J. Sutherland: discografia
Inviato: mar 04 dic 2007, 12:38
"Romantic French Arias" di Joan Sutherland
Tempo fa mi ero ripromesso una piccola analisi di questo disco e la compio ora, in colpevole ritardo, dopo aver visto che la DECCA lo ha ammirevolmente ristampato in versione INTEGRALE e singola (non contenuta nel Cofanetto di 6 CD dedicato all'arte della mascellona sublime).
MatMarrazzi mi dice che non trova tutta la differenziazione che noterei io nei brani di questo recital... Non condivido, e cercherò di spiegare il perché.
Cosa si intende per differenziazione? Cosa intendi quando mi dici:
C'è l'abisso, eccome: senti il tono brillante escogitato a "Non temete milord", senti l'abbandono sensuale e scanzonato (stranissimo in lei, oltretutto, dato che proprio questa sensualità carnale e "popolana" mi è sempre parsa brillare per la sua assenza nel suo canto( di "Or son sola" e senti infine la leggerezza di "Al suon del tamburello"...
Non basta? La Grande Duchesse ha invece un suono molto più "nobile" e gaglioffo: è una donna di mondo, ma una donna piacente e sensuale, di quella sensualità tutta di testa che, invece, alla mascellona usciva benissimo nella sua raffinatezza (senti "leurs moustaches, leurs plumets").
Nel Robert Le Diable trovo invece uno sfinimento (cosa molto, ma molto francese) e un abbandono che sono ancora diversi, e che rendono la tenerezza di Isabelle diversa dall'abbandono di Leila, dei Pecheurs, laddove si trova una tinta malinconica ancor più probante.
Non mi immagino sicuramente QUEL momento scenico di QUELLA opera che non conosco, chiaro , ma riesco a immaginarmi una situazione, una sensazione, un colore... ritengo che la voce sia evocativa di sensazioni stupide, che sarebbe ridicolo anche mettere su carta, ma comunque EVOCATIVA (quello che non riesce alla Bartoli, nel mio caso e citando il thread da cui cti cito)... tra parentesi noto che nel brano da Le Tribut de Zamora la voce della mascellona riesca a inventarsi un fraseggio sfinito nettamente diverso dallo sfinimento di cui permea il Robert...
Insomma, 'sto disco mi piace proprio, lo trovo uno dei migliori recital di sempre (se non il migliore di sempre) per scelta di brani e loro esecuzione, per cui consiglio spassionatamente l'ascolto a tutti, compreso quel V.Gobbi che ha dichiarato di non discutere l'importanza della mascellona nel repertorio francese ma di trovarla insopportabile solo in quello italiano (che me tocca sentì... marò!!!! )...
Qui son tutte arie francesei (giusto il Fra Diavolo è in italiano)....
E voi, che ne pensate di questo cd?
Bye
G.
Tempo fa mi ero ripromesso una piccola analisi di questo disco e la compio ora, in colpevole ritardo, dopo aver visto che la DECCA lo ha ammirevolmente ristampato in versione INTEGRALE e singola (non contenuta nel Cofanetto di 6 CD dedicato all'arte della mascellona sublime).
MatMarrazzi mi dice che non trova tutta la differenziazione che noterei io nei brani di questo recital... Non condivido, e cercherò di spiegare il perché.
Cosa si intende per differenziazione? Cosa intendi quando mi dici:
MatMarazzi ha scritto:Poi tra il Fra Diavolo e la Grande Duchesse non salta fuori l'abisso psicologico-vocale che dovrebbe esserci.
C'è l'abisso, eccome: senti il tono brillante escogitato a "Non temete milord", senti l'abbandono sensuale e scanzonato (stranissimo in lei, oltretutto, dato che proprio questa sensualità carnale e "popolana" mi è sempre parsa brillare per la sua assenza nel suo canto( di "Or son sola" e senti infine la leggerezza di "Al suon del tamburello"...
Non basta? La Grande Duchesse ha invece un suono molto più "nobile" e gaglioffo: è una donna di mondo, ma una donna piacente e sensuale, di quella sensualità tutta di testa che, invece, alla mascellona usciva benissimo nella sua raffinatezza (senti "leurs moustaches, leurs plumets").
MatMarazzi ha scritto:Ad esempio, il Robert le Diable che tu citavi è strepitosamente bello, anche se psicologicamente e musicalmente non si distingue dal resto.
E' bello di per sè.
Nel Robert Le Diable trovo invece uno sfinimento (cosa molto, ma molto francese) e un abbandono che sono ancora diversi, e che rendono la tenerezza di Isabelle diversa dall'abbandono di Leila, dei Pecheurs, laddove si trova una tinta malinconica ancor più probante.
MatMarazzi ha scritto:Pruun ha scritto:non mi immagino un momento scenico, non riesco a immaginarmi un personaggio.
...mentre se ascolti l'aria del Tribut de Zamora cantata dalla Sutherland ti immagini il momento scenico e il personaggio...
Non mi immagino sicuramente QUEL momento scenico di QUELLA opera che non conosco, chiaro , ma riesco a immaginarmi una situazione, una sensazione, un colore... ritengo che la voce sia evocativa di sensazioni stupide, che sarebbe ridicolo anche mettere su carta, ma comunque EVOCATIVA (quello che non riesce alla Bartoli, nel mio caso e citando il thread da cui cti cito)... tra parentesi noto che nel brano da Le Tribut de Zamora la voce della mascellona riesca a inventarsi un fraseggio sfinito nettamente diverso dallo sfinimento di cui permea il Robert...
Insomma, 'sto disco mi piace proprio, lo trovo uno dei migliori recital di sempre (se non il migliore di sempre) per scelta di brani e loro esecuzione, per cui consiglio spassionatamente l'ascolto a tutti, compreso quel V.Gobbi che ha dichiarato di non discutere l'importanza della mascellona nel repertorio francese ma di trovarla insopportabile solo in quello italiano (che me tocca sentì... marò!!!! )...
Qui son tutte arie francesei (giusto il Fra Diavolo è in italiano)....
E voi, che ne pensate di questo cd?
Bye
G.