesco, ma ragazzi, suvvia, ridiamo un po'! : Chessygrin : Altrimenti, Pietro Spagnoli.
Don Alvaro: D'Arcangelo potrebbe andare bene
Lord Sidney: Pisaroni benissimo!
Libenskof: Florez lo sentii dal vivo in questo ruolo e fu strepitosissimo. Adesso si è un po' imborghesito, ma potrebbe ancora fare faville.
Belfiore: ecco un ruolo per il Kunde di oggi!
Folleville: ma a voi la Dessay non piacerebbe in questo ruolo? E' francese e folle! Che si vuole di più? : WohoW : La Damrau mi piacerebbe, ma sarei meno curioso di sentirla.
Trombonok: anche qui, gli Italiani sono imprescindibili: direi niente Allen. Corbelli o De Simone.
Melibea: la Pizzolato a me piace. Non ha molto charme scenico né un fraseggio spumeggiante, ma vocalmente la parte la reggerebbe. Sennò, cambiando genere... la Garanca! : WohoW :
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Re: Il viaggio a Reims - cast reali o immaginari

Messaggioda MatMarazzi » mar 11 mag 2010, 11:04

Caro Tuc,
Forse non avevo capito bene cosa volevamo ottenere da questo fantomatico Viaggio a Reims.

Se volevamo semplicemente una collana delle Star fra le più mediatizzate e celebri (come fecero a Pesaro con Abbado) allora è un conto: tanto per fare il provocatorio potremmo cercare una particina anche per la Denoke, una per Volle e una per la rentrée di Maria Ewing! :)
Ovviamente sto scherzando...

Piuttosto l'obbiettivo era cercare di dimostrare che anche oggi (nonostante il tramonto di alcune tipologie fondamentali per ques'opera) fosse possibile ipotizzare un cast rispettoso non solo delle vocalità pensate da Rossini ma soprattutto delle dinamiche "psicologiche-stilistiche" che egli appositamente ricavò dai divi per cui ha scritto, con l'intento di contrapporle a fini comici.
In base a questa seconda prospettiva, non riesco a condividere le ipotesi (in astratto suggestive, hai ragione) della Dessay come Folleville, della Bartoli come Corinna, e di Kunde in Belfiore.
Lasciando correre la questione "vocale" (su cui, almeno per le donne so anche io che si dovrebbe scendere a compromessi), non ci sarebbe alcun gioco di contrapposizione stilistico-psicologica: la Dessay sembrerebbe molto meno "contessa" della Di Donato; la Bartoli sembrerebbe molto meno aulicizzante della Garanca (è romana, ok, come lo era la Magnani... non per questo l'avrei chiamata in un ruolo simile).
Quanto a D'arcangelo in Alvaro, Bordogna in Don Profondo, Corbelli e De Simone... mi sembrano scelte troppo "riempitivo"... finirebbero per fungere semplicemente da supporto alle dive, creando uno squilibrio - che secondo me Rossini non voleva - tra miti maschili e miti femminili a confronto.

Quanto alla tesi che per Profondo e Trombonok non si possano cercare che cantanti italiani (anche se il confronto sarebbe tra un Allen e un Corbelli, o tra un Finley e un Bordogna...), ti faccio presente che sia Allen (nel così fan tutte), sia Finley (come conte delle nozze) esibiscono un italiano infinitamente più giusto, chiaro, netto, sfumato e comprensibile dell'indecifrabile Raimondi (il quale era bravo a fra il "ruosso" nell'aria delle medaglie, solo perché era ciò che aveva sempre fatto nella sua carriera). :)

Così almeno pare a me...

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