da MatMarazzi » sab 08 mag 2010, 12:43
Caro Tuc,
l'idea del gioco è stupenda, mi complimento di gusto.
peccato che l'opera si presti poco perchè molte delle categorie richieste dai vari personaggi sono oggi un po' in declino (il soprano "Pasta" ad esempio, o il grande basso virtuoso alla Levasseur).
Però vorrei premettere che secondo ma anche il mitizzatissimo cast di 26 anni fa (che vidi dal vivo) non era affatto strepitoso.
Era un cast (e diciamolo!) fatto coi piedi, pieno di nomi grossi (questo è vero) ma buttati alla rinfusa, distribuiti a casaccio e che infatti (festosità da star-system a parte) non ricavarono da quest'opera - dal potenziale semplicemnte grandioso - che una minima parte.
Io proporrei ancora una volta di ricordare chi erano i "creatori" (sulle cui caratteristiche Rossini ritagliò le parti, a modo di "varietà").
Poi si potranno fare le proposte.
Madama Cortese, soprano
La creatrice era la Mombelli, soprano estremamente famoso all'epoca, specializzata in ruoli lirici - anche in ambito serio - ma soprattutto comici.
Non era affatto una divastra matura e chicciante (o carismatica): era una giovane donna, dai modi probabilmente spicci e spiritosi di una "borghese impreditrice" (e ciò la doveva distinguere dalle SUPERSTAR TRAGICISSIME che facevano Corinna e la Folleville).
La Ricciarelli poteva andare bene come tipologia vocale, e anche psicologicamente, anche perché una certa qual pratica di ruoli semiseri ce l'aveva. La voce però era rancida e logora. E il talento esperssivo... lasciamo perdere.
Fu un penoso omaggio ai contratti firmati con la Deutsche Grammophon.
Questo è l'unico personaggio su cui, oggi, ci sarebbe solo l'imbarazzo della scelta.
Si potrebbe lanciarvi una Bartoli, una Di Donato o, per cambiare completamente genere, una Dessay: io poi sognerei di sentrvi la Joshua (mia piccola passione); insomma donne carismatiche e virtuose ma che non abbiano alcun piglio sublimante, solo tanto senso pratico e gusto dell''umorismo.
Contessa di Folleville, soprano
Qui cominciano i dolori! Il ruolo fu scritto per un vero pezzo da Novanta, il "nuovo che avanza", ossia per quella Laura Cinti Damoreau a cui si deve tutto il Rossini Francese (compresa la "creazione" di Matilde) e la prima Isabella del Robert le Diable.
La Cuberli fu effettivamente un'ottima scelta, anche perché - dietro l'esperienza rossiniana - celava vistose ambizioni proto-romantiche. Personalmente l'ho considerata una delle migliori Matildi dei tempi moderni.
Oggi trovare una "tipo Cinti" è più difficile: ci vorrebbe un grande soprano, intanto celebre (come era la Cinti), poi di afflato lirico, sensibilità romantica, ma ancora molto esperta di "ruolade" (e questo esclude, ad esempio, la Netrebko, ma anche la mia amata Delunsch).
Punterei sulla Schaefer, ben sapendo che non sarebbe l'ideale (ma almeno ha la dignità un po' altezzosa della cantante intellettuale, è rotta alla sensibilità romantica e vocalizza stra-bene).
Corinna, soprano.
Qui cade il più clamoroso errore di Abbado e Company, e lo dico nella consapevolezza che la Gasdia ci si impegnò molto e risultò pure simpatica.
ma coma C...O si fa a chiamare una Gasdia per un ruolo scritto per il mito ambulante (sia pure a inizio carriera) di Giuditta Pasta. Ben più della Damoreau, la Pasta era il nuovo: era il sublime romantico, la tempesta che rovescia le antiche (e care a Rossini) convenzioni tardobarocche. E' la diva del futuro, la tragica che incombe con il suo maestoso apparire. E' chiarissimo che Rossini la prende in giro, ma se non hai una superdiva "pastiana" (una Callas, una Sutherland) il tutto si affloscia.
In passato avevamo grandi "pastiane", oggi no... oggi non c'è nessuno che sappia evocarne il "quid" misterico e sacerdotale (mi rifiuto di considerare tale la Devia). Per approssimazione, proporrei la Pendachanska, che canta divinamente e ha carisma da vendere, anche se proprio "pastiana" e "sublimante" non la direi.
Marchesa Melibea, contralto
Qui le cose sono un po' più semplici. La Valentini Terrani (a parte la diffusa afonia e un certo impaccio vocalistico) non era male, ma la parte - scritta per la Schiassetti - reclamerebbe voci un po' più acute. Forse è un po' tardi per la Kasarova. Volendo osare un colpaccio io solleciterei la D'Oustrac.
Don Alvaro, baritono
Ecco il secondo CLAMOROSO errore di distribuzione del team Abbado. Tu stesso, Tuc, chiamandolo "baritono" cadi nell'imbroglio propinatoci dalla DG.
Alvaro sarebbe un baritono? Una parte scritta per Levasseur? Il più imponente, grandioso basso della storia del Grand-Opéra? il creatore di Moise e di Marcel?
Quello che nel Guglielmo Tell non creò il protagonista (troppo acuto: fu affidato a Dabadie) bensì Walter?
E chi hanno trovato a Pesaro? Leo Nucci... che non solo non sa un piffero di rossinismo (non parliamo della personalità, del senso dell'umorismo, ecc...) ma per di più è un baritono.
Anche in questo caso l'unica risposta era che la Deutsche Grammophon doveva pur fargli fare qualcosa... ed ecco la brillante idea. Tanto chi se ne accorge...
Ci vuole un basso maestoso e gigantesco, di quelli che possono solennemente far fronte ai personaggi imperiali del Grand Opéra.
NOn mi piace Abdrazakov, però sarebbe perfetto. Mi tocca scegliere lui (anche se sognerei ben altra personalità).
Lord Sidney, basso
Dei due, semmai, è Sidney ad essere un basso acuto, praticamente un baritono. Quando, pochi anni dopo, nacque il baritono moderno donizettiano, è su questi personaggi che Zucchelli (creatore di Sidney) si buttò. Ad esempio nella Fausta cantò Costantino, creato da Tamburini.
Ora.... Ramey trasformava in oro tutto quel che toccava, e fu un Sidney irresistibile, inoltre, come tipologia vocale, era abbastanza acuto, ma Alvaro avrebbe dovuto cantarlo lui.
Oggi punterei su un Luca Pisaroni.
Don Profondo, basso
Anche qui, scusatemi, ma giudico la scelta di Raimondi catastrofica. Capisco che la parte - a sfondo comico - non possa essere affidata a un mattatore, ma Raimondi urla e becera in un modo che personalmente trovo offensivo. Inoltre a me le sue buffonate non hanno mai fatto ridere (a differenza di Abbado che recitava a divertirsi come un matto... faceva tanto "gruppo di amiconi in vacanza").
Ma non essendo parte terribilmente difficile sul piano virtuosistico, un bravo bass-baritono dotato di classe, intelligenza e umorismo più sottile potrebbe fare la sua bella figura: io opterei per il mio caro Gerald Finley.
Barone di Trombonok, basso
Anche qui... è stata così felice la scelta di Dara? Ok, il ruolo è da buffo... e come tale richiede un buffo. ma se noi prendiamo un buffo che più buffo non si può, di quelli che sottolineano con scemenzine ed effettacci ogni nota e ogni parola, che personaggio ne esce? Un buffone. Mentre in teoria staremmo parlando di un barone.
Ora, intendiamoci, Dara è un artista raro... ma le sfumature non sono mai state il suo forte. Nè l'originalità.
Il vero umorismo è un'altra cosa. Facendolo lavorare come si deve su pronuncia e sillabati, che ne direste del buon vecchio Thomas Allen.
E ora veniamo ai tenori, altro disastro.
Conte di Libenskof, tenore
Sì, ok, tenore, ma che tipo di tenore. Niente solo un certo Marco Bordogni, ossia uno dei massimi rossiniani, abbastanza acuto da dominare alcuni ruoli David, ma sostanzialmente grandioso nei più torbidi personaggi scritti per Nozzari (anche Antenore e Giasone).
Araiza di esperienza rossiniana aveva giusto qualche ruolo buffo (anche Bordogni ne aveva qualcuno in repertorio), nessuna esperienza di Rossini Serio.
So anche io che chiamare Juan Diego Florez in questa parte sia limitante (anche perchè nei ruoli David non convince e quelli nozzari non li ha mai cantati). E tuttavia una punta di Star-system non guasta mai.
Cavalier Belfiore, tenore
E qui si arriva al terzo clamoroso errore di distribuzione del team Abbado.
Ok, Gimenez è bravo, convincente, simpatico, ma Berlfiore fu composto nientemeno che per DOMENICO DONZELLI!!!! E' un possente, fiero, sontuoso personaggio per baritenore preromantico. Perché non gli facciamo fare Pollione a Gimenez?
Io opterei senza mezze misure per il mio amatissimo Thomas Randle.
Attendo vostre considerazioni.
Salutoni,
Mat